Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

ElettriKaMente

Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

« J’ai retrouvé le sourireIO SONO CON TE »

ESSERE, AVERE O ENTRAMBI?

 

                     

 

"Ma tu, tenero cuore, amami! a questo perfido, sii madre, a questo ingrato; sii, amante o sorella, l'effimera dolcezza d'un autunno glorioso o d'un morente sole."

C. Baudelaire


La scelta tra l’amare qualcuno ed il volere avere i suoi occhi per poter amare se stessi o altri, si può tradurre nel fittizio aut aut “Avere o Essere”.

C’è chi ama per entrambi i motivi, per avere e per essere.

Ama per avere perché platonicamente “Amore è possesso perenne del bene”, ed ama anche per essere perché, semplicemente, “Ciò che non si conosce già avendolo in noi, non si può dare né insegnare ad altri”.

Sia nell’eterosessualità sia nell'omosessualità, intese rispettivamente e semplicemente come predisposizione all’ attrazione sentimentale e sessuale verso individui dal genere sessuale differente dal proprio (la prima) e come naturale variante comprensiva nel comportamento umano che comporta l'attrazione erotica (sessuale e sentimentale) verso individui dello stesso genere sessuale (la seconda), chi desidera ed ama una persona in base ad una pulsione interna personale e non in base a una scelta indotta dall'ambiente o dalle circostanze, ama per avere e per essere

E questi amori potrebbero onestamente dire "Tra adesso e adesso, tra io sono e tu sei, la parola ponte..."

Nel Simposio Platone racconta l'origine dell'amore umano attraverso il mito e specifica "Allora, tra gli uomini, erano tre generi, e non due il maschio e la femmina, come adesso. Ne esisteva un terzo, che aveva entrambi i caratteri degli altri.[...] La ragione per cui c'erano tre generi è la seguente, il maschio traeveva la sua origine dal Sole, la femmina dalla Terra ed il genere che presentava i caratteri di entrambi dalla Luna, dal momento che la Luna mostra i caratteri tanto del Sole quanto della Terra."

Tanto nell’eterosessualità, quanto nell’omosessualità, questo essere e avere è una reintegrazione, un accludere. E così, nel mito e fuori dal mito, attraverso Eros si ottiene il ricongiungimento fra due esseri nel nome della ricostituzione di un’unita perduta, "Dunque al desiderio e alla ricerca dell'intero si dà nome amore".

C’è un altro sentimento, però, che, pur se apparentemente simile all’amore, in quanto ammira e desidera spasmodicamente vagheggiando, invece di ricostituire ed aggregare, scinde e decompone, ed è l’invidia.

Colei che dice di volere per essere ma che, di fatto, vuole avere solo prendere, per sottrarre e per disgregare anche se stessa, perché non può, né potrà mai ricevere, quanto non ha saputo nè voluto conoscere.  

Così, l’invidia è quella dea che indebolisce e dimezza disperdendo, confusa, anche il suo principale fine.

 

Ma essere ed avere smettono di essere i due termini di una scelta quando diventano complementari e funzionali, l’uno all’altro.

In ambito esclusivamente infantile e/o adolescenziale, ad esempio, ci si innamora anche solo per cercare e per individuarsi, e ci si trova ad avere pulsioni transitorie che hanno caratteristiche tanto eterosessuali quanto omosessuali soltanto in virtù dell'ermafroditismo originario e connaturato in ogni individuo.

Il volere per essere, qui, è facilmente confondibile con il volere per avere. Perché ci si ritrova a fare i conti con quell’Uomo Cosmico biblico che include i due principi dell’Eterno Mascolino e dell’Eterno Femminino, in una totalità di compiuta perfezione. Vale a dire l’ Anima e l’Animus di due aspetti, il femminile e il maschile che Jung individua come parti costituenti in ogni individuo e compensatrici di un segno opposto al proprio genere sessuale.

Ed è in questo caso che si può facilmente trovare l’essere in funzione dell’avere, perché in nome di questa atavica androginia il bambino e l’adolescente, indipendentemente dagli effettivi orientamenti sessuali, possono compensare i caratteri specifici maschili e femminili mancanti nella loro struttura genetica, cercandoli e mostrandoli, prima di tutto, in loro stessi, solo per introiettare la parte mancante attraverso un modello che se, dapprima, sembrano voler diventare, poi comprendono, invece, di voler avere accanto.

E tutto questo non è perdita; ma conoscenza.

