Creato da giuliosforza il 28/11/2008
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Grazie dei fior... Aragon per il mio compleanno
Post 880
JE DIRAI MALGRE’ TOUT QUE CETTE VIE FUT BELLE…
Con questo breve post intendo ringraziare quanti oggi hanno avuto, hanno e avranno per me pensieri beneauguranti in occasione del mio compleanno
Alla mia mamma e al mio papà, che 84 anni or sono al mezzogiorno di oggi mi consegnavano alla luce
Un Trilussa che ignoravo.
Quann’ero reagazzino mamma mia / me diceva: ricordati, fijolo / quanno te senti veramente solo / tu prova a recità n’Ave Maria. / L’anima tua da sola spicca er volo / e te solleva come pe’ magia. / Ormai so vecchio, er tempo m’è volato; / da un pezzo s’è addormita la vecchietta, / ma quer consijo nun l’ho mai scordato. / Come me sento veramente solo / io prego la Madonna benedetta / e l’anima da sola pija er volo
*
Aragon per il mio compleanno
C’est une chose étrange à la fin que le monde / Un jour je m’en irai sans en avoir tout dit / Ces moments di bonheur ces matin d’incendie / La nuit immense et noire aux déchirures blondes
Il y aura toujours un couple frémissant / Pour qui ce matin-là sera l’aube première / Il y aura toujours l’eau le vent la lumière / Rien ne passe après tout si ce n’est le passant
Je dirai malgré tout que cette vie fut telle / Qu’à qui voudra m’entendre à qui je parle ici / N’ayant plus sur la lèvre un seul mot que merci / Je dirai malgré tout que cette vie fut belle.
Cosa davvero strana infine questo mondo / Un giorno me ne andrò senza aver detto tutto / Quei momenti di felicità quelle albe infuocate /La notte immensa e nera dai biondi brandelli.
I sarà sempre una coppietta fremente / Per la quale quel mattino sarà come la prima alba del mondo / Ci saranno sempre l’acqua il vento la luce / Dopotutto nulla passa se non il passante
Dirò malgrado tutto che tale fu la mia vita / Che a chi vorrà ascoltarmi colui al quale sto parlando / Non avendo più sul labbro se non la parola grazie / dirò malgrado tutto che questa vita fu bella.
Ebbene sì, Aragon non fu tra i miei poeti preferiti: troppo ideologica la sua poesia, troppo ‘impegnata’. Ed io almeno in questo, in poetica, sono crociano: la poesia che non sia pura intuizione lirica è didascalismo puro, è prosa ritmica (so di condannare così anche buona parte della mia produzione, che è poco male per le patrie muse). Ma questi versi, riportati alla pagina 341 dell’autobiografia d’ormessoniana, mi piacciono assai nella loro estrema semplicità, direi nella loro nudità , spogliati come sono di ogni pur minimo orpello, persino della punteggiatura. E dicono tutto quanto v’è da dire sulla vita e sulla morte, sul senso dell’esserci intemporale e dell’esserci stati, sulla bella terra e sul dolce rimpianto del suo abbandono. Sono versi delicati d’un uomo al tramonto che vive serenamente, seppur nostalgicamente, i suoi giorni estremi ed è grato alla Vita per essersi voluta in lui celebrare. Sono versi trasparenti d’un’anima bella nei quali tutto il suo cosmico attonimento si svela. E’ per questo motivo che amo offrirli ai miei amici come ringraziamento per il loro ricordo in questo mio quasi centesimo genetliaco, risparmiando loro il mio retoricissimo Inno Inno alla Vita (Hymnus an das Leben, che apre i mie Canti di Pan e ritmi del thiaso, e che i curiosi potranno trovare su queste pagine (site:blog.libero.it/disincanti/ Inno alla vita).
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Chàirete Dàimones!
Laudati sieno gli dei, e magnificata da tutti viventi la infinita, semplicissima, unissima, altissima et absolutissima causa, principio et uno (Bruno Nolano)
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