Creato da tanksgodisfriday il 26/03/2006
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L'impronta

Post n°1421 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da tanksgodisfriday
 

Se
 sono solidamente ateo lo devo al prete che mi fece catechismo, in preparazione per la prima comunione.
A un certo punto del corso, tirò fuori un argomento forte a sostegno dell'esistenza di Dio: se non credi, rischi che il Signore ti fulmini.

Era estate, avevo intorno ai dieci anni e il pomeriggio ero costretto alla pennichella, che per me voleva dire starmene sveglio a letto, a fissare la luce che filtrava dalle fessure delle tapparelle. E a pensare. Ovvio che questa storia dell'implicazione: «Non credi --> Dio ti fulmina» occupasse una buona parte dei miei pensieri.

Era una bella sfida. A credere, non si dimostrava nulla, perché, in caso di esistenza, Lui non mi avrebbe fulminato e quindi non sarebbe successo nulla. E nemmeno in caso di non esistenza, ovviamente, sarebbe successo alcunché. Rimaneva il non credere, che avrebbe risolto in modo definitivo, in un senso o nell'altro.
Lentamente, ma irresistibilmente, il pensiero-sfida: «Voglio che Tu lo sappia, non credo» emerse, vincendo la paura delle conseguenze.
Non successe nulla. Con il senno di poi ci sarebbero altre spiegazioni alla mia mancata fulminazione, tutte contemplanti l'esistenza di Dio: Lui potrebbe avermi riservato una seconda occasione, che potrei cogliere prima o poi, oppure quel sacerdote parlava «a schiovere», cioè senza cognizione di causa.

Un'altra delle minacce catechistiche, questa mirata a evitare le assenze ingiustificate, era che mancare a una lezione o alla celebrazione di una Messa era una gravissima mancanza verso di Lui, che tutto vedeva e annotava. Quindi meglio evitare di farsi notare per l'assenza.

Sono passati molti anni, la tecnologia oggi offre strumenti che avrebbero evitato al mio catechista di esprimersi con minacce strampalate.
Ad esempio, leggo stamattina che il prete di un paesino polacco, Gryfow Slaski, ha risolto la questione della frequenza alla Messa in modo molto più moderno: ha sistemato all'ingresso in chiesa un lettore digitale di impronte: 200 presenze «timbrate» guadagnano l'esonero dall'esame di catechismo.
Questa mi sarebbe piaciuta, le messe le seguivo e avrei continuato a frequentarle per anni, era una buona occasione per vedere e magari farsi notare dalla biondina della seconda E. Allora non esistevano le discoteche.

L'esame lo superai con il minimo, ma lo superai. Ricordo ancora il sollievo nell'apprendere la notizia.

Buon martedì.

[Nel video: Massimo Troisi dialoga con Dio.]

[Tutti i post su religione.]

 
 
 

Chi non vuole che si ricordi Ipazia?

Post n°1314 pubblicato il 22 Ottobre 2009 da tanksgodisfriday
 
Foto di tanksgodisfriday

Wikipedia ci racconta:
Secondo Socrate Scolastico, nel marzo del 415 un gruppo di cristiani fanatici, guidati dal lettore Pietro, sorprese Ipazia (filosofa neo-platonica, matematica e astronoma pagana) mentre ritornava a casa, la tirò giù dalla lettiga, la trascinò nella chiesa costruita sul Cesareion e la uccise brutalmente, scorticandola fino alle ossa (secondo alcune fonti utilizzando ostrakois - letteralmente "gusci di ostriche", ma il termine era usato anche per indicare tegole o cocci), e trascinando i resti in un luogo detto Cinarion, dove furono bruciati.
Cirillo ordinò che fossero distrutte tutte le sue opere, i tredici volumi di commento all'aritmetica di Diofanto, gli otto volumi delle Coniche di Apollonio, trattato sulle orbite dei pianeti, il trattato su Euclide e Claudio Tolomeo, il Corpus astronomicum, i testi di meccanica, gli strumenti scientifici da lei inventati.

Fin qui, Wikipedia. Il Cirillo citato nel brano era all'epoca vescovo di Alessandria di Egitto e in primo piano nella lotta contro chiunque non fosse di fede cristiana: ebrei, pagani e persone razionali, come appunto Ipazia.
La Chiesa lo festeggia come santo il 27 giugno, giorno del mio compleanno; ma questo c'entra poco.

Sarebbe interessante farci un film, sulla storia di Ipazia, vero? Arrivate tardi, già fatto e anche di recente. Presentato a Cannes come film fuori concorso, Agorà, dello spagnolo Alejandro Amenabar (The Others), racconta proprio la vita e la morte di Ipazia. Il film non arriverà nelle nostre sale cinematografiche, però, perché nessun distributore di casa nostra l'ha trovato interessante. Sarà possibile vedere il film negli Stati Uniti, in Francia, in Grecia, e anche a Taiwan e in Thailandia. Da noi niente, non interessa. E questo è proprio un mistero.

Mi arriva su Facebook l'invito a firmare la petizione ai produttori del film a fare il possibile per sbloccare la situazione e consentire al film di girare anche nelle nostre sale.
L'ho firmata, ma ci spero poco. Le sale sono già tutte prenotate per il film di Natale, sul cui interesse, evidentemente, nessuno ha da dubitare.

Buon giovedì.

[Immagine da movieplayer.it: Michael Lonsdale (Theon) e Rachel Weisz (Hypatia)]

 
 
 

Devo chiedere al farmacista se è laico?

