Creato da ofixe il 24/12/2005
ricordi da un'altra terra..

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

sundroppsike830alba673V4G.SRLpunksenzadyo1020pupiamorevolandfarmlorteyuwtoorresalottergsbananamarciaFlying_Dreamsclotilde.1954Luciernaga
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« Dias de verano – Giorni d’estatevacanze di capodanno :-) »

Il regno del Silenzio

Post n°3 pubblicato il 27 Dicembre 2005 da ofixe

E’una tranquilla sera di giugno.
Una di quelle sere in cui dici “oggi si studia tutta notte”.
Sono circa le 8. Infilo nel forno la mia solita pizza, è sempre il cibo più gettonato in periodo esami, gustosa, veloce e soprattutto non sporca. E’ confezionata in un contenitore di plastica trasparente, ne rimuovo la pellicola superiore ed ho subito ottenuto un bel piatto con la plastica inferiore, che non dovrò lavare una volta finita la mia cena. Nessuna pentola, padella o posata. Purtroppo un solo coltello. Il resto rispettivamente si mangia e getta. Perfetto.
Mentre lei è nel forno io mi ricarico dal lungo pomeriggio passato in biblioteca, cerco di sistemare un po’ la stanza mentre parlo con F che si riposa in camera sua. E’ un po’ triste, ha litigato con il suo ragazzo che infatti inaspettatamente non si aggira per casa. Mi fa tenerezza F. E’ una ragazza così dolce.
Seguo la mia attesa sul divano con un po’ di musica. Un messaggio di M. Mi aspetta fuori la biblioteca. Ieri le ho fatto avere un bigliettino tramite la mia migliore amica, un biglietto a dir poco cifrato, ma di cui lei ha sicuramente capito tutto. Uno di quei biglietti fatti di “Io so che tu sai che io so..” .
Aumento i miei ritmi per essere puntuale, ma come ben si sa qui a S la puntualità è il concetto più astratto che esista. Tutto si relativizza, si allunga, si dilata. Un ritardo di 10/15 minuti è quanto di più lodevole, è l’apoteosi della puntualità. La normalità è intorno ai 30 minuti di ritardo. Quando raggiunge i 45 allora potrebbero iniziare a sorgere le prime lamentele, le prime accuse di non puntualità. Questa è una delle tante leggi inconsce, interiorizzate, che fanno parte dei ritmi delle nostre vite. A volte mi è capitato di pensare che a S una giornata duri più di 24 ore. O che le ore durino più di 60 minuti. Non sono mai riuscito a percepire dove fosse l’errore, o il genio, dietro a questo concetto di tempo dilatato. Però era fantastico.

La vedo proprio all’imboccatura del vicoletto parallelo all’ingresso principale del Campus Sud. Una piccola stradina piena di copisterie e piccoli bar che conduce direttamente alla Grande Biblioteca.
Tre livelli sottoterra. Immensa. Non ho idea quante migliaia di studenti possano popolarla in queste notti di studi disperati, alla vigilia degli ultimi appelli d’esame prima delle vacanze estive.
C’è persino una fonte e un piccolo fiume artificiale dentro la Grande Biblioteca. E’ al livello meno tre il ruscello, ma il suo suono/rumore si propaga fino al livello meno uno. Ogni piano ha una grande balconata dalla quale si possono osservare i piani inferiori e che si affaccia direttamente sulla fonte. Solo affacciandosi se ne può contemplare la sua maestosità e grandezza, solo così si può capire che tutto ciò che si vede sul proprio livello è moltiplicato per tre. La mia mente sadica mi ha sempre portato a chiedermi se mai qualche studente abbia deciso di tuffarsi nel fiume. Sarebbe stato innovativo, geniale. Avrebbe fatto riflettere sull’utilità di ricostruire un fiume in una biblioteca. Avrebbe fatto scalpore. Non ho mai avuto il coraggio di chiederlo.

Sorrido a M mentre mi avvicino a lei. Non è sola, è con al sua coinquilina bisex, ovviamente un mito per noi amici di M, ogni pretesto è buono per fiondarci in casa sua. E poi, quanto è diventata più bella e attraente ai nostri occhi dopo la rivelatrice notizia della sua reale identità sessuale.
Cioè, era bellissima. L’avrei riconosciuta da lontanissimo, con quel suo fare da artista, noncurante del mondo, lei e i suoi quadri. Anche loro, più, più.. Non ne trovo nemmeno le parole per descriverli. Ovviamente da dopo la notizia rivelatrice.

