Creato da: soloforzaitalia il 23/04/2006
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"SOLTANTO IL POTERE TIENE LA MAGGIORANZA UNITA"

Post n°32 pubblicato il 28 Giugno 2006 da soloforzaitalia

"Vorrei essere ottimista come gli amici dell’UDC e pensare che il governo, evitando il ricorso alla fiducia, offra al libero confronto parlamentare ogni decisione sul rifinanziamento della missione in Afghanistan. Temo invece che il governo non porra’ la fiducia e trovera’ la sua maggioranza. Rifondazione, comunisti, Verdi e quant’altri voteranno quello per cui ‘devono’ votare e non cio’ in cui ‘credono’: e’ la logica di questo sistema elettorale".

Lo ha affermato il deputato di Forza Italia, Osvaldo Napoli, del direttivo della Camera di Forza Italia. "Mi preoccupa di piu’, invece, sapere se la CDL conserva la spinta giusta per mettere a punto una propria strategia complessiva sulla presenza italiana in Afghanistan e sulla base di essa confrontarsi con il governo. Come il centrodestra incalzera’ il governo Prodi sul dopo missione militare in Iraq e sulla sua riconversione in missione civile? E quale missione civile l’Italia avrebbe mai potuto svolgere in Iraq se non avesse accettato di andarvi sulla base della risoluzione ONU? Il confronto con la maggioranza prosegue Napoli - costituisce una sfida per l’identita’ stessa del centrodestra. A Follini che vuole mettere un trattone fra i moderati e la destra populista, faccio osservare che i trattini li mettono gli elettori, prima di altri, sulla base dei meccanismi elettorali. Il centrodestra rifletta prima sulle attese del Paese, metta a fuoco le priorita’ ritenute irrinunciabili per l’Italia. Dopo, ma solo dopo, sapremo se sara’ il caso di mettere un trattino oppure un trattone".

 
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ADORNATO: DIALOGO? PRIMA SI ACCORDINO TRA LORO

Post n°31 pubblicato il 28 Giugno 2006 da soloforzaitalia

"Passi da percorrere insieme? Ben volentieri, ma prima si mettano d’accordo tra loro. Le vie indicate da Barbera aprono altri trent’anni di discussione. Politicamente mi auguro che non vada cosi"’.

Lo ha dichiarato, in un’intervista all’ ’Avvenire’, Ferdinando Adornato, deputato di Forza Italia, commentando i tavoli di mediazioni proposti da Augusto Barbera, la bicamerale, la devolution ed i poteri del premier. "Attualmente le condizioni dell’intesa sono labili - ha spiegato Adornato - Non ci troviamo di fronte a due opzioni riformiste in confronto tra loro, perche’ se cosi’ fosse ci sarebbe prima o poi una mediazione. Qui in realta’ si scontrano un riformismo di centrodestra minoritario piu’ qualche frangia del centrosinistra, e un grande fronte di conservazione che considera intoccabile la Costituzione e che e’ il vero vincitore di questa campagna elettorale". "Quale che sia il giudizio che ne da’ il centrosinistra o i cosiddetti ’guardiani della Costituzione’, non posso che leggere questo risultato come un’ennesima occasione perduta dal Paese in direzione della modernizzazione istituzionale. Da trent’anni e cinque bicamerali si dice che bisogna ammodernare la seconda parte della Costituzione. E anche in questo caso e’ mancato il sostegno popolare".

 
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GARDINI: CIAMPI NON PUO’ ESSERE ATTACCATO A QUALCOSA GIA’ STRAVOLTO NEL 2001

Post n°30 pubblicato il 23 Giugno 2006 da soloforzaitalia

L’intervista di Ciampi è molto triste perché riflette un conservatorismo dannoso per l’Italia. E’ inutile che il presidente emerito della repubblica parli di dialogo tra le parti politiche, essenza della vita di una democrazia serena e operosa, quando la sua dichiarazione a votare ‘no’ corrisponde ad un allineamento alle posizioni della sinistra conservatrice."

