elaborando

In giro per il mondo si mangiano "stranezze", è risaputo. Ma che le stranezze le mangi il vicino di casa, questo può sorprendere.

Un rapido giro sul sito di Focus, alla ricerca di cose interessanti presentate questo mese, e finisco sull'articolo "Il gusto degli altri".
Naturalmente le solite cose disgustose dall'Oriente. Beninteso disgustose per me, come per molti in Italia, credo. Non avrei dubbi sulla reazione ad un bel piatto di grilli arrosto croccanti serviti in trattoria, per stuzzicare in attesa delle tarantole pelose, ripassate in padella con aglio e olio.

Devo comunque dire che, se non mi piacciono le stranezze a tavola, è anche vero che me ne sono ritrovate nel piatto e ho abbozzato.
Ricordo un viaggio in Sud Africa di svariati anni fa, ero ancora a progettare computer. Fui spedito lì in aiuto ai venditori che trattavano con una banca sudafricana; si tramutò in una vacanza perché, non ricordo se la vendita andò bene o male, ma non ci fu bisogno di "technicalities".

Affidati a un tipo della nostra società che lavorava lì, nato in Rodesia da genitori italiani, girammo un po' per Johannesburg e dintorni. Il tipo era sorprendente, perché aveva un italiano perfetto, sembrava ragionare come noi, ma po tirò fuori considerazioni sull' apartheid da far rizzare i capelli, ad averne avuti.
Grazie a lui ci ritrovammo nel piatto dello struzzo, allora non era ancora arrivato in Italia; nel frattempo mi pare che abbia fatto anche in tempo a sparire, è da un po' che non ne sento parlare. E poi del coccodrillo, in umido.
È stata una delle poche volte che ho lasciato qualcosa nel piatto. Perchè ricordo ancora la voce di mio padre che mi ricordava che fortuna sia avere un piatto.
Quando ho cercato di trasmettere lo stesso concetto a nostra figlia, la replica è stata: «Ma se ci sono dei bambini affamati nel mondo, perché dovrei mangiare io una cosa che nemmeno mi piace? diamola  a loro!». Non fa una grinza, detto con l'amarezza di chi scopre le cose solo con ritardi imperdonabili.

Se non mi sorprendono tarantole e coccodrilli lontani svariate migliaia di chilometri da me, diversa è la reazione ad apprendere cosa mangia il vicino di casa.
Sentite questa ricetta francese, sempre raccontata da Focus nel'articolo: retto di maiale ripieno con farcitura di trito di mammella di vacca, intestino di vitello e funghi. Io potrei avere solo i funghi? Che, detto tra noi, nemmeno mi piacciono da impazzire.

Credo che oggi apprezzerò le "fantasie dello chef".
Buon mercoledì.

Nell'immagine: un'altro esempio di "una volta mi è bastato", il sushi.