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Post n°857 pubblicato il 06 Aprile 2009 da ciaodolce
Violenta scossa di terremoto a Roma...che paura!!!!! Appena risalita dalla strada ma mi tremano ancora le gambe.... ..e in Abruzzo... Terremoto a L'Aquila, avvertito anche a Roma Una scossa di terremoto di 6,7 gradi della scala Richter si è verificata alle 3,30 a L'Aquila. E' stata avvertita in tutto il Centro Italia, compresa Roma, e addirittura a Napoli. Un terremoto con epicentro L'Aquila e avvertito anche a Roma, la cui entità è stata pari a 6,7 gradi della scala Richter (alcune fonti parlano di magnitudine 5,9), si è verificato alle ore 3,30. La scossa è stata molto forte ed è stata avvertita in tutto il Centro Italia, distintamente a Roma e addirittura fino a Napoli. Le case sono tremate in tutto l'Abruzzo e anche nel Lazio. A L'Aquila la gente si è riversata per strada e sono stati vissuti attimi di panico. I danni in merito a cose e persone sono in via di verifica. La scossa è solo l'ultima di una serie. Prima di quella delle 3,30 un'altra di magniitudo 3,9 è stata avvertita sempre in Abruzzo. Alle ore 22,20 invece una scossa ha colpito l'Emilia Romagna e le Marche. In questo caso la magnitudo è stata pari a 4,6 gradi della scala Richter. Per quanto riguarda queste due scosse non si hanno notizie di danni di particolare rilievo, ma l'ultima delle 3,30 è stata nettamente più forte delle precedenti. Nel corso dei giorni più recenti anche altre scosse, di entità non particolarmente rilevante, sono state registrate in Abruzzo. La speranza è che quella di questa notte non abbia causato gravi danni alle cose e soprattutto alle persone. Il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ha provveduto a indire una riunione del comitato operativo. Giovanni Carzana ...ancora.. |
Post n°856 pubblicato il 04 Aprile 2009 da ciaodolce
Il premier Silvio Berlusconi è arrivato a Baden Baden, ma prima di dirigersi verso la cancelliera tedesca Angela Merkel, si e' appartato sulla riva del fiume per telefonare. La Merkel ha ricevuto nel frattempo diversi leader. |
C’è chi si porta dietro la nuvola di Fantozzi, chi la propria ombra, chi il carrello della spesa, chi invece un’auto in panne, chi una palla al piede, chi il peso della vita, chi la vecchia roulotte, e chi la moglie, chi il fumo del sigaro, chi l’acre odore delle ascelle, chi dove và và il sorriso…chi i binari del treno, chi nulla e chi morte e dolore, chi le genti e chi il proprio cane, chi le proprie orme…
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Io sento. ma quello che intendo io non è sinonimo di ascoltare. Mi capita spesso, è un qualcosa più forte della mia volontà, al di là della mia volontà. E' come un animale che percepisce l'odore lontano, il rumore ancora più lontano o l'arrivo di un qualcosa che non si vede...Ascoltare veramente è più difficile... Quando si parla di comunicazione, si pensa sempre che la cosa più importante sia sapersi esprimere. Ma non è così. L’arte più sottile e preziosa è saper ascoltare. Questo è vero in qualsiasi forma di comunicazione, anche se apparentemente non è un dialogo. Mentre scrivo queste pagine sto cercando di “ascoltare” – per immaginare che cosa penserà chi legge. È importante in ogni dialogo, ma soprattutto in rete – anche se i nostri interlocutori sono “invisibili” e in alcune situazioni, tipo la chat. Naturalmente “ascoltare” non significa usare solo l’udito; ma capire ciò che gli altri dicono e quali sono le loro intenzioni. Anche quando la comunicazione si trasmette con parole scritte anziché “a voce”. In questo caso è difficile dare un tono, una vibrazione a quelle parole, non soggettivare le parole...E proprio perché non vediamo le altre persone (e non possono correggerci subito, con una parola a con un gesto, se le capiamo male) dobbiamo essere particolarmente attenti nell’ascoltare e capire. Il mondo è pieno di persone che ascoltano soprattutto se stesse. Di solito, se non sanno capire gli altri, non hanno neppure una percezione chiara del loro gonfiato ma confuso “io”. Passano tutta la vita a coltivare un “sé” immaginario, che cercano di imporre al prossimo. Il problema è che spesso ci riescono, perché c’è anche nella natura umana il desiderio di essere “seguaci”, di accodarsi a qualcun altro; e chi parla più forte ha ragione, anche se non sa quello che sta dicendo. Il risultato è che si può coesistere, perfino convivere, senza mai capirsi o avere alcuna vera comunicazione. Due mondi paralleli... Un giorno, forse, se tutto il mondo avrà davvero voglia di comunicare con webcam o altri sistemi “audiovisivi”... avremo ricreato nell’internet una specie di “televisione per tutti”. Che avrà tutte le falsità della televisione “a senso unico”, perché è difficile che una persona si comporti in modo “naturale” e spontaneo quando sa di essere davanti a una telecamera. Ogni cosa che accade è comunicazione. Prima di pensare a ciò che possiamo dire o scrivere, l’importante è saper ascoltare e capire. Chi vuole comunicarci qualcosa e perché? Siamo sicuri di aver capito bene le sue intenzioni e ciò che sta cercando di dirci? Non è una fatica, né uno sforzo, se abbiamo un atteggiamento disposto ad ascoltare. Diventa facilmente un istinto, un modo di essere. Ed è molto più interessante capire, sentire il valore e il senso della comunicazione che limitarci al significato superficiale delle parole. Basta un pò di allenamento, smettere di mettersi in mostra al meglio. Ascoltare vuol dire, prima di tutto, mettersi nei panni degli altri. Capire le cose dal loro punto di vista. Ma si tratta anche di percepire ciò che forse un’altra persona non aveva intenzione di dirci, ma involontariamente “trasmette” con il suo stile, il suo comportamento, il suo modo di esprimersi. Il “tono di voce” si può chiaramente percepire anche in un messaggio scritto. In rete cadono (o almeno si attenuano) i ruoli, le posizioni, le gerarchie. Si crea con sorprendente facilità una “confidenza” che non è sempre facile in un incontro “fisico”. Ma se non sappiamo ascoltare c’è il rischio che anche in rete ci sia solo una serie di soliloqui, un “dialogo fra sordi”. Dice Karl Menninger: «Ascoltare è una cosa magnetica e speciale, una forza creativa. Gli amici che ci ascoltano sono quelli cui ci avviciniamo. Essere ascoltati ci crea, ci fa aprire ed espandere». Ascoltare è un affettuoso regalo che facciamo a chi sta cercando di dirci qualcosa. Ma spesso è anche un grande regalo per chi ascolta. L’internet ci offre infinite possibilità di ascoltare e di capire. Se non le sappiamo cogliere, perdiamo uno dei più grandi valori della rete. E se nel dialogo non sappiamo ascoltare non sapremo mai comunicare bene. P.S....parole un pò mie, un pò lette in giro...quando non capisco l'unica cosa che posso fare è studiare il perchè, per darmi una risposta che nessuno dà. |
Post n°853 pubblicato il 03 Aprile 2009 da ciaodolce
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Post n°852 pubblicato il 02 Aprile 2009 da ciaodolce
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Post n°851 pubblicato il 02 Aprile 2009 da ciaodolce
Il primo Papa del III millennio. Il primo Papa non italiano dopo 455 anni, e il primo polacco nella storia dei pontefici romani. |
Post n°850 pubblicato il 01 Aprile 2009 da ciaodolce
Ci sono tanti modi di fare i pescettini d'aprile in giro, alcuni sono davvero divertenti, altri un pò meno, ma scegliere questa giornata per sparire all'improvviso senza una parola, anzi, una sola, "no", non è il massimo...è che si resta a bocca aperta, come pensando ma sarà vero o no, mi sta facendo uno scherzo o no? ...mah!, le coincidenze della vita o volute decisioni? Ponderate, pensate e attuate...a come comportarmi se dovesse mostrarsi tutto uno scherzo ci penserò dopo... Buon 1 aprile.... |
Post n°848 pubblicato il 31 Marzo 2009 da ciaodolce
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Interroga la bellezza della terra,
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Le poesie delle donne sono spesso (di Dacia Maraini) |
