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ECOMAFIE: STRAGE SILENZIOSA IN ABRUZZO .

Post n°1002 pubblicato il 30 Maggio 2012 da dammiltuoaiuto
 

ECOMAFIE: STRAGE SILENZIOSA
IN ABRUZZO

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2011/12/ecomafie-strage-silenziosa-in-abruzzo.html?spref=fb

http://nuovosensocivico.blogspot.it/2011/12/morti-e-malati-di-cancro-nella.html?m=0

 

 

 

Abruzzo Sogeri.
di Gianni Lannes

Morti e malati di cancro in provincia di Chieti: lo Stato è latitante. La magistratura archivia per prescrizione dei reati nonostante il pericolo per la pubblica incolumità. L’ecomafia ringrazia. Benvenuti nella patria del Montepulciano. Non si arresta la conta dei tumori provocati dai veleni industriali scaricati impunemente per anni in Abruzzo. Una giuria di critici ha premiato a Londra - miglior rosso italiano - il Cagiolo 2005 di Cantina Tollo con il Decanter World Wine Awards. E’ il più importante riconoscimento internazionale assegnato solo a 26 vini sui 9.600. Eppure in questo remoto angolo della provincia teatina i cittadini non gioiscono. Gianluca Edmondo a 37 anni è deceduto a causa di un tumore fulminante al cervello in un amen. Diego T., 42 primavere di Tollo si è sottoposto a biopsia ed ha scoperto di avere un linfoma Hodgkin. Ad Alessandro D. T., 32 anni, nativo di Miglianico è toccato un linfoma non Hodgkin. «Aiutateci a non morire di cancro». Luciano è un ecologista  che vive a Miglianico: 4 mila e passa anime nel chietino. Ha scoperto che in una fornace accanto al torrente Venna - nell’agro del centro abitato di Tollo - sono state occultate svariate tonnellate di rifiuti pericolosi provenienti da mezza Europa e dalla realtà industriale dell’Italia settentrionale. Grazie anche alle certificazioni fasulle di laboratori della Toscana. Spiccano gli scarti della Bayer (Germania) e delle Industrie Chimiche di Saragozza (Spagna). Anche gli industriali italiani - i casi più eclatanti: Eural Gnutti (BS), Servizi Costieri (VE), Faro (PD), Ghiraf (BS), Fonderie Riva (MI), Kerasan (VT) e tanti altri - non hanno lesinato contributi micidiali. Le analisi dell’Agenzia regionale per la tutela dell’Ambiente - confermate da due laboratori privati - non lasciano ombra di dubbi: nei veleni primeggiano metalli pesanti e gli idrocarburi sepolti anche a dieci metri di profondità, a contatto con la falda freatica. La mistura che ha contaminato suolo, sottosuolo e anche il torrente Dentalo, il fiume Foro ed il mare Adriatico è composta da cromo esavalente, rame, piombo, manganese, nichel, cadmio, zinco, alluminio, ammoniaca, composti organici aromatici, arsenico.

Rifiuti Sogeri

A polso - Il passa parola tra medici di base e pediatri della zona conferma un aumento esponenziale del cancro, di malformazioni fetali ed aborti dolorosi. Risultano maggiormente colpiti i cittadini residenti a Tollo, Miglianico, Francavilla a Mare e Ripa Teatina; in particolare quelli vicino ai corsi d’acqua. L’obiettivo della ricerca è monitorare i 395 mila residenti della provincia. Medici, biologi, avvocati, farmacisti, cittadini di buona volontà hanno battuto il territorio per raccogliere cartelle cliniche e testimonianze. «Le neoplasie maligne registrano un aumento esponenziale che non ha precedenti in Abruzzo - rivela la dottoressa Catia Mattioli - Ogni giorno scopriamo un nuovo caso». La pediatra Maria Teresa Petitti segnala: «Un numero elevato di pubertà anticipate e di sindrome respiratorie di tipo allergico in molti bambini. E bimbi nati prematuri con conseguenze neurologiche». Caterina De Luca viveva a cento metri dalla discarica della camorra - realizzata alla luce del sole - grazie alle corrotte disattenzioni delle autorità sanitarie e politiche. Sua figlia Jessica è nata il 19 agosto 1998 con una gravissima e rara malformazione agli arti chiamata artrogriposi. «I dottori dell’ospedale di Ortona non avevano mai visto niente di simile: i piedi girati, storti, le ginocchia cresciute al contrario e malformazioni alle mani. Il 24 settembre del ’98 raggiungemmo il Rizzoli di Bologna dal professor Loris Baldisserri. Arrivarono moltissimi medici. Mi chiedevano se avevo preso farmaci, se ero stata a contatto con veleni industriali o radiazioni». La piccola Jessica ha subito finora 7 operazioni e fa terapia tutti i giorni. «Chiedo giustizia. La gente deve sapere perché tante persone si sono ammalate e stanno morendo. Lo Stato non ci tutela». Un altro medico, Dino De Marco, già sindaco di Miglianico, conferma: «Registriamo un numero spropositato di tumori sia in incidenza che in prevalenza. Tra l’altro si tratta di cancri dell’encefalo, tumori della vescica e altro». 
Camorra senza pietà - La Sogeri srl a Tollo ha occultato una valanga di scorie assassine dal 16 maggio 1995 fino al sequestro del Noe Carabinieri di Roma, il 2 febbraio 1996. Gli esami di laboratorio hanno evidenziato tra l’altro, la presenza di cobalto 60. Questo radionuclide artificiale non lascia scampo quando riesce ad insinuarsi nel ciclo biologico. «In quell’impianto sarebbero arrivati undici o quindici TIR carichi di rifiuti radioattivi provenienti dalla Francia», ha rivelato 13 anni fa l’allora capo della Procura della Repubblica di Chieti, Nicola Trifuoggi nell’audizione alla Commissione d’inchiesta parlamentare. Nel resoconto stenografico del 23 febbraio 1998 l’attuale procuratore di Pescara dichiara: «Lo scarico dei rifiuti si faceva da queste parti, grazie ad un unico soggetto, Nicola De Nicola, al quale abbiamo sequestrato la discarica di Tollo. Poi gli abbiamo sequestrato dei terreni perché, chiusa la discarica di Tollo, aveva cominciato a scaricare quasi sul greto del fiume Pescara, a Chieti Scalo. Si è ritrasferito in provincia di Pescara, a Cepagatti, in contrada Aurora». Trifuoggi spiega: «Questi rifiuti uscivano dalle fabbriche e poi si procedeva con il solito sistema della triangolazione. Si fermavano una notte a Marghera e il mattino successivo lo stesso camion partiva con una bolla diversa con la dicitura “residui riutilizzabili”. Un camion contenente sempre gli stessi big bags è stato sequestrato dalla guardia di finanza di Brescia, che lo ha seguito dalla partenza fino ad un altro centro in provincia di Chieti, Ripa Teatina, dove c’è una cava abbandonata di proprietà di tale Masci Gabriele, proprietario di un’impresa di movimento terra che risulta aver lavorato varie volte per De Nicola» Su indicazione del clan dei Casalesi - come ha attestato il procuratore di Napoli Agostino Cordova (12 febbraio 1998) - la storiaccia muove i passi iniziali nei primi anni ’90, quando la Camorra dirotta ed interra a Scurcola Marsicana, in provincia dell’Aquila, ingenti quantitativi di rifiuti micidiali. Bruciato quel sito dalle nostre investigazioni, «i rifiuti furono dirottati a Tollo - dichiarò alla Commissione Ecomafie - a Chieti scalo c’erano delle filiali della società Sogeri e a Cepagatti, in provincia di Pescara». Il 27 giugno 1994, il rappresentante della Sogeri, Nicola De Nicola, informava la Regione. E il 9 maggio ’95 veniva messo al corrente anche il sindaco di Tollo, Di Pillo (un medico), che a partire dal 20/05/1995 «vi sarebbe stata occupazione di suolo subaereo di residui di lavorazione industriale da miscelare con argilla». Ernesto Di Pillo, ha 60 anni, fa il viticoltore nella zona e ricorda: «I camion di rifiuti avevano le targhe di Venezia, Verona, Padova, Brescia. Scavarono due fosse profonde da una parte e l’altra del Venna e ci seppellirono quella schifezza. Dalla  terra  usciva un fumo bianco come una nebbia acida e non respiravamo. La nostra protesta scoppiò nel ‘96 dopo 3 aborti forzati. Capitò anche a mia moglie  incinta al sesto mese. L’Usl ci diceva che era roba innocua. Poi arrivarono le intimidazioni della criminalità organizzata». Allora intervenne l’Arma. Anche Benito Tiberio, 70 anni, è un testimone oculare: «Quando mischiavano i rifiuti con la terra si alzava una nuvola di polvere che andava a finire verso le nostre case e il paese di Tollo». Nel 1999 il Venna straripò, occupando quasi interamente la superficie del piazzale della fornace. A contatto con l’acqua, dai rifiuti si sprigionarono ammorbanti odori di ammoniaca. Un sopralluogo al tombino industriale rivela un paesaggio contornato di vigneti, orti e cumuli a cielo aperto di polveri, ceneri, fanghi che danzano al vento disperdendosi in case, paesi ed esseri umani. Per la cronaca: in loco sono stati spediti in confino obbligato,  già negli anni ’60 mafiosi di Cosa Nostra, seguiti a ruota dai camorristi.

