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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi di Marzo 2017

I sapori della Puglia sbarcano alla BIT 2017 con un Fuori Salone dedicato ai sapori della Daunia

Post n°18764 pubblicato il 31 Marzo 2017 da forddisseche

I sapori della Puglia sbarcano alla BIT 2017 con un Fuori Salone dedicato ai sapori della Daunia, l’evento sarà un’anticipazione della grande festa “Assaprà”, in programma per fine estate in Puglia. 

 
I sapori della Puglia sbarcano alla BIT 2017 con un Fuori Salone dedicato ai sapori della Daunia, l’evento sarà un’anticipazione della grande festa “Assaprà”, in programma per fine estate in Puglia.
 

Gustare i sapori di una terra in cui tradizione e modernità si incontrano: è questo lo spirito di “Assaprà Puglia”, evento fuori Salone che si terrà il 2 aprile alle 19.00, in occasione della Bit, la Borsa Internazionale del Turismo in programma a Milano dal 2 al 4 aprile.
L’evento, riservato a stampa specializzata, opinion leader, ristoratori e operatori del settore enogastronomico, è organizzato dal consorzio La Puglia è Servita, che riunisce selezionati operatori dell’agroalimentare, della ristorazione e dell’ospitalità rispettosi dei principi di eticità, salvaguardia del territorio e qualità, in collaborazione con l’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia.

 

“Turismo e agroalimentare è il binomio vincente per una regione come la Puglia, dalle straordinarie eccellenze enogastronomiche, diversificate dal Salento al Gargano, oramai conosciute e riconosciute in Italia e all’estero. Per il tradizionale appuntamento annuale dedicato al turismo, ovvero la Bit, la nostra Regione - commenta l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo di Gioia - si presenta immancabilmente a buyers internazionali e operatori commerciali proponendo, in un evento fuori salone, il meglio della tradizione culinaria e dei prodotti di qualità garanti e certificati da marchi che attestano provenienza e tracciabilità. Il turismo enogastronomico è per la Puglia una strategia oramai consolidata di crescita e sviluppo. Attraverso i prodotti della tradizione è possibile oramai tracciare suggestivi itinerari in lungo e in largo per il tacco d’Italia, tra buon cibo, arte, storia e cultura. Inoltre grazie anche alle centinaia di Masserie regionali, custodi delle più antiche tradizioni, l’offerta si è ampliata con proposte di percorsi didattici, visite guidate, degustazioni di prodotti a chilometro zero che coinvolgono, con tutti i cinque sensi, grandi e piccoli”.

 

“Assaprà” prende in prestito una parola dal dialetto pugliese (‘assapora’) per proporre un’idea di turismo che sia una vera e propria immersione nella cultura della regione: l’esplosione di sapori delle sue eccellenze enogastronomiche, le preparazioni antiche tramandate come un segreto di generazione in generazione.

 

Location d’eccezione sarà INKITCHEN Loft, open space avanguardistico nel centro di Milano (zona Porta Romana), punto di riferimento per tutti coloro che vogliono fare della cucina un’occasione di intrattenimento e di piacere a tutto tondo.

 

Un viaggio dal Gargano alla Capitanata fino al Tavoliere delle Puglie, attraverso la cucina e i racconti di tre cuochi, ognuno su un tema diverso, in una esibizione a sei mani:Domenico Cilenti | “Porta di Basso” – Peschici (Fg) | “I laghi e il mare del Gargano” Nicola Russo | “Al Primo Piano” – Foggia | “La cucina terrazzana” Rosario Didonna | “U’ Vulesce” – Cerignola (Fg) | “Il Tavoliere del granarso”.

 

I tre “artigiani del gusto”, rinomati rappresentanti della cucina pugliese, vestiranno gli abiti di ambasciatori d’eccezione della loro regione, cucinando insieme tre piatti tipici delle loro zone di provenienza Domenico Cilenti: Baccalà mantecato alla salicornia con datterino salsato Ifioridellorto, Nicola Russo: Ombelico di Venere, semola battuta e alicie Rosario Didonna: Assoluto di patata

 

Uno showcooking creativo, per raccontare i paesaggi, le masserie, i borghi rurali, le bellezze archeologiche e artistiche della Puglia, attraverso quei sapori che sono la diretta espressione della cultura di una regione. Il tutto coronato dagli oli biologici, messi a disposizione dalle aziende dell’associazione Buonaterra-Movimento Turismo dell’Olio Puglia, e dai vini del Movimento Turismo del Vino Puglia.

 

L’evento sarà un’anticipazione della grande festa “Assaprà”, in programma per fine estate in Puglia. Si svolgerà in uno dei tanti paesaggi suggestivi che la regione offre, tra i profumi e colori dell’aperta campagna, nella cornice di un grande jazzo, struttura tipica della cultura contadina e pastorale pugliese. Agronomi, docenti, esperti del settore racconteranno le eccellenze dell’agroalimentare pugliese, in un’atmosfera piacevole e conviviale; tutti i cuochi de La Puglia è Servita offriranno un assaggio della loro creatività, preparando piatti legati ai prodotti tipici del fazzoletto di terra da cui provengono; vignaioli e olivicoltori del Movimento Turismo del Vino e dell’Olio Puglia offriranno degustazioni dei propri prodotti. Al calar della sera, si accenderanno poi le luminarie, dando inizio alle danze con le musiche della tradizione.

 

Una grande festa contadina, in cui il pubblico potrà conoscere e “assaporare” direttamente tutte le bontà della Puglia.

 
 
 

Weekend a Teatro con Ars Nova Peschici. Stampa Email Weekend a Teatro con Ars Nova Peschici. Domani, Sabato 1°

Post n°18763 pubblicato il 31 Marzo 2017 da forddisseche

Weekend a Teatro con Ars Nova Peschici. 

 
Weekend a Teatro con Ars Nova Peschici.
 

Domani, Sabato 1° (con la prima assoluta) e domenica 2 aprile (in replica), ore 20.30, nell'Atrio della Scuola Primaria "G.Libetta", andrà in scena la rappresentazione della commedia in vernacolo peschiciano in due atti di Angela Campanile, “NA’ MITTË ‘U PÀIDË E FA ‘A PËDATË”! (Non ancora poggi il piede e già lasci l’impronta!).

 

Il progetto artistico-culturale, messo in scena dalla Compagnia "Ars Nova", sintetizza quello che una volta in un paese piccolo succedeva spesso: non solo tutti sapevano quello che avveniva pubblicamente ma tutti sapevano anche quello che ipoteticamente poteva essere avvenuto nel chiuso delle case. Le donne, che si dedicavano essenzialmente alla cura dei figli e delle faccende domestiche, erano costantemente in contatto tra di loro e a volte un sospiro, una mezza parola sussurrata della vicina di casa, interpretata in una certa maniera, portava a malintesi, a sospetti e a liti furibonde. Ed è proprio questo che viene rappresentato in questo lavoro: una persona che non ha fatto assolutamente niente viene coinvolta e colpevolizzata, na’ mittë ‘u pàidë e fa ‘a pëdatë, appunto. Il primo atto si svolge in una stradina di Peschici dove si incontrano per caso Pëppënellë e Ggiuànnellë, due comari c’u sangiuànnë da generazioni che hanno stima e rispetto l’una per l’altra e per questo si raccontano sempre tutto anche le cose più intime. In questa occasione Pëppënellë confida a Ggiuànnellë del ritrovamento e della distruzione del testamento del defunto marito e Ggiuànnellë giura che mai rivelerà questo fatto ad anima viva. Subito dopo però Ggiuànnellë, parlando con altre conoscenti, si accorge che nel paese già girano voci riguardante un presunto testamento ritrovato a casa di Pëppënellë e immediatamente ha il timore che, senza aver fatto niente, la comare la possa incolpare di aver svelato il suo segreto. Il secondo atto si svolge in casa di Ggiuànnellë che, cosciente di non aver mai tradito la comare, si trova comunque, come aveva immaginato, ad essere accusata di averla tradita. Successivamente viene coinvolta nella vicenda come testimone che conosce il segreto dell’eredità del marito di Pëppënellë. Tutta la storia ci fa rivivere in scena il colore, le abitudini, il linguaggio, i modi di dire, la bonomia, la filosofia, la cultura popolare di un paese ancora non contaminato da quello che sarà poi la sua vicenda di paese turistico conosciuto ed apprezzato da tutti.

