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« parte terzaBlood on the tracks - Bob Dylan »

Bob Dylan

Post n°175 pubblicato il 26 Ottobre 2010 da nem_o

 

Bob Dylan, Newport 25 luglio 1965

Certo che ci vuole un bel coraggio a 24 anni per dare una simile lezione di svecchiamento a quei giovani vecchi tromboni di Newport.

Il mondo dovrebbe essere governato da uomini “senza capelli” come ebbe a dire di lì a poco.

Certi che ci vuole altrettanto coraggio per far cambiare idea pure a me.

Che avevo dato per assodato che la necessità di esserci era quella di esserci stato il 15 dicembre 1978 o forse qualche settimana prima al Capital Theater. Là, ne avevo acquisito certezza, si stava scrivendo la musica.

Qui stavolta si tracciava il solco da cui sarebbe nato tutto, qui si scriveva la MUSICA.

Ma facciamo un passo avanti dopo aver fatto un lungo passo indietro.

Londra, 1966.

“Cosa è successo a Woody Guthrie, Bob?”

“Sono tutte canzoni di protesta, forza… Non è musica inglese, è musica americana questa”

In due frasi c’è concentrato tutto quanto di grande era successo negli ultimi 12 mesi.

La sconnessione finta, reale o drogata di Dylan, (ma a nessuno importano le cause) che lo portano a dire che le sue non sono canzoni di protesta, che lui non rappresenta nessuno, che lui è Bob Dylan, sua Bobbità come saremo portati a dire ora. E’ da mesi che lo sostiene ai quattro venti e la sua ironia con il contestatore inglese rimarca ancora una volta il concetto … dai che sono canzoni di protesta … stai zitto … non hai capito nulla. Parole non dette ma urlate tra le righe.

E poi questa è musica americana, anzi Americana.

Se vogliamo individuare un momento anteriore ai Basement Tapes, sicuramente è in quella serata di luglio che tanto fece infuriare Pete Seeger, che va ricercato il tutto.

Anzi a voler quadrare il cerchio anche quel giovanotto del ’78 incontrerà sulla sua strada Pete Seeger e non so bene quanto questo (a Peter) lo renderà felice. Ma questa è un’altra storia.

Dunque siamo alle porte di una serata in cui la (nostra) musica stava per cambiare.

Ancora un passo indietro si rende necessario. A dire il vero si stanno smarrendo le coordinate spazio temporali, ma non importa. Il ragazzo le aveva smarrite da tempo.

Anche in quei giorni a cavallo tra aprile e maggio del ’65 quando in un breve tour inglese si rende conto di essere prigioniero, di avere svenduto la sua libertà ad un crocicchio dove c’era un banchetto del “movimento”. In cambio di che? Un contratto con la Columbia? Il posto fisso a Newport? I duetti con la Baez? Noooo, I don’t believe you … dirà giusto un anno dopo.

Al limite dell’arroganza e della scortesia dirà la sua al giornalista del Time, lui ragazzino pretende di insegnare a vivere al navigato giornalista. Nulla è impossibile a questo folk (oopps!) singer.

Non può continuare così.

E infatti, torna a casa e tira fuori un 45 che così lungo non si era mai fatto. Diviso sulle due facciate tanto che nessuno dj lo suonerà mai in radio esce “Like a Rolling Stones”. Si è vero, era già uscito “Bringing” ma qui la fa veramente fuori dal vasetto. Folk singer a chi?

Ma folk singer lo è ancora. O almeno pensano che lo sia. E quindi torna per la terza volta a Newport. Siamo nel ’65.

Il 24 luglio nel workshop pomeridiano suona acustico, la sera dopo, il 25 luglio sale sul palco con la Butterfield Blues Band (senza Paul Buttertfield) e succede il dramma!

Con un volume inaudito Dylan, anzi la band (non la Band, quella arriverà tra qualche mese) attacca “Maggie’s Farm”, elettrica of course. La gente è inorridita, Petr Seeger è terrorizzato, non si sente la parole, il suo povero papà controlla l’apparecchio acustico, il figlio brandisce un’ascia (leggenda o verità poco importa) per mettere fine a tale obbrobrio.

E infatti il suono non è dei migliori, il fonico fa quello che può. Molto rumore per molto.E’ folk ma è suonato rock, è rock ma ha l’impatto del punk.

Bobby li sfida con la sua voce “I try my best to be just like I am, but everybody wants you to be just like them”. I vecchi tromboni del folk establishment non fanno più per lui. Lui non fa più per loro, per loro non ha venduto l’anima a un crocicchio, è il diavolo in persona.

Il pubblico rumoreggia, fischia e la band parte con “Like a Rolling Stones”, ancora  “It’s take a lot to laugh, It takes a train to Cry”.

Eroi, null’altro.

Mike Bloomfiled (chitarra), Al Kooper (organo), Barry Goldber (organo), Jerome Arnold (basso), Sam Lay (batteria).

Dopo solo tre pezzi, Dylan l’attrazione della serata, esce tra i fischi

Peter Yarrow lo richiama, lo supplica quasi e Bob  ritorna in lacrime con una significativa “It’s all over now, Baby Blue” ……” Accendi un altro fiammifero, ricomincia da capo è tutto finito ora, bambina triste”

Prima di andarsene chide in prestito un’armonica al pubblico (forse non aveva previsto di usarla) e saluta con “Mr. Tamburine man”.

Di lì in avanti non piangerà più, nessuno lo intimorerà più

Anche se gli insulti saranno ancora molti nel tour europeo che andrà a iniziare a breve.

Li perderà veramente tutto il suo passato da folk singer, compresa la Baez che sarà lasciata ai margini, anzi con suo sommo sbigottimento direttamente nei camerini.

La scena ora è solo per lui, la strada è tracciata.

“Judas” urla il giovane di Manchester.

Si guarda un pò intorno Dylan, poi si avvicina al microfono “I don’t believe you”

 Sembra nervoso, quasi saltella sul posto, fa due passi indietro, un giro su se stesso e si riavvicina al microfono “You are a liar”.

Un passo indietro, incrocia lo sguardo di Robbie Robertson e intima alla Band (questa volta veramente la Band): “Play fucking LOUD”

E parte una delle più potenti e mai sentita versione di “Like a Rolling Stones”

Dopo verrà l’incidente motociclistico, un silenzio live di 8 anni, e un nuovo Dylan.

Ma questa è un’altra vita, ora è tardi…..

 

Videografia consigliata

“The Other Side of The Mirror – Live at the Newport Folk Festival 1963-1965”

“Don’t look back” di A. Pennebaker (tour europeo del ’65)

“Don’t look back outtakes”

“Eat the document” di A. Pennebaker (tour europeo del ’66)

“No Direction Home” di Martin Scorsese

 

 

 

 

 
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