Truffa regionale - Nel 2000 la Regione aveva stanziato 300 milioni di lire per una “messa in sicurezza”, rivelatasi una truffa. Altri 587 mila euro sono stati erogati dallo stesso Ente l’anno scorso per la “bonifica”. L’8 ottobre 2007 l’amministrazione comunale di Tollo ha sfornato un bando di gara per “la bonifica”; ma «lavoriamo alla messa in sicurezza» dichiara l’ingegnere Giovanni Leve, autore nel 2005 della caratterizzazione. Insomma è un imbroglio. I lavori sono stati affidati dal comune di Tollo all’impresa “Ecologica Anzuca srl” e poi subappaltati il 20 dicembre 2007, alla ditta “Angelo De Cesaris srl” di Francavilla al Mare. Per legge dovevano terminare due anni fa. Il dirigente regionale Franco Gerardini (ex parlamentare del centro sinistra in commissione ecomafie) ha concesso il 21 marzo 2007 una “proroga a sanatoria”. «Non c’è più nessun pericolo: la situazione è sotto controllo» ripete il sindaco Angelo Gialloreto. Nella relazione tecnica tuttavia si legge: «Attualmente, nei due capannoni di servizio del complesso sono presenti rifiuti stoccati contenuti in Big-Bags. In n. 228 di questi sono contenuti rifiuti ascrivili a residui di fusione di alluminio (scorie di fonderia) per un totale di massa pari a 3.420.000 kg. In altri 53 Big-Bags, sono stati stoccati sacconi vuoti contaminati, per un totale di massa di 13.250 kg - Inoltre - I rifiuti interrati nell’area dell’ex cava di argilla sono maggiormente addossati alla parete della cava». La quantità e la tipologia non risultano indicate. La vicenda si è chiusa senza colpevoli: il danno ambientale e sanitario non è mai stato quantificato; il sito non è ancora bonificato. L’epilogo dell’ennesimo caso di ecomafia impunita (un giro d’affari valutato in Italia sui 25 miliardi di euro l’anno) si è consumato in un’aula giudiziaria di Chieti. Infatti, il sostituto procuratore Lucia Anna Campo, il 29 ottobre 2001, «rilevato che non è più necessario mantenere il vincolo posto che atteso il tempo trascorso non sarebbe neanche più possibile eseguire ulteriori prelievi ed analisi, dispone il dissequestro dell’area». I reati sono finiti in prescrizione e i numerosi responsabili l’hanno fatta franca. La Sogeri srl, è rinata a Roma: amministratore unico è ora Sergio Battista.

Testimonianza medica - Antonio Di Federico è un medico ora in pensione. Dottor Di Federico che succede in quest’angolo dell’Abruzzo? “Ho notato un numero di casi di tumore spropositato rispetto alla media nazionale”.  A lei aveva 1.100 pazienti. Cosa ha riscontrato? “Rarissimi cancri dell’encefalo, cancri della vescica, prostatici e tiroidei; sarcomi in pazienti giovanissimi”. Rammenta qualche caso particolare? “Avevo in cura una ragazza a maggio del 2002 con un fibrosarcoma della mammella spuntato dal nulla, a cui era associata una reazione leucemoide. La giovane donna è morta dopo due mesi”. Non le sembra strano? “La reazione leucemoide fa pensare a qualche componente radioattiva nel territorio”. Siamo quello che respiriamo, mangiamo, beviamo? “Indubbiamente. Il tumore prevalente è quello broncopolmonare”. Qual è la fascia d’età più colpita? “Sotto i 50 anni. Ci sono persone estremamente giovani: c’è una ragazza di 29 anni con il linfoma di Hodgkin. E poi, un ragazzo di 40 anni morto di Alzheimer. E un signore di 50 anni che presenta una leucoencefalopatia multifocale aspecifica. Purtroppo numerosi ragazzi al di sotto dei 18 anni presentano gravi ritardi del linguaggio e dell’apprendimento. Spiccano anche i tumori colon-rettali”. Esistono aree particolarmente a rischio in questo territorio? “Quelle vicino ai torrenti Venna e Dentalo e al fiume Foro”. Cosa farete? “Proveremo a svegliare le istituzioni che sanno ma non hanno mai fatto nulla per impedire questa strage silenziosa. L’Istituto Superiore di Sanità se esiste si faccia vivo”.

















































 
 
 

ECCO LA SOLUZIONE ALLA CRISI E AL DEBITO TRUFFA

Post n°1001 pubblicato il 30 Maggio 2012 da dammiltuoaiuto
 

ECCO    LA  SOLUZIONE  ALLA  CRISI  E   AL  DEBITO TRUFFA   

 

 

Aldo Moro emise biglietti di stato a corso legale senza bisogno di chiedere banconote in prestito via Bankitalia-Bce. (Motivo principale per cui fu assassinato).

Fu infatti così che i governi Moro finanziarono le spese statali, per circa 500 miliardi di lire degli anni ‘60 e ‘70, attraverso l’emissione di cartamoneta da 500 lire “biglietto di stato a corso legale” (emissioni “Aretusa” e “Mercurio”).

 

La prima emissione fu normata con i DPR 20-06-1966 e 20-10-1967 del presidente Giuseppe Saragat per le 500 lire cartacee biglietto di Stato serie Aretusa, (Legge 31-05-1966). La seconda emissione fu regolata con il DPR 14-02-1974, del Presidente Giovanni Leone per le 500 lire cartacee biglietto di stato serie Mercurio, DM 2 aprile 1979.

 

Questa moneta di stato tra l’altro aveva l’importante funzione di immettere denaro senza debito che rendeva solvibile - almeno in parte - il sistema usuraio poiché serviva per pagare gli interessi per i quali il sistema bancario NON emetteva moneta e strozzava il paese (come fa anche ora).