 

Il Cast - Personaggi ed Interpreti

 

Pëppënellë: Lina Masella
Ggiuànnellë: Maria Pia Masella
Cummàrë: Giacinta Biscotti
Tumasë: Giuseppe Caroprese
Mattàjë: Raffaele Delli Muti
Zëjèllë: Orsola Firma
Vungënzéllë: Michela Maggiore
Rusënéllë: Michelina Tavaglione
Nuculéttë: Antonella Lamonica
Salvatàurë: Enzo Piracci
‘Léjë: Michele Mastromatteo
Marëjéttë: Angela Corleone
Rocchë: Nicola Acerra
Dunàtë: Matteo Mastromatteo
Mëchëléinë ‘u spazzéinë: Elia Salcuni
Giovane Ragazza: Francesca Mastromatteo

 

Scenografia: Nicola Costante
Adattamento: Giuseppe Mastromatteo

 

La regia è affidata agli attori stessi, come sperimentazione teatrale.

 
 
 

Vieste/ Arrivano le licenze “antimafia”. Oggi al Comune la firma del protocollo d’intesa col viceministro degli Interni.

Post n°18762 pubblicato il 31 Marzo 2017 da forddisseche

Vieste/ Arrivano le licenze “antimafia”. Oggi al Comune la firma del protocollo d’intesa col viceministro degli Interni. Coinvolti 12 Comuni del Gargano. 

 
Vieste/ Arrivano le licenze “antimafia”. Oggi al Comune la firma del protocollo d’intesa col viceministro degli Interni. Coinvolti 12 Comuni del Gargano.
 

Oggi alle ore 12.30 nel Comune di Vieste; alla presenza del Vice Ministro dell'Interno, Filippo Bubbico, il Prefetto di Foggia, Maria Tirone, pro­cederà alla sottoscrizione del Protocollo d'intesa intitolato: "Le autorizzazioni e le licenze amministrative: nuove frontiere degli interessi mafiosi e l'attività di pre­venzione" con i sindaci dei Comuni di Chieuti, Lesina, Mattinata, Manfredonia, Rodi Garganico, Peschici, San Nicandro Garganico, Vieste, Vico del Gargano, Zap­poneta ed i Commissari Straordinari di Monte Sant'Angelo e di Ischitella. Il Protocollo che si andrà a sottoscrivere, e che sarà consultabile sul sito istituzionale della Prefettura e dei Co­muni firmatari, prevede l'impegno delle amministrazioni comunali aderenti "a dare formale comunicazione al richie­dente, all'atto della presentazione della SCIA o della domanda di cui all'articolo 1, della sottoscrizione del presente proto­collo che l'istanza sarà sottoposta alle verifiche antimafia di cui all'articolo 84 e - 91 del Nuovo Codice Antimafia". L'elemento di novità dell'intesa è anche nel coinvolgimento responsabile del sog­getto che richiede le autorizzazioni e le licenze, con particolare riferimento al settore, turistico, ai locali di pubblico trattenimento (sale da ballo, discoteche, sale da gioco, impianti sportivi, ecc.), alle attività relative alla balneazione e agli stabilimenti balneari, in considerazione del crescente interesse delle organizza­zioni criminali in quei settori lucrosi e redditizi. - L'obiettivo è prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore turistico-ricettivo mediante il coinvolgi­mento delle amministrazioni e dei privati: un importante presidio a garanzia della trasparenza, del rispetto delle norme e della leale concorrenza. Prima della firma del protocollo d'intesa con i sindaci, alla sala congressi dell'Hotel degli Aranci in piazza Santa Maria delle Grazie, si svolgerà un con­vegno sul tema "Gargano unito contro le mafie, la riposta degli operartori eco­nomici". Vi partecipano: Giuseppe Ma­scia (presidente dell'associazione anti­racket di Vieste), Giuseppe Nobiletti (sin­daco di Vieste), Angela Maralfa (coor­dinatrice regionale delle associazioni Fai), Giuseppe Volpe (procuratore della Dda di Bari), Maria Tirone, (prefetto di Foggia), Tano Grasso (presidente ono­rario della federazione antiracket), Do­menico Cuttaia (commissario straordi­nario del Governo antiracket antiusura) e Filippo Bubbico (viceministro degli Interni). La manifestazione è promossa dalla federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiane di concerto con la Prefettura di Foggia ed il Comune di Vieste.

 
 
 

Vieste/ Successo per le giornate FAI.

Post n°18761 pubblicato il 31 Marzo 2017 da forddisseche

Vieste/ Successo per le giornate FAI. 

 
Vieste/ Successo per le giornate FAI.
 

Nei giorni 25 e 26 Marzo 2017 Vieste ha vissuto un evento unico in Italia, che ha contribuito a ricostruire un ponte tra 300 persone partecipanti alla visita di due luoghi del territorio Garganico, attraverso la riscoperta di luoghi speciali, dove è scritta la nostra storia e la nostra identità . Grazie all’IPSSAR MATTEI di Vieste e del Dirigente Scolastico Soldano Paolo e ai i docenti d’istituto, sono stati accesi i riflettori su due luoghi di inestimabile valore per la città tra cui il Castello Svevo e la Villa Romana: Il Castello Svevo aragonese, un luogo solitamente chiuso al pubblico ma, per l’occasione grazie alla disponibilita’della Marina Militare e del comandante Sibillio Angelo, e’ stata possibile l’apertura di questo monumento dalla lunga e travagliata storia. Con più di mille anni di vita, il Castello di Vieste è citato già dall’anno 1059 in antichi documenti. Normanno, poi Svevo,Angioino, Aragonese e Spagnolo, si erge in cima alla scogliera della nota località turistica nonche’ Perla del Gargano.
Invece nei pressi del Santuario della Madonna di Merino, tra Peschici e Vieste,si possono ammirare la Villa Romana dove si trovano i ruderi di un’antica villa romana dedicata alla produzione agricola. Il sito, in parte utilizzato successivamente per la costruzione del Santuario, fa parte dell’insediamento di Merino. Si sono infatti rivelati nei dintorni ulteriori ritrovamenti di caseggiati, recinzioni e manufatti della medesima epoca. La villa probabilmente del I secolo a.C. si presenta oggi con i resti di strutture per la produzione di olio e/o vino, costituiti da vasche di raccolta, canali e buche per l’alloggiamento di olle di conservazione. Visibile inoltre murature romane anche nell’area adiacente l’attuale Santuario.In molti tra le giornate di sabato 25 Marzo e soprattutto di Domenica 26 marzo hanno visitato questi luoghi con la guida degli apprendisti ciceroni FAI accuratamente preparati dalle docenti dell’IPSSAR Mattei e del Parroco del Santuario di Santa Maria di Merino, Don Giorgio Trotta che ha fornito il materiale e notizie da lui custodite dagli interventi di esperti Archeologi, storici e rappresentanti della soprintendenza .
Spenti i riflettori sulle Giornate FAI di Primavera il nostro lavoro però non si ferma. Tutto l’anno ci impegneremo concretamente perché il paesaggio viestano, i suoi luoghi,i suoi monumenti, i capolavori d’arte che custodiscono e che raccontano la nostra storia, la memoria e l’identità del nostro Paese non vengano mai dimenticati, ma siano protetti, rispettati e valorizzati, per sempre e per tutti.

Tiziana Vescera

 
 
 

Il ritorno dell’Ibis eremita sul Gargano. I ricercatori del Centro Studi Naturalisti ONLUS

Post n°18760 pubblicato il 31 Marzo 2017 da forddisseche

Il ritorno dell’Ibis eremita sul Gargano. I ricercatori del Centro Studi Naturalisti ONLUS hanno iniziato il monitoraggio per la tutela dell’esemplare. 

 
Il ritorno dell’Ibis eremita sul Gargano. I ricercatori del Centro Studi Naturalisti _NLUS hanno iniziato il monitoraggio per la tutela dell’esemplare.
 

