Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

ElettriKaMente

Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

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LIBERTA' A BASSISSIMO DOSAGGIO

 

Libertà sì, ma solo vigilata per:

 

L'AGGETTIVO SOLARE, 

LE GENERALIZZAZIONI NON AUTORIZZATE

E TUTTE LE PRETESE.

 

Perché, forse non è ancora chiaro a tutti ma...si, c'è ancora qualcuno che, senza sapere di commettere infrazione, si compiace di praticare esercizi di statistica e di generalizzazioni indebite.

E mi chiedo perché molte creature ancora, nonostante il non trascurabile numero di associazioni diffuse in tutto il mondo che si occupano del recupero di individui con problemi di dipendenza, continuino a fare uso dell'aggettivo (solare) di cui sopra.

C'è poi un ulteriore ed esistenziale interrogativo che m'impone di domandarmi perché...chi paga ventisei euro e settanta centesimi per effettuare una visita di dieci minuti con il sistema sanitario nazionale oppure circa ottanta con il regime privato e cinquanta con il piano alternativo agevolato in un poliambulatorio convenzionato, possa agevolmente credere (con notevole convincimento) di poter pretendere al di là dell'educazione, dell'implicita attenzione umana e del non abbandono in caso di soccorso (urgente), in aggiunta alla prestazione per cui ha pagato, il soddisfacimento di esigenze psicologiche, domestiche, familiari tutte incluse nel prezzo.

Quando, a quel punto, si fa presente al postulante che né il vittimismo senza soluzione di continuità all'interno della richiesta d’aiutoil tempo indeterminato per la validità della richiesta stessa sono opzioni trattabili da poter aggiungere al pacchetto acquistato…la sua risposta, triste e pronosticabile (anche nella scelta dell'esposizione) è la seguente:    

 "Io ho pagato, quindi pretendo un mutuo soccorso".

La replica, peraltro ugualmente pronosticabile, potrebbe, pertanto, essere un:

 "Monsieur/Madame, lei ha pagato il prezzo per una visita e non per rigettarmi addosso tutte le frustrazioni delle ultime sue sette generazioni. Il termine colf, a parere suo, nato dall'unione della parola 'collaboratore/collaboratrice' con il vocabolo 'familiare' può essere sottoposto ad un'estensione tale per cui è lecito che venga declinato ad ogni essere umano con cui ci si rapporti?"

Ed allora ecco che tutto riconverte alle estensioni ed alle generalizzazioni indebite.

Così, scelgo di rivolgere direttamente una domanda a tutti coloro che tramite mezzi di (stra)pubblica comunicazione scrivono ed esprimono, verbalmente oppure a gesti, frasi pressapoco simili a questa:

 "Tutti gli uomini amano e tutte le donne pensano che..."

Répondez s'il vous plait. E spieghino, cortesemente, chi sono i soggetti a cui si riferiscono.

Velocemente e con documentazioni, prego.

Dicano, in ordine, ad esempio, chi sono "tutte le donne".

Forse la sig.ra del supermercato di fronte alla chiesa nella via della provincia dove abitate? Magari la zia Everarda? Oppure Giovanni, il trans che l’altro ieri è diventato donna e stamattina ha risposto al sondaggio firmandosi Melissa?

E se vogliamo riferirci ai sondaggi mai realizzati ed alle risposte mai pervenute con le quali si ipotizza una qualche cosa...allora, sappiate anche che:

per la professoressa d’inglese nonché trentenne e single del figlio del mio datore di lavoro, per la casalinga di Voghera eletta a figura retorica dalla bonarieta' di Gerry Scotti e per la sorella della migliore amica di mio padre al liceo pare sia un sì…;

ma per la cassiera del Carrefour con i capelli a caschetto che (soltanto, però, di profilo e solo a detta del suo ragazzo) assomiglia alla Valentina di Crepax, per la signora del terzo piano sopra l'unica farmacia di Spotorno e per la quindicenne che fa volontariato al canile di Triggiano è un no secco…

E poi c'è la biondina che si aggiusta le calze seduta alla fermata del 16 proprio davanti alla facoltà di architettura, a Torino... Per lei e per la badante della signora Cecilia del quartiere santa Rita è un’astensione piena perché non sanno cosa pensare sull’argomento…

E ma poi…poi ci sono anche altre donne a cui, invece, non frega un assoluto accidente di rispondere ad una tale idioterrima domanda ed altre a cui interessa ancor meno leggere le risposte altrui.