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GUARDA QUI COME SEI STATO TRUFFATO:

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Victoria Grant (italiano) - Una bambina di 12 anni spiega la frode del sistema bancario

 

http://www.youtube.com/watch?v=6YqnUp0crHw&feature=youtu.be

 

PARLAMENTARE EUROPEO dice

"Usciamo dell'Euro e restauriamo la dignità umana."

http://youtu.be/TilaarKihMA

 

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PARLAMENTARE EUROPEO denuncia l'UE e la BCE

di TRUFFARE e MINACCIARE i Paesi aderenti all'Euro

http://youtu.be/IRHjGMgEm_0

 

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LA TRUFFA DEL DEBITO PUBBLICO

Un Docente dell'Università di Genova, Filosofo e Giornalista

la racconta molto bene :

 

http://youtu.be/BOPS234cjGY

 

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LA TRUFFA DEL DEBITO PUBBLICO

Un Avvocato la Denuncia

e allerta i Cittadini sulla vicina DISFATTA dell' ITALIA

grazie agli ultimi accordi che il Governo ha ratificato

e sta per ratificare !

 

http://youtu.be/kLNubdd_u_8

 

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LA TRUFFA DEL DEBITO PUBBLICO

tutti i passaggi:

 

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=303506303056335&set=a.145529325520701.36299.145336488873318&type=3&theater

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LA TRUFFA DEGLI ACCORDI EUROPEI

 

Leggi come ci hanno condotto alla ROVINA

e TU Cittadino non ne sai nulla,

perchè i MEDIA occultano, mentono e sviano

per corprire i VERI COLPEVOLI della CRISI:

 

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=326446564095642&set=a.145529325520701.36299.145336488873318&type=3&theater

 

_____________________________

LA TRUFFA DELLA BANCA D'ITALIA

 

< COME MARIO DRAGHI ha tramato e agito muovendo l'ingranaggio dell'Inganno CRISI & DEBITO >

http://youtu.be/12iv9onA7vE

 

24 maggio 2012

< il Senatore LANNUTTI denuncia Mario Draghi >

http://youtu.be/V_KcqROHtY4

 

____________________________

LA TRUFFA DELLO SPREAD

 

L'Avvocato PAOLO MAJOLINO

spiega la TRUFFA Bancaria e dello SPREAD

 

Voi sapete davvero cos'è ?

< IL VIDEO E' INTERESSANTISSIMO e andrebbe visto tutto e fatto circolare, però vorremmo che vi soffermaste sulla parte della spiegazione dello SPREAD, dal minuto 39,28. UNA FALSITA' NELLA FALSITA', perchè questo SPREAD ovviamente viene generato dalle stesse BANCHE/MULTINAZIONALI che tutto questo lo hanno pianificato a tavolino.>

http://youtu.be/3P8T2ghiKiM

 

____________________________

LA TRUFFA DELL'UNIONE EUROPEA

 

Monti dice apertamente che l'UE è un ente a favore

delle LOBBY USA (Banchieri e Multinazionali):

http://youtu.be/9o0jL8sA_fc

 

L'Unione Europea è un GOLPE :

http://youtu.be/QTEIjXNoWOw

 

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COME SI ESCE DALL'EURO - COS'ACCADREBBE ?

 

Un Docente di Economia alla Cattolica di Milano lo spiega:

http://youtu.be/fhzwE1oNA30

 

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24 maggio 2012 - La Truffa del dimezzamento dei Rimborsi Elettorali:

http://youtu.be/pAhl74u3jUc

 

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Cosa sono davvero Camera e Senato:

 

°°°CAMERA: http://youtu.be/DqFwMiyKik4

 

°°°SENATO: http://youtu.be/3nRlFU43cgk

 

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Chi è davvero MONTI:

 

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=320381908035441&set=a.145529325520701.36299.145336488873318&type=3&theater

 

_________________________________

Chi è davvero NAPOLITANO:

 

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=309661062440859&set=a.145529325520701.36299.145336488873318&type=3&theater

 

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RINO FORMICA: Il governo Tecnico e la svendita dell'Italia:

 

http://youtu.be/eEJy-A6t2NU

 

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LA TRUFFA DELLA LEGGE MANCIA

 

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=221839304556369&set=a.145529325520701.36299.145336488873318&type=3&theater

 

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LA TRUFFA DELLE PENSIONI D'ORO , dei Contributi all'Editoria,

ai Media di Partito, dei finanziamenti pubblici a case cinematografiche care ai politici. Le accise sulla benzina per sostenere gli interessi Privati dei politici.IL FINANZIAMENTO PUBBLICO ALLE BANCHE:

 

http://youtu.be/S3yFl7kL9rM

 

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LA TRUFFA DEI FINANZIAMENTI AI PARTITI....

non se ne salva uno.

Ascoltare per credere:

 

http://youtu.be/fKh-SgfvWx4

 

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Scegli se SOCCOMBERE agli Sciacalli Traditori Ladri al Potere

o se diffondere l'Informazione, fare in modo che tutti sappiano

la verità taciuta anche dai MEDIA collusi con la Politica e

REAGIRE TUTTI INSIEME a questo inganno che entro un anno

dagli ultimi accordi che hanno firmato, ci rovineranno tutti,

togliendo anche il futuro ai nostri figli e i nostri nipoti.

 

Ricorda per prima cosa, per rimettere in piedi il paese,

c'è bisogno della SOVRANITA' MONETARIA

ma quella VERA, ossia Banconote stampate, da ente o banca, PUBBLICA a credito del Cittadino.

Non da Banca d'Italia (privata) a debito del cittadino com'era

e com'è ora dalla BCE.

Questo è fondamentale che TU LO SAPPIA

che TUTTI lo sappiano !

E non è vero che ritornare alla lira sarebbe un disastro.

L'Argentina ne è uscita egregiamente e ora volano alti.

L'Islanda lo ha fatto, ma non te lo fanno sapere e ora si sono

ripresi.

Se vuoi saperne di più su quello che accadrebbe davvero se

tornassimo alla moneta Italiana, ascolta qui:

 

http://youtu.be/fhzwE1oNA30

 

 

L’Europa al capolinea: in un mese Grecia fuori dall’euro e conti correnti bloccati in Spagna e Italia

 

di Dioni per Informare x Resistere

 

Paul Krugman

 

Paul Krugman, economista statunitense, ha vinto il premio Nobel per l’economia 2008 per la sua analisi degli andamenti commerciali e del posizionamento dell’attività economica. Autore di numerosi volumi, dal 2000 collabora con il New York Times scrivendo editoriali d’opinione (op-ed) bisettimanali nel suo blog. Attualmente è anche professore di Economia e di Relazioni Internazionali all’Università di Princeton.

 

Ebbene Krugman avvisa: se non si cambia rotta, in un mese la Grecia sarà fuori dall’euro e le conseguenze si avvertiranno subito in Italia con la fuga di capitali, per cui le banche dovranno decretare il blocco dei conti correnti, limitando i prelievi quotidiani, come successe in Argentina nel 2001. Quando non avremo più nulla da perdere forse sapremo dire basta a tutto quello che ci stanno facendo.

 

Nell’articolo pubblicato nel suo blog sul New York Times, Krugman prevede i seguenti avvenimenti:

 

1. Uscita della Grecia dall’euro, molto probabilmente il prossimo mese. (Sembra proprio così dato che dopo le prime elezioni i partiti non sono riusciti a trovare un accordo e per questo il presidente greco Papoulias ha confermato la convocazione di nuove elezioni. L’uscita dall’euro non sembra più solo un’idea tra i partiti e lo stesso Lagarde, Presidente del Fondo Monetario Internazionale ha parlato di uscita dall’euro costosa e rischiosa.)

 

2. Enormi prelievi da Banche Spagnole e Italiane, dato che chi ha i depositi tenta di spostare il loro denaro in Germania.

 

3a. Le banche potranno vietare di trasferire i depositi al di fuori del paese e limitare il prelievo di contanti.