Un rarissimo esemplare di Ibis eremita (Geronticus eremita) è tornato a visitare la Capitanata anche nel 2017. Nel 2016 uno di questi esemplari dotato di un trasmettitore GPS (live tracking) decise di passare l’estate nella provincia di Foggia, a Lesina, ma i ricercatori austriaci del Waldrapp team grazie all’aiuto locale del Centro Studi Naturalistici ONLUS, dopo un periodo di osservazione, preferirono catturarlo per riportarlo ad Orbetello per evitare il forte rischi di bracconaggio che insiste sul Gargano.
In realtà la reale rotta da Orbetello (punto di partenza) doveva essere verso nord, ma solo questo esemplare “erroneamente” ha deciso di andare a sud, per la seconda volta, e fermarsi sul Gargano!
L'ibis eremita, considerato fin dall'antichità un animale sacro, è progressivamente scomparso dalla maggior parte degli habitat originari, al punto da essere considerato fra gli animali più rari al mondo. Allo stato selvatico, estinto in Europa, ne rimangono solo poche colonie isolate in Marocco, Turchia e Siria.
Il rischio di estinzione è alto e per questo motivo da alcuni anni, si stanno svolgendo progetti di conservazione per la creazione di nuove popolazioni selvatiche inserendo in natura animali nati in cattività ma, via via, riabituati sia alla vita selvatica anche ripercorrendo le vie della migrazione attraverso l’uso di una guida umana a bordo di veicoli aerei ultraleggeri. Una piccola colonia di questi animali migra dall'Austria, per svernare in Italia, presso la Laguna di Orbetello. L’Unione europea, infatti, ha finanziato la reintroduzione dell’Ibis eremita nell’ambito del programma LIFE +. L’obiettivo del progetto è la reintroduzione, entro il 2019, di questo uccello migratore, ormai estinto in Europa.
Gli aspetti chiave riguardano l’attuazione di misure estensive contro la caccia illegale a carico dell’Ibis eremita in particolare in Italia.
Attualmente i ricercatori del Centro studi Naturalistici ONLUS sono in stretto contatto con il Waldrapp team per tenere sotto controllo l’esemplare.

 
 
 

A Sannicandro è la “Settimana Santa”

Post n°18759 pubblicato il 31 Marzo 2017 da forddisseche

A Sannicandro è la “Settimana Santa” 

 
A Sannicandro è la “Settimana Santa”
 

Si svolgerà a partire da oggi, 31 marzo, fino a domenica 2 aprile la tre giorni intitolata "La Settimana Santa, tra fede, tradizione e ritualità" e organizzata dalla costituenda Associazione Settimana Santa, per spiegare e approfondire, per la prima volta pubblicamente, i riti e le consuetudini che caratterizzano i riti pasquali di San Nicandro Garganico.

 

Immagini, fotografie, simulacri, musiche e canti tipici e una conferenza che tratterà la ritualità pasquale sannicandrese sul lato religioso, liturgico-teologico, storico-sociale e culturale, in un'iniziativa che si svolgerà nella Chiesa Madre della città, patrocinata dal Comune di San Nicandro Garganico, pubblicizzata dal portale settimanasantainpuglia.it #pasquainpuglia e inserita anche nell'iniziativa di Confguide Confcommercio e Pugliapromozione "99 Borghi".
A partire dalle 20 di questa sera, sarà il coro parrocchiale della Chiesa Madre ad inaugurare la mostra fotografica, con immagini storiche anche inedite, a cura di Nazario Cruciano, l'esposizione degli abiti delle confraternite sannicandresi, curata da Costantino Borazio e la mostra delle campane devozionali in vetro della Madonna Addolorata e della Passione, allestita a cura di Nicola Marinacci. Le mostre saranno permanenti per l'intera tre giorni.
Sabato 1 aprile sarà la volta dei canti tradizionali, eseguiti oltre che dai cantori del Venerdì Santo di San Nicandro, anche dalle Confraternite di Vico del Gargano, ospiti speciali. Si concluderà domenica 2 aprilecon la conferenza pubblica sulla settimana santa sannicandrese, presieduta dal promotore Angelo Diana e a cui interverranno i parroci don Roberto De Meo e don Peppino D'Anello, l'etnomusicologo Angelo Frascaria, lo studioso di arte Gianclaudio Petrucci e l'esperto di storia e tradizioni locali Matteo Vocale.
Sarà occasione, a quanti parteciperanno, per visitare la Chiesa Madre e la Cappella dei Santi Patroni, recentemente riaperta al pubblico culto dopo molti anni.

 

Associazione Settimana Santa di San Nicandro Garganico

 
 
 

Lega Navale Italiana Sezione di Vieste organizza: L'ora dei poeti ... era ora! Il primo raduno estivo dei Poeti Dialettali.

Post n°18758 pubblicato il 31 Marzo 2017 da forddisseche

Lega Navale Italiana Sezione di Vieste organizza: L'ora dei poeti ... era ora! Il primo raduno estivo dei Poeti Dialettali. 

 
Lega Navale Italiana Sezione di Vieste organizza: L'ora dei poeti ... era ora! Il primo raduno estivo dei Poeti Dialettali.
 

Il raduno è organizzato anche con il contributo del Comune di Vieste - Punto d'Arte Club Vieste

 

Regolamento

 

- I poeti partecipanti possono inviare via e-mail una composizione a tema libero al seguente indirizzo: vieste@leganavale.it

 

- il lavoro dovrà pervenire entro e non oltre il 31 maggio c.a.

 

- i partecipanti sono dovuti a presenziare alla manifestazione in quanto saranno loro medesimi i lettori della propria composizione che dovrà avere, anche la traduzione in lingua italiana, altrimenti pur loro sempre presenti, possono indicare il lettore di loro fiducià

 

- ad ogni poeta sarà rilasciato un attestato di partecipazione

 

- agli autori sarà comunicato il giorno in cui si svolgerà la manifestazione, pertanto ognuno di loro è pregato di inviare il proprio recapito telefonico onde essere avvertito in tempo utile

 

- la partecipazione comporta un contributo di € 20,00 per spese organizzative da inviare, per posta, al maestro Saverio Sciancalepore - via Trieste 12 - 71 o 19 Vieste (Fg). Unitamenti ai venti euro inviare anche due copie dattiloscritte di poesia (le stesse poesie, di cui sopra).

 

- per ulteriori informazioni telefonare allo 340 - 1700219 oppure al 334 – 7341946.

 
 
 

Università Foggia/ Scegliere la Facoltà in base agli sbocchi professionali. Mattinata di presentazione del corso di laurea

Post n°18757 pubblicato il 30 Marzo 2017 da forddisseche

Università Foggia/ Scegliere la Facoltà in base agli sbocchi professionali. Mattinata di presentazione del corso di laurea in consulente del lavoro ed esperto in relazioni industriali. 

 
Università Foggia/ Scegliere la Facoltà in base agli sbocchi professionali. Mattinata di presentazione del corso di laurea in consulente  del lavoro ed esperto in relazioni industriali.
Presentato questa mattina, presso l' Aula Magna del dipartimento di Giurisprudenza dell' Università degli Studi di Foggia, il corso di laurea in "Consulente del lavoro ed esperto in relazioni industriali". All' incontro erano presenti alcuni studenti dell' ultimo anno delle superiori, che nei prossimi mesi dovranno scegliere quale percorso universitario intraprendere. Ad introdurre i lavori la relazione di Massimiliano Fabozzi, presidente dell' Ordine dei Consulenti del lavoro di Foggia e provincia "La nostra professione è molto giovane, la legge che ha istituito questa figura professionale è la 12 del 1979 – ha esordito – invito i giovanissimi a scegliere la facoltà non in base all'entusiasmo del momento, bensì avendo riguardo alle concrete possibilità lavorative che offre il mercato del lavoro. Presenti inoltre la professoressa Valentina Pasquarella, professore aggregato di diritto del lavoro presso il dipartimento di Giurisprudenza e Fabrizio Solomita presidente dell'Ancl territoriale. Nel corso della mattinata di orientamento non sono mancate le testimonianze di giovanissimi consulenti neo abilitati, come Paola Iaccarrino, che ha invitato le future matricole a non abbandonare il territorio, per evitare quell' emorragia di menti che negli ultimi anni sta impoverendo sempre di più questa regione, e non solo. "La nostra è una professione che ti permette di lavorare tutti i mesi, e non solo in determinati periodi dell'anno, inoltre con la complicità della rete è possibile seguire i clienti, prevalentemente aziende ed imprese, che svolgono la propria attività in altre parti d'Italia- ha insistito Fabozzi – gli sbocchi occupazionali sono tantissimi, e spaziano dalla libera professione, al responsabile delle risorse umane all' interno delle aziende". In tutta la Penisola, a detta dei relatori, sarebbero "soltanto" 28.000 i consulenti del lavoro, questo significa che vi sono ancora molti spazi di mercato in cui potersi inserire. Nel corso dell' incontro anche un doveroso riferimento allo stato di salute delle aziende locali. " Se da un lato le imprese artigiane sono costrette a chiudere, è anche vero che il terziario è in crescita - prosegue Fabozzi – in questo settore le piccole e medie imprese stanno aumentando. Questo dato fa ben sperare".

 
 
 

S. Giovanni Rotondo/ Tutto pronto per la gara podistica Nazionale Mezza del Santo.

Post n°18756 pubblicato il 30 Marzo 2017 da forddisseche

S. Giovanni Rotondo/ Tutto pronto per la gara podistica Nazionale Mezza del Santo. 

 
S. Giovanni Rotondo/ Tutto pronto per la gara podistica Nazionale Mezza del Santo.
 

La BCC, Banca di Credito Cooperativo con la collaborazione tecnica di Asd Atletica Padre Pio San Giovanni Rotondo, il patrocinio del CONI Foggia, della FIDAL Nazionale e della FIDAL Puglia, del Comune di San Giovanni Rotondo, della Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza, di Gargano Vita e Convento dei Frati Minori Cappuccini di San Giovanni Rotondo, organizza la 3^ edizione de La Mezza del Santo, gara podistica competitiva sulla distanza dei km. 21,097, inserita nel Calendario Nazionale Fidal 2017. La gara è in programma domenica 30 aprile 2017, a San Giovanni Rotondo il raduno è fissato alle ore 08.00 a Parco del Papa, la partenza sarà data alle ore 09.30 dal Sagrato della Chiesa Nuova. Il percorso della mezza maratona si snoda per i primi 5 km nel centro abitato, in lieve discesa, per poi proseguire ulteriormente per 10 km fuori dal centro abitato - completamente pianeggianti, nell'area verde denominata "località pantano ." , al 15 km è posta l'unica asperità che i podisti incontreranno sul percorso, un km in leggera ascesa al termine del quale i podisti rientreranno nel centro abitato percorrendo gli ultimi chilometri in vista dell'arrivo. Ghiotto pacco gara: scaldacollo, guanti tecnici, cappellino e calzini tecnici
per info e iscrizioni: www.garganoe.it
Per i più piccolini...
Sabato 29 Aprile, presso Parco del Papa, con partenza alle ore 16:30 è in programma la "Terza Corsa dei Peter Pan" che prevede due distinte gare di 600 metri per i bambini delle scuole elementari e di 1200 metri per quelli delle scuole medie. Tutti i partecipanti riceveranno una medaglia ricordo, l'iscrizione è gratuita.

 

INFO: www.garganoe.it - info@mezzadelsanto.it

 

Il Presidente dell'ASD Atletica Padre Pio SGR

 

Nicola Placentino

 
 
 

99 Borghi, pronti al nastro di partenza le guide turistiche di Confguide Foggia. Domenica 2 Aprile, alla scoperta dei borghi

Post n°18755 pubblicato il 30 Marzo 2017 da forddisseche

99 Borghi, pronti al nastro di partenza le guide turistiche di Confguide Foggia. Domenica 2 Aprile, alla scoperta dei borghi di Capitanata. 

 
99 Borghi, pronti al nastro di partenza le guide turistiche di Confguide Foggia. Domenica 2 Aprile, alla scoperta dei borghi di Capitanata.
 

Si è svolta oggi, alla presenza del Presidente provinciale di Confcommercio, Damiano Gelsomino, del Direttore generale di Confcommercio Puglia, Giuseppe Chiarelli, del Presidente Confguide Foggia, Giuseppe Frattarolo, del Coordinatore di Confguide Puglia, Pietro Palermo e dei rappresentanti dei Comuni coinvolti nel progetto, la conferenza stampa di presentazione del progetto turistico culturale “99 Borghi - #RaccontodiPuglia” promosso da Confcommercio Puglia in collaborazione con Confguide Puglia e Pugliapromozione.

 

Sono 17 i Comuni della Capitanata che hanno aderito all’iniziativa: si va dai borghi marinari come Vieste, Manfredonia, Peschici e Mattinata dove si potranno ammirare i famosi trabucchi, le torri e i castelli dei caratteristici centri storici e perdersi in itinerari naturalisti di forte impatto visivo. Non mancherà il giro tra le famose botteghe degli artigiani locali. Il Gargano però non è solo mare: a Rignano garganico si perderà il fiato sul famoso balcone delle Puglie da cui è possibile vedere il territorio del Gargano che si unisce al Tavoliere; a San Nicandro garganico è previsto l’ingresso al parco archeologico naturalistico e a Monte Sant’Angelo oltre alla vista alla grotta di San Michele arcangelo (patrimoniale mondiale dell’Unesco) si potranno ammirare i famosi eremi dell’abbazia di Pulsano. Un altro itinerario religioso è quello offerto dalle guide di San Giovanni Rotondo che porteranno alla scoperta dei luoghi di San Pio da Pietralcina. La natura lacustre si potrà osservare a Cagnano Varano dove è previsto uno stop sull’omonimo lago Di pane e salute si parlerà nella città slow di Orsara di Puglia, mentre a Bovino (Bandiera arancione Touring) sarà visitabile il Palazzo Ducale. I Monti Dauni partecipano con Alberona e le sue viuzze caratteristiche e Lucera, da sempre faro del Subappenino, con la sua storia ricca di dominazioni che hanno lasciato segni intangibili nella città: Duomo e Cattedrale, Anfiteatro e Fortezza di Federico II. Chiudono questo elenco di borghi e città, Foggia con la Cattedrale dedicata a Santa Maria assunta e la sua fascinosa cripta, San Severo con il suo itinerario costruito sul passaggio e la vita di Carlo V, San Marco in Lamis e Apricena dove sarà visitabile eccezionalmente la Torre dell’Orologio.

 

Tutte le visite guidate saranno offerte gratuitamente e condotte da guide certificate che aderiscono a Confguide Foggia.

 

“Il progetto 99 Borghi è importante – ha dichiarato il Presidente provinciale Damiano Gelsomino - perchè coinvolge tutta la provincia creando itinerari turistici che vanno dai borghi marinari a quelli dei Monti Dauni. Solo lo scorso anno abbiamo raggiunto i 100.000 arrivi di turisti in Capitanata ed è a loro che dobbiamo pensare offrendo opportunità di visite ed eventi per tutto l’anno. Questo progetto è un primo passo verso l’avvio di una proposta turistica che non si limiti solo alla stagione estiva”.

 

“Ho accettato con entusiasmo l’invito da parte dei colleghi di Confcommercio Foggia a partecipare a questo incontro per illustrare il progetto 99 Borghi – ha dichiarato il direttore regionale Confcommercio Puglia Giuseppe Chiarelli. Si tratta di un’iniziativa interessante perché permette di far conoscere borghi, monumenti, angoli di questa meravigliosa regione che ancora non sono riconosciuti dal grande pubblico. È di fondamentale importanza che vengano concordate politiche turistiche a livello regionale che nascano dal confronto diretto tra professionisti, imprese del settore e assessorato regionale di riferimento”.

 

Per maggiori e più dettagliate informazioni su orari e punti di incontro visitare il sito www.99borghi.it

 
 
 

Roma/ Presentato presso la sede del Cinsedo (centro interregionale studi e documentazione), il Rapporto Puglia 2016.

Post n°18754 pubblicato il 30 Marzo 2017 da forddisseche

Roma/ Presentato presso la sede del Cinsedo (centro interregionale studi e documentazione), il Rapporto Puglia 2016. 

 
Roma/ Presentato presso la sede del Cinsedo (centro interregionale studi e documentazione), il Rapporto Puglia 2016.
 

Il volume è curato dall'Ipres (Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali) ed è edito da Cacucci. Nel messaggio inviato agli organizzatori del seminario di presentazione, l'assessore allo sviluppo economico della Regione Puglia, Loredana Capone - ha sottoplineato che "In un quadro in cui tutto è migliorabile, ci conforta vedere la crescita del Prodotto interno lordo in Puglia dell'1,2% nel 2015 (più dell'Italia e del Mezzogiorno) e degli occupati di oltre 23mila unità nel 2016, e migliorare tutti gli indicatori relativi al turismo.

 

Per tutto ciò dobbiamo dire grazie alle nostre imprese dinamiche e intraprendenti ma anche alla strategia della Regione Puglia che ha stimolato la collaborazione tra imprese e organismi di ricerca. Cos'è avvenuto infatti in questi anni? Si è ridotta la spesa pubblica nazionale per il Sud, le Province sono andate in deficit e i Comuni hanno visto ridurre i trasferimenti di risorse. Le uniche politiche che hanno sostenuto il territorio sono state quelle della Regione Puglia. Nel ciclo 2007-2013 grazie ai nostri incentivi le imprese hanno investito 4 miliardi di euro. I loro progetti sono andati a regime proprio nel 2015. Oggi ne raccogliamo i frutti. Per questo non stiamo al punto zero per innovazione ma possiamo sentirci un punto di riferimento per il Sud. E non ci stupisce che le imprese oggi stiano investendo 366 milioni per ricerca e sviluppo con i Contratti di Programmi e i Pia e vorrebbero investirne altri 188 con il bando Innonetwork che si è appena chiuso. Non è un caso se in Puglia esistono 250 start up e 97 spin off universitari, per i quali la Puglia è al quinto posto tra le regioni italiane. Certo - ha proseguito Capone - il lavoro da fare è ancora moltissimo, ma non partiamo da zero.

