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THE BURNING PLAIN
Regia : Guillermo Arriaga
Regista di documentari e cortometraggi, produttore di programmi radio e televisivi. Nel 2000 vince il Gran Premio della Settimana Internazionale della Critica al Festival di Cannes per il film “Amores Perros”, 2003 vince il British Awards come migliore sceneggiatura per il superbo film , interpretato dal bravissimo Sean Pean, “21 Grammi”. 2005 scrive la sceneggiatura del film “ Le tre sepolture”, 2006 “Babel” film bello e coinvolgente che indaga nell’animo umano . Nel 2008 alla 65esima Mostra del Cinema di Venezia presenta in concorso il film “The Burning Plain”, Premio Marcello Mastroiani come miglior emergente a Jennifer Lawrence protagonista sedicenne del film .
Arriaga nonostante si sia avvicinato al mondo del cinema solo nel 2000 prima come sceneggiatore ora come regista lo possiamo considerare una persona di talento con un animo sensibile, travagliato che attraverso le sceneggiature e la regia vuole farci calpire come l’uomo giorno per giorno vive spesso nel dolore e nell’insoddisfazione di cui spesso loro stessi ne sono gli artefici .
Sylvia (Charlize Theron ), protagonista della storia, è una donna infelice.
Tutto l’intero film è un alternarsi di flash-back, tramite i quali la protagonista ci racconta la sua vita passata e presente. Man mano lo spettatore comincia a comprendere i suoi comportamenti, i suoi stati d’animo e soprattutto il perché della sua grande tristezza.
Sylvia inizialmente è un’adolescente come tante, le cose cambiano quando scopre che la madre ama un altro uomo. Quale figlio può accettare questo? A 16 anni la madre e il padre non possono aver nessuno al di fuori della propria famiglia, poco importa se soffrono e sono infelici. La madre (Kim Basinger) si accorge che la figlia è arrabbiata con lei e tronca la relazione. Ma l’amante di lei la ama così com’è, a differenza del marito, per tal motivo non riesce a rinunciare a un’amore tanto grande…
La relazione della madre segnerà la nostra protagonista che all’inizio ci viene presentata come un’efficiente gestore di ristorante ,poi una donna libera nei rapporti con gli uomini che cambia, o che forse usa come di fazzolletti di carta “usa e getta”. Sylvia è profondamente infelice per le scelte fatte in adolescenza, anche se molte dettate da capricci giovanili.
Sylvia giovane è una bravissima Jennifer Lawrence .
Nel film vi è tanta sofferenza, vi sono tante disgrazie, molti tormenti ma anche amore autentico quello che Sylvia provava per la madre e il suo ragazzo, quello che la madre provava per il suo amante e che il padre di Sylvia provava per la moglie e i figli.
Nei film di Arriaga la sofferenza è sempre presente e coinvolge lo spettattore che ne diviene partecipe, ricordiamoci Babele, 21 grammi ecc…
In questo film la tragedia e la sofferenza sono dei macigni che rischiano di schiacciare lo spettatore che alla fine della proiezione non può altro che dire “per fortuna non sono Sylvia”.
Il film può non piacere a tutti mentre tutti apprezzeranno la recitazione delle tre protagoniste brave e talentuose.
ANGY
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