Creato da Nekrophiliac il 21/02/2005

DARK REALMS V2

So, I've decided to take my work back underground. To stop it falling into the wrong hands.

 

 

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Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 21 Febbraio 2005 da Nekrophiliac
 
Foto di Nekrophiliac

LUCA TURILLI: KING OF THE NORDIC TWILIGHT (1999)

È la decima recensione che scrivo da quando ho soffiato la vita entro le pagine di codesto blog. Potrei andare oltre le 30.000 parole perché l’impatto con questo disco è stato decisivo per il mio cammino musicale. Non scherzo. Ho iniziato ad ascoltare symphonic epic più o meno nel 2001, e il primo lavoro di Luca Turilli, divino chitarrista dei nostrani Rhapsody, l’ho “assorbito”, ascoltandolo un numero notevole di volte. Per questioni di completa devozione all’artista, il Malmsteen italiano, divido in due parti la recensione: la prima sarà dedicata alla storia narrata attraverso le canzoni del disco, la seconda più tecnica come da consuetudine.

Il primo capitolo della Virtual Odyssey Saga è ambientato nelle terre nordiche, dove le tenebre e la magia dei colori del crepuscolo nordico non si identificano con l’espressione del male, ma sono semplicemente delle stupende e romantiche manifestazioni della nostra amata terra. Secoli fa, le oscure regioni di Kalgor erano governate dal crudele tiranno Saroth, famoso per il suo regno di tortura e seguace di Goth, l’antico dio della perversione… è impossibile contare quante uccisioni di massa furono compiute in suo nome. E proprio una di queste diede vita ad Atriel… la profezia scritta del “libro degli abissi” recitava: “… dal sangue lo spirito della vita risplenderà nel nero reame…”. Etreia, la vecchia strega, conosceva bene che il nuovo nato poteva causare la perdita di potere del suo signore e così provò a convincere il suo re ad uccidere il bambino, ma Saroth non aveva tempo per queste parole, e i suoi piani per suo figlio erano molto differenti… voleva far di lui un vero “drago nero” e provò ad insegnargli tutti i peggiori comportamenti, le più dolorose torture e come divenire un vero despota… All’inizio, tutto andava come Saroth desiderva, ma improvvisamente qualcosa accadde e Atriel lentamente cambiò… troppa violenza, troppo sangue d’innocenti scorreva sotto i suoi occhi, non poteva più sopportarlo … Etreia era a conoscenza di tutto ciò; alla fine organizzò una trappola e quel tragico giorno Saroth fu costretto a riconoscere la vera differenza tra lui stesso e suo figlio… e la condanna a morte fu presto una triste realtà. Tuttavia, grazie alla sua amata sorella Traissa, Atriel riuscì a fuggire e così, correndo attraverso le terre durante la notte, provò a raggiungere le terre oltre le scure montagne, la misteriosa, stupenda regione chiamata Thalaria… dove inizia la leggenda. E così nella meravigliosa Thalaria, Atriel trovò la sua nuova libertà. Inizialmente, la gente lo respinse per il suo tragico passato, ma molto presto imparò ad amarlo. E così divenne il nuovo re del crepuscolo nordico, portando pace e prosperità a tutto il regno. E così come trovò la libertà in quella regione, trovò anche il vero amore dopo aver incontrato la sua principessa Lorienne, la ragazza in grado di cambiare la sua vita per sempre. Purtroppo, Saroth non gli diede il tempo di vivere la loro passione come desideravano e in un tragico giorno, durante la battaglia colpì a morte il suo orgoglioso figlio… Il crudele re credeva che il suo regno era salvo, ma l’amore tra Atriel e Lorienne era così profondo e sorprendente e proprio mentre le stelle piangevano, le energie positive del cosmo decisero di cambiare il loro destino e gli eventi… Il prescelto era Loth, eroe caduto nel sonno nell’antica foresta degli elfi… in un altro spazio, un altro tempo. Lo stesso orgoglio, gli stessi valori e lo stesso amore per la vità lo condusse ad attraversare i confini di due dimensioni… per vendicare il suo fratello cosmico Atriel e portar nuova speranza a Lorienne, che aveva perso la sua fede nel futuro. Si, Atriel viveva ora in Loth, grazie alla magia cosmica che le menti umani non possono spiegare… Tra le valli di Kherd condusse gli uomini di Thalaria a una grande vittoria contro l’armata infernale di Saroth e il duello finale tra i due combattenti fu tragicamente epico! Ma, questa volta, Saroth fu ferito a morte e prima di morire vide in Loth l’espressione del suo figlio defunto… e sapeva che la profezia era ora stata divenuta realtà, così ricordò le parole di Etreia, la saggia vecchia strega, prima di entrare nel monto del caos e dell’oblio che lo spinse fuori da questo mondo. Così termina il primo capitolo della Virtual Odyssey, l’odissea dell’amore cosmico, dell’energia positiva che può muovere pianeti e stelle…