 

Il Rapporto è una raccolta di studi sugli aspetti istituzionali, territoriali, economici e sociali della regione Puglia, che oramai da tanti anni l’Istituto indaga esaminandone con rigore andamenti e trasformazioni.

 

La giornata di studio è stata un’utile occasione per approfondire, prendendo spunto dalla realtà pugliese e di quella del Mezzogiorno d’Italia descritte dal Rapporto, tematiche di particolare interesse ed attualità, quali le indispensabili relazioni tra politiche regionali e politiche ordinarie, l’efficacia delle politiche di coesione, l’importanza dei processi di valutazione delle politiche pubbliche.
I lavori, moderati dal giornalista Stefano Costantini, caporedattore della Cronaca di Repubblica Roma, sono stati avviati da Giacomo Diego Gatta, vice presidente del Consiglio regionale della Puglia e Mario de Donatis, vice presidente dell’IPRES. Gatta, si è soffermato in particolare sul recente potenziamento della collaborazione tra il Consiglio e l’Istituto per effetto del quale saranno presto avviate nuove iniziative, soprattutto in tema di monitoraggio dell’efficacia delle leggi regionali emanate.

 

Il vice presidente Mario de Donatis si è soffermato proprio sull’avviato processo di trasformazione istituzionale dell’Istituto – che per certi versi riprende intuizioni ed orientamenti del Presidente Ninì Distaso - che porterà l’Ipres, nei prossimi mesi, ad essere maggiormente impegnato nel concorrere alla definizione delle politiche di intervento, caratterizzandosi quale utile supporto della Regione Puglia nelle diverse fasi dei processi decisionali, anche di livello nazionale ed europeo. Nella sua rinnovata collocazione, l’Ipres potrà inoltre concorrere alla definizione del prossimo ‘Piano di sviluppo’ regionale - l’ultimo risale al 1982 – un piano che, partendo da una rivisitazione del contesto e da una valutazione quali-quantitativa dei fattori dello sviluppo, possa rappresentare rinnovate visioni per i sottosistemi della Puglia.

 

L’Ires – ha sottolineato ancora de Donatis - pur continuando il proprio impegno nelle analisi quali-quantitative, anche in raccordo con gli altri Istituti di Ricerca à sarà particolarmente impegnato, nel futuro, nel concorrere alla definizione delle politiche di intervento e non solo a segnalare luci e ombre del contesto e comparazioni con altri sistemi. Si caratterizzerà quale utile supporto della Regione Puglia nelle fasi dei processi decisionali anche attraverso le necessarie “simulazioni” (preziosi strumenti per valutare a priori gli impatti delle politiche sui territori e/o per assegnare le risorse dello Stato alle Regioni).

 

Ed, ancora, per incidere nelle decisioni al livello nazionale ed europeo (ricorrendo in questo caso ai “Pareri di iniziativa”)".

 

Obiettivo "recuperare una cultura politica istituzionale ed amministrativa, (soffocata dalla comunicazione) che, peraltro, ci metterebbe al riparo dal denunciare in definitiva le nostre stesse omissioni, le assenze e le conseguenti responsabilità per i “deficit di partecipazione” al livello di Stato e di Unione Europea. Un ritorno al linguaggio della verità, anche nella interpretazione dei dati che, molto spesso, si prestano ad essere manipolati". In Puglia, ad esempio, sono state fuorvianti le posizioni assunte sull’andamento del Pil 2006-2012. Come dice il Presidente Emiliano avevamo gli occhi chiusi sul disastro ambientale di Taranto".

 

L'ultima annotazione del vicepresidente dell'Ipres ha riguardato la riforma dello Statuto dell’Istituto che potrebbe favorire il perseguimento di uno degli obiettivi del Presidente Emiliano: l'elaborazione di un “Piano di sviluppo” (l’ultimo è datato 1982). Un piano che – partendo da una rivisitazione del contesto (culturale – sociale ed economico) e da una valutazione quali-quantitativa dei fattori dello sviluppo – possa rappresentare rinnovate visioni per i sottosistemi della Puglia (Capitanata – terra di Bari (Puglia centrale) Salento).

 

Il Direttore generale dell’Ipres, Angelo Grasso, ha quindi presentato i principali temi analizzati nel Rapporto, soffermandosi in particolare sui recenti andamenti economici, che hanno visto la Puglia, pur nella positiva evoluzione del PIL (+1,2% nel 2015) e nelle lusinghiere performance del settore turistico, registrare un pesante calo del valore aggiunto nel settore industriale in senso stretto (-10%) ed una forte diminuzione degli investimenti fissi lordi (-3,4 miliardi nel periodo 2000-2014).

 

Si è quindi focalizzata l’attenzione su alcuni necessari percorsi di sviluppo - soprattutto di tipo istituzionale - che la Regione dovrebbe intraprendere per poter più significativamente incidere sui profili di competitività (che, secondo gli indicatori della Commissione Europea, sono in Puglia, come nel resto del Mezzogiorno, piuttosto bassi). A tale proposito si è richiamata l’importanza della governance multilivello (sussidiarietà verticale e collaborazione istituzionale), del partenariato (sussidiarietà orizzontale) e dell’accountability e della valutazione delle politiche.

 

Nel suo intervento. Francesco Boccia, Presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, apprezzando il lavoro dell’Ipres, si è soffermato soprattutto sull’importanza dell’introduzione di uno specifico raccordo tra il BES ed i bilanci pubblici, e sul fatto che per la prima volta nel prossimo DEF, che sarà trasmesso entro il 10 aprile dal Ministro dell’Economia al Parlamento, vi sarà, tra gli allegati, anche quello dedicato all’analisi della dimensione sociale. Rispetto alla situazione pugliese, Boccia ha richiamato, quali elementi sui quali incardinare lo sviluppo regionale dei prossimi decenni: l’innovazione, la qualità dei servizi, l’ambiente e l’istruzione, sottolineando soprattutto come, in materia di innovazione digitale, operino già in Puglia delle realtà solide ed importanti.
Il vice direttore della Svimez Giuseppe Provenzano si è invece soffermato sulla necessità di adottare, per il Mezzogiorno, un approccio di tipo macroregionale, considerate anche le specificità delle Regioni che lo compongono. Rispetto ai dati dell’occupazione, l’aspetto più drammatico pare quello connesso ai giovani (tra il 2000 ed il 2008 si sono persi quasi 2 milioni di occupati under 35 in tutto il Paese), ma anche al crollo dell’occupazione più qualificata ed, in prospettiva, alla forte diminuzione del numero di diplomati che si iscrivono all’Università. Rispetto alle politiche di coesione, si è posto non solo il tema del ritardo del ciclo di programmazione 2014-2020, ma anche quello di un insufficiente impatto finanziario previsto, per il prossimo biennio, per il FSC e di una insufficiente qualità dei documenti programmatori dell’UE.
Infine, Marco Sisti, Direttore di IRES Piemonte, ha voluto soffermarsi sul ‘taglio’ di analisi delle politiche, piuttosto inedito e molto apprezzato, che caratterizza il Rapporto 2016 curato dall’Ipres, richiamando la necessità, per gli Istituti di ricerca regionali, di dedicare una maggiore attenzione ai processi di valutazione degli effetti delle politiche. Si tratta, naturalmente, di un’attività complessa, ma tuttavia indispensabile per comprendere in che misura le risorse pubbliche siano ben spese, ed a che livello si attesti l’efficacia delle relative politiche.

 
 
 

IPSSAR Mattei Vieste/ Sabato consegna riconoscimento alla memoria di Aldo Moro.

Post n°18753 pubblicato il 30 Marzo 2017 da forddisseche

IPSSAR Mattei Vieste/ Sabato consegna riconoscimento alla memoria di Aldo Moro. 

 
IPSSAR Mattei Vieste/ Sabato consegna riconoscimento alla memoria di Aldo Moro.
 

