Creato da elliy.writer il 25/09/2008
INFINITE DIVERSITA' IN INFINITE COMBINAZIONI...

PER DIRLO CON UN FIORE

mughetti

 

Secondo il linguaggio dei fiori, il mughetto è simbolo della felicità ritrovata, della serenità dopo i travagli. Questo perché, secondo leggenda, il fiore sarebbe nato dal sangue di San Leonardo, ferito ma vittorioso contro il demonio. Regalo azzeccato per festeggiare guarigioni, riconciliazioni, nuovi incontri con vecchi amici, amori ritrovati.
 

Area personale

 

Ultime visite al Blog

grazio966federopozzigraziamariagmarco.mocerinomariomancino.mtedesco_giuliastraka00socrate52roccotaluccimichelalex27michele.marchiarch.paolo_pavanStefano72CSfrancescaguariniinca30
 

Poesia

.

Cadde tanto in basso
nella mia considerazione
che lo udii battere in terra
e andare in pezzi sulle pietre
in fondo alla mia mente.

Ma rimproverai la sorte che lo 
abbatté
meno di quanto denunciai me stessa,
per aver tenuto oggetti placcati
sulla mensola degli argenti.

(Emily Dickinson)

 

Amore e guerra

 

Chi puņ scrivere sul blog

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
Citazioni nei Blog Amici: 62
 
 

 

« QUINTO RACCONTO - Gioco ...SETTIMO RACCONTO - Gioco... »

SESTO RACCONTO - Gioco letterario "LEI NON SA CHI SONO IO"

Post n°489 pubblicato il 12 Dicembre 2012 da elliy.writer

Lei non sa chi sono io – le  origini

(autore anonimo fino alla fine del gioco)

 

Quello del cacciatore era un mestiere molto faticoso. Soprattutto perché ancora non  ne esistevano altri e  cacciare era l'unico modo per  garantirsi la sopravvivenza.

Erano tempi davvero duri. I  mezzi a disposizione erano ben pochi. Potevi darti da fare solo con la forza bruta. L'intelligenza contava, così come la furbizia, ma le possibili prede non stavano di  certo a guardare.

Gli ominidi non si reggevano  in piedi; si muovevano ancora a quattro zampe, seppur saltellando  anche con  discreta velocità, ma avevano già acquisito la capacità prensile e riuscivano a tenere ben stretta l'unica arma che erano riusciti a modellare: la clava.

Ma già da allora avevano capito  che l'unione fa la forza e quindi cacciare in due è meglio che farlo da soli.

Per questo quella mattina, Grunt uscì dalla sua piccola fredda caverna, clava in mano (si fa per dire)  e, quando vide Groag anche lui clava in mano, uscito dalla sua   maxi-caverna pluriaccessioriata  con riscaldamento autonomo, fece per seguirlo e si affiancò a lui.

Entrambi erano diretti a caccia; entrambi avevano lasciato la loro femmina a guardia dei  rispettivi rifugi.

Groag gli lanciò uno sguardo per niente benevolo ed emise un grugnito d'avvertimento, ma alla fine, fatti i suoi bravi calcoli, lasciò che Grunt l'accompagnasse nella battuta di caccia.
Grunt ringraziò con un grugnito molto più mite. Erano due ominidi di poche parole (a quei tempi mancavano gli argomenti di conversazione) e in fondo, seppur vicini di caverna,  si conoscevano ben poco.
Un lungo cammino li portò, tra un grugnito e l'altro, verso il  luogo favorevole all'avvistamento della preda: u
n bel cinghialone roseo e pasciuto. Ottima cena da portare in caverna.

Fu un combattimento selvaggio (e come sennò?), ma alla fine, tra una botta di clava e l'altra, tra urla e  grugniti  d'ogni tipo, il cinghialone fu abbattuto.

A loro modo festanti, i due cacciatori presero la via del ritorno. Al povero Grunt toccò sobbarcarsi il peso della preda, mentre Groag lo precedeva saltellando allegramente.

Giunti in prossimità delle loro caverne, Grunt lasciò scivolare la preda  sul terreno e, benché trafelato dal lungo cammino e dal peso sopportato, fece come per dividerla in due parti a colpi di clava.

Fu a quel punto che inaspettatamente Groag assunse la posizione eretta e, appropriandosi di forza dell'intero cinghialone, emise per la prima volta al mondo una frase di senso compito: “Lei non sa chi sono io !”, e dopo aver inferto una randellata al povero Grunt, si avviò trionfante verso la sua maxi caverna accolto dai saltelli di gioia della sua femmina.

Il povero Grunt non poté far altro che rientrare tristemente nella sua piccola caverna dove l'attendeva per un'altra randellata la sua femmina furiosa.

Stretta la foglia, larga la via, dite la vostra che ho detto la mia.

(Anche se Voi non sapete chi sono io !)

** * **

se a questo gioco vuoi partecipare
clicca qui per poterti informare!

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

 

Non affidarti alla mia immaginazione
non ti fidare, io non ti conservo,
non ti metto da parte per l'inverno,
io ti apro e ti mangio in un boccone.

Patrizia Cavalli

 

Credo che sia stato il sorriso
Fu il sorriso che aprì la porta
Era un sorriso molto luminoso
invitava ad entrarci, a togliersi i vestiti
infilarsi dentro quel sorriso.
...
E. de Andrade

 

Con un fiore - Con una lettera
Con un agile amore -
Se fisso il Chiodo più saldo -
Definitivamente saldo - lassù -

Non importa la mia Incudine ansimante!
Non importa il Riposo!
Non importano i volti fuligginosi
Che si sbracciano alla Fucina!

L'acqua, è insegnata dalla sete.
La terra - dagli oceani traversati.
Il trasporto - dallo spasimo -
La pace - dai suoi racconti di battaglie -
L'amore, dalla memoria di un ritratto -
Gli uccelli, dalla neve.

(E. Dickinson)

 

Non respingere i sogni perché sono sogni.
Tutti i sogni possono
essere realtà, se il sogno non finisce.
La realtà è un sogno. Se sogniamo
che la pietra è pietra, questo è la pietra.
Ciò che scorre nei fiumi non è acqua,
è un sognare, l'acqua, cristallina.
La realtà traveste
il sogno, e dice:
"Io sono il sole, i cieli, l'amore".
Ma mai si dilegua, mai passa,
se fingiamo di credere che è più che un sogno.
E viviamo sognandola. Sognare
è il mezzo che l'anima ha
perché non le fugga mai
ciò che fuggirebbe se smettessimo
di sognare che è realtà ciò che non esiste.
Muore solo
un amore che ha smesso di essere sognato
fatto materia e che si cerca sulla terra.

Pedro Salinas

 

Un regalo di Dimanto... per Nonno Sabin!

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963