 

3b. In alternativa, o forse parallelamente, un enorme prelievo alle riserve della BCE per impedire il collasso delle banche.

 

4a. La Germania ha una scelta: Accettare gli enormi crediti pubblici indiretti su Italia e Spagna, oltre a una drastica revisione della strategia - in sostanza, dare, alla Spagna in particolare, ogni speranza di cui si ha bisogno sia per garantire il debito in modo da mantenere bassi gli oneri finanziari che un più alto obiettivo di inflazione della zona euro per rendere possibile la regolazione del prezzo relativo; oppure

 

4b. Fine dell’euro.

 

Questo accadrà nel giro di qualche mese, non anni.

 

Tratto da: L’Europa al capolinea: in un mese Grecia fuori dall’euro e conti correnti bloccati in Spagna e Italia | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/05/15/leuropa-al-capolinea-in-un-mese-grecia-fuori-dalleuro-e-conti-correnti-bloccati-in-spagna-e-italia/#ixzz1wO7gGCvH

- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!

 

LE 10 REGOLE PER IL CONTROLLO SOCIALE di Noam Chomsky

 

L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche.

 

1 – La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.

La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).

 

2 – Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema – reazione – soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

 

3 – La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.

 

4 – La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento.

 

5 – Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).

 

6 – Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l’emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell’analisi razionale e, infine, del senso critico dell’individuo. Inoltre, l’uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti…

 

7 – Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. Far si che la gente sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori” (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).

 

8 – Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti…

 

9 – Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di repressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione!

 

10 – Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.

 
 
 

Rai-choc: bugiardi e criminali, i mandanti di Monti ci odiano

Post n°1000 pubblicato il 28 Maggio 2012 da dammiltuoaiuto
 

Rai-choc: bugiardi e criminali, i mandanti di Monti ci odiano

http://www.libreidee.org/2012/05/rai-choc-bugiardi-e-criminali-i-mandanti-di-monti-ci-odiano/

 

«Ma scusate, quando è sceso lo spread? E’ sceso dopo che la Bce, tra dicembre e febbraio, ha fatto due prestiti alle banche. E non poteva farli prima? Sì, che poteva. Ma non li ha fatti prima, quei prestiti, perché la speculazione viene usata come una clava per obbligare gli Stati a demolire il welfare: demolire i diritti dei lavoratori e, nello stesso tempo, tenerli in vita con la bombola d’ossigeno». Sembra di sentire Paolo Barnard, il promotore italiano della Modern Money Theory, e invece è Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, già ministro prodiano. Ormai, sotto la scure del rigore, Barnard ha fatto scuola: «Non è vero che la speculazione è un incidente», dice ancora Ferrero: «E’ scelta e mantenuta, perché è il modo in cui si riesce a tenere sotto pressione la gente. Per una ragione di fondo: che la gente non ne capisce nulla, della speculazione».

Informare gli italiani sul complotto della finanza: è esattamente la missione di Barnard, ospite – con Ferrero – della trasmissione “L’ultima parola”, Paolo Barnard a "L'ultima parola"l’info-talk di RaiDue condotto da Gianluigi Paragone. Evento rarissimo, che la televisione generalista tocchi il cuore del problema: se ci hanno potuto manipolare al punto da farci credere che solo Monti sarebbe riuscito a salvare l’Italia, è proprio perché l’economia resta appannaggio di élite finanziarie e addetti ai lavori, tutt’altro che indipendenti. Mentre la politica italiana era ipnotizzata dalle prodezze di Berlusconi, c’era chi lavorava nell’ombra per arrivare esattamente dove siamo adesso: allo Stato commissariato da un governo di tecnocrati, incaricati di “suicidare” il welfare e aggravare la crisi a vantaggio della speculazione finanziaria, trasformando in un incubo quello che, con moneta sovrana, sarebbe il vero “mestiere” dello Stato: un sano debito pubblico, appositamente creato per il benessere diffuso dei cittadini.  

«Gli Stati Uniti – spiega Barnard – non ripagano il proprio debito dal 1837: lo rinnovano sempre». Motivo? «Un debito denominato in moneta sovrana, negli Usa come anche in Giappone, non è un problema», perché «lo Stato inventa il proprio denaro». Per noi, invece, sono guai: «L’Italia ha un debito denominato in una moneta che deve prendere in prestito dai mercati di capitali privati. A questo punto lo Stato deve ripagare un debito reale, e non ha altra alternativa se non tassare quanto spende o tassare più di quello che spende». Fino, appunto, all’aberrazione del “pareggio di bilancio”: cioè il suicidio, certificato, della ragion d’essere dello Stato come autorità pubblica, esclusivamente deputata alla rappresentanza e alla tutela della comunità nazionale. Niente è avvenuto per caso, aggiunge Barnard, e Mario Monti lo sa benissimo: «Quell’uomo è un bugiardo, oltre che un criminale, perché è stato messo al governo da un golpe finanziario», quello che si è verificato dall’11 al 16 novembre 2011, sotto l’offensiva pilotata dello Paolo Ferrerospread, con la deposizione dell’esecutivo Berlusconi – indigesto fin che si vuole, ma democraticamente eletto dagli italiani.

Ed ecco l’avvento del professore della Bocconi, il tecnocrate della dispotica Commissione Europea, l’uomo della Goldman Sachs, del Bilderberg e della Trilaterale. «Un bugiardo», che mente sapendo di mentire, «perché è un docente universitario di economia, è un monetarista, e sa perfettamente che la catastrofe economica che sta inglobando l’Europa e distruggendo il Sud Europa è un progetto di settant’anni, che nasce con l’economista francese François Perroux, un filo-nazista francese che si inventò la moneta unica», con un solo obiettivo: togliere ai popoli la protezione sociale dello Stato, neutralizzando l’amministrazione pubblica nel modo più efficace, e cioè mutilandola della sua arma economica per eccellenza, la moneta sovrana. Monti studia queste cose, le conosce benissimo: «L’euro è stato disegnato da un progetto franco-tedesco di settant’anni fa per arrivare alla distruzione del Sud Europa». Il “professore” è lì per questo: per attuare finalmente il piano, sulla nostra pelle.

«Quello che le aziende italiane stanno vedendo oggi è un progetto di distruzione, di deflazione economica del Sud Europa», continua Barnard. Perché Monti non lo ammette? «E’ un bugiardo, non spiega al pubblico qual è la reale natura dell’euro: chi emette l’euro, dove finisce l’euro quando viene emesso e cosa succede agli Stati ex-sovrani, oggi, per avere la moneta necessaria per la spesa pubblica». La realtà è ormai davanti agli occhi di tutti, sotto forma di crisi. Una sciagura collettiva, in apparenza inspiegabile. E invece, basta dare un’occhiata al meccanismo folle della moneta unica: «L’euro è emesso da un sistema di banche centrali e viene immesso direttamente nelle riserve dei mercati di capitali privati europei; gli Stati ex-sovrani devono andare a bussare alla porta di questi strozzini e chiedere ogni singolo euro che spendono per i cancellini delle scuole, per gli stipendi Mario Montidegli insegnanti. Vengono strozzinati dai tassi di interesse: e questo ha creato il disastro economico-finanziario che stiamo vivendo».

