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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Hotel Gabbiano Vieste

 

Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 07/04/2017

Meteo Gargano, Pasqua e Pasquetta: annuvolamenti ma prevarrà sereno Cieli sereni o poco nuvolosi

Post n°18826 pubblicato il 07 Aprile 2017 da forddisseche

Meteo Gargano, Pasqua e Pasquetta: annuvolamenti ma prevarrà sereno Cieli sereni o poco nuvolosi per gran parte della prossima settimana e con temperature ancora gradevoli; massime sino a 20-23°C 

 

Di:

 
 Bari. METEO Pasqua e Pasquetta (16 – 17 aprile 2017) nel Gargano: domenica 16 un campo di alte pressioni abbraccia la Regione garantendo tempo stabile ed assolato ovunque. Nello specifico su Daunia, murge, Tavoliere, litorale adriatico settentrionale, litorale adriatico meridionale e Salento cieli in prevalenza sereni o poco nuvolosi per l’intera giornata; sul litorale ionico giornata in prevalenza poco nuvolosa, salvo presenza di nubi sparse al mattino. Temperature minime stabili, con estremi di 10°C; massime in sensibile aumento, con punte di 19°C. Venti moderati settentrionali in rotazione ai quadranti nord-occidentali; molto deboli settentrionali in attenuazione e in rotazione ai quadranti nord-occidentali in quota. Zero termico nell’intorno di 1300 metri. Basso Adriatico e Canale d’Otranto molto mosso. 

ULTIMI ANNUVOLAMENTI MA MIGLIORA IN VISTA DEL WEEKEND: .Un fronte lascia le regioni meridionali rinnovando nella prima parte di oggi cieli nuvolosi e a tratti piovosi; meglio già in serata con ampi rasserenamenti da Nord. Dal fine settimana spazio poi all’alta pressione che in espansione da Nord regalerà condizioni di bel tempo prevalente. Cieli sereni o poco nuvolosi per gran parte della prossima settimana e con temperature ancora gradevoli; massime sino a 20-23°C.

 
 
 

Ente Parco del Gargano ed e-distribuzione insieme per le cicogne bianche di Oasi Lago Salso

Post n°18825 pubblicato il 07 Aprile 2017 da forddisseche

Ente Parco del Gargano ed e-distribuzione insieme per le cicogne bianche di Oasi Lago Salso 

 
Ente Parco del Gargano ed e-distribuzione insieme per le cicogne bianche di Oasi Lago Salso
 

L’azienda elettrica ha completato i lavori che permetteranno alle Cicogne di nidificare in totale sicurezza sui tralicci che attraversano l’Oasi naturalistica nel Parco del Gargano

 

Preservare l’habitat dell’Oasi Lago Salso all’interno del Parco Nazionale del Gargano e creare un equilibrio perfetto tra attenzione per l’ambiente e sviluppo naturalistico dell’area. Questi gli obiettivi che hanno spinto e-distribuzione, la società del Gruppo Enel che gestisce la rete di distribuzione elettrica, alla messa in sicurezza dei tralicci che attraversano la Zona di Protezione Speciale dell’Oasi Lago Salso e non solo predisponendo piattaforme che facilitino la nidificazione delle cicogne.

 

Su indicazione dell’Ente Parco, e-distribuzione ha provveduto alla rimozione di circa 7 chilometri di cavi elettrici di media tensione presenti nell'area di nidificazione della specie così da evitare il rischio di elettrocuzione per uccelli di grandi dimensioni quali appunto la cicogna bianca. Sono stati inoltre rimossi circa sette chilometri di conduttori per il trasporto dell’energia elettrica di un’altra linea di distribuzione presente nella zona e non più utilizzata. Di questa seconda linea sono stati conservati 19 tralicci risultati idonei, su 15 dei quali e-distribuzione ha installato piattaforme atte a consentire la nidificazione delle Cicogne Bianche, mentre sui restanti 4 tralicci, vista la presenza di nidi, non si è installata alcuna piattaforma.

