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Carissimo Babbini , ho appena ricevuto il tuo messaggio non molto
lieto per la verità, tuttavia il lavoro fatto insieme, lo spirito di
solidarietà che ci ha condotti vicino a una splendida realizzazione ,
e ancor più la volontà di aiutare questi nostri fratelli Balanta,
tanto bisognosi di una spinta e di un incoraggiamento nella produzione
di beni di prima necessità, credo che non abbiamo perso tempo
inutilmente
Inoltre il tuo “ Pro memoria “ eccellente non può che prospettare
soluzioni future a sorpresa.
Oggi, Domenica, per stare in tema con i poveri , la Liturgia ci
proponeva la pagina delle Beatitudini di Luca ( 6, 17. 20 -26 ) .
Sfogliando un contenuto relativo a questo argomento mi è capitato di
incontrare una bellissima pagina di Dostoevskij nei Fratelli Karamazov,
che credo ti piacerà, se è vero che ci assomigliamo un pochino,
almeno nei gusti ……….
“Sì, noi , i forzati , saremo uomini sotterranei, privati della libertà
, tenuti a catena , ma nel nostro dolore risusciteremo alla gioia
senza la quale l’uomo non può vivere, né Dio può esistere, perché
è Lui che dona la gioia, è quello il suo grande privilegio .
Signore che l’uomo si consumi in preghiera . Un forzato non può
vivere senza Dio, ancor meno di un uomo libero. E allora noi ,
uomini di sotterra , dalle viscere della terra faremo salire un
tragico inno al Dio della gioia. Viva Dio e la sua divina gioia.
Io l’amo “ .
Con immensa amicizia e gratitudine ti saluto caramente, assieme ai
nostri indiscutibili amici incontrati sulla strada dei poveri…. F.
Eugenio da Nhoma
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