Chiaro, no? Peccato però che, quando la moneta europea fu introdotta – moneta comune ma non pubblica, non gestita direttamente da nessuno degli Stati membri dell’Eurozona – nessuno spiegò mai ai popoli europei la natura dell’euro: privatizzando la moneta, sarebbe stato privatizzato anche il debito pubblico, fino a dover chiedere allo Stato – impoverito e amputato del suo strumento operativo naturale, la sovranità monetaria – di smettere di proteggere i cittadini, comportandosi con loro come una banca qualsiasi e non più come il loro garante istituzionale. Come al solito, Barnard espone dati inoppugnabili: prima del divorzio tra Banca d’Italia e ministero del Tesoro, dice nello studio televisivo di Paragone, l’Italia era la più ricca che avessimo mai conosciuto nella nostra storia: «Era l’Italia dove la Banca d’Italia comprava i titoli i Stato: per risparmio, eravamo il secondo paese al mondo dopo il Giappone». A proposito: proprio il Sol Levante, segnala Paolo Ferrero, nonostante un debito pubblico mostruoso, pari al 238% del Pil – qualcosa come 11.000 miliardi di dollari – piazza tranquillamente i suoi titoli di Stato allo 0,1%.

«Il ruolo della banca centrale giapponese nell’acquisto dei titoli di Stato è fondamentale», aggiunge Ferrero, e la stessa cosa capita in Inghilterra, che ha un debito pubblico di poco inferiore a quello italiano ma un debito privato (famiglie e imprese) molto superiore al nostro: «Eppure, la Banca Centrale d’Inghilterra, essendo compratrice di ultima istanza, fa sì che i titoli di Stato inglesi siano piazzati allo 0,2% – non al 4 o al 5%, come i nostri». Ecco il punto fondante, per il segretario di Rifondazione comunista: «Noi stiamo regalando i soldi dei lavoratori, dei pensionati, delle imprese, degli artigiani e dei commercianti a questi signori della finanza. La vogliamo chiudere, quest’idrovora?». Lo studio di Paragone si scalda, fra le proteste di Matteo Colaninno, del Pd, quando Barnard chiama “criminale” il premier Monti. Analisi-verità, ammette il giornalista Oliviero Beha, ma forse conviene abbassare i toni, per evitare di mandare in confusione «un pubblico disabituato a ragionare, dopo anni di imbarbarimento culturale». Oliviero BehaBarnard non è d’accordo: «Demolire il welfare significa condannare milioni di persone a un’esistenza infame: questo non è un crimine?».

Un abuso spaventoso, con tanto di “mandanti”, cioè i veri “padroni” di Mario Monti: «Questo disgraziato ci sta rovinando, con delle politiche studiate apposta per deflazionare l’economia e mandare milioni di famiglie e di aziende alla rovina, per un cartello di speculatori finanziari e di industrie neomercantili franco-tedesche a cui lui risponde». Lui, Mario Monti: che Barnard ha denunciato ai carabinieri per “golpismo finanziario” insieme al suo king-maker, Giorgio Napolitano. E’ d’accordo con Barnard un altro politico, che proviene da uno schieramento opposto a quello di Ferrero: Guido Crosetto, del Pdl. Come Ferrero, Crosetto contesta la narrazione della crisi che i media hanno spacciato agli italiani: eravamo di fronte al disastro e quindi era necessario subire la cura-Monti. «E’ stata una scelta che tutti stavano indicando come l’unica possibile per salvare l’Italia e guidare il paese fuori dalla crisi». Errore fatale: «Ha ragione Barnard», dice Crosetto: «La differenza sono i soldi dati dalla Bce», che prima ha strangolato il governo regolarmente eletto, e poi ha regalato ossigeno al suo commissario, incaricato di sequestrare la democrazia italiana mettendola al Guido Crosettoservizio delle élite di Bruxelles, che tagliano i diritti del lavoro e vorrebbero privatizzare tutti i beni comuni.

Peccato che, da allora, la situazione non sia affatto migliorata, aggiunge Crosetto, nonostante «tre manovre e svariati miliardi, messi sul tavolo dalla Bce». Perché? «Semplicemente perché, se la ricetta è la stessa, cioè se l’obiettivo principale del paese è il pareggio di bilancio», il fallimento è garantito, «qualunque sia la situazione economica». Non è un problema di esecutivo: «Al governo ci puoi mettere Monti, Prodi, Paragone, Barnard», ma è tutto inutile, «se l’unico obiettivo è quello contabile», che «non tiene conto della situazione del paese». Ovvero: «Se io l’asticella la alzo sempre di più perché il buco aumenta sempre di più, allora aumento sempre di più le tasse e l’asticella non fa che allontanarsi ancora». Si chiama: spirale della deflazione economica indotta. E fa parte del piano, fin dall’inizio: obiettivo, secondo Barnard, la retrocessione del Sud Europa a mercato minore, di lavoro sottopagato, a esclusivo vantaggio del sistema germanocentrico, della sua industria e dei sicari della sua finanza “criminale”. Gente che – come Monti – è allevata fin dall’università per imparare a dominare il mondo imbrogliando le carte, traviando la politica e cambiando le leggi, come fa il “Group of 30”, la super-lobby planetaria nella quale milita Mario Draghi. 

Un quadro oscuro e inquietante, nel quale Oliviero Beha aggiunge due elementi che lo peggiorano ulteriormente: la crisi storica, mondiale, del capitalismo globalizzato, e la particolarissima debolezza di quello nostrano: «All’interno del capitalismo italiano, non c’è una mafiosità spaventosa? Una sorta di mancanza di trasparenza, di oscurità, di ambiguità generale». Una questione di mentalità culturale, che mina l’intera classe dirigente, compresa quella politica: «Non vi sembra che questo sistema sia alla frutta e che quindi vada rifondato a cominciare dagli stessi partiti, che si preoccupano solo di vincere le elezioni, mentre il paese sta affondando?». Tutto vero, ma a patto che non si ricominci a trascurare la madre di tutte le questioni: se siamo in ginocchio c’è un motivo drammaticamente concreto. «Siamo strangolati dall’euro», insiste Barnard: «E’ l’Eurozona che ci sta uccidendo». L’Eurozona e, naturalmente, tutti gli esecutori di un piano François Perrouxconcepito settant’anni fa da chi nutriva un odio irriducibile nei confronti del nostro bene supremo: la democrazia.

François Perroux era un devoto del regime di Vichy, agli ordini di Hitler, e gli economisti europei dell’epoca – ricorda il professor Alain Parguez, già consigliere di Mitterrand e poi grande accusatore del presidente francese – idolatravano l’austriaco Friedrich Hayek, principe della destra europea. Attenzione: destra pre-moderna, nostalgica della monarchia e del sistema feudale, che non tollera il potere popolare condiviso attraverso l’autorità legittima di istituzioni democratiche. Un incubo, fatto di suggestioni intellettuali? Niente affatto: il peccato originale si chiama Trattato di Maastricht, che i nostri governi si sono affrettati a firmare, guardandosi bene dal sottoporlo a referendum. Un evento misterioso, rimasto nel vago, di cui oggi scontiamo le conseguenze.

In televisione, Paolo Ferrero ne fa una traduzione pratica: se Monti fosse andato dai lavoratori e avesse detto “adesso vi aumentiamo di sei anni l’età per andare in pensione”, la gente avrebbe domandato: ma l’Inps è in attivo o in passivo? Sorpresa: l’Inps è in attivo. «La gente lo prendeva a pedate, Monti». E invece: «Col fatto che “c’è lo spread”, la catastrofe, le cavallette che stanno arrivando, la gente ha detto “mah, chissà che così non ci salviamo”. Solo che, così, ci stiamo avvicinando, alla Grecia – non allontanando». Nella tragedia quotidiana dei suicidi a catena, almeno una buona notizia: Barnard in televisione, sulla Rai, a discutere civilmente con Ferrero, Crosetto e Beha. D’accordo, tutti e tre, sull’origine del male: se lo Stato continuerà ad essere condannato a non poter più spendere un euro oltre il tetto del gettito fiscale, nessuno ne uscirà vivo. Raccontano che il “pareggio di bilancio” è la normalità? Falso: è una pazzia. Agli italiani – come ai francesi, ai greci e a tutti gli altri – resta solo la politica: c’è da sperare che, anziché il funebre teatrino destra-sinistra, spettacolo gremito di vecchi cialtroni oggi spaventati da Beppe Grillo, entri in agenda il vero problema: come salvare l’Italia dalla menzogna di un’Europa costruita per strangolare i suoi popoli.