 

I volatili, infatti, hanno già dimostrato sia nel Parco Nazionale del Gargano che in altre zone d’Italia di prediligere frequentemente i sostegni di e-distribuzione per far nascere i loro piccoli. La cura e la manutenzione dei manufatti così trasformati sarà gestita dall’Ente Parco Nazionale del Gargano che punta così a tutelare e incrementare il numero delle nidiate.

 

L’Oasi di Lago Salso, Sito di Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale, si caratterizza per la presenza di avifauna migratoria e stanziale di notevole conservazionistico che trova nell’area un habitat ideale per la sosta e la nidificazione. L’area, con le zone limitrofe, accoglie 12 coppie di cicogne bianche nidificanti, 4 delle quali nidificanti su tralicci e pali di proprietà di e-distribuzione.

 

La collaborazione tra l’Ente Parco Nazionale del Gargano ed e-distribuzione intende portare un risultato eccezionale sotto il profilo naturalistico e conservazionistico dal momento che la nidificazione della cicogna bianca su strutture artificiali predisposte dall’uomo è un evento che trova sempre più riscontro nel Sud Italia.

 

“Un ulteriore tassello nell’impegno del Parco Nazionale per le cicogne, che grazie ad un precedente progetto per la reintroduzione della specie, oggi necessitava di un maggior impegno per creare punti di appoggio, in un’area anche oltre quella protetta, per consentire la nidificazione delle cicogne bianche” ha sottolineato Stefano Pecorella, Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Gargano -. L’Oasi Lago Salso è un vero e proprio autogrill per migliaia di uccelli che dal Nord Europa si spostano verso l’Africa. Il lavoro svolto da e-distribuzione garantirà ulteriori e più confortevoli condizioni per la nidificazione, che ci consentirà di svolgere attività di educazione ambientale con i ragazzi ed i bambini, i quali avranno la possibilità di vedere queste splendide creature in libertà”.

 

“Sin dal primo avvistamento, negli scorsi anni, e-distribuzione ha adottato una serie di misure per le cicogne e i loro piccoli – ha affermato Gioacchino Marino Cerrato responsabile e-distribuzione Puglia e Basilicata – misure che si sono completate effettuando una vera e propria "operazione sicurezza" sui sostegni e sulle linee elettriche proprio in vista del ritorno delle cicogne in primavera. I tecnici, ispirandosi a principi di sostenibilità hanno eseguito un intervento per "ristrutturare" la casa delle cicogne, così da riproporre, come già fatto in altre Oasi italiane, la perfetta coesistenza tra la Cicogna bianca e la rete elettrica di e-distribuzione ".

 
 
 

Sabato 15 via alla Maratona fotografica, #scattapeschici, con la Pro Loco

Post n°18824 pubblicato il 07 Aprile 2017 da forddisseche

Sabato 15 via alla Maratona fotografica, #scattapeschici, con la Pro Loco 

 
Sabato 15 via alla Maratona fotografica, #scattapeschici, con la Pro Loco
 

È un evento culturale che coniuga la passione per la fotografia e la promozione del territorio. Una giornata dedicata alla fotografia e non c'è bisogno di correre. Aperta a chiunque con qualsiasi mezzo fotografico digitale. Coinvolge cittadini e turisti, amanti ed appassionati di fotografia,
stimolandoli a realizzare immagini a tema, assegnato nell'arco di una divertente giornata.

 

COME FUNZIONA: Verranno assegnati dei temi da sviluppare con originalità entro la serata del giorno della maratona, il 15 aprile prossimo, ed entro il territorio del paese, maggiori informazioni presso i nostri click point.

 

Click Point presso Bar La Rotonda e L'angolo antico da Elia e Lorena, dalle 9:30 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00.