Lo ha affermato il portavoce di Forza Italia, Elisabetta Gardini, che ha osservato:
"Già le sue prese di posizioni ed i suoi voti, come senatore a vita, identificano un politico schierato e non l’uomo super partes che ha garantito per sette anni il dettato costituzionale. Basta con i falsi moralismi di chi vuole a tutti i costi difendere con le unghie e con i denti i simboli del potere e del Palazzo. La Costituzione va cambiata perché vogliamo un’Italia nuova e non il vecchio che avanza. Rispettiamo il suo attaccamento alla Carta del ’48 ma riteniamo che non si può essere attaccati qualcosa che non esiste più, perché la Carta è stata stravolta dalla sgangherata riforma del centrosinistra del 2001."

 
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BERLUSCONI: IL SI’ PER CAMBIARE UNA COSTITUZIONE SUPERATA

Post n°29 pubblicato il 23 Giugno 2006 da soloforzaitalia

"Se dovesse passare questa modifica costituzionale c’e’ tutto il tempo prima dell’entrata in vigore per immaginare delle modifiche che migliorino la riforma. Altrimenti si tornerebbe al sistema delle commissioni bicamerali dove per trent’anni non si e’ fatto nulla". Lo ha affermato Silvio Berlusconi nella puntata di Porta a porta di giovedì 22 giugno. "Con l’attuale Costituzione - ha sottolineato il leader della Cdl - l’Italia si e’ trovata in situazione di sofferenza e inferiorita’ rispetto ad altri Paesi" europei, perche’ il nostro Paese ha avuto "in 50 anni 56 governi, della durata media di 11 mesi". "La Costituzione e’ stata fatta 60 anni fa, nel ’48, partendo da una preoccupazione di non dare al governo poteri eccessivi per tornare alla dittatura fascista". Berlusconi ha, inoltre, fatto gli esempi del passaggio dal suo primo governo al governo Dini e da quello Prodi a quello D’Alema nella scorsa legislatura: "Con la nostra riforma non sarebbe stato possibile", ha osservato a proposito della norma anti-ribaltone.

 
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GOVERNO PRODI, ECCO LE PRIME GAFFES

Post n°28 pubblicato il 11 Giugno 2006 da soloforzaitalia

Ecco come si è presentato il governo Prodi con le deliranti dichiarazioni di alcuni suoi ministri ed esponenti di primo piano...

Lidia Menapace (6 giugno) senatrice di Rifondazione Comunista candidata – per anzianità – alla presidenza della Commissione Difesa:
-  "Le Frecce Tricolori sono uno spreco. Fanno baccano, inquinano e vanno abolite".
- "Quanto più i resistenti iracheni vengono detti terroristi e banditi, tanto più mi identifico con loro".
- "Il governo Berlusconi è colpevole di assassinio
(spiegazione: per aver mandato le truppe italiane in Iraq)

Romano Prodi al Seminario di San Martino in Campo (Perugia) il 4-5 giugno ai ministri del suo governo.
- "Siate cauti e generici, meno parlate e meglio è".


Intervista al "Die Zeit", il 7 giugno:
- "Noi abbiamo (n.d.r. rispetto alla Germania) solo più folklore: Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani.
- "Il berlusconismo ha cambiato i valori del popolo italiano: non c’è nulla di male a frodare il fisco, non c’è nulla di male a parcheggiare in seconda fila".
- "Il 70% dei laureati vota per me, ho ottenuto pochi voti dalla casalinghe. Meno guardano la televisione, più mi votano" (Prodi disprezza i non laureati e le casalinghe).

Massimo D’Alema (6 giugno) a Bagdad:
- "Le nostre forze armate in missione di pace".

Romano Prodi (22 maggio) alla Camera per il voto di fiducia:
- "I nostri soldati mandati in guerra in Iraq".

Fabio Mussi (31 maggio), ministro dell’Università e della Ricerca, ritira la firma dell’Italia dal documento europeo contro la ricerca sulle cellule staminali embrionali: disappunto di Prodi; presa di distanza di Rutelli; solidarietà di Fassino.

Alessandro Bianchi (17 maggio), ministro dei Trasporti, subito dopo il giuramento al Quirinale:
- "Il ponte sullo Stretto è inutile e dannoso".

Antonio Di Pietro (17 maggio), ministro per le Infrastrutture:
- "Sul ponte decido io".

Francesco Caruso (25 maggio) deputato no global di Rifondazione:
- "Il Viminale deve chiudere i CPT altrimenti si darà il via libera ad azioni di disobbedienza radicale".