 
 
 

ECCO IL PIANO GOLDMAN SACHS E QUELLO PRODI: OCCHIO ALLA FREGATURA!

Post n°999 pubblicato il 28 Maggio 2012 da dammiltuoaiuto
 

ECCO IL PIANO GOLDMAN SACHS E QUELLO PRODI: OCCHIO ALLA FREGATURA!

 

Jim O'Neill, presidente di Goldman Sachs Asset Management, detta 3 punti per "salvare l'Europa":
-l’Europa deve parlare con voce unica negli organi internazionali, quindi un solo rappresentante al G8 (lasciateci indovinare, sarà Monti, il loro advisor, a parlare per tutti?)
- creare gli Eurobond, a margine pubblichiamo il piano di Prodi, altro uomo Goldman Sachs, per gli Eurobond
- il fondo salva-stati (ESM) deve servire per aiutare le malandate banche europee, non le imprese né le famiglie, non il rilancio industriale.. solo le banche! Che faccia tosta!
Ed ecco il piano del loro fedelissimo Prodi, firmato con
Quadrio Curzio da cui la sigla con cui viene indicato PQC:
- creazione del Fondo finanziario europeo (Ffe), con capitale sottoscritto in quote dei singoli Paesi come per il capitale Bce.
-Come si partecipa al capitale, visto che la maggioranza degli Stati è in sofferenza economica?
risposta: si versano le riserve auree del Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC). INAUDITO! Privare gli Stati della riserva aurea e tenerli schiavi per sempre dell'euro!
Ma non basta la riserva aurea, vogliono proprio tutto!
- per partecipare al FFE e rafforzare la garanzia dello stesso, propongono di aggiungere "obbligazioni e azioni stimate a valori reali e non a prezzi di mercato sviliti!"
E qui casca l'asino! Li lasciamo fare a Prodi i prezzi dei valori reali? Quello che ha svenduto l'IRI a prezzi ridicoli?Quello che valutò 1 lira la Motta nella svendita SME a De Benedetti? o li facciamo fare a Goldman Sachs?
Ricordiamo un episodio, il successore di Prodi, Franco Nobili, fu arrestato da Di Pietro per oltre 2 mesi senza nessuna imputazione. Nobili aveva affidato a Merrill Lynch la valutazione del Credito Italiano. Durante quei mesi di detenzione, qualcuno tolse l’incarico alla Merrill Lynch e lo affidò alla Goldman. Lo scherzo CI COSTO' 6MILA MILIARDI perché Merryl Linch collocava il Credito Italiano ad oltre 8 mila miliardi mentre Goldman Sachs stabilì solo 2700 miliardi e per tanto fu assorbita dai soliti finanzieri internazionali amici. Questi vogliono papparsi per 4 soldi le società controllate dal Tesoro come Enel, Eni e Finmeccanica!
Insomma è il progetto Britannia che finalmente va in gol, dopo 20 anni in cui Berlusconi l'ha contrastato, opponendosi alla disintegrazione del patrimonio italiano!
A parte l'inaffidabilità della dizione "valore reale e non prezzi di mercato" vi pare possibile emettere titoli di debito a garanzia di altro debito?
Tremate, siamo all'ultimo atto e poi ci compreranno e saremo i nuovi iloti d'Europa!

M. Rizzi

 
 
 

Myanmar, LA REPRESSIONE CONTINUA !!!! ATTIVIAMOCI SCRIVI ANCHE TU ALLA AMBASCIATA BIRMANA IN ITALIA

Post n°998 pubblicato il 27 Maggio 2012 da dammiltuoaiuto
 

Myanmar: polizia picchia e arresta manifestanti a Pyay24 Maggio 2012 - 14:10

(ASCA-AFP) - Yangon, 24 mag - Manifestanti picchiati e arrestati in Myanmar nella prima dimostrazione nel paese dal 2007, quando fu repressa nel sangue la protesta guidata dai monaci. Secondo uno dei leader della protesta, Kyaw Swe, anche lui fermato per qualche ora e interrogato nella citta' di Pyay a circa 300 chilometri da Yangon, due dei manifestanti picchiati avrebbero riportato lesioni gravi. Gli abitanti di Pyay protestavano per i continui black-out di energia elettrica in citta' e sono stati affrontati da circa 50 poliziotti.

Nyan Win, portavoce del partito di Aung San Suu Kyi, National League for Democracy (NLD), ha detto che fra i fermati ci sono anche tre membri della Lega.

Le manifestazioni, iniziate nel fine settimana a Mandalay, la seconda citta' piu' grande del Myanmar, si sono estese anche a Yangon, dove circa 250 persone hanno sfidato il divieto della polizia.



IL   SOTTOSCRITTO     RITIENE    CHE   IL COMPORTAMENTO   DELLE    AUTORITA'     BIRMANE   SULLA  REPRESSIONE   AVVENUTA    RECENTEMENTE  CON  L'ARRESTO     DEI  3  ESPONENTI    DELLA  LEGA  PER LA DEMOCRAZIIA     SIANO  INGIUSTE   E  DEPLOREVOLI      CHIEDO  IL    RILASCIO   DEI 3    ESPONENTI      E  LIBERE  MANIFESTAZIONI  DI  LIBERTA'  POLITICA

MANDA  LE  TUE   EMAIL  DI  PROTESTA  QUI 

"birmania" , "BURMA" , "mofa my" , "CINA" , "cina1" , "nancy pelosi" , "CLINTON" , "hilary clinton" , "usa" , pinoscaccia@gmail.com, "beppe" , ambyang.mail@esteri.it, amb.yangon@cert.esteri.it




FIRMA   PER  IL  RILASCIO     DEI  PRIGIONIERI     POLITICI 

http://www.azionebirmania.com/index.php/burma/Partecipa/firma-la-petizione-per-i-prigionieri-politici

http://www.freeburmavj.org/media/petition

http://www.hrw.org/reports/2012/03/20/untold-miseries

 

http://www.burmacampaign.org.uk/index.php/campaigns/actions/free-political-prisoners/no-political-prisoner-left-behind

Nessuna fedeltà ai militari: Aung San Suu Kyi non siede in ParlamentoLa leader birmana ha disertato la prima seduta per non giurare fedeltà alla Costituzione

 

Aung San Suu Kyi
Aung San Suu Kyi

Orchidee tra i capelli, un corpo minuto ma uno spirito fiero e forte, un cuore coraggioso. Nessuna paura per lei che tutti ricordano come l’orchidea d’acciaio, il volto della Speranza in Birmania. Non siede al suo scranno Aung San Suu Kyi, nobel per la Pace 1991, leader della Lega nazionale per la Democrazia (LND), eletta ad inizio aprile dopo decenni bui di brogli elettorali e dopo 14 anni di arresti domiciliari. Non siederà fin quando non sarà modificata la formula del giuramento alla Costituzione. Non siederà per non giurare fedeltà ai militari.