 

Sponsor: La Torretta , Max luxury suite, Minicrociere Tour delle grotte
Mary one.

 
 
 

Gargano, nidificazione cicogne: rimossi 7 chilometri di cavi elettrici Sono stati inoltre rimossi circa sette chilometri

Post n°18822 pubblicato il 07 Aprile 2017 da forddisseche

Gargano, nidificazione cicogne: rimossi 7 chilometri di cavi elettrici Sono stati inoltre rimossi circa sette chilometri di conduttori per il trasporto dell’energia elettrica di un’altra linea di distribuzione presente nella zona e non più utilizzata 

 

Di:

 
 

Foggia. Su indicazione dell’Ente Parco, e-distribuzione ha provveduto alla rimozione di circa 7 chilometri di cavi elettrici di media tensione presenti nell’area di nidificazione della specie così da evitare il rischio di elettrocuzione per uccelli di grandi dimensioni quali appunto la cicogna bianca.

 

Sono stati inoltre rimossi circa sette chilometri di conduttori per il trasporto dell’energia elettrica di un’altra linea di distribuzione presente nella zona e non più utilizzata.

 

Di questa seconda linea sono stati conservati 19 tralicci risultati idonei, su 15 dei quali e-distribuzione ha installato piattaforme atte a consentire la nidificazione delle Cicogne Bianche, mentre sui restanti 4 tralicci, vista la presenza di nidi, non si è installata alcuna piattaforma

 
 
 

Manfredonia, “L’asino e le pecore” Modalità di nomina degli amministratori comunali in una delibera del 1° agosto 1858

Post n°18821 pubblicato il 07 Aprile 2017 da forddisseche

Manfredonia, “L’asino e le pecore” Modalità di nomina degli amministratori comunali in una delibera del 1° agosto 1858 

 

Di:

U cjucce e lli pèchere

 

Lla scene d’i pucurèlle

 

ca jèvene a llu macèlle,

 

ne jeve bbèlle averamènde

 

te cugghjeve i sendemènde.

 

^^^

 

Llu ciucce, poche destande,

 

lli guardeve mbande mbande.

 

“Che uà jèsse
a jèsse fèsse,

 

no, ne nzime tutt’u stèsse”.

 

^^^

 

Penzeve acchessi, “ a mmè

 

ne mme potene fè a ffèlle,

 

ije tènghe llu corje tuste.

 

^^^

 

C’ànna fè pringipe e rè,

 

pe nu ragghje ll’arrebbèlle,

 

so’ nnéte pe custu mbuste”

 

 

 

Pascalonia

 

 

 

L’asino e le pecorelle

 

La scene delle pecorelle/ che andavano a macello,/ non era bella per davvero,/ ti prendeva i
sentimenti./ L’asino, poco distante,/ le guardava andare adagio adagio./ “Che
cosa deve essere ad essere fessi,/ no, non siamo tutti uguali”/ Pensava cosi, “
a me,/ non mi possono fare a fette,/ io ho la pelle dura./ Che cosa devono fare
principi e re/ con un raglio li confondo,/ sono nato (proprio) con questa
indole.

 
 
 

Vieste/ Al via la stagione del Lido Cristalda: la programmazione degli eventi.

Post n°18820 pubblicato il 07 Aprile 2017 da forddisseche

Vieste/ Al via la stagione del Lido Cristalda: la programmazione degli eventi. 

 
Vieste/ Al via la stagione del Lido Cristalda: la programmazione degli eventi.
 

A breve l'arrivo dell'estate, e con essa il Lido Cristalda si prepara all'organizzazione di numerosi eventi, che richiameranno all'attenzione numerosi giovani, viestani e non. Intanto pronto un weekend da urlo.

