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* Oltre i Sogni *

*Terra che sembra non esistere più nascosta da un mantello Fatato* qui dimora la magia* qui vivono le Fate* qui si sogna ammirando l' incanto*

 

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LE FATE

Post n°727 pubblicato il 15 Gennaio 2010 da fantasyl2008
 

 

 

 


Fate del vento :

Sono rappresentate come "creature alate" che spesso prendono le sembianze di splendide

farfalle o di coloratissimi uccelli


Sylphs

Sono conosciute anche come Spose del Vento. Bellissime, hanno il potere di trasformarsi da leggiadre fanciulle in terribili arpie.
Parlano la lingua degli uccelli e la loro residenza tipica è sulla cima delle montagne.
Si arrabbiano, almeno quattro volte l’anno, all'inizio delle quattro stagioni, si scatenano in sfrenate corse, facendo roteare l'aria in pericolosi mulinelli.
Comeles Sono le responsabili di fenomeni atmosferici come nebbia e foschia.

Comeles

Sono le responsabili di fenomeni atmosferici come nebbia e foschia.
Una volta l'anno, in autunno, escono dalle loro grotte per celebrare "La sera del Destino", rito durante il quale si dice giocassero con il destino e la ragione degli uomini

Fate dell' acqua

L'acqua è elemento di rigenerazione e purificazione, e molti miti la vedono come protagonista dell'origine della vita.
Ecco alcune delle fate più conosciute che abitano le rive di laghi, ruscelli o terrenti dalle acque pure:


Ninfe


Sono giovani fanciulle che filano e tessono sulle rive dei torrentii, ma amano anche danzare, cantare e nuotare nei limpidi laghetti alpini e nei torrenti.
Le Ninfe emergono dall'acqua solo quando nessuno può vederle ma quando decidono di attirare a se qualche umano piacente, cantando soavemente trascinano nell'acqua chiunque vi ponga piede.
Creature sensualissime alle quali è praticamente impossibile resistere. Se i catturati sono giovani e belli sono portati in meravigliosi castelli di corallo e di madreperla dove gli uomini felici non desiderano più andar via.
Se però i giovani tornano nel mondo dei comuni mortali, non di rado muoiono presto poiché chi ha avuto la fortuna di guardare gli occhi di una Ninfa non può più vivere lontano da quello sguardo.

Nereidi

Le nereidi, ninfe del mar Mediterraneo, erano le cinquanta avvenenti figlie di Nereo,
vecchissimo dio marino, e della sua sposa, Doride. Vivevano nelle profondità marine, ma spesso salivano in superficie per aiutare marinai e viaggiatori, cavalcando delfini e altri animali marini.
Le più famose erano Teti, madre dell'eroe greco Achille, Galatea, amata dal ciclope Polifemo, e Anfitrite, sposa del dio del mare Poseidone, accanto al quale è spesso raffigurata nei gruppi scultorei, su un cocchio trainato da tritoni. Altre ninfe delle acque erano le oceanine, figlie di Oceano, il grande fiume che scorre attorno alla Terra. Ninfa marina era Calipso, l'amante di Ulisse di cui canta Omero, che trattenne per sette anni l'eroe presso di sé e che lo liberò solo perché costretta da un ordine di Zeus, ma si lasciò morire di dolore per la sua partenza.


Naiadi

Erano dette naiadi le ninfe delle sorgenti, dei fiumi e dei laghi. Dotate di facoltà guaritrici e profetiche, erano considerate le nutrici della vegetazione e del bestiame, ed erano assai care a Pan e a Dioniso.

Esperidi

Le tre esperidi ovvero Egle, Aretusa e Ipertusa, figlie del titano Atlante o d’Espero, la stella della sera erano Ninfe.
Con l’aiuto di un drago, custodivano un albero dalle mele d'oro, che la dea Era aveva ricevuto in dono da Gea, la madre Terra.

Camene


Nella mitologia romana le ninfe delle acque, talvolta identificate con le Muse, erano dette camene. Esse possedevano il dono della profezia.

Ondine

Creature simili alle Ninfe, vivono sperdute in mari ed Oceani, e nei più isolati laghetti di montagna, o in piccoli rii.
Appaiono di solito agli uomini alle prime luci dell'alba o alle tarde ore del tramonto, sotto forma di sirene, oppure assumono l'aspetto di bianca spuma.

Silfidi


Queste fate conoscono il futuro e il passato, ma non il presente. Si nutrono di rugiada e miele e traggono forza dalla luce dell'Aurora. Si racconta fosse loro potere far annegare nell'acqua i viandanti scortesi.
Vivono per lo più nascoste nei cespugli di rose bianche, amano cantare dolcissime nenie.


Pelne


Sono rappresentate come creature dell'acqua trasformate da un sortilegio in verdi colombe che e non si allontanano mai dai rivi ai quali appartenevano.
Se inseguite raggiungono le prime rocce e si tramutano in giovani e bellissime donne dalla voce melodiosa e dallo sguardo luminoso ed affascinante.
Quando sono nella forma di giovin fanciulla volentieri rivolgon la parola agli uomini dispensando consigli.

Fate del fuoco:


Il fuoco viene spesso associato a fenomeni fatati.
Durante i riti magici, nei equinozi e nei solstizi venivano accesi dei focolari nei boschi e si ballava intorno al fuoco.
Queste fate dimorano tra le fiamme di un fuoco o tra le scintille dei lampi.
Se mai ti dovessi trovare a tu per tu con una di loro ricordati di trattarla bene e mostrargli gratitudine, esse sono mutevoli di natura e qualora dovessero sentirsi offese possono diventare terribilmente ostili.

Le più conosciute sono:


Fiammelle


Si presentano come sfere di fuoco e posson di mutare le proprie dimensioni. Fra tutte le Fate sono le più forti
Grazie a loro ed alla loro forza il fuoco può esistere.

Salamandre

Vengono descritte come creature agili e snelle, che abitano in prossimità dei vulcani ancora attivi hanno l'aspetto di lingue di fuoco o di sfere luminose vaganti nell'aria.

Fate della terra
Rappresentano la forza e la natura, risiedono tra rocce e caverne o nei meandri della terra.
Il compito è di mantenere integra la struttura fisica del terreno.
Si narra che amino donare pietre preziose a colore che meritano.

Lusuri

Le piccole luci colorate, a volte simili a lucciole erano chiamate Lusuri, e si narra fossero delle entità fatate che andassero a visitare quegli umani che, per qualche motivo, erano ritenuti interessanti, persone buffe o goffe umili e simpatiche alle quali poi donavano gioia e fortuna


Driadi e Amadriadi

Queste fate vengono chaimate le fate degli alberi perchè esse vivono solo vicino al loro albero. Secondo antiche leggende, ogni driade nasceva insieme ad un albero da custodire e viveva nell'albero stesso (nel qual caso era detta amadriade ).
Sono entità molto timide che non si allontanano mai dal loro albero, se non per pochi passi.
Se il loro albero dovesse morire le Driadi ne seguono il destino mentre le Amadriadi possono allontanarsi.
Quando noi passeggiamo nei boschi spesso veniamo spiati da queste fatate creature che se sorprese fuggono lasciando ai nostri piedi una ghianda o un sasso dalla strana forma in regalo e come portafortuna.

 
 
 
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