Così la bambina ed il bambino possono impersonare, rispettivamente, proprio quel ragazzo o quella ragazza che vorrebbero, non tanto essere e diventare, in seguito ad una discrepanza tra il proprio genere sessuale e la loro immaginazione o comportamento ma, al contrario, ritrovare in un esterno che ancora non individuano.                            

Costruendo ed inventando un aspetto di identità opposta, cucendola come un vestito sulla propria pelle, infinite volte guardata e soppesata ma ancora mai veramente vista né conosciuta, portano, in questo modo, alla luce un’identità parallela compensatrice di un sesso differente dal loro. E lo fanno giocando il ruolo dell' "essere il proprio ideale” di sessualità opposta.

Questo gioco ama "un se stesso" opposto, certo; ma non per essere e diventare quello che impersona, bensì per potersi riconoscere ed essere così predisposto ad accoglierlo all’esterno. Ed è proprio da questa conoscenza che si potrebbe raggiungere la conclusione presa in prestito dalla lirica di Octavio Paz, vale a dire “Entri in te stessa quando entri in lei: il mondo si chiude come un anello…Da una sponda all'altra sempre si stende un corpo, un arcobaleno”. Diversamente da Narciso, infatti, l’adolescente invaso dalla divina mania dell’Androgino, raggiunge la conoscenza di sé.

 

                       

 

Ma è proprio con Narciso che arriviamo all’avere per essere.

Chi ama narcisisticamente ama soltanto per rubare, ed è colui che vuole avere; ma soltanto per essere.

Narciso è colui che potrebbe dire, con le parole di Hermann Hesse: “Perche' ti amo, di notte son venuto da te, cosi' impetuoso e titubante, e tu non me potrai piu' dimenticare” ed aggiungere “l'anima tua son venuto a rubare” completamente assorto nel senso grandioso del proprio sé, dilatato nell’effetto provocato sugli altri perché il suo amore ha una finalità unicamente predatoria.

Cerca uno specchio illimitato che gli rimandi un riflesso. Ma è un riflesso che non è neppure la propria immagine, per quanto speciale e amabile possa essere ai suoi occhi; bensì una risposta ancora superiore alle sue aspettative di soddisfacimento. L'immagine che vede è quella irrealistica idealizzazione di sé che lo ricopre tendenzialmente di onnipotenza.

“Ora lei e' mia - del tutto mi appartiene nel male e nel bene, dal mio impetuoso e ardito amare nessun angelo ti potra' salvare” sono le parole esaltate di chi, eternamente “giovane”, conserva una primitiva identità infantile, percependo la sua divinizzazione come unico e vero “Io”.

Ed affinché questa celebrazione abbia un seguito, e permanga oltre lo scorrere indifferente di un tempo che matura e amplia campi visivi e cognizioni, è necessario un possesso ineluttabile di quell’amante divenuto fonte. Una fonte dentro la quale nutrirsi e specchiarsi, senza, però, mai vedere realmente.

Non c’è sentimento, pietà o empatia, in Narciso, che possa impedire questo bisogno necessario di possesso di natura esclusivamente egoistica.                                               

E non c’è "nessuna superba sorpresa della verità, come un fulmine ai bambini chiarito…" perché, esattamente come nell’invidia, non esiste incontro. E se qui, "il simile conosce il simile, il richiamo del vuoto per voragine, dentro, è già calamita".

 

                  

 

 

 

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

JE SUIS CENACOLO'

 

Per chi ama scrivere,

per chi ama leggere.

Per chi è innamorato delle parole:

 

JE SUIS CENACOLO' 2015

Il Contest Letterario a colpi di BIC

blog.libero.it/WORDU/

Un Blog di PAROLE…

C H E    A R R I V A N O,

C H E    P A R T O N O,

C H E    R E S T A N O.  

Come un grifo, tra terra e cielo.

 

 

IL CENACOLO SI E' CONCLUSO ED ORA...

ABBIAMO IL LIBRO!

  

 

http://issuu.com/wu53/docs


 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2woodenshiprteo1ARCAN020misteropaganoElettrikaPsikeloveisthelaw73blankshinevololowlegrillonnoirdestaelravenback0NEROdiMILLEArianna1921anima_on_line
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

                        

                                                             https://twitter.com/elettrikapsike

 

 

 

SIT FEEL - SIT.n.ZERO tutti i numeri dello zero E altre geometrie

Seduti intorno alla Cultura

 

SIT FEEL

 

 

 

 

 

 

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963