 

Si parte con l'evento del "Beach Party", che dopo i numerosi successi ottenuti sulle spiagge del Salento, si prepara ad approdare anche sul Gargano. Teatro di scena dell'evento, come detto, sarà il Lido Cristalda. Il grande evento organizzato dal Fenksmovement si svolgerà venerdì 14 aprile alle ore 16:00. Ospite: DJ Alex Aguiari, per un pomeriggio all'insegna della buona musica, appassionatamente e serenamente a due passi dal nostro meraviglioso mare. Ma il lungo venerdì che attenderà i numerosi giovani non è certo finito! Il tempo di una doccia rinfrescate e poi di nuovo tutti al Lido Cristalda, per il "Silent Fluo Party".
Ospiti: DJ Spago, DJ Gabriel, e il DJ Alex Aguiari, che faranno ballare rispettivamente a ritmo di Reggae, House e Tecno.

 

A conclusione del week-end che anticipa la Santa Pasqua, l'ultimo evento in programma è "Mondo Marcio": rapper e produttore discografico italiano, divenuto noto per aver vinto il Tecniche Perfette all'età di soli 16 anni, battendosi contro Ensi. 7 album pubblicati, disco d'oro e disco platino con "Solo un Uomo". Proprietario del Mondo Records.

 

Il "Beach Party", il "Silent Fluo Party" e "Mondo Marcio" rappresentano solo l'antipasto di quella che sarà la stagione estiva del Lido Cristalda. Lido Cristalda che nel corso della stagione estiva ospiterà numerosi eventi, fra cui il mondiale a 4 di Beach Soccer, in programma il 3 ed il 4 agosto.

 

Ignazio Silvestri

 
 
 

Mercoledì al “Fazzini-Giuliani” di Vieste la cerimonia di premiazione Borse di Studio "Antonio Falcone - Gianluca Mobilio

Post n°18819 pubblicato il 07 Aprile 2017 da forddisseche

Mercoledì al “Fazzini-Giuliani” di Vieste la cerimonia di premiazione Borse di Studio "Antonio Falcone - Gianluca Mobilio". La cerimonia alle ore 10.00 presso l'Auditorium

Mercoledì al “Fazzini-Giuliani” di Vieste la cerimonia di premiazione Borse di Studio

 
 
 

Il "Comitato pro permanenza e potenziamento Punto di Primo intervento di Vieste" chiede un incontro a Ruscitti

Post n°18818 pubblicato il 07 Aprile 2017 da forddisseche

Il "Comitato pro permanenza e potenziamento Punto di Primo intervento di Vieste" chiede un incontro a Ruscitti e lo invita a visitare il P.P.I. di Vieste. 

 
Il
 

Il Comitato per il Punto di Primo Intervento di Vieste chiede formalmente un incontro a Vieste con l'attuale responsabile della sanità regionale, il dott. Ruscitti, in occasione dell'appuntamento con i sindaci garganici previsto per l'11 aprile.

 

Tale incontro rappresenterebbe l'opportunità per evidenziare e valutare le problematiche sanitarie ed assistenziali presenti sul territorio garganico e l'ulteriore penalizzazione che deriverebbe dal piano di riordino sanitario regionale così come approvato e confermato anche dal BURP del 14 marzo scorso.

 

Tale piano di riordino porterebbe l'assistenza sanitaria garganica ampiamente al di sotto degli standard dei nuovi LEA (livelli essenziali di assistenza) come peraltro già evidenziato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

 

Il Comune di Vieste presenta un particolare disagio per quanto riguarda la sua posizione geografica, la distanza e la difficoltà per raggiungere l'ospedale più vicino, tanto che è stato classificato come area interna svantaggiata e per questo gli compete per legge un ospedale (in analogia a quanto è successo al Comune di Lucera) con un P.P.I., 20 posti di degenza e la previsione di importanti innovazioni organizzative quali la chirurgia di un giorno e i ricoveri non superiori a cinque giorni, con la possibilità di eseguire anche indagini radiologiche h/24 da trasmettere agli ospedali di primo o secondo livello di riferimento.

