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LE CAUSE DELLA SCONFITTA DI LETIZIA MORATTI

Post n°208 pubblicato il 30 Maggio 2011 da Alberto_Giannino

Letizia Moratti è stata sconfitta sonoramente dai milanesi: il 55,1%  dei consensi è andato a Giuliano Pisapia, mentre solo il 44,8% ha votato per il sindaco uscente. Un sindaco solo, impopolare, e poco amato. Milano ha cambiato pagina dopo 20 anni di giunte leghiste o di centro destra. Ora la città è ritornata libera. Non avremo più politicanti, immobiliaristi, costruttori, professionisti e amici degli amici che vanno a Palazzo  alla ricerca di consulenze o di posti, poltrone e prebende per denaro, successo e carriera, ma gente che lavorerà per il bene comune come l'avvocato Pisapia che è persona mite e perbene contrariamente a quanto ha affermato la Moratti che lo defini' a Sky  ladro d'auto dimenticando che Pisapia fu assolto con formula piena da quell'accusa infamante.  Abbiamo assistito, in questi anni,  ad un arrivismo e un egoismo che non trova eguali. Al punto che la Corte dei Conti della Lombardia  ha condannato, nel 2009, l'ex Sindaco Moratti e la sua Giunta per danno erariale per un importo di 261 mila euro complessivi di cui una multa di 80 mila euro solo per il sindaco. Il tutto per lo scandalo delle consulenze d'oro ( 11 milioni ) che ha fatto indignare l'Italia e i milanesi. Abbiamo visto, inoltre, il figlio del sindaco, Gabriele Moratti, 33 anni,  con la sua maxi abitazione di 447 mq in Via Ajraghi n.30,  indagato dalla Procura di Milano per violazione edilizia e per una brutta storia di una sanatoria poco chiara. Una casa  alla Batman  dove per il rampollo (laureatosi negli Usa in Psicologia e storia dell'arte?)  c'era di tutto: sala fitness di «200 metri quadrati con grande vasca idromassaggio, sauna, bagno turco, piscina salata e soppalco-palestra», «ponte levatoio che sale in un enorme soggiorno con cinema privato» e al piano superiore «immense camere da letto». L’effetto-Batman è garantito soprattutto da una «botola motorizzata» che porta in un bunker sotterraneo in cemento, con «ring da boxe» e «poligono di tiro insonorizzato». Due esempi: quello dello scandalo delle consulenze d'oro e quello della maxi abitazione irregolare che i milanesi che hanno a cuore la questione morale non hanno ancora dimenticato. Una nota che non ha giovato alla Moratti in questi anni è il suo carettere, la sua freddezza, il suo cinismo e opportunismo politico, e la sua durezza, anche se in Tv  dice che è timida.  La realtà è che ella non non ha appeal. Passiamo alla campagna elettorale di Letizia Moratti. Lo staff era quello del 2005 con l'aggiunta di uno strano  pranoterapeuta  veggente, tale Mario Azzoni, e un dirigente di San Patrignano: mancavano Paolo Glisenti e Roberto Pesenti (ripescati per il ballottaggio). A dirigere lo staff c'era la zarina Mariolina Moioli che deve tutto alla Moratti (rieletta con i voti di Comunione e Liberazione), qualche brava impiegata,  Red Ronnie (per la Tv),  Usai(portavoce),  la società di comunicazione di Fiorenzo Tagliabue di CL e una sondaggista licenziata dopo il primo turno. Questo era il suo comitato elettorale. Davvero modesto: una corte dei miracoli con nani e ballerine. Se la Moratti si qualifica imprenditrice europea e poi si avvale solo di questo comitato, incomincio a dubitare delle sue doti manageriali. Con questo comitato non poteva andare lontano e vincere: ci voleva ben altro signora Moratti!
Tutti l'abbiamo vista, oggi  pomeriggio, alle 17.30 in via Montebello n. 24 alla conferenza stampa di addio. Volto tirato, pallida, occhiaie profonde, gli occhi coperti da un velo di ombretto verde pisello come il colore dei suoi orecchini, un filo di rossetto rosso, pantaloni neri e una camicetta di seta bianca e nera a pois. In quella sede la Moratti ha promesso collaborazione alla nuova maggioranza, ha detto che intende riunire i moderati e ha fatto capire che intende guidare a Palazzo Marino  il Pdl e  la Lista Moratti (in tutto 12 consiglieri oltre se stessa). La Lega Nord con 4 consiglieri deciderà invece  il da farsi. La Moratti che ha perso tutto (gli è rimasto solo l'incarico governativo di Commissario per l'Expo) è probabile che intenda ri-partire da Milano per arrivare a Roma e sostituire tra due anni Berlusconi nel Pdl al posto di Alfano. Credo che  ambisca a guidare il prossimo governo o, quanto meno, fare il ministro. Magari anche  adesso:  quello delle Politiche Comunitarie lasciato libero da Ronchi ora del Fli. Oppure pensa alle prossime politiche: un seggio a Milano  non glielo nega nessuno specie ora che l'ex Sindachessa conosca dopo cinque anni  tutte le 9 zone della città. Ma sicuramente si batterà per occuparsi di Expo 2015. non dimentichiamoci mai che c'è un business di diversi milioni di euro. Solo in questo modo la signora dell'alta borghesia milanese cosiddetta illuminata ri-avrebbe visibilità, potere, e successo. Che ha perso nel peggiore dei modi, scaricando gli amici perbene e disinteressati, ascoltando  mezze calzette  opportuniste ed avide di denaro (meglio se pubblico)  che l'adulavano anche quando sbagliava. Che dire di fronte a questa batosta elettorale da cui è difficile rialzarsi? Chi è causa del suo mal pianga se stesso...
Alberto Giannino

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