Ha disertato, dunque, la seduta del Parlamento, con sede nella capitale Naypyidaw, con altri deputati per non giurare fedeltà alla Costituzione figlia di un regime militare ultradecennale che non ha consentito elezioni democratiche  libere da brogli e condizionamenti. Il presidente Thein Sein, al quale la Lnd ha presentato una petizione per la modifica, al momento in Giappone, non si è ancora pronunciato. Un boicottaggio per la modifica della Costituzione ed una revoca delle sanzioni (ad eccezion fatta per l’embargo di armi) da Bruxelles per la Birmania. Per dodici mesi, infatti i ministri degli Esteri dell’Unione Europea hanno revocato le sanzioni economiche relative al blocco dei visti e dei beni contro 491 personalità, legate alla vecchia giunta militare, e contro 59 società ed organizzazioni, e quelle relative alle restrizioni commerciali imposte ad almeno 800 imprese, attive soprattutto nei settori del legno, delle pietre preziose e delle miniere.

Così si apre quella che potrebbe essere una nuova era per il paese. Una vita al servizio del paese, quella di San Suu Kyi. Figlia di Aung San, capo della fazione nazionalista del Partito Comunista della Birmania ucciso nel 1947, dopo avere negoziato l’indipendenza dal Regno Unito, San Suu Kyi rimase orfana del padre molto piccola. Da allora sempre al fianco della madre, Khin Kyi, ambasciatrice in India nel 1960 e divenuta, dopo la morte del marito, una delle figure politiche di maggior rilievo in Birmania.

Nel 1967, presso il St Hugh's College di Oxford, Aung San Suu Kyi, conseguì la prestigiosa laurea in Filosofia, Scienze Politiche ed Economia, quindi il trasferimento a New York dove nel 1972 cominciò a lavorare per le Nazioni Unite. Fu allora che conobbe uno studioso di cultura tibetana, Micheal Aris, che sarebbe diventato suo marito e padre dei suoi due figli, Alexander e Kim. Un legame profondo. Michael Aris sposando Aung San Suu Kyi sposò la Birmania e la sua causa di libertà e di difesa dei diritti umani, come testimonia la loro storia, trasposto anche nella pellicola cinematografica di Luc Besson ‘The lady’ (2011).

Nel 2010, dopo aver compiuto 65 anni, sempre agli arresti domiciliari, Aung San Suu Kyi, privata della libertà dal momento del golpe che rovesciò la democrazia liberamente eletta nel 1988, viene liberata.

Dal 1988 la Birmania, ex colonia inglese, terra stupenda, acquisì il nome di Myanmar e iniziò l’ennesima epoca buia di dittatura e negazione dei diritti umani. Una violenza del potere che ha fatto scendere in piazza i monaci buddisti per una protesta non violenta nel 2007; una protesta che sarebbe, invece, stata repressa con abusi e arresti.

Oggi, dopo venti anni di democrazia negata, nonostante le liberazioni nel 2011 e la tregua siglata tra i ribelli nel gennaio 2012, in Myanmar ci sono ancora migliaia di prigionieri di coscienza, detenuti in carcere per opinioni non gradite al regime militare birmano e manifestate pacificamente. Un dato allarmante ed emblematico di un regime in cui l’espressione pacifica del dissenso politico viene repressa, gli arresti degli oppositori politici avvengono spesso senza mandato e i detenuti sono costretti a trascorrere lunghi periodi d’isolamento, la tortura è praticata regolarmente nel corso degli interrogatori, i processi nei confronti dei prigionieri sono iniqui e inosservanti delle procedure previste dalle norme di diritto internazionale, agli imputati viene frequentemente negato il diritto a scegliere o addirittura ad avere, un avvocato. Migliaia di arresti sono stati eseguiti negli ultimi anni, a seguito delle nuove ondate di repressione.

 Una di queste, nell’agosto del 2007 quando dimostranti pacifici protestano contro il regime militare e vengono aggrediti da gruppi parastatali e dalle forze di polizia. Centinaia di persone vennero arrestate senza processo e detenute a rischio di tortura. Prima di questi arresti già più di mille erano i prigionieri di coscienza, detenuti per avere manifestato senza violenza il proprio dissenso rispetto al regime. Durante il successivo mese di settembre, mentre le proteste proseguirono e con esse l’attività repressiva del regime, Amnesty International dichiarò le persone arrestate prigionieri di coscienza e ne chiese il rilascio immediato, chiedendo, altresì, la missione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e un embargo di armi.  Nel mese di ottobre 58 mila firme vengono inviate da tutti Italia alla Farnesina e all’ambasciata del Myanmar per chiedere il rilascio dei prigionieri di coscienza.

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La storia del paese delle pagode più celebri al mondo, infatti, è scandita da parentesi di democrazia smentite da golpe militari. L’ultimo nel 1988, quando Aung San Suu Kyi, leader della Lega per la Democrazia vinceva le prime elezioni libere del paese prima di essere destituita e arrestata a seguito di un colpo di stato nell’ex capitale Yangoon. Oggi se ne potrebbe aprire un’altra. Oggi che la libera elezione di Aung San Suu Kyi non è stata delegittimata.

Nonostante la restrizione della libertà, in tutti questi anni, Aung San Suu Kyi è rimasta e rimane la voce della Speranza perchè come ella stessa ha scritto: “Le schegge di vetro, le più piccole con la forza tagliente e luccicante di difendersi contro le mani che cercano di frantumarle, possono essere indispensabili per chi vuole liberarsi dalla morsa dell’oppressione”.

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Aye Aung

Aye Aung is one of the remaining political prisoners in Burma and he was sent to prison for 59 years in 1998. He was charged with five different counts, including Sate Emergency and Provision Act 5(j) for his part distributing leaflets and taking part in peaceful demonstration asking for education policies in Burma.

Please take action for the release of Aye Aung and the remaining political prisoners in Burma.

1.Email Foreign Office Minister Jeremy Browne, urging the UK government to take action to ensure the immediate release of all political prisoners.

2.You can also write a letter to Aye Aung to express your solidarity. Please write to:

Aye Aung
C/O The Governor of Kale Prison
Kale Prison
Sagaing Division
Myanmar
Airmail Letter postal cost: From United Kingdom to Myanmar (Burma) will cost £1.10.



Aye Aung is a 36-year-old student who was studying Physics in Dagon University in Rangoon. He was a member of the Reform Committee of Dagon University Students’ Union. He was actively involved in motivating the students for their rights and education practices in the country. He was one of the students who took part in 1996 students uprising where government arrested more than 200 students. After the uprising, he motivated student groups from Dagon University to form the Student Union.

He was put in charge of the News and Information Committee where he was responsible for collecting the news and coordinating the students’ activities in the university. Military Intelligence saw their activities as a threat and arrested 11 students from the Dagon University Students Union in 1997. Aye Aung and other fellow students went into hiding so that they could continue their activities asking for students’ rights.

While universities in Rangoon were closed after the 1996 uprising, to discuss the movement of reopening the universities ,Aye Aung was meeting and coordinating with other students who were also in hiding. He and other students distributed leaflets around the town asking the government for the universities to be reopened.  Aye Aung was one of the students behind the 1998 student movement and he was arrested by military intelligence in September 1998 for his activities.

Aye Aung was detained for more than 4 months for interrogation where he was tortured brutally. He was charged with five different counts, including the Paper Act and State Emergency and Provision Act.  The closed trail was held in Insein Prison and he was sentenced to 45 years imprisonment in January 1999. His was later given an additional 14 years in prison because he was on hunger strike demanding prisoners’ rights.  He was sent to Kale prison, which is more than 650 miles away from his family in Rangoon.  Aye Aung’s mother, Daw San Myint, told the Irrawaddy, “I have to try very hard not to lose my hope and give up. I feel like the world is forgetting my son and other remaining political prisoners.”

It is very important to remember the remaining political prisoners like Aye Aung who are innocent but jailed for their beliefs in genuine democracy and freedom.

Please take action for the release of Aye Aung and the remaining political prisoners in Burma.

1.Email Foreign Office Minister Jeremy Browne, urging the UK government to take action to ensure the immediate release of all political prisoners.