 

Tra l'altro gli oltre quattordicimila accessi al Pronto Soccorso di Vieste e Vico del Gargano confermano la necessità del rispetto dei principi identificati nel D.M. 70/2015 e le relative deroghe garantite per il territorio garganico.

 

La postazione di 118 medicalizzata, a differenza dell'attuale P.P.I., non garantirebbe l'assistenza continuativa sul territorio nell'arco delle ventiquattro ore in quanto, in caso di trasporto in ospedale il tempo necessario per effettuare appieno il proprio servizio e tornare a Vieste, l'ambulanza e l'equipe medica al seguito restano fuori dal nostro territorio comunale per non meno di tre/quattro ore lasciando scoperto in tale periodo l'emergenza-urgenza.

 

Il comitato chiede pertanto, anche in virtù del notevole incremento della popolazione durante il periodo estivo, la permanenza del P.P.I. e il suo potenziamento con servizio di radiologia, laboratorio analisi, telemedicina e seconda ambulanza medicalizzata senza la quale, pur avendo un secondo elisoccorso, si potrebbe avere il paradosso di non poter utilizzare quest'ultimo qualora l'unica ambulanza oggi in possesso fosse già impegnata in altra situazione.

 

Il Presidente del Comitato
Avv. Vincenzo Disanti

 
 
 

La Puglia invecchia sempre di più ed è allarme welfare.

Post n°18817 pubblicato il 07 Aprile 2017 da forddisseche

La Puglia invecchia sempre di più ed è allarme welfare. 

 
La Puglia invecchia sempre di più ed è allarme welfare.
 

«Secondo le proiezioni demografiche, nel 2031 in Puglia il numero di minori si ridurrà di 1l6mila unità (-16,8%) mentre gli anziani saranno 241mila in più (+28,3%): la Puglia continuerà a perdere giovani in misura maggiore rispetto al resto del Paese». È quanto emerge da una ricerca del Censis presentata a Bari. Sulla base dei dati lo studio si interroga su chi pagherà il welfare pugliese del domani. E ai cronisti che hanno chiesto se occorrerà fare ricorso a forme di assistenza privata, il responsabile area politiche sociali del Censi, Francesco Maietta, ha risposto che «non potremo avere più un welfare solo pubblico perché le risorse pubbliche non basteranno: già oggi - ha aggiunto - i cittadini spendono 36 miliardi in Italia, e una cifra alta anche in Puglia, per la sa­nità; e spendono mol­ti soldi per l'assisten­za alle persone non autosufficienti». Secondo lo studio in Puglia «nel 1951 i minori rappresentavano il 36,4% della popolazione e si sono ridotti al 17% nel 2016: i giovani (18-34 anni) sono passati nello stesso periodo dal 27 ,4 % al 19,8 %, mentre gli anziani (over 65) sono aumentati dal 7,7% al 20,9%. Solo nel periodo 2001-2016- prosegue l'indagine - i minori sono diminuiti di quasi 131mi­la unità, i giovani di oltre 224mila, mentre gli anziani aumentavano di 213mila persone». Lo studio evidenzia inoltre che «le persone che vivono sole in Puglia sono il 25,9% del totale delle famiglie, con un boom del +71,8% dal 2001». Mentre i «single (le persone sole non vedove) sono 218.000». Con una «disoccupazione al 19,4% nel 2016 in Puglia (+7,7% rispetto alla media italiana) e il 47,1 % delle famiglie con gravi difficoltà ad arrivare a fine mese (+9,9% rispetto alla media nazionale), il welfare e le reti sociali sono decisive per la tenuta delle comunità». Rispetto alla fase pre-crisi, sottolinea ancora l'indagine, «la spesa sanitaria pubblica in Puglia è rimasta stabile: quella privata delle famiglie è crollata e il totale della spesa per la salute pubblica e privata è diminuito dell’1,5%”.