E Piero Fassino (25 maggio) si spaventa.
- "Se il Viminale non ha ben chiaro che bisogna chiudere i CPT credo che per chiarire meglio le idee al ministro e a tutta la coalizione è necessario costruire forme anche radicali di mobilitazione, azioni di disobbedienza che mettano in luce l’illegalità di questi luoghi, di questi lager".

Alessandro Bianchi (25 maggio):
- "Ascoltare per ore ed ore il discorso del 1° maggio di Fidel mi ha dato emozioni forti. Fra qualche anno Cuba sarà in grado di primeggiare nel mondo".
- "Bush è un guerrafondaio con i paraocchi".
 
Paolo Ferrero (18 maggio), ministro degli Affari Regionali:
- "Abrogare la legge Fini-Giovanardi sulle droghe e ripristinare la distinzione fra droghe leggere e droghe pesanti. Bisogna depenalizzare il consumo".
- "Anche alla Camera molti hanno fumato uno spinello e non mi sembra sia morto nessuno".
- "Regolarizzerò 500 mila immigrati".

Oliviero Diliberto (2 giugno):
- "Al posto di Bertinotti non sarei andato alla parata del 2 giugno".

Fausto Bertinotti (2 giugno) invece c’è andato con la spalletta arcobaleno al bavero dicendo:
- "Avrei voluto una parata senza l’esibizione delle armi".

Franco Giordano (18 maggio), segretario di Rifondazione Comunista:
- "No alla parata militare. Abolire una festa di guerra".

Rosy Bindi (3 giugno), ministro della Famiglia:
- "Riconoscimento giuridico delle coppie di fatto!"

Paolo Cento (18 maggio ), sottosegretario all’Economia:
- "Spiegherò a Padoa Schioppa la mia teoria sulla decrescita economica".

Vincenzo Visco (24 maggio), viceministro all’Economia:
- "Faremo l’armonizzazione delle tasse sulle rendite finanziarie, agiremo sulle imposte di successione". Dopo ha precisato che non si tratta di priorità.

Alessandro Bianchi (5 giugno), al termine del Conclave dei ministri a San Martino in Campo:
- "Nessuna manovra bis. Tra Dpef e manovra finanziaria ci sarà tutto".

 
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Ha capito finalmente, adesso convinci Prodi e compagnia

Post n°27 pubblicato il 08 Giugno 2006 da soloforzaitalia

 A me non piacciono i bombardamenti in generale, anche se mi rendo conto che a volte sono inevitabili.  Massimo D'Alema, Corriere della Sera, 7 febbraio 1999

 
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BUONE TASSE A TUTTI di OSCAR GIANNINO

Post n°26 pubblicato il 07 Giugno 2006 da soloforzaitalia

Governo ostaggio dei comunisti: per sanare i conti ci mettono le mani nel portafogliCaro direttore, se non ci siamo ancora, ci manca poco. Il preavviso del temporale fiscale che ha tutta l'aria di volersi abbattere su noi tutti non è stato una folgore abbacinante, è solo un cupo brontolio. Ma non illudiamoci. Il cielo ha cominciato ad annerirsi. E accetto scommesse che è sulle nostre tasche, che finirà per piovere a catinelle. Andiamo per ordine e cerchiamo di capire. Ieri ha terminato i suoi lavori la commissione coordinata dal professor Riccardo Faini, incaricata di certificare l'extradeficit ereditato dal governo attuale. Prima osservazione: da ieri, mi spiace per Mario Canzio che la guida con grandissima dignità, la Ragioneria Generale dello Stato serve ufficialmente a poco. Perché non è a lei che dovrebbe istituzionalmente esser tenuta a farlo, né alla somma sua, della Banca d'Italia, dell'Isae e dell'Istat, che il governo Prodi ha chiesto la verifica dei conti. Lo ha chiesto al professor Faini, ex stimatissimo dirigente del Tesoro ma sempre ex. Se un esterno dell'amministrazione dà maggior affidamento di chi ha l'incarico istituzionale di vegliare sui conti pubblici, soprattutto quando a un governo di un colore ne subentra uno di tutt'altro segno, tanto vale cominciare a tagliare la spesa pubblica abrogando Ragioneria e relativi ispettorati. Detto questo, anche il professor Faini non ha potuto fare a meno di riconoscere che l'uscente ministro Tremonti ha fatto in realtà un buon lavoro. Rispetto al 3,8% di deficit 2006, la stima dell'ultima trimestrale di cassa firmata da Tremonti, la verifica prodiana accerta che c'è solo uno 0,3% di deficit in più. Fermi tutti. È un miracolo. Perché è un dato che va inevitabilmente rapportato all'eredità che lasciò l'Ulivo cinque anni fa. Nel 2001, il governo Amato perse le elezioni sostenendo che il deficit sarebbe stato allo 0,8% del Pil. Dopo anni di roventi polemiche, Eurostat certificò che il deficit 2001 giunse invece al 3,1% del Pil, sfondando già allora il tetto di Maastricht. L'Ulivo ci lasciò un 2,3% del Pil di deficit nascosto. Tremonti, secondo la stima della commissione Faini, si ferma a un ordine di grandezza ben dieci volte inferiore, un terzo di punto. Non male, pensando che gli anni alle nostre spalle sono stati a crescita stagnante, mentre ai tempi dell'Ulivo la crescita era più sostenuta.   continua...