Post n°1276 pubblicato il 14 Settembre 2009 da tanksgodisfriday
 
Foto di tanksgodisfriday

Ho
 difficoltà a comprendere l'invito rivolto ieri dal Santo Padre ai farmacisti cattolici: «Il farmacista deve invitare ciascuno a un sussulto di umanità».

In qualità di cosa? Il "farmacista cattolico" è un ottimo esempio per la teoria degli insiemi ({farmacisti} AND {cattolici}), ma non mi sembra sia contemplata come categoria professionale.
Al farmacista mi rivolgo per i farmaci, per suggerimenti su piccoli malesseri, per la misura della pressione. E va benissimo se cerca di dissuadermi da un errato o ingiustificato uso dei farmaci. Ma non lo sceglierò mai come guida spirituale. E se non se la sente di rendere disponibile un qualunque farmaco previsto dalla legge, beh, forse il suo mestiere è un altro.

«Non è possibile anestetizzare le coscienze, ad esempio sugli effetti di molecole che hanno come fine quello di evitare l'annidamento di un embrione o di abbreviare la vita di una persona».
È vero, le coscienze devono essere sempre vigili sui temi etici. Ma il processo da seguire è diverso: si legifera, e poi le leggi vanno seguite, eventualmente mentre chi non è d'accordo si dà da fare per modificarle. Tenendo sempre in mente che le leggi devono ispirarsi a garantire la libera scelta individuale, senza ledere i diritti di altri.

Va poi ricordato che su questioni come contraccezione, aborto e non accanimento terapeutico, è in ultimo la coscienza individuale a guidarci nell'attivare o meno l'opzione prevista dalla legge.

Buon lunedì.

[Nell'immagine: La scuola medica Salernitana (miniatura del Canone di Avicenna).]

 
 
 

Alla velocità della luce (divina)

Post n°1232 pubblicato il 19 Luglio 2009 da tanksgodisfriday
 
Foto di tanksgodisfriday

Non
 è che andare a 180 chilometri all'ora in autostrada, invece che ai canonici 130, faccia arrivare poi tanto in anticipo. Basta fare due conti per rendersene conto.

Immaginate di avere gran premura di andare da Torino ad Aosta. Sono 100 chilometri, casello-casello, che però sarà impossibile percorrere a velocità costante: una curva da affrontare con prudenza, un veicolo che sorpassa lentamente, una galleria. Insomma, se il tachimetro segna 180 nei momenti migliori, probabile che la velocità media, misurata su tutto il tratto, non superi i 130-140, contro i 100 che avremmo ottenuto viaggiando al limite dei 130.
Quindi da Torino ad Aosta fanno 43 minuti invece di un'ora, con un risparmio di 17 minuti.
Sono abbastanza da giustificare l'infrazione, con il conseguente rischio della multa e del ritiro della patente? Per qualcuno si, dipende dalla premura che si ha. E la suora che ieri è stata bloccata dalla Stradale sulla Torino-Aosta, mentre sfrecciava a 180 chilometri all'ora, aveva proprio premura: correva a verificare di persona la salute del Papa, reduce da una frattura al polso destro.

Uhm. Non è che l'incidente del Papa fosse avvenuto da poche ore, risaliva a venerdì mattina. E poi le rassicurazioni sulla salute del Papa erano state ampiamente diffuse dai mezzi di comunicazione. Dico la mia, personalissima: l'ansia per la salute del Capo non spiega proprio tutto, ci sta che ha giocato anche la voglia di correre.
D'altronde è umano, è capitato anche a me, proprio su quell'autostrada: il primo giorno di vacanza di alcuni anni fa, correvo senza freni inibitori (quelli alle ruote funzionavano, tranquilli) alla spericolata velocità di 141 chilometri all'ora, il che mi fruttò 70.000 lire di multa, che non contestai. Mi limitai ad un intenso, benché silente, turpiloquio.

Leggo invece che la suora contesterà. I suoi avvocati chiederanno l'annullamento della multa e la restituzione della patente; stanno giusto preparando le argomentazioni.
Non vedo l'ora di leggerle, potrebbero tornare utili, mutatis mutandis.

Buona domenica.

[Nell'immagine: manifesto della Campagna per la Sicurezza stradale e la promozione del Trasporto Pubblico locale, promossa dalla Regione Piemonte.]

 
 
 

Don Paolo Farinella, due parole semplici semplici

Post n°1220 pubblicato il 01 Luglio 2009 da tanksgodisfriday
 
Foto di tanksgodisfriday

L'
 ho scoperto ieri sera, ospite telefonico alla Zanzara, su Radio24. Diretto, tranquillo eppure tagliente come lo strumento di un chirurgo. O forse semplicemente come chi parla guidato dai propri principi e non dalla convenienza.

Il nome di Don Paolo Farinella circola in rete da qualche settimana, grazie a una lettera aperta che ha scritto al suo vescovo, il cardinale Angelo Bagnasco, e nella quale critica la "delicatezza" con cui la Chiesa sta trattando la questione delle abitudini private del presidente del Consiglio: "Lei e il segretario della Cei avete stemperato le parole fino a diluirle in brodino bevibile anche dalle novizie di un convento."
Ben diversa, ricorda Don Farinella, fu la risposta ad alcune iniziative dell' "integerrimo e cattolico praticante, Prof. Romano Prodi", quando, ad esempio, propose i DICO.

Su youtube  c'è il video di una sua intervista recente, sempre sullo stesso tema. Credo sia di qualche giorno fa, se non addirittura di ieri. Pazientate solo 44 secondi, poi attacca il Don.

Buon mercoledì.

 
 
 
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