 
 
 

200 persone da tutta la provincia hanno partecipato alle “Camminate per il Parco”

Post n°18816 pubblicato il 07 Aprile 2017 da forddisseche

200 persone da tutta la provincia hanno partecipato alle “Camminate per il Parco”. Il comitato: “ora lavoriamo a un documento di proposte scaturite visitando il territorio”. 

 
200 persone da tutta la provincia hanno partecipato alle “Camminate per il Parco”. Il comitato: “ora lavoriamo a un documento di proposte scaturite visitando il territorio”.
 

Le camminate per il parco si sono concluse domenica 2 aprile sulle sponde delle lagune del Gargano. Erano sei gli appuntamenti tematici organizzati nei vari contesti territoriali del Gargano al fine di conoscere meglio il Parco e per discutere di criticità e strategie di sviluppo. “Spesso conosciamo poco il nostro patrimonio e con queste camminate – organizzate grazie alla disponibilità a titolo gratuito di diverse guide e amanti del nostro territorio - abbiamo avuto la possibilità di lavorare sul campo per condividere idee di tutela e sviluppo e toccare con mano le criticità oltre a percepire la potenzialità di tante zone fino ad ora trascurate dalla programmazione degli enti”, affermano gli organizzatori Domenico Ottaviano, Felice Piemontese e Domenico Sergio Antonacci, promotori del Comitato del Manifesto per il Buon Governo del Parco Nazionale del Gargano. Dalla Foresta Umbra alle lagune del Gargano, passando per l'ambiente costiero, valli e boschi, spostando l'attenzione dai centri storici fino al delicato equilibrio della fauna che frequenta gli ambienti più remoti del promontorio, le camminate sono state molto partecipate con circa 200
iscritti da tutta la provincia e un picco di provenienza da Foggia (30%) e - dato molto interessante -, di età media di 33 anni, segno che c'è un forte interesse da parte dei giovani a conoscere il proprio territorio ma mancano del tutto azioni di coinvolgimento. Fondamentale l’apporto dato fin da subito all’iniziativa dalle guide Pietro Caforio che ci ha portati a discutere del rischio idrogeologico, Matteo Falcone che ha permesso ai partecipanti conoscere l’incredibile biodiversità della foresta Umbra, Ventura Talamo che ha sensibilizzato sui fragili equilibri naturali e su come le azioni antropiche potrebbero conciliarsi con essi, e infine Michela Mastrorocco che si è affiancata ad
Antonella Biscotti per portare all’attenzione la tematica dei centri storici e del loro recupero. Domenico Ottaviano e Domenico Sergio Antonacci hanno invece guidato i camminatori per il Gargano tra la costa dei trabucchi e le lagune, un patrimonio collettivo da mettere in rete, rendere
fruibile e motore di sviluppo economico. L’iniziativa Camminate per il Parco è figlia della presentazione del manifesto per il Buon Governo del Parco Nazionale tenutasi a Vico del Gargano il 28 gennaio scorso, durante la quale Domenico Ottaviano, Felice Piemontese e Domenico Antonacci hanno fatto un bilancio delle attività dell’ente Parco a guida Stefano Pecorella bocciando di fatto la sua gestione, ritenuta inefficace e non corrispondente ai bisogni della comunità. All’incontro del 28 è seguito quello con i sindaci del 5 marzo, dove il comitato ha chiesto ai sindaci di fare uno scatto di reni per perseguire un’azione di rinnovamento della governance. Nel frattempo il comitato aveva raggiunto quota 700 firme al Manifesto e aggregato al team altri giovani garganici tra i quali Antonella Biscotti. “La prossima tappa a cui stiamo già lavorando - specifica Antonacci - è la stesura un documento più corposo che indichi al futuro Presidente quanto emerso dalle camminate, fornendo all’Ente stesso, nella fase delle osservazioni da inviare per il Piano del Parco, idee e proposte progettuali in modo da attuare una governance davvero condivisa con la comunità che il parco lo vive ogni giorno”. Chiunque lo voglia può contribuire a questo documento – precisa Ottaviano. Abbiamo creato l’indirizzo mail manifestoperilparco@gmail.com e invitiamo tutti i portatori di interesse ad avanzare le proprie idee e proposte per dare vita ad un’unica azione più incisiva.