‘Uomini e donne di pace’ è stata una rassegna itinerante tra molti comuni del Gargano Nord nata con l’intento di far conoscere le figure di uomini e donne esemplari che hanno promosso un’armoniosa convivenza tra i popoli e la disposizione alla benevolenza, alla fiducia, alla giustizia.
Tra il 2015 e il 2016 sono stati numerosi gli appuntamenti che hanno visto al centro degli incontri uomini e donne di tutti i tempi, cristiani e non, che con i loro progetti, speranze, talvolta fallimenti, sono stati autentici promotori di pace. Questa volta, la rassegna ritorna per dare un riconoscimento alla memoria di personalità che si sono distinte nel loro operare quotidiano. Alcuni di loro hanno lasciato un segno tangibile del loro agire pacificamente nella storia dell’umanità, imponendosi sulla scena sociale come dei veri e propri costruttori, seminatori, operatori e portatori di pace, chiamati ad una comune responsabilità: diffondere la cultura dell’incontro e del dialogo.
Segni che meritano tutta la nostra attenzione. Il primo degli appuntamenti vedrà il conferimento di tale riconoscimento alla memoria di Aldo Moro, al suo spessore politico, culturale e umano, che lo ha visto protagonista di una delle pagine più brutali della nostra Repubblica. Il riconoscimento sarà consegnato alla primogenita Maria Fida Moro e all’On. Gero Grassi. Quest’ultimo è componente della Commissione di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro, ed è quotidianamente impegnato a girare il Paese per raccontare gli atti dell’Inchiesta attualmente raccolti in 2 milioni di pagine, frutto di 8 processi, 4 Commissioni terrorismo e stragi, 1 Commissione P2, 1 Commissione Moro. Nello scorso anno è stato ospite della Rassegna in due incontri svolti a Vico e a Rodi, che avevano visto la partecipazione di
numerosi cittadini. Grassi, a circa quarant'anni dall’uccisione di Aldo Moro, ha dichiarato che tra le certezze della strage, una è racchiusa nel titolo di un articolo di Carlo Bo, pubblicato il 16 marzo 1979 sul Corriere della Sera, che definì l’omicidio di Moro un ‘Delitto di abbandono’. La cerimonia si svolgerà l’8 aprile 2017 alle ore 10 presso l’Auditorium I.P.S.S.A.S. “Enrico Mattei” di Vieste alla presenza di Giuseppe Nobiletti (Sindaco di Vieste), Paolo Soldano (Dirigente Scolastico I.P.S.S.A.R), Francesco De Marco (presidente ASD Foresta Umbra), Nicolino Sciscio, promotore dell’iniziativa, coordinati dal giornalista de l’Attacco Michele Gemma.

 

Invitiamo tutti alla partecipazione.

 
 
 

IPSSAR Mattei Vieste/ il concorso "Gargano Terra Antica tra sacro e profano" dal 5 al 7 Aprile.

Post n°18752 pubblicato il 30 Marzo 2017 da forddisseche

IPSSAR Mattei Vieste/ il concorso "Gargano Terra Antica tra sacro e profano" dal 5 al 7 Aprile. 

 
IPSSAR Mattei Vieste/  il concorso "Gargano Terra Antica tra sacro e profano" dal 5 al 7 Aprile.
 

Il 2◦ Concorso Nazionale "Gargano Terra Antica tra sacro e profano" avrà luogo dal 5 al 7 Aprile 2017 presso l'IPSSAR "E.Mattei" di Vieste, indirizzato ai tre settori Alberghieri (Cucina- Sala - Accoglienza).
L'evento sarà caratterizzato da tre momenti salienti:
1- Concorso
2- Memorial "Filippo Tranasi"
3- Conoscenza del territorio

 

Il concorso vedrà in gara le scuole provenienti da tutto il territorio nazionale;
il Memorial "Filippo Tranasi" presenterà la figura del docente /chef dell'Istituto Alberghiero, da poco scomparso; la conoscenza del territorio, permetterà agli accompagnatori dei corsisti, guidati dagli apprendisti ciceroni dell'Ipssar "E.Mattei",
di conoscere alcuni dei luoghi suggestivi e tipici della nostra cittadina.
Verranno evidenziati gli aspetti storico-artistico-religioso di un territorio sospeso tra terra e mare.

 

 

 
 
 

Vieste/ Domani Bubbico firma Protocollo antimafia nel turismo.

Post n°18751 pubblicato il 30 Marzo 2017 da forddisseche

Vieste/ Domani Bubbico firma Protocollo antimafia nel turismo. 

 
Vieste/ Domani Bubbico firma Protocollo antimafia nel turismo.
 

Domani a Vieste, presso la sede del Municipio il vice ministro dell'Interno, Filippo Bubbico, e il Prefetto di Foggia, Maria Tirone, con i sindaci di Manfredonia, Rodi Garganico, Peschici, San Nicandro, Vico del Gargano, Vieste, Mattinata, Lesina, Chieuti e Zapponeta, sottoscriveranno il Protocollo d'intesa "Le autorizzazioni e le licenze amministrative: nuove frontiere degli interessi mafiosi e l'attività di prevenzione. Il protocollo prevede l'impegno delle amministrazioni comunali a dare formale comunicazione al richiedente che l'istanza sarà sottoposta alle verifiche antimafia del nuovo codice. L'elemento di novità dell'intesa è rappresentata anche nel coinvolgimento responsabile del soggetto che richiede le autorizzazioni e le licenze, con particolare riferimento al settore turistico, ai locali di pubblico intrattenimento e agli stabilimenti balneari, in considerazione del crescente interesse delle organizzazioni criminali in settori ritenuti lucrosi e redditizi. L'obiettivo è quello di prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore turistico. Un importante presidio a garanzia della trasparenza, del rispetto delle norme e della leale concorrenza.

 
 
 

«Puglia loves family» nasce marchio di qualità per alberghi che si rivolgono alle famiglie.

Post n°18750 pubblicato il 30 Marzo 2017 da forddisseche

«Puglia loves family» nasce marchio di qualità per alberghi che si rivolgono alle famiglie. 

 
«Puglia loves family»  nasce marchio di qualità per alberghi che si rivolgono alle famiglie.
 

La Puglia strizza l’occhio alle famiglie con il varo di un marchio regionale di qualità 'Puglia loves family'. Alberghi, musei, luoghi di cultura e spettacolo potranno accreditarsi presso la Regione Puglia per usufruire del nuovo marchio. Questo grazie ad un disciplinare per la macrocategoria della ricettività turistica suddiviso in sei aree con 45 indicatori da rispettare. Tra i requisiti obbligatori per le strutture alberghiere ci sono ingressi ed ascensori accessibili ai passeggini, adattatori per water e riduttori di vasca o vaschetta per il bagno, gli scalda biberon, i fasciatoi e gli omogenizzati.
«Elementi già presenti nelle strutture pugliesi - ha detto l'assessore allo Sviluppo Economico, Loredana Capone - ma non adeguatamente valorizzati così come accade in altre regioni come il Trentino da cui abbiamo preso spunto. In questo modo ci rivolgiamo alle famiglie che viaggiano e che pretendono un’accoglienza professionale ed efficiente e noi vogliamo garantirgliela in questa rete virtuosa che accomuna non solo gli imprenditori ma anche i Comuni e la Regione».
«Daremo concretezza a questo progetto - ha detto l’assessore regionale al Welfare, Salvatore Negro - e l’assegnazione del marchio consente agli operatori turistico-culturali di appartenere ad una rete riconoscibile a livello nazionale ed internazionale veicolando così il turismo delle famiglie in luoghi accreditati e organizzati per una così specifica accoglienza».
«In Trentino - ha concluso il direttore dell’Agenzia per la famiglia della provincia autonoma di Trento, Luciano Malfer - sono oltre dieci anni che sperimentiamo questo tipo di accoglienza turistica culturale per le famiglie a cui hanno aderito oltre 700 organizzazioni, creando ampie opportunità di offerte mirate per il benessere di piccoli e grandi con un grande successo attrattivo per il nostro territorio. Riteniamo che si possa realizzare un positivo gemellaggio di intenti con la Regione Puglia».

 
 
 

Libera e Foggia pronti per Don Ciotti, Daniela Marcone: “Don Luigi accompagna da anni la Capitanata

Post n°18749 pubblicato il 30 Marzo 2017 da forddisseche

Libera e Foggia pronti per Don Ciotti, Daniela Marcone: “Don Luigi accompagna da anni la Capitanata, spero non ci siano ‘quelle’ scritte” Venerdì 31 marzo, giornata in ricordo di Francesco Marcone 

 
“La rassegnazione non può che farci male e lasciare terreno libero a chi, è evidente, non la ama la Capitanata, non ama la sua gente”. Venerdì 31 marzo Foggia ricorda Francesco Marcone e le vittime innocenti di Capitanata, quelle colpite dalla violenza mafiosa, proprio come l’allora direttore dell’Ufficio del registro del Comune di Foggia, ucciso nel 1995 nell’androne di casa sua. Daniela Marcone, vicepresidente nazionale di Libera, l’associazione guidata da Don Luigi Ciotti che da anni si batte contro la criminalità organizzata, è ormai in prima linea in questa importante battaglia, come confermano le parole che dedica alla terra che continua ad amare, nonostante sia la stessa che ha tolto a lei e alla sua famiglia un affetto insostituibile.