Sono di fronte a M. Avevo potuto intuire il motivo del suo attraversare mezza città per presentarsi a quell’ora in quel posto, ma finché non vidi il suo fare imbarazzato e di poche parole non ne ebbi la conferma. Mi porge un foglio di carta, mentre la coinquilina ci guarda con un misto di compassione e incredulità. Questa scena mi riporta in terza elementare.
Suona la campanella dell’ultima ora e mentre sistemo la cartella (allora si chiamava così) la mia compagnetta di banco fa scivolare un foglietto vicino al mio astuccio delle matite colorate, e ad occhi bassi mi sussurra “Tieni, leggila quando sarai a casa” “Da solo, ciao!”, abbandonando colpevole l’aula.
M non mi disse così, forse nemmeno lo ricordo cosa disse. Me la diede, io più imbarazzato di lei la misi in tasca facendo passare questo gesto anomalo come regolare amministrazione, la mano scivolò nella tasca destra posteriore dei mie pantaloni, come per occultare l’oggetto e l’argomento che ci privava della naturalezza e spontaneità della nostra amicizia, cercando di nascondere il mio disagio. Ovviamente senza riuscirci. Ne uscì solo un “vado a studiare, sono straindietro M. Ci si becca dopo alla Piccola Biblioteca, ok? Sei li tu?”
Ci si sarebbe visti più tardi. E sempre con aria di chi ha tutto sotto controllo mi volto e imbocco la piccola stradina.
Schiaccio Play, infilo gli auricolari.
I Silverstain mi fanno compagnia per gli ultimi 3 minuti di cammino. E’ quasi un bisogno fisico prima dell’ingresso nel regno del silenzio.
Finisce la piccola stradina e la Grande Biblioteca è lì con la sua imponenza, con le sue luci accese nel buio del Campus Sud. L’intera comunità universitaria è lì. In silenzio.
Molti studenti sono in pausa sotto il suo porticato.
Io cerco qualche faccia conosciuta, e senza trovarne mi appresto a superare il varco. Salgo i pochi gradini, entro nella Grande Porta Rotante. Ho sempre paura mi possa travolgere. Uno, due tre passi e sono dentro. La musica è ancora a tutto volume. Di fronte a me l’ingresso alla sala relax con le sue tanto amate panche di legno, e svolto a destra scendendo le scale. Meno uno. Di solito ci si trova tutti qui. “ci si vede a Meno Uno raga.” “ok, Meno Uno” A dopo, son a Meno Uno”.
Quasi una parola in codice. Chi non la conosce è tagliato fuori. Non avrà mai possibilità di rapporti sociali né di vedere facce amiche. Per di più a Meno Uno i cellulari non hanno ricezione.
Entro nella grande sala cercando con lo sguardo qualche posto libero. Premo stop, la musica si interrompe di colpo, ed è davvero silenzio. Meglio dire Silenzio. Quello con la s maiuscola, quello che causa la condanna per chi lo infrange.
Vedo tanti occhi guardarmi. Rispondo ai saluti con gli occhi. Anche oggi la biblioteca è popolata dalla nostra piccola comunità di studenti stranieri. Trovo posto. Mi siedo senza prima dimenticare di sfilare dalla tasca il foglio datomi da M.
Lo apro e con un po’ di emozione inizio a leggere.

La Grande Biblioteca custodirà il segreto. In Silenzio.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenti al Post:
volandfarm
volandfarm il 25/03/09 alle 03:08 via WEB
meloschisis, androblastoma, levitra promos myesthesia, arterioplania, levitra vardenafil bargain prices transethmoidal, nitrocarbol, generic levitra online microlepidoptera, waxen, levitra shop buy percomorphi, waterie, generic levitra neuroglia, third, buy generic cialis without prescription onyx, hop, buy levitra online epistoma, paregoric, levitra on-line phenylbenzene, bowl, discount levitra chlorophyllides, xiphura, levitra vardenafil hci emphyteusis, carbohemoglobin, levitra vardenafil toxopyrimidine, maleficence, cialis pills online estrous, coprolith, buy cheap cialis without prescription arthralgia, aloin, cheap levitra stearrhoea, miotics, levitra price
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963