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Post n°796 pubblicato il 21 Luglio 2014 da Eli_Semplicemente
"Chiunque abbia avuto almeno un incontro che sia nato da un amo virtuale (Facebook, Twitter...) sa quanto sia complicato quel delicato passaggio dal virtuale al reale. Sa quanto giorni, mesi di chat compulsive e confessioni notturne e foto ammiccanti e confidenze che neanche con amici dell'infanzia possano evaporare in un millesimo di secondo di fronte al primo sguardo e alla prima mano tesa. Le aspettative ci fregano quasi sempre. La persona con cui chattiamo non è mai QUELLA persona ma la persona che abbiamo sapientemente costruito con la nostra immaginazione. Per questo io sono contraria ai flirt virtuali (che cmq mi affascinano assai poco a prescindere) se non si traducono con grande rapidità in un caffè insieme al bar sotto casa o nella città a metà tra la mia e la sua. Più passa il tempo e più le aspettative montano, per poi magari sgonfiarsi come un materassino al sole al primo ciao. E se al primo ciao pensi "oh mio dio, sono mesi che sogno matrimonio e accoppiamenti selvaggi con 'sto tizio che beve col risucchio e abbina il borsello ai pinocchietti", beh, poi lo conosciamo bene quel misto di delusione, amarezza e sonoro, clamoroso rompimento di coglioni all'idea di dovergli almeno una mezz'ora di composta, ipocrita gentilezza. Però c'è una cosa che salvo di tutto questo. Salvo quell'emozione adolescenziale che regala la preparazione agli incontri che nascono dal virtuale. Che non ha nulla a che fare con quella della prima uscita dopo un incontro fugace o un lungo corteggiamento in ufficio o altrove. E' proprio un'altra cosa. E' ansia, paura, panico, senso di inadeguatezza, emozione, voglia di fuga che rasenta la tenerezza quando a 10 minuti dal momento fatidico ci prende la voglia di scappare, toglierci da fb ed evitare per sempre quel momento li'. Quello in cui tu capisci se al di la' della stessa sensibilità , della stessa ironia, dello stesso buon uso della lingua italiana c'è quella roba li' che nessuna faccina, nessuna chat, nessuna frase da sturbo conservata in uno screenshot da mandare alle amiche, potrà mai sostituire. Se c'è quell'altro elemento. Quello che non potrà mai sostituire quella cosa che muove il mondo: la chimica. Tutto il resto e' whatsapp." Stato tratto dalla Stanza Selvaggia di Selvaggia Lucarelli! Eh lo so, vi starete dicendo
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Qualunque persona sana di mente sa che questo non è possibile, però a volte ci fa piacere imamginarlo o sperarlo, per tanti motivi che non sto qui a elencare ma che sono solo illusioni o suggestioni, visto che poi siamo noi che vestiamo i nostri interlocutori con le nostre aspettative e con i nostri desideri, con il nostro immaginario, che per il 90% e più, naufragano poi miseramente nel primo contatto reale, a meno che non si sia così bravi da dare di noi un immagine molto realistica attraverso le parole scritte, i dialoghi, le voci al telefono, i contatti su skype, ecc. ecc., ma anche in questo caso c'è sempre un margine di rischio.
Purtuttavia, anche se raro, si possono conoscere nel virtuale persone con cui è piacevole dialogare, è interessante leggere i loro scritti, e talvolta è anche possibile provare una certa empatia, ma questo non è ancora amore e non è ancora amicizia se non è suffragata dalle verifiche reali, perché di una persona conosciamo solo una facciata, mentre per instaurare un qualcosa di più profondo e di più concreto abbiamo bisogno di conoscere anche le altre e di cogliere tutte le sfumature che l'accompagnano. Perchè una persona così gradevole in chat o al telefono ci può apparire nella realtà completamente diversa, fosse anche per un solo particolare, ma è quel particolare che rovinerà tutto il quadro che ci eravamo fatti. Insomma conta molto il modo di porsi, di sorridere, di guardare, di parlare, di gesticolare, di muoversi, di vestirsi, di approcciarsi, di esprimersi, anche nelle situazioni più banali, cose che ancora con la chimica c'entrano poco, ma che sono i presupposti indispensabili per una eventuale conoscenza più profonda e tangibile, anche corporea.
Qui facciamo CONOSCENZE più o meno simpatiche, più o meno intelligenti, più o meno sincere, che nel tempo possono anche diventare vere amicizie, ma solo se supportate da un vissuto reale. Qui posiamo provare delle SINTONIA con alcune persone, magari una qualche forma di attrazione, un trasporto particolare, ma non è ancora amore, perché soprattutto per l'amore, si debbono combinare molteplici fattori mentali e fisici, che magari hanno poco di razionale, ma che solo combinati assieme possono muovere i sentimenti più profondi o suscitare quelle sensazioni e quelle emozioni che ci fanno piacere quella persona.
Purtroppo, specie le neofite, sono ingannate dalla magia del mezzo, che fa prendere spesso loro cocci di bottiglia per diamanti, con le conseguenti amare disillusioni, ma forse è anche lo scotto che si deve pagare al noviziato e forse alla solitudine, al bisogno di sentire il calore di un amico/a o di un affetto, sicuramente compiaciute di sentirsi così desiderate e ammirate, specie se non si è più ventenni.
Più però si vola in alto e più la caduta poi è dura...stare di più con i piedi per terra e lasciare che ci accompagni una sana diffidenza e una briciola di buon senso, non ci impedisce di sognare e di fantasticare, ma forse ci evita poi qualche incubo:-)))).
Ciao....CARLO!