Luca Turilli, per la realizzazione del suo primo capolavoro, si è circondato di un nutrito e valido numero di collaboratori, tra i quali spiccano l'ottimo cantante Olaf Hayer, gli immancabili Sasha Paeth e Miro rispettivamente al basso e alle tastiere, Robert Huneke-Rizzo alla batteria, nonché un coro d'opera, vari strumentisti classici e la splendida voce del soprano Rannveig Sif Sigurdardottir. Il cd si apre con il solito e classico intro rhapsodyano, To Magic Horizons, voci maschili si alternano a voci femminili, invocando alla “gloria perpetua”, che ci introduce in maniera epocale alla seconda traccia, Black Dragon, uno dei pezzi migliori del Turilli solista, potenza e tecnica si fondono insieme e il risultato è straordinario. Poi tocca a Legend Of Steel, la mia canzone preferita, che parte con un piccolo preludio per flauto e clavicembalo. Il suo riff è da senza parole, velocità, virtuosismo ed emozioni racchiuse in una manciata di secondi, anticipate, per giunta, dal solito mirabolante ed epico coro. Al dannato punto giusto. Si passa così ad un altro gran pezzo Lord Of The Winter Snow, basato su una "marcetta" russa che sfrutta anch'essa un coro molto orecchiabile in classico stile power. Anche per questa canzone raccomando la sfuriata di Turilli a metà canzone, così come le ottime tastiere in apertura. È l’atmosfera che ti conquista. Poi tocca al pezzo lento: Princess Aurora, una dolce ballata per voce soprano e pianoforte, evocativa ed emozionante. Consiglio, fra l’altro, se vi capita o semplicemente se vi interessa, di scaricare la versione in francese di questo pezzo, merita attenzione. Ecco in sesta posizione il singolo apripista: The Ancient Forest Of Elves, da cui è stratto tratto l’unico video finora dell’artista di Udine.

Coro, sinfonia e testo fanno di questa traccia un altro caposaldo del cd. Orecchiabile. Poi scatta il fomento. Throne Of Ice è il silmaril del disco, splende di luce propria: << la la la, gloria in caelo et in terra, gloria perpetua, domine domine domine, caelum rege, domine domine domine, caelum rege, gloria gloria gloria gloria >>. Devo pure commentare? L’ottava traccia è Where Heroes Lie, un mid tempo power alla maniera di Turilli, dove si intrecciano le melodie da tarantella con i suoi impareggiabili riffs. Nuova traccia e nuovo pezzo lento, Warrior's Pride, epico fino al midollo, giocato sulla voce di Olaf Hayer, accompagnato anche dal coro, che raggiunge lontani orizzonti sonori. Suite! Undici minuti e tredici secondi. Ma ne vale la pena. Kings Of The Nordic Twilight è l’apice del primo lavoro di Turilli, intro, ancora una volta, in latino poi passaggi power, cori estremi ed orchestrazioni che ci regalano un finale degno di applausi. Il riff è, per l’ennesima volta, qualcosa di grande. Il disco consta anche di una bonus track completamente vocale, davvero niente male. Magico Turilli.

 
 
 
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