DON CIOTTI “SBIRRO”. Venerdì 31 marzo, in un doppio appuntamento, Libera e Foggia si stringono attorno ai temi comuni della legalità e dell’anti-mafia, concentrati nel numero speciale della rivista Narcomafie: alle ore 10, nell’Auditorium della Biblioteca Provinciale “La Magna Capitana”, e in serata, ore 18.30, nello spazio live della libreria Ubik. E all’incontro della mattina, rivolto alle scuole di Capitanata, prenderà parte proprio Don Ciotti, il punto di riferimento di un movimento che, nei giorni scorsi, ha subito un duro colpo morale a causa della doppia accoglienza ricevuta sui muri in occasione di altrettante giornate organizzate in Calabria e in Sicilia. Nel corso di un’intervista, Daniela Marcone ha parlato anche di quest’ultimo accadimento, raccontando inoltre la sua esperienza umana e l’impegno della sua famiglia contro la criminalità organizzata e in favore della sua Capitanata.

D: IL 31 MARZO è UNA DATA IMPORTANTE PER FOGGIA. Si può dire che ormai è entrata nelle ricorrenze ufficiali del territorio, anche dal punto di vista della percezione della gente: cosa significa questo per la famiglia Marcone?
R: Significa moltissimo. In primo luogo che non siamo soli perché c’è una comunità che considera il 31 marzo come una data da ricordare, non solo come la data di un accadimento estremamente doloroso per una famiglia ma come una ferita per la comunità. In secondo luogo, la percezione delle persone ci fa capire quanto siano cambiate le cose da quel 31 marzo del 1995 a cui seguirono mesi terribili in cui fummo ingoiati dal silenzio. La maggiore sensibilità delle persone alle tematiche che questa data richiama è comunque un passo avanti nel contrasto all’omertà che, ricordiamolo, è una delle accuse che da più parti vengono rivolte ai cittadini di Foggia.
D: Il timore, in questi casi, è che dopo tanti anni la gente possa dimenticare o, peggio, “dare per scontate” certe ricorrenze. Come si tiene viva la memoria di una vittima della mafia?
R: Mantenere viva la memoria di una persona la cui vita è stata distrutta dalla violenza della criminalità è molto importante perché se il ricordo di quanto accaduto si appiattisce, si raffredda, rischiamo di sottovalutare i danni gravissimi causati dalle mafie nei nostri territori. La “vivacità” di questa memoria è affidata ai familiari della vittima che spesso si mettono in gioco e condividono i loro ricordi ma in questo gli stessi non possono essere lasciati soli, occorre accompagnarli in un percorso che permetterà al ricordo individuale di trasformarsi in memoria collettiva.
D: Il tuo impegno in Libera – e non solo – è una conseguenza di quanto accaduto a tuo padre. Pensi che la tua vita avrebbe imboccato comunque la strada dell’impegno civile, anche in circostanze meno drammatiche?
R: Se ripenso ai miei progetti di ragazza, ai miei, sogni, posso dire che sono molto diversi da quanto sto provando a realizzare. Una parte di me è stata uccisa insieme a mio padre. Probabilmente, però, l’interesse per il sociale e l’apertura profondamente umanitaria di nostro padre avrebbe comunque aperto le porte a noi figli verso l’impegno civile, certamente con fini diversi e modalità che oggi non posso immaginare ma che sento talmente connaturate alla mia quotidianità che ritengo ci sarebbero stati comunque.
D: Don Ciotti arriva a Foggia dopo “le scritte”: temi qualcosa del genere anche in terra di Capitanata? E se sì, cosa significherebbe per il nostro territorio?
R: Don Luigi accompagna questo territorio da tanti anni, lo ha fatto in numerosi passaggi, condividendo con noi riflessioni e attenzione per Foggia. Se dovessero apparire anche a Foggia “le scritte” dovremmo interrogarci come comunità cittadina perché don Luigi non è solo il Presidente di Libera ma anche una persona che sta spendendo tutta la sua vita per scuotere le coscienze, ma non è solo in questo percorso. Quelle scritte colpiscono tutti noi, compresa la parte sana di una città, di un luogo sociale. Spero vivamente che ciò non accada.
D: In linea generale, come hai interpretato questi messaggi trovati sui muri?
R: È evidente che rappresentano un rigurgito contro l’attività di Libera e del suo Presidente ma ovviamente non ci hanno fermati in alcun modo. Hanno destato in me preoccupazione ed ho pensato che non solo non vanno sottovalutati ma devono essere uno sprone ad alzare il livello di attenzione in quei luoghi in cui sono state scritte quelle frasi.
D: Restando in tema, uno di questi messaggi recava un riferimento al lavoro: la mafia “porta lavoro”, è questa la lettura giusta? E soprattutto, da vicepresidente di Libera, è ancora così in alcuni territori? E in Capitanata?
R: La mafia non porta mai lavoro, o meglio, si tratta di un lavoro sporco che può costare molto caro a chi lo svolge ed a tutto il territorio in cui questo accade. È importante che ci si riappropri di tutti gli “spazi” che le mafie hanno occupato: spazi economici e culturali, sociali e politici, spazi umani. Quando gli abitanti di un territorio hanno la percezione che le mafie possono procurare lavoro e, quindi, sopravvivenza, allora è un segno chiaro che l’infiltrazione mafiosa è molto profonda e i danni sono già molto elevati. Le dinamiche con le quali le mafie fanno affari sono sempre pericolose, a maggior ragione quando sono sotterranee e non si svelano nel modo tradizionale. Riguardo alla Capitanata, sappiamo che vi sono pezzi dell’economia del nostro territorio che sono fortemente influenzati dalla criminalità organizzata e dai conflitti che si verificano tra le batterie o i clan. I provvedimenti della magistratura locale vanno letti sempre con grande attenzione, così come le relazioni della DIA e le dichiarazioni che vengono dai vertici delle forze di polizia della nostra provincia: si tratta di strumenti preziosi di comprensione che possono servire a noi tutti per monitorare quanto accade intorno a noi.
D: Nel nostro territorio la mafia è strettamente legata alla terra: il caporalato è un esempio di tutto ciò. Qual è l’idea di Libera per interrompere questo legame?
R: Abbiamo denunciato il legame tra mafie e caporalato da sempre e non è stato facile portare avanti una battaglia che è culturale e di denuncia perché Libera non si occupa di accoglienza, se non per affiancare altre realtà nel monitoraggio della stessa. Libera, è utile ricordarlo, è una rete di moltissime realtà, piccole e grandi. Ritengo che il grave problema del caporalato si può contrastare solo se si “lavora” in rete, in sinergia con le istituzioni ed incrociando competenze e passioni. Sì, anche passioni, in primo luogo quella che ci spinge a guardare il panorama che offre il tavoliere con i suoi campi coltivati ed i meravigliosi colori. La nostra terra è bella ed il caporalato, le mafie, la violenza criminale stanno provando a portarcela via, pezzo dopo pezzo, ad alcuni di noi hanno portato via anche persone care. Tutto questo è un buon motivo per non smettere di combattere, ognuno nel suo ruolo. La rassegnazione non può che farci male e lasciare terreno libero a chi, è evidente, non la ama la Capitanata, non ama la sua gente. Quando sono in giro per l’Italia mi capita di incontrare qualcuno che, dopo avermi parlato per qualche minuto, mi chiede se sono di Foggia o della sua provincia: il nostro accento è duro ad andare e via e, forse, io stessa non voglio lasciarlo andare.
 di Alessandro Galano

 
 
 

Da oggi fino al 2 aprile alla Fiera del Levante il Salone Nautico.

Post n°18748 pubblicato il 29 Marzo 2017 da forddisseche

Da oggi fino al 2 aprile alla Fiera del Levante il Salone Nautico. 

 
Da oggi fino al 2 aprile alla Fiera del Levante il Salone Nautico.
 
 

Ha aperto i battenti oggi alla Fiera del Levante il Salone Nautico di Puglia, giunto alla XV edizione. Oltre 30mila metri quadrati di superficie espositiva, raddoppiata rispetto all’edizione 2016, con oltre 120 espositori e 300 esemplari di varie tipologie di barca per una manifestazione in forte crescita. A partire da oggi e fino al 2 aprile cinque giornate fitte di occasioni di business e un calendario ricco di eventi con l’obiettivo di analizzare e approfondire le opportunità che il settore nautico può offrire all’economia del Mezzogiorno, con focus su
cantieristica, turismo nautico e rapporto con il territorio che coinvolgeranno le principali associazioni dell’industria nautica (Assonautica Italiana, Ucina, Nautica Italiana) e le istituzioni.

