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« come vincere la sfida de...il controllo dei voti »

per il bene comune 

Post n°63 pubblicato il 07 Marzo 2008 da p_i_a_n_o
 

In questo periodo prelettorale, nel panorama di programmi ed annunci dove si stenta a trovare una prospettiva di speranza per il futuro dell'Italia (alfabeto della politica italiana), varie associazioni che si ispirano alla nonnviolenza, all'ecologismo, al femminismo si sono incontrate nei giorni scorsi ed hanno elaborato il seguente documento. Interessante la proposta della Lista civica nazionale PER IL BENE COMUNE. La lista PER IL BENE COMUNE si presenterà alle prossime elezioni politiche. Per conoscere il programma clicca qui



 
RETE DI DONNE E
UOMINI PER L'ECOLOGIA,
IL FEMMINISMO E LA NONVIOLENZA
Ci siamo incontrati in molti, da tutta Italia, per dare assieme una risposta all'abisso che divide il Palazzo dalla popolazione, per uscire dalla subalternità e dal fatalismo del “non si può fare nulla” contro le continue guerre, le devastazioni ambientali, il maschilismo e
i fondamentalismi che negano la dignità di tutti gli esseri umani, le mafie e
il razzismo, le sopraffazioni e le ingiustizie.
Ci siamo detti che, sulle questioni più importanti, come: a) la partecipazione anti-Costituzionale dell'Italia alla guerra in Afghanistan; b) lo scandalo della Tav,
del Mose, dei rigassificatori e degli inceneritori, dell’incremento dissennato
del trasporto aereo e delle autostrade; c)
 la provocazione della
nuova base militare usa a Vicenza e delle testate nucleari a Ghedi ed Aviano; d)
 il razzismo,
l’informazione negata, la corruzione e le complicità con i poteri criminali
i governi di destra e di centrosinistra non hanno mostrato grandi differenze
Perciò noi, che facciamo parte dell'arcipelago di comitati,
associazioni, movimenti e persone che
non si sono stancate di lottare
contro le ingiustizie, le guerre e le
violenze (anche contro gli amici animali), il razzismo e le mafie, il
maschilismo e la devastazione delle relazioni umane e della biosfera, e ci
sforziamo di realizzare una società e una vita più amichevole
e più sana,
fuori dall’ossessione consumistica e dall’invasione dei rifiuti, in armonia con
la natura e nella difesa dei beni comuni, come nostra sorella acqua, 

abbiamo deciso
di riprendere il cammino iniziato con la nonviolenza di Aldo Capitini e Maria Montessori, il socialismo libertario di Rosa Luxemburg e Lelio Basso, l'anti-autoritarismo del '68, il femminismo
 che dagli anni 70 illumina le nostre
vite , l'ecologismo di Laura Conti e Alex Langer e del primo Arcipelago verde.

per costruire,
con un metodo basato su comunicazione, concretezza, inclusione, democrazia dal basso e rispetto reciproco:
  • una rete che colleghi e rafforzi le moltissime esperienze locali, e, partendo da esse, prepari
    anche una presenza diretta del movimento in politica
    , attraverso la costruzione di liste pulitissime, fatte
    da uomini e donne coraggiose, disinteressate, nonviolente e competenti
  • un programma che, uscendo dal “pensiero unico” di sviluppo e crescita, si basi su:
1. decrescita e ricerca del benessere nella sobrietà,
2. energia solare, risparmio e bioarchitettura
per diventare indipendenti dai combustibili fossili, dal ricatto nucleare e
dalle emissioni di gas serra e di polveri cancerogene
3. difesa della democrazia e suo ampliamento verso
i referendum locali e il potere dal basso,
4. smilitarizzazione del territorio, con
riduzione delle spese militari, abbandono di armamenti offensivi e basi usa,
nucleari e non, creazione di un corpo civile di pace europeo

5. società accogliente, solidale e aperta alle diversità
, nel rispetto delle regole di
convivenza e solidarietà, con un forte impegno per i diritti delle donne e contro la violenza su di esse; con un
particolare impegno all'educazione al genere ed al rispetto tra i generi; un
impegno alla lotta contro la violenza di genere e all'analisi di genere di ogni
progetto; apertura alle varie culture, ma né tradizioni né ideologie possono
essere usate per negare alle donne i loro diritti umani.
  • regole
    di comportamento comuni che:
1. impediscano la politica come professione e come strumento di
arricchimento
,

2. instaurino un confronto diretto sistematico tra elettori
ed eletti
,
3. pratichino il principio del 50% di presenza femminile in ogni sede
istituzionale
4. applichino la scelta della nonviolenza
anche nel linguaggio


Constatando che la precipitazione
della crisi di governo impedisce materialmente la presentazione di queste liste
alle prossime elezioni (con la
conseguenza di diverse scelte, dal
voto per “il meno peggio” di quello che i partiti di centro e di sinistra propongono,
alla disponibilità di candidarsi nella lista civica “Per il bene comune”, fino
all'astensionismo attivo)

l'assemblea ha deciso di mettere le basi per la rete
  • utilizzando anche
    a questo scopo il quotidiano telematico La
    nonviolenza in cammino”
  • aprendo la lista di discussione “Donne e uomini per
    ecologia e nonviolenza”
    con l'aiuto tecnico della rete di Lilliput
  • riconvocandosi
    subito dopo le elezioni, sabato 19
    aprile dalle ore 10 alle 17,
    ancora a
    Bologna,
    nella stessa sala sindacale della stazione ferroviaria, per
    decidere un programma, iniziative e ulteriori strumenti di lavoro comuni

 

 
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