Dimenticavo, c'è un avviso di sanzione anche per chi applica le leggi universali nei sentimenti e/o nel contesto salottiero delle seduzioni ad esseri viventi soggetti a leggi esclusivamente individuali…

Ma, poi, in realtà, non sono neppure irritata con chi legge “101 modi per diventare la manager più ammirata” credendo sul serio (ed ho le prove di questo, vi assicuro che accade...) di leggere un trattato dalla validità universale, e nemmeno, dopotutto (ma a dire il vero un pochino si, moderatamente) con chi ripetutamente decide di scrivere che:

"la folla acclamala penna è sul tavolola ragazza è (brrr-brividi di repulsione) solare"

e che dopo

"i bagordi delle feste è necessario depurare bevendo tanta acqua",

dal momento che quello che serve è…

"uno stile di vita...sano!"

e che, naturalmente,

"non tolga ore al…sonno!"

perché se...

"il cane è il migliore amico dell’uomo, il suo nemico numero uno è… lo stress!"

...

dal momento che, se continuano a scrivere tutto questo, ed in questo modo, probabilmente avranno un motivo che non mi può riguardare e che desidero non mi riguardi, e quindi, non voglio comprendere.                                                                                                        

E non ritengo opportuno cercare di capire nemmeno chi ancora li ascolti o li legga senza provare un moto compulsivo di defenestrazione o spasmi gastroenterici.

Ma chi ci obbliga a sentirli e a leggerli dando loro una dignità di stampa, invece, mi sarebbe d'aiuto e quasi di conforto se volesse spiegare perché ci continua a fare questo, quando la sua unica ragione d’esistere professionalmente sarebbe quella di selezionare gli scritti per poter scegliere cosa gettare nel mondo o cosa trattenere come si fa con i liquidi nella ritenzione idrica...

Perchè lo fate, disperati editorialisti e direttori responsabili, forse per farci diventare gli angeli agonizzanti della canzone? (confronta testo di M. Masini).  

 

E tu chi sei, 

invece,

che avanzando nel buio della notte

inciampi nei miei più segreti pensieri?

 

 

 

L'immagine utilizzata per il post è di Safwan Dahoul

 


 
Rispondi al commento:
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 23/08/17 alle 15:40 via WEB
Non c'è nessunissimo problema, nat, riguardo al fatto di leggere velocemente un post e lasciarsi sfuggire, per 1001 motivi, il senso di alcuni passaggi o l'impronta del discorso stesso, io ti avevo avvisato della mia risposta solo perché pensavo ti potesse interessare dal momento che l'argomento era proprio in assonanza con quanto si era detto sul tuo blog. Tutto qui ;-) Riguardo a quel che scrivi, certo, non posso che darti ragione, il lettore è sicuramente il "giudice" che stabilisce e sentenzia tutto, come dici tu il target di una lettura non rispecchia l’intelligenza dell’autore ma l’intelligenza del lettore…Il mio particolare disappunto, però, si orientava maggiormente verso chi è preposto alla scelta dei pezzi e alla loro divulgazione sostanzialmente perché mentre il lettore non è tenuto a riconoscere la qualità, e quindi può tranquillamente anche accogliere con entusiasmo prodotti scarsi, vuoi per una poca conoscenza degli argomenti o anche solo per una semplicissima questione di *insindacabili* gusti personali, questo lusso non può concederselo un professionista. Un editore piuttosto che un caporedattore dovrebbero saper riconoscere per motivi professionali la qualità. E a meno che le loro non siano scelte consapevolmente guidate verso un target molto basso solo per fini economici (es. il classico best seller estivo qualitativamente di valore bassino eppure molto elevato a livello di richiesta popolare per ovazione delle masse) dovrebbero saper riconoscere un buon prodotto da un operato mediocre e pressapochista, quasi a livelli amatoriali. Ma sicuramente, poi, il discorso cambia se consideriamo come dici tu l'argomento in un contesto come quello dei blog...in questo caso il lettore ha sicuramente il ruolo preminente e la maggiore responsabilità. Grazie ancora per aver scritto! ,-)
 
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