 
 
 

Regione/ Buono elettronico per oltre 12mila celiaci pugliesi.

Post n°18747 pubblicato il 29 Marzo 2017 da forddisseche

Regione/ Buono elettronico per oltre 12mila celiaci pugliesi. 

 
Regione/  Buono elettronico per oltre 12mila celiaci pugliesi.
 
 

Acquisti più facili, senza vincolo di spesa e in canali differenti: è quanto permetterà ai 12mila celiaci pugliesi assistiti dal servizio sanitario regionale il nuovo buono elettronico mensile per l’acquisto di prodotti senza glutine, presentato oggi a Bari, tra gli altri, dall’assessore regionale al Welfare, Salvatore Negro. Gli assistiti, è stato spiegato in conferenza stampa, saranno svincolati dall’acquisto dei prodotti senza glutine per un importo pari al valore del buono cartaceo che limitava sia la scelta dei prodotti sia la possibilità di approvvigionamento nei vari canali distributivi.
Il buono elettronico, inoltre, porterà ad un superamento dei limiti provinciali, permettendo al cittadino una libera scelta di approvvigionamento in tutto il territorio regionale. Le Asl, infine, potranno avere in tempo reale i dati di spesa, accelerare i tempi di pagamento, semplificare le procedure di controllo e recuperare le eccedenze non spese. «Questo innovativo progetto - ha sottolineato Negro - consente un salto di qualità al nostro servizio sanitario regionale e ci pone all’avanguardia sul piano nazionale.
La sperimentazione, approvata dalla Giunta regionale con delibera 219/2017, partirà il primo aprile nel territorio dell’Asl BT, e dal primo luglio sarà esteso in tutta la regione». «I circa 12mila assistiti pugliesi affetti da celiachia ha concluso - potranno acquisire i prodotti privi di glutine presso i punti vendita convenzionati esclusivamente muniti della tessera sanitaria e di un codice Pin, rilasciato dall’Asl di residenza, senza più la necessità di doversi recare periodicamente presso la propria Asl per il ritiro dei buoni cartacei». Info: www.sanita.puglia.it.

 
 
 

Ufficiale amministrative: si vota l’11 giugno

Post n°18746 pubblicato il 29 Marzo 2017 da forddisseche

Ufficiale amministrative: si vota l’11 giugno 

 
Ufficiale amministrative: si vota l’11 giugno
 
 

15 i comuni interessati nella nostra provincia: Carpino, Castelluccio dei Sauri, Celenza Valfortore, Chieuti, Faeto, Ischitella, Isole Tremiti, Monte Sant’Angelo, Motta Montecorvino, Orsara di Puglia, Panni, Rignano Garganico, Rodi Garganico, Roseto Valfortore, Stornara. Nessuno di questi comuni è sopra i 15mila abitanti.
In 12 si vota per scadenza naturale del mandato. Elezioni anticipate invece per tre comuni commissariati: Ischitella (per incapacità di approvare il bilancio), Monte Sant’Angelo per scioglimento del consiglio comunale conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso e Roseto Valfortore per impossibilità di surroga dei consiglieri dimissionari. Altro comune garganico commissariato, le Isole Tremiti dove l’amministrazione è caduta a tre mesi dalla scadenza naturale del suo mandato.

 
 
 

Reporter della Tua Città/ "Lavorare con "i più piccoli” significa rifare continuamente i propri studi".

Post n°18745 pubblicato il 29 Marzo 2017 da forddisseche

Reporter della Tua Città/ "Lavorare con "i più piccoli” significa rifare continuamente i propri studi".

Caro direttore,
ho deciso di scrivere una lettera alla redazione per dar voce ad un’osservazione che sento necessaria da qualche tempo. Ho avuto modo negli ultimi anni di confrontarmi con insegnanti di scuole diverse e genitori, ma soprattutto con tanti bambini, i quali mi hanno fatto capire una cosa che penso sia un po’ sottovalutata dagli adulti e dalla scuola stessa: (e che forse è alla base di qualche problemino dalle nostre parti)
lavorare con “i più piccoli” significa rifare continuamente i propri studi, farsi rieducare continuamente da loro perchè si conservi il senso più profondo del termine educare dal latino e- e ducere: trarre/condurre/portar fuori - il talento e le qualità creative che ognuno possiede.
A Vieste che l’insegnante si faccia promotore di creatività e cultura non è poi così scontato (a tutti i livelli), i bambini manifestano difficoltà e troppo spesso sono portati a rifiutare attività di tipo culturale al di fuori dell’ambiente scolastico, che a quanto pare non riesce ad accendere del tutto e alimentare la tensione al conoscere. Il perchè lo spiega meglio di me uno sconosciuto qualunque:
“Quando si presenta nei bambini il distacco, la disaffezione dal lavoro scolastico, è la stessa che si può presentare nel lavoratore che fa un lavoro esecutivo comandato, parcellizzato di cui non conosce lo scopo finale. Sia il bambino a scuola, sia l’operaio in fabbrica, lavorano per un progetto alla cui costruzione non hanno partecipato. Non c’è gioia in quel lavoro e non ci può essere. Non esiste la gioia del lavoro in sè. Esiste la gioia del progetto e del lavorare per il progetto. Questo può accadere a scuola. Questo non accade nel nostro mondo.” (Gianni Rodari)
I programmi a livello ministeriale prevedono milioni di argomenti, non tutto dipende dai soli insegnanti, ma da questi dipende l’importanza che viene data al processo di apprendimento e al metodo utilizzato.
Ciò che circonda i ragazzi, gli stimoli che questi ricevono sono notevolemente diversi rispetto al passato. Non si possono ignorare tali fattori. È inaccettabile che l’insegnamento sia ridotto ancora a spiegazioni unicamente frontali, seguite da altrettante interrogazioni, per non parlare degli infiniti compiti per casa (per lo più compiti dati ai genitori). Penso che si possa fare di più e molto meglio a scuola. Ai bambini è chiesto di imparare ripetendo all’interrogazione tutto ciò che l’insegnante ha elaborato in precedenza per loro, in termini di ricostruzione del tutto, durante la solita spiegazione in aula. I piccoletti riescono anche a farlo lì per lì, ma come diceva un grande maestro di Giove “equivale a farli mangiare e vomitare”, perchè non approfondiscono davvero, non assimilano nulla, non si incuriosiscono ulteriormente e continuano a non avere alcun tipo di esperienza diretta con gli argomenti trattati.
«Organizziamo una scuola tale da favorire il sorgere e lo sviluppo in tutti i ragazzi di quelle qualità e tendenze che sono indicate come caratteristiche dei tipi creativi » (Gianni Rodari, Grammatica della fantasia.)
Oggi è forse necessario fare qualcosina in meno a livello di programmi, ma dare nuova importanza al dialogo in aula, metterlo al centro dell’attività per chiarire quelle idee che tramite parole nascono in un gioco di reciproco ascolto e scambio, innanzitutto tra i bambini. Così l’apprendimento potrebbe smettere di essere meccanico e superficiale e i futuri adulti smettere di essere semplici ripetitori di codici.
Infine, vorrei ricordare che nel secondo settennio di vita i bambini smettono di imparare solo per imitazione, cercano un mondo bello da sperimentare. L’ arte e i lavori manuali, più di tutto, li aiutano in questo: smettere di far usare matite e colori solo nei momenti in cui non si sa cosa fare, sarebbe un ottimo inizio e soprattutto un grande aiuto per evitare di continuare a sminuire l’importanza di tali discipline. Dare forma ad un pensiero con le mani (non colorare solo nei contorni) permette di sostare, approfondire, entrare dentro, quindi vivere ciò che si fa.Bisognerebbe fare dell’incontro con i ragazzi un momento di vita, non un momento scolastico, ogni giorno.
Janusz Korczak un medico e maestro ebreo polacco che accompagnò i suoi allievi fin nei lager nazista scrisse:
«È faticoso ascoltare i bambini. Avete ragione. Poi aggiungete: perchè bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, farsi piccoli. Ora avete torto. Non è questo che più stanca. È piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. Per non ferirli.»
Ringrazio la redazione per l’attenzione e per ciò che fate ogni giorno con passione e dedizione.

V. d.S.

 
 
 
 
 

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