"Come si fotte una mente? Facendo leva sull'umana necessità di avere contatto con i propri simili. La prima regola semplificata potrebbe essere: se volete fottere qualcuno, cominciate col sorridergli...." O mammamia..e io che sorrido sempre a tutti? Certo, un sorriso è il miglior primo impatto che puoi avere con una persona, molto più di un bello sguardo, con gli occhi dritti dritti negli occhi dell'altro. Sorridere a una persona sconosciuta è come dire: "eccomi qua, sono aperta verso di te, sto provando a metterti a tuo agio, entro in comunicazione con te..." Ma io non ho mai fottuto nessuno, anzi, poi, mi son sempre dovuta difendere.... |
Post n°843 pubblicato il 26 Marzo 2009 da ciaodolce
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Post n°842 pubblicato il 24 Marzo 2009 da ciaodolce
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Post n°841 pubblicato il 24 Marzo 2009 da ciaodolce
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Un pò colpa di notti insonni, un pò grazie a del tempo libero, inatteso ed improvviso come qualche giorno di ferie, leggo. Dei tanti che sono appoggiati su quello scaffale in alto a sinistra ne ho presi tre a caso, questi. Diversi tra loro, due parlano di donne e uno di momenti di vita del Caravaggio, oltre quello che ci è stato dato di sapere dalla storia. Belli, ognuno a modo suo. Oggi continuo nella lettura, già sò come farò, salirò sulla sedia, chiuderò gli occhi e passando la mano lungo i dorsi dei libri mi fermerò dove la punta delle dita dirà.
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Post n°839 pubblicato il 22 Marzo 2009 da ciaodolce
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Post n°838 pubblicato il 19 Marzo 2009 da ciaodolce
Per la Festa del Papà (Riccardo Rossi su “Gli Spostati” Radio 2 Oggi parliamo bene di un uomo che non viene considerato molto, ma che a un certo punto della sua vita NON ha preso una decisione e ha fatto comunque un figlio, o magari meglio per lui, una figlia, ed è a questa ragazza che vorrei parlare... Quando parliamo di quest’uomo che ci conosce un po’ meglio solo da grandi dobbiamo considerare sempre il fatto che parliamo di un bambino che diventa ragazzo e poi uomo suo malgrado, ma non diventa mai adulto e tutte le cose della vita gli cadono addosso anche se lui non vorrebbe, perché sa di doverle affrontare senza sapere come. È quell’uomo che a volte non ha un posto dove stare a casa, perché torna sempre per ultimo, e solo da vecchio lo trovi sempre sulla poltrona con un giornale e ti farà finalmente tenerezza: perché tuo padre è quell’uomo che ti ha insegnato ad andare in bicicletta tenendoti il sellino da dietro per non farti cadere. È quell’uomo del quale ti ricordi solo all’ultimo momento di farti una foto con lui ai tuoi compleanni e se invece al suo ti scordi di fargli gli auguri non ci rimarrà male perché lui lo sa che non l’hai fatto apposta. Sappi che quell’uomo, quando uscirai per la prima volta con un ragazzo, non dormirà tutta la notte aspettando il tuo ritorno, e il giorno dopo non ti chiederà come è andata non perché non gli interessa ma perché ha paura che tu ti sia trovata bene con un ragazzo che con te non c’entra niente. È quell’uomo che quando trovi una sua foto da giovane, ti sembra sempre fichissimo e ti dispiace di non averlo conosciuto allora quando faceva lo scemo con tua madre. È un uomo che ogni volta che esce con la macchina spera che piova per incontrati e darti un passaggio. Tuo padre è quell’uomo che quando tornavi troppo tardi ti sgridava ma dentro ti voleva solo abbracciare. È quell’uomo che può litigare con chiunque per tutta la vita ma con te vorrà sempre fare pace in un attimo perché è quell’uomo che ti amerà come non ha mai amato niente nella sua vita. Tuo padre è quell’uomo che quando ti sposerai compierà l’ultimo sacrificio che la vita gli chiede: portarti all’altare e guardarti da dietro mentre ti lascia la mano... E ricordati, cara figlia mia, che se una volta, quando sarai una donna, dovessi attraversare un momento difficile in cui ti sentirai sola come mai ti è successo e non troverai nessuno accanto, dovrai girare la testa per guardare dietro di te. E troverai un uomo solo. Tuo padre. |
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