Creato da Nekrophiliac il 21/02/2005

DARK REALMS V2

So, I've decided to take my work back underground. To stop it falling into the wrong hands.

 

 

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Post N° 9

Post n°9 pubblicato il 21 Febbraio 2005 da Nekrophiliac
 
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DREAM EVIL: DRAGONSLAYER (2002)

Sarà stato maggio o forse giugno 2002 (bei tempi quelli, ci risiamo) e nel mentre di quattro passi con compagni di scuola, al termine di una giornata allucinogena di prove per lo spettacolo che si sarebbe dovuto tenere di lì a breve, mi imbattei in un negozietto con questo strano cd da un artwork magnetico. Da brava giovane marmotta mi segnai il nome del gruppo e il titolo del disco e dopo cena mi misi alla sua ricerca sulla rete, lessi uno straccio di recensione in inglese, in italiano nemmeno a pagarle, in effetti il cd era uscito da poco e sti tamarri nemmeno avevano un sito internet all’epoca! Non fa niente. In quel periodo andava per la maggiore quella gran cosa di Audiogalaxy, gratuito, pratico ed efficiente, oggi a pagamento, of course, comunque rintracciai tutti gli mp3 e gaudente lo scaricai. Sentiamo la prima: Chasing The Dragon. Sin dall’inizio la canzone si dimostra molto valida, supera tutte le mie aspettative, diciamolo da un gruppo esordiente mi aspettavo molto meno, il refrain è coinvolgente e gli assoli sono di buona fattura non c’è che dire… quanto al testo qui inizia il fomento. Il sottoscritto, amante dell’ira tenace e furiosa, non potrebbe mai disprezzar un concept fantasy. Alla ricerca del drago dunque, cerchiamolo ovunque, pronti anche a sacrificar il nostro sangue. La storia inizia qui. La seconda traccia è una delle mie preferite, In Flames You Burn, inizia con un arpeggio e una voce cadenzata che racconta di una battaglia a cui pochi sono sopravvissuti. Qui si intravede una buona tecnica, la batteria, in particolare, è affidata a Snowy Shaw (già nei Theatre des Vampires) che ci regala una prova magistrale. La battaglia, insomma, si è conclusa ma il nostro protagonista, il cacciatore di draghi, malgrado le perdite, è pronta a rispedire nelle fiamme infernali il Male. Save Us parte in maniera decisa seppur la strumentazione sia molto semplice, la parte del leone la fa la gran voce del cantante, Niklas Istfeldt, che ci propone un bel refrain, accompagnato da un magistrale coro seguito da un assolo niente male. Heavy. E di cori nel pezzo seguente, Kingdom Of The Damned, non ve ne sono ma non è da buttar via, anche qui ci tengo a segnalare l’assolo di Gus G (già nei Firewind, Mystic Prophecy e Nightrage). Facendo un passo avanti incontriamo la canzone più maideniana dell’intero disco, The prophecy, che nei suoi accordi sembra, e ora sarò blasfemo, The trooper, vabbè, somiglianze a parte, la canzone scorre veloce e anche qui è doveroso richiamarsi alla storia: per uccidere il drago occorre una spada magica da come è recitato nell’antica profezia. Stop. Pezzo lento ora. The Chosen Ones è uno di quelli che scaldano l’animo. In un crescendo a cui partecipano un po’ tutti gli strumenti si arriva a un coro davvero imponente e poi Istfeldt ci dà l’ennesima prova di supremazia vocale. The chosen ones fa il paio con Losing You, dove i Dream Evil dimostrano di essere polivalenti, la ballata, dal punto di vista del testo, racchiude tristezza e disperazione per un amore di cui non si conosce ancora la fine. Sottolineo volentieri che anche l’assolo di metà canzone è molto aggraziato. Ora basta. Il trittico che segue è quello che puntualmente mi infiamma. Cominciamo. Ottava traccia: The 7th Fay. Il settimo giorno. Attacco. Riff. Batteria rullante. Che fomento! Non si può scrivere in un testo: << fight for your life! Soon you will die! Stand up and fight! Fight for your life! >> come bridge e Blood everywhere, swords up the sky, wings of the beast lie on the ground, soon you will die >> come ritornello. Potrei impazzire. Nona traccia: Heavy-Metal In The Night, qui abbiamo il secondo chitarrista, nonché produttore di Hammerfall, In Flames, Dimmu Borgir, Fredrik Nordström che ci regala un inizia appassionante, riff e batteria vanno di pari passo che è un piacere. Decima traccia: H.M.J. Siete di curiosi di sapere che significa? Heavy-Metal Jesus. Ho detto tutto. Rapida e dura, nonostante il titolo un po’ pacchiano, non è male. A seguito di una sequenza esplosiva come questa incontriamo un’altra traccia ancora: Hail To The King. Apprezzabile. In chiusura è affidata a un Outro classico di 12 secondi. Dragonslayer, soddisfacente esempio di true metal made in Sweden (molto 80’s), ha lanciato così i Dream Evil.

 
 
 
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