Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

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Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

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CRISTIANESIMO, CATTOLICESIMO, X? La seconda chiave

 

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                             Il concetto di chiesa intesa come casa di Dio.

 

 

La chiesa cattolica, come è noto, da sempre riconduce a se stessa la dimora divina, autoproclamandosi letteralmente come la casa di Dio.  Questa identificazione, secondo il cattolicesimo, troverebbe indizio oltre che il suo legittimo inizio nel momento della confessione di Gesù Cristo, avvenuta attraverso l’apostolo di Cafarnao da noi conosciuto con il nome di Pietro. Sarebbe stato quest'uomo, pertanto, a dare così un inizio a quella chiesa composta da uomini che trova la sua manifestazione più terrena nell'edificio materiale di ogni chiesa. E fra i pennacchi e il tamburo, sulla fascia intorno alla cupola di San Pietro, a Città del Vaticano, viene riportato il passo del Vangelo secondo Matteo che recita la notissima affermazione del Nazareno «Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e a te darò le chiavi del Regno dei Cieli. »

Lo spazio che separa questa consacrazione dal riconoscimento di un'istituzione gerarchica è davvero brevissimo; ma il fatto sul quale non viene posta, se non raramente, una particolare enfasi è un altro, ed è quello che racconta un'altra storia, quella, cioè, di Gesù che non ha mai parlato di una Casa per il Padre costruita con un'architettura di mura terrene...

Però, si sa, la Torre di Babele con i suoi inganni e tutte le incomprensioni linguistiche al seguito è sempre invitata ad ogni banchetto, e non solo a quelli di nozze...

Un conto, infatti è una chiesa-edificio dedicata alla celebrazione liberamente autentica del culto del divino e del sacro, ed intesa come uno spazio fisico in cui gli uomini accomunati da un’identica necessità d’espressione e sentimento si possano riunire, esattamente come una casa può riunire amici e/o comporre una famiglia; ben altro, invece, è il voler presupporre di poter relegare lo spirito di Dio in quattro mura, fossero anche maestose come quelle della papale basilica maggiore di San Pietro in Vaticano…

 

Vediamo cosa ci forniscono i testi su questo argomento.

 

Il Nuovo Testamento mostra, fra tutti, il pescatore galileo Šim’ônin assumere un ruolo privilegiato all'interno della cerchia degli apostoli, e su questo dato sembra esserci un'indiscutibile concordanza in ogni confessione cristiana.

Diversa, però, è l'interpretazione ecclesiale e teologica di questo dato, anche se accolto unanimamente…

Per la chiesa cattolica, infatti, il primato di cui sopra si estende ai Papi, cioè quei vescovi di Roma riconosciuti come i diretti successori del privilegiato fra gli apostoli. Il termine “chiesa”, però, che  tanto frequentemente si legge sotto la penna di Paolo, negli altri Vangeli in realtà appare solamente due volte e solo per designare quella nuova comunità che Gesù si trovava ad essere in procinto di fondare con l'identità di una nuova realtà stabile ed indistruttibile.

La comunità cristiana, quindi, e non una struttura architettonica, viene “edificata” su un apostolo in particolare, quel sopracitato pescatore nato in Galilea il cui nome, tradotto in italiano, diventa Simone; proprio colui, cioè, che le scritture tramandano abbia, non per una, ma per tre volte, rinnegato il Cristo per paura e che, in virtù del ruolo ricevuto dallo stesso Nazareno, prenderà poi il nome di Kēfā, "roccia" in aramaico, e Kηϕᾶς"sasso" in greco,  e che dal latino verrà poi  traslitterato nel nome di Pietro.

Nel Vangelo di Matteo leggiamo che Gesù domanda agli apostoli chi Lui sia e Simone, il più impulsivo, sanguigno e meno intellettuale fra tutti i discepoli si dice che abbia risposto: “Tu sei il Cristo, il Figliuolo dell'Iddio vivente.” Ed è a questa precisa risposta che Gesù risponde con le parole: “Tu sei beato Simone, figliuolo di Giona, perché non la carne e il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli. E io altresì ti dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa" (Matteo 16:14-18).

Ma cos'è, dunque, questa pietra se non la fondamentale fede manifestata da Simone?

Infatti è su quella pietra, cioè su quella precisa convinzione espressa da Simone, che troverà il suo fondamento la chiesa cristiana.

Molto differente è invece l’interpretazione che di queste precise parole fa la chiesa cattolica, affermando, invece, d’essere il fondamento del cristianesimo grazie ad una impostazione della comunità cristiana basata non sulla fede imponente e granitica (per l'appunto come una roccia...) ma sulla figura istituzionale di un ipotetico prescelto al ruolo di Papa.

Nei Corinzi 3:11, in Marco 12:1-11; 21:42-44 e negli stessi passi di Pietro 2:4-8 , però, si può chiaramente leggere che da Gesù non solo questo non è mai stato affermato; ma anzi viene esposto proprio il contrario: "Poiché nessuno può porre altro fondamento che quello già posto, cioè Cristo Gesù." Pietro, infatti, spiega: "Egli (Gesù) è la pietra che è stata da voi edificatori sprezzata, ed è divenuta la pietra angolare. E in nessun altro è la salvezza; poiché non v'è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad essere salvati" (Atti 4:10-12). 

E nella Lettera agli Efesini (2:20-22) si legge "Siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare, sulla quale l'edificio intero, ben collegato insieme, si va innalzando per essere un tempio santo nel Signore. In lui voi pure entrate a far parte dell'edificio che ha da servire come dimora a Dio per mezzo dello Spirito."

Ma facciamo ancora un passo avanti.