 

Per il comitato promotore

 

Felice Piemontese
Domenico Ottaviano
Domenico Sergio Antonacci

 
 
 

Vieste/ La più grande storia d’amore di tutti i tempi: passione, morte e risurrezione di Cristo.

Post n°18815 pubblicato il 07 Aprile 2017 da forddisseche

Vieste/ La più grande storia d’amore di tutti i tempi: passione, morte e risurrezione di Cristo. 

 
Vieste/ La più grande storia d’amore di tutti i tempi: passione, morte e risurrezione di Cristo.
 
 

Grande trepidazione a Vieste in attesa della sacra rappresentazione della “Passione di Cristo”, in programma per domenica 9 aprile a partire dalle ore 19.00. La manifestazione religiosa, che non vuole essere solo scenografica ma, soprattutto,momento di riflessione sulla passione, morte e risurrezione di nostro Signore,ha carattere cittadino ed è organizzata dalla Pastorale giovanile di Vieste.Fautore del progetto, che si svolge per la sesta volta nella cittadina del Gargano, è don Antonio de Padova, vicario della parrocchia Gesù Buon Pastore. L’evento vedrà il coinvolgimento diretto di circa centocinquanta persone, tra attori e figuranti. La rappresentazione che sviluppa intense scene, arricchite da meravigliosi costumi e scenari anche naturali, si svolge all’interno del paese e tra la gente, dove lo spettatore ha modo di sentirsi partecipe di quanto accade. Suggestive, infatti le location prescelte. Dopo aver preso parte alla Santa Messa che sarà celebrata a porte chiuse, gli attori e i figuranti daranno inizio alla sacra rappresentazione che partirà dalla chiesa Santa Croce in corso Lorenzo Fazzini, raggiungendo poi Via Santa Maria di Merino. La scena dell’arresto, del processo e della flagellazione avrà luogo presso il “Palace Hotel”. Da qui si raggiungerà, attraverso la Via Crucis, il calvario che anche per questa edizione sarà rappresentato ai piedi del Castello Svevo che, per l’occasione, simboleggerà le mura di Gerusalemme e farà da cornice al momento della crocifissione, morte e risurrezione di Cristo, culmine della rappresentazione stessa. L’evento sarà presieduto dall’arcivescovo Michele Castoro. In attesa di tale grande momento, mentre si rivolge l’invito a partecipare numerosi con devozione e preghiera, auguriamo a tutti una Santa Quaresima.

 

Floriana Baldi

 
 
 

CENNO STORICO SUI TOPONIMI E SULL'ETNOGENÌA DELLA COSTA GARGANICA.

Post n°18814 pubblicato il 07 Aprile 2017 da forddisseche

CENNO STORICO SUI TOPONIMI E SULL'ETNOGENÌA DELLA COSTA GARGANICA. 

 
CENNO STORICO SUI TOPONIMI E SULL'ETNOGENÌA DELLA COSTA GARGANICA.
 

Nello studio dei toponimi (nomi di luogo) bisogna partire dal presupposto che essi significhino sempre qualcosa. Può trattarsi di nome proprio di persona (un eroe fondatore) o di un dio tutelare (assunto a protettore del luogo) o ancora di una caratteristica del luogo (presenza di piante o animali particolari, di un popolo specifico, di una costruzione od installazione tipica, di una peculiare conformazione costiera, ecc.). Inoltre se il toponimo nella lingua attuale è incomprensibile, necessita risalire a lingue anteriori parlate sul posto; ovvero, ammesso che uno stesso popolