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Terrorismo e privacy: cosa cambia sul web.

Post n°137 pubblicato il 09 Gennaio 2016 da exodus1984

Come primo post del 2016, voglio parlare di sorveglianza e come
al solito di privacy(violata...). :-))

Oggi apriamo questo post cercando di capire e comprendere le
azioni del terrorismo, sia esso fondamentalista islamico o
eversivo nazionale.
Questo post deriva da alcune ricerche informatiche che ho potuto
fare durante questi ultimi giorni, e serve come sempre da
introduzione per l'argomento che voglio trattare, ovvero il
controllo informatico sulle reti cifrate e capire come un semplice
utente potrebbe difendere la propria privacy.

Inizio dunque dicendo che il terrorismo appartiene a tutte le
culture religiose e ad ogni nazione e popolo del pianeta, nessuno
escluso... :-))
Questo, non ci deve spaventare, è nella storia di tutta l'umanità
e basta appunto leggere la nostra storia per vedere atti di
terrorismo politico, religioso o per la supremazia militare in
ogni parte del mondo.

Ho fatto diverse analisi su questo argomento dopo gli attentati
di Parigi, e oggi voglio fare una nuova analisi di quello che
dovremo aspettarci in futuro, proprio perché alcune persone che
hanno letto la mia ricerca informatica, si sono giustamente
preoccupate dopo avere valutato la realtà di questa situazione
sulle reti cifrate e pubbliche.

Premetto che questa nuova analisi intende chiarire alcuni aspetti
che non vengono valutati seriamente dagli "analisti" che si vedono
in televisione, e che quindi, voglio trattare l'argomento in
modo più chiaro possibile su questo semplice post.

Iniziamo con la semplice analisi di alcune parole che si sentono
spesso nei vari "salotti" televisivi:

Terrorista:

Si definisce tale un gruppo di persone o singola persona in grado
di trasmettere il proprio messaggio politico tramite azioni che
possano catturare l'attenzione a livello psicologico di popoli
e governi di tutto il mondo.

Eversivo:

Si definisce eversivo un gruppo di persone o una singola persona
in grado di trasmettere il proprio messaggio politico tramite
azioni che possano mettere il singolo Governo del loro paese con
le "spalle al muro".

Che cosa si deduce da queste due semplici distinzioni?
Sia i terroristi che gli eversivi utilizzano a livello di base
le stesse tecniche, solo che gli eversivi lo fanno solo con il
Governo del proprio paese, mentre i terroristi si muovono a
livello internazionale e non ha per loro nessuna importanza quale
tipo di Governo si troveranno davanti.

Sulle reti di tutto il mondo, esistono libri, manuali e opuscoli
vari che insegnano le regole del combattente, per qualsiasi
causa uno voglia combattere...;-)))
Naturalmente, si tratta dei cosi detti "libri proibiti", ovvero
letteratura clandestina che si muove e viene condivisa in rete
da diverse cerchie di persone che possono appartenere ad un gruppo
di fuoco oppure ai gruppi di intellettuali che sono quelli che
di solito preparano le azioni più clamorose per la propria causa.

Fatta questa banale distinzione, adesso andremo a vedere quali
sono le conseguenze reali sulla vita informatica delle persone
che usano la rete ogni giorno per il proprio divertimento o per
il proprio lavoro.

L'aumento di azioni terroristiche di vario tipo, mette in moto
anche come giusta conseguenza, un colossale apparato per la
sorveglianza elettronica, che nel 99,9 per cento, si abbatte
contro la privacy del singolo navigatore di rete che anche se
non ha fatto nulla contro i vari Governi, viene tracciato e
controllato come se fosse davvero un pericoloso terrorista.

Il terrorismo globale, mira appunto a destabilizzare la libertà
e la pace, e questo, si riflette maggiormente e sempre con più
insistenza sui comuni navigatori del Web.

Il punto del presente discorso è questo: se non sono un criminale
perché il Governo dovrebbe trattenere i miei dati di navigazione?
Non mi sembra di avere frequentato dei terroristi o di essere
andato a cena con qualche mafioso, allora quale potrebbe essere
una motivazione valida per raccogliere ugualmente questi dati? :-)

Le risposte le trovate tutte sulla rete, gli utenti tendono a non
lasciare archivi personali (foto e altro...) come facevano qualche
tempo fa, questo perché ci tengono davvero alla loro privacy. :-)

Benché il controllo sia aumentato esponenzialmente dopo i vari
attentati terroristici, le persone normali si chiedono come ci
si possa difendere da una sorveglianza non dovuta da parte di
organi governativi preposti.
Il problema è che gli utenti normali sono sempre i primi a pagare
le conseguenze di atti terroristici che hanno come fine primario
la violazione delle loro libertà personali, e in questo caso, la
privacy del moderno cittadino informatico.

Esistono diversi programmi che ci possono aiutare per mantenere
"privati" i nostri segreti personali, o quantomeno rendere il
controllo governativo non dovuto il più difficile possibile.

Questo risulta essere un punto etico molto discusso sulla rete, ma
voglio tentare ugualmente una banale spiegazione:

1) voglio difendermi dalla sorveglianza non dovuta
2) uso programmi per cifrare tutto, dal PC al cellulare

Cosa penserebbe un analista di questo comportamento?
Semplice, se questo utente cifra tutte le sue informazioni allora
nasconde qualcosa e quindi è un delinquente da controllare. :-))
Il fatto principale è che anche i gruppi terroristici usano a
piene mani i vari software, e quindi il nostro analista informativo
avrebbe piena ragione? :-)

Le discussioni sulla sicurezza informatica sono incentrate su
questo punto: se il mio sistema cifrato finisce nelle mani di
qualche delinquente allora sia i terroristi che gli utenti
normali che lo usano saranno sempre al sicuro... :-))
Allora dobbiamo subire senza proferire parola una raccolta
informativa non autorizzata? :-)

Chi ha ragione? un Governo che fa il lavoro di controllo o il
semplice utente che cerca di difendere la propria libertà digitale?
Le risposte a queste domande sono molte, e se da una parte abbiamo
ragione, dall'altra invece potremmo passare dalla parte del torto.

Le questioni etiche in campo informatico sono sempre un vero e
proprio tafferuglio di discussioni, e in rete succede proprio
questo, utenti che si vogliono difendere, sezioni di controllo
investigativo che vogliono controllare tutto e tutti, ma secondo
il mio personale parere, ognuno è libero di difendere la propria
vita virtuale come meglio crede, questo senza nulla togliere ai
vari organi di controllo informatico che fanno il loro dovere
ogni giorno sulle reti di tutto il mondo scovando vari gruppi di
criminali, pedofili e terroristi. :-)

Con questo, concludo il primo post dell'anno, forse un tantino
"pesante" da digerire per alcuni amici che praticano informatica
forense, ma vero nella realtà dei fatti. ;-))

Cari bloggers, approfitto di questo breve post per augurarvi un
altro grande anno di spippolamenti informatici, buon 2016 a
tutti voi. :-)))

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Data di creazione: 06/03/2012
 

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