Se vogliamo, infatti, comunque attribuire alla "pietra" cristiana, oltre al significato immateriale di "fede" anche quello più tangibile di "eredità di Cristo", intendendo gli individui portatori di quella fede, ricordiamoci però, sempre, che non sono illustri portavoci quelli che Gesù sceglie...Nel Vangelo di Tommaso, infatti, quando gli viene chiesto su quale pietra vorrà edificare la Sua Parola, Gesù risponde: “Tu indicami la pietra respinta dagli edificatori! Essa è la pietra d’angolo”.

Ed è proprio su quella pietra scartata da tutti gli altri che, infatti, Cristo individua il seme della sua comunità, perché ancora una volta individua tra i più umili e fra i meno compresi il suo più autentico discepolo, ed in tutti coloro che sono guardati con sospetto e timore o allontanati in piena volontà di discriminazione dai sempre più benpensanti sepolcri imbiancati...Così restano le prostitute, e con esse i più laceri e rifiutati tra i mendicanti, i lebbrosi, le adultere ed i derelitti i prescelti, i discepoli più idonei per diventare la Sua pietra, quella su cui edificare il Suo messaggio.

E' riportato dalle scritture come Gesù indichi i poteri conferiti a Simon Pietro: “A te darò le chiavi del Regno dei cieli e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli.” Nei Vangeli vediamo, però, anche come Gesù non abbia mai avuto l'intenzione di fondare una chiesa intesa come istituzione ed abbia, invece, posto le premesse della sua predicazione nel Regno di Dio (Mc 1,15) lasciando in eredità la Sua parola, nel tentativo di favorire con la Sua opera un orientamento verso la fede.

Ma è propriamente questa fede, l’unica “chiesa” di cui parla Cristo, una “chiesa” di natura spirituale e non un edificio materiale o un'istituzione con struttura gerarchica.

La chiesa cristiana, quindi, è solo il naturale prolungamento della parola e della vita del Gesù della storia, ed incarnato in ogni singolo individuo per mezzo di quel comun denominatore che per i credenti è lo Spirito santo.

La chiesa di cui parla Gesù nelle scritture non è mai stata una struttura composta da basi terrene, ed anzi, è specificato in più passi che non di mura doveva essere costruita la dimora dello Spirito e, contrariamente ad ogni convinzione clericale, ha affermato chiaramente che il luogo più idoneo per pregare fosse proprio quello che si trova al di fuori delle mura edificate dall’uomo, ricordando di non cercare il Padre fuori da noi stessi, in un edificio, proprio perché “Egli dimora presso di voi”(Vangelo di Giovanni).

Dal Vangelo secondo Tommaso, inoltre, si legge: “Se coloro che vi guidano vi dicono: il Regno è nei cieli, allora gli uccelli del cielo saranno in vantaggio rispetto a voi. Se vi dicono: è nel mare, allora i pesci del mare vi precederanno. Ma il Regno dei Cieli è invece dentro di voi ed è in ciò che è fuori da a voi. Quando conoscerete voi stessi, allora vi si riconoscerà, e comprenderete di essere i figli del Padre Vivente. Ma se non conoscerete voi stessi, vivrete in povertà e sarete la povertà stessa."

Altrettanto esplicitamente nel Vangelo di Matteo vengono espresse le indicazioni di Gesù sul come e sul dove pregare il Signore: “Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.”

Secondo Gesù, infatti, la condizione umana richiede di essere riscattata e "salvata" attraverso un cammino d'illuminata comprensione e consapevolezza,  basata non sulle cose visibili (come le cerimonie esteriorizzate) ma su un’interiorità ("Il Regno di Dio è dentro di voi") che non necessita in nessun modo di quelle riverenti obbedienze ai poteri clericali accuratamente predicate dal cattolicesimo ("Non chiamate nessuno sulla terra vostro Padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli").

Ed ancora, non sono pochi i passi in cui il Nazareno suggerisce di ritrovare noi stessi ed il Padre divino non tra i fasti eclatanti delle manifestazioni esternate ma nel raccoglimento solitario ("Quando preghi, chiuditi a chiave nella tua camera").

Per quanto la storia abbia cercato di far quadrare con ogni mezzo i conti secondo le proprie opportunità, Gesù non è però mai stato quel fautore dell’ordine costituito che il cattolicesimo avrebbe voluto presentare. E il voler fingere di non saper leggere non cambierà comunque quello che le stesse scritture riportano…

Per Gesù voler ricondurre la casa del Padre in un tempio o in un edificio umano significa seguire procedimenti simili a quelli perpetuati dai fedeli delle tradizioni politeiste pagane, poiché affermando che Dio va cercato nella propria interiorità segreta dal momento che Egli si trova in cielo ed in terra e in ogni dove, non può in alcun modo essere concettualmente relegato in un unico luogo di culto, perché questa credenza sarebbe in antitesi con la Sua stessa infinità. 

Per questo nella Prima Lettera di Paolo ai Corinzi è "luminosamente" scritto: “Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato.”

Sic et simpliciter.

                                                                                                         (Continua...)

 

                               

 

 

 

L'immagine Lo spazio Blu è di Sara Stradi.

 

 

 

NOTA AGGIUNTIVA:

Contributo estrapolato dal messaggio di dominjusehellah che scrive:

«non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?» (1 Cor 3:16)«Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente» (2 Cor 6:16); «dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro» (Mt 18:20). Questi passi confermano che la chiesa intesa come edificio sia da considerarsi casa del Cristo in senso fisico solo a partire dal concilio di Trento, quando venne introdotto il dogma della transunstanziazione.

 

E grazie infinte per l'integrazione.

 

 
 
 
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