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WELCOME

Post n°35 pubblicato il 31 Gennaio 2010 da Angycritica

Regia : Philippe Lioret
Attori : Vincent Lindon, Firat Ayverdi , Audrey Dana

Il film ha come protagonista il  diciasettene iracheno Bilal ( Firat  Ayver-
di ), in fuga da un paese in guerra ma soprattutto in fuga perché vuole raggiungere in Inghilterra la sua amata fidanzata che naturalmente per tradizione culturale dovrà andare in sposa a colui che il suo padre- padrone sceglierà per Lei. Dopo tre mesi di viaggio  attraverso tutta l’Europa giunge a Calais , città a Nord della Francia da dove partono i treni merce , le navi e i camion che conducono in Inghilterra.
 Bilal cerca con un camion insieme ad altri di arrivare in Inghilterra , lo spettattore non può che restare allibito quando vede ciò che i clandestini fanno per eludere la polizia per Lui è impossibile, ricordi lontani tornano a mente,  quando era prigioniero dei turchi.
Il nostro giovane non si arrende la sua bella Mina lo attende,  e decide l’impossibile cosi conosce Simon, istruttore di nuoto.
Simon  uomo in crisi per la sua recente  separazione  grazie all’incontro con Bilal diverrà una persona migliore e inizierà a provare ammirazione per il giovane che a differenza di Lui è disposto a fare l’impossibile per raggiungere la sua amata Mina. Come dice nel film Lui non ha attraversato la strada per fermare la sua ex-moglie.
Il film bello , toccante ci commuove e ci fa conoscere le severe leggi francesi che perseguono coloro che aiutano i clandestini .
In Francia aiutare un immigrato è un reato punibile dalla legge .
L’articolo L622/1 della normativa sull’immigrazione prevede fino a cinque anni di detenzione per chi aiuta gli immigrati irregolari ( leggi restrittive sugli stranieri volute dal governo Sarkozy ).
Il  film ci fa tornare indietro nel tempo quanto nel ’43 durante l’occupazione tedesca aiutare un clandestino voleva dire “carcere “.
La storia dovrebbe insegnare ma a quanto pare non tutti la studiano  e fanno tesoro delle esperienze passate.
Come racconta Vincent Lindon “ Spero che le cose cambino in Francia.
Non ho mai fatto un film per ragioni politiche ma se questa legge cambiasse anche grazie a Welcome sarebbe davvero un motivo d’orgoglio” .
Lo spettattore come detto prima si commuove per questo film che denuncia l’indifferenza di alcuni , il razzismo di altri e l’ingiustizia che non guarda in viso nessuno .
Il titolo ci colpisce  WELCOME  =  BENVENUTO  , in realtà gli immigrati non sono per nulla i benvenuti.
                                                                                                                            ANGY

 
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