2.You can also write a letter to Aye Aung to express your solidarity:

Aye Aung
C/O The Governor of Kale Prison
Kale Prison
Sagaing Division
Myanmar

 
 
 

Aung San Suu Kyi al Parlamento britannico il 21 giugno IL PRIMO VIAGGIO IN EUROPA

Post n°997 pubblicato il 27 Maggio 2012 da dammiltuoaiuto
 

Myanmar: Aung San Suu Kyi al Parlamento britannico il 21 giugno23 Maggio 2012 - 14:08

(ASCA-AFP) - Londra, 23 giu - La leader dell'opposizione in Myanmar, Aung San Suu Kyi, terra' un discorso al Parlamento britannico il prossimo 21 giugno, nel corso della sua visita nel Regno Unito. Come riferito ai deputati dal presidente della Camera dei Comuni, John Bercow, la parlamentare birmana ha accettato l'invito a parlare ai rappresentanti delle due camere giovedi' 21 giugno alle 15.00 (ora locale). Suu Kyi, che ha ottenuto dalle autorita' del Myanmar il passaporto l'8 maggio scorso dopo quasi vent'anni di arresti domiciliari, parlera' alla Westminster Hall.

 
 
 

“Non è un obbligo che i vescovi denuncino i pedofili”

Post n°996 pubblicato il 25 Maggio 2012 da dammiltuoaiuto
 

“Non è un obbligo che i vescovi denuncino i pedofili”22/05/2012 - Una nota della Cei ribadisce la posizione sul tema. Dal punto di vista giuridico

"Non è un obbligo che i vescovi denuncino i pedofili"
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‘Non possiamo chiedere al vescovo di diventare un pubblico ufficiale, non possiamo chiedergli di prendere l’iniziativa’ di denunciare un caso di abusi su minore commesso da uno dei suoi preti di cui fosse venuto a conoscenza perche’ ‘contrasta con l’ordinamento’, anche se naturalmente ‘non gli viene impedito’. Lo ha detto mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, illustrando ai giornalisti le ‘Linee Guida’ della Cei ‘per i casi di abuso sessuale nei confronti di minore da parte di chierici’, in vigore da oggi. Il documento e’ stato presentato ai vescovi italiani nell’ambito dell’Assemblea Generale dell’episcopato in corso in Vaticano.

IL DOCUMENTO – Mons. Crociata ha spiegato che il documento ha avuto ‘un passaggio informale ma autorevole’ dalla Congregazione per la Dottrina della fede, che ‘ha preso atto che la Conferenza episcopale italiana ha recepito debitamente’ quanto richiesto dal Vaticano nel 2010, quando una Lettera Circolare dell’ex-Sant’Uffizio aveva chiesto a tutte le conferenze episcopali del mondo di dotarsi di ‘linee guida’ per affrontare in modo adeguato i casi di abuso.

 

LEGGI ANCHE: Il sito di appuntamenti online per pedofili

 

LA COOPERAZIONE – Al punto 5, dedicato alla ‘Cooperazione con l’autorita’ civile’, le linee guida stabiliscono che ‘il vescovo, non rivestendo la qualifica di pubblico ufficiale ne’ di incaricato di pubblico servizio, non ha l’obbligo giuridico di denunciare all’autorita’ giudiziaria statuale le notizie che abbia ricevuto’ in merito a abusi sessuali compiuti da sacerdoti su minori. Tuttavia, il testo sottolinea che e’ ‘importante la cooperazione del vescovo con le autorita’ civili, nell’ambito delle rispettive competenze e nel rispetto della normativa concordataria civile’.

 
 
 

Lo scandalo degli F-35, abbiamo speso 17 miliardi per aerei difettosi di Massimo Malerba

Post n°995 pubblicato il 13 Maggio 2012 da dammiltuoaiuto
 

Lo scandalo degli F-35, abbiamo speso 17 miliardi per aerei difettosi – Il dossier

13/05/2012
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L’ultimo dossier del US Government Accountability Office (la Corte dei Conti americana), reso pubblico il 20 marzo scorso è destinato a scoperchiare la più grande truffa della storia militare americana (e italiana). Il rapporto è dedicato al programma Joint Fight Striker, ossia la realizzazione dei cacciabombarderi F-35 costata fino ad oggi 170 miliardi, 17 miliardi (praticamente il costo di una manovra economica) alla sola Italia . Il rapporto dei “contabili” di Washington dice una cosa molto chiara e inquietante: la produzione degli F35 (compresi i 135, poi diventati 90, che il nostro governo ha precipitosamente acquistato) è iniziata con la pratica della “concurrency”, ossia quando ancora gli studi, i test a terra e in volo, i collaudi dei singoli componenti non si erano conclusi. Con una conseguenza clamorosa: i cacciabombardieri sono difettosi.

“Il design dell’F35 -spiega il rapporto- è quasi certamente da rifare, perché  l’apparecchio non vola bene, dà ‘scossoni”; esiste “il rischio che l’aereo possa non svolgere le funzioni chiave di combattimento per il quale è stato ideato”, che  ”la trasmissione dati tra elmetto e aereo avviene con lentezza e con scarsa affidabilità, tanto da mettere a repentaglio la capacità di pilotare l’F35 in situazioni di combattimento” e “solo il 4% dei requisiti di sistema per le missioni per la piena operatività sono stati pienamente verificati”. Insomma, il governo italiano ha buttato via 17 miliardi di euro per acquistare  degli aerei bluff, non verificati nel 96% dei suoi componenti, con gravi errori di progettazione che, negli ultimi tre anni hanno fatto lievitare il costo del progetto di circa 15 miliardi di dollari cui si aggiungeranno altri 13 miliardi di dollari l’anno da qui al 2035. E’ come se acquistaste una macchina e vi dicessero che però è tutta da rifare (a carico vostro). Insomma, un pozzo senza fondo in cui è caduta incredibilmente anche l’Italia e che sposta miliardi di euro di risorse pubbliche dallo stato sociale alle tasche delle industrie belliche. Un bel regalo per l’americana Lockheed Martin, capofila del progetto e per Alenia Aeronautica (gruppo Finmeccanica).

Ecco il rapporto della Corte dei Conti americana

Il mese successivo alla pubblicazione del rapporto, ad aprile 2012, venuto a conoscenza delle gravi implicazioni economiche del progetto, il governo canadese ne è uscito velocemente:

Ecco il documento del governo canadese

Ma già a dicembre 2011, un resoconto di Aviation week metteva in guardia sulla reale efficacia operativa degli F-35, cosa che peraltro, nei suoi rapporti pubblici, la Corte dei Conti americana fa ormai da anni: “Gli effetti della concurrency -scrive l’US Government Accountability Office ”sono apparsi particolarmente evidenti nel 2011, quando il programma JSF è incorso in un aggravio di spesa per risistemare apparecchi già costruiti correggendo difetti scoperti durante i test successivi”

E dunque il governo Monti sapeva ma non ha informato i cittadini quando, nel febbraio del 2012, nel bel mezzo di una crisi economica senza precedenti, il ministro “tecnico” della Difesa, l’ammiraglio Giampaolo Di Paola (foto a destra), aveva annunciato pomposamente che l’Italia avrebbe acquistato solo 90 F35, invece dei 131 inizialmente prenotati, così da ottenere un risparmio di cinque miliardi di euro: una clamorosa menzogna, smentita dalla preoccupante escalation dei costi prevista nel rapporto americano, di cui il ministro “tecnico” (?) Di Paola era già a conoscenza e che ha volutamente omesso. Un genio: 17 miliardi di euro (di cui 2 miliardi e mezzo già pagati alle imprese) per 90 caccia non solo inutili ma anche difettosi. E adesso chi paga?

di Massimo Malerba

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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