 
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"UN BEL SÌ PER MANDARE A CASA PRODI" di Vittorio Feltri e Renato Brunetta

Post n°25 pubblicato il 07 Giugno 2006 da soloforzaitalia

Da giovedì 8 giugno, in edicola, potrai comprare il quarto volume curato da Vittorio Feltri e Renato Brunetta: "UN BEL SÌ PER MANDARE A CASA PRODI". Referendum sulla Riforma costituzionale
Il volume verrà venduto in edicola a € 2,50, mentre per ordinativi superiori alle 1.000 copie, Libero lo mette a disposizione al prezzo di costo di € 1,50 franco/spedizione. L’eventuale tuo ordine dovrà essere comunicato direttamente al Dr. Daniele Cavaglià ai seguenti numeri telefonici: 02/999.66.298 - 02/999.66.295 - 02/999.66.211, o via e-mail: daniele.cavaglia@libero-news.it
Questo manuale di conversazione politica è un prezioso strumento per promuovere il    SÌ    al referendum sulla riforma costituzionale del 25 e 26 giugno prossimi, quindi, ti invito a comprarlo e a farlo comprare ai tuoi amici.

 
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Altro che disUnione, già litigano

 

UN TERRORISTA SEGRETARIO DELLA CAMERA di VITTORIO FELTRI

Post n°23 pubblicato il 04 Giugno 2006 da soloforzaitalia

SENZA VERGOGNA Nuova sorpresa ulivista: a Montecitorio un ex di Prima Linea condannato per omicidioSia chiaro in partenza: non ho nulla di personale contro Sergio D'Elia, al quale sono legato da un rapporto di simpatia se non altro perché, noi due insieme, ci siamo dati una mossa contro la pena capitale cui sono ostile non per motivi religiosi o di principio, ma soltanto pratici, e non sto a spiegarli: mi spiacerebbe provocare nel lettore una rapida crescita di barba. Ciò premesso, sono rimasto basito alla notizia che l'ex terrorista, ovviamente ravveduto, è stato eletto deputato al Parlamento nelle liste della Rosa nel pugno (radicalsocialisti, centrosinistra) e anche segretario alla presidenza della Camera. Il recupero di un criminale alla vita civile rallegra sempre, conforta; figuriamoci se voglio negare a D'Elia - scontata metà della sanzione, una trentina di anni - l'opportunità di un reinserimento nel consorzio umano. Nel suo caso peraltro meritato in quanto la sua indole, secondo ogni testimonianza, è profondamente mutata dai tempi in cui militava in Prima Linea, la più spietata e sanguinaria banda di malviventi specializzata nell'uccisione di presunti avversari politici (di classe). Per intenderci, era di Prima Linea quel Viscardi (bergamasco) detentore di un record difficilmente eguagliabile: ne stecchì sette. Meglio precisare. Siccome era di animo nobile, Viscardi partecipava sì agli agguati, però lasciava ai compagni la mansione di sgrossare il lavoro ossia sparacchiare alla vittima da lunga distanza. La vittima cadeva e, se rantolava cercando di opporsi alla morte, entrava in scena lui: estraeva la pistola e gli rifilava il colpetto di grazia. Scoprimmo così l'esistenza di una tipologia nuova di assassini: quella dal cuore tenero. Roba da matti. Oggi con il volto rifatto, connotati diversi, Viscardi è libero e bello (a dire il vero è libero da venti anni) e se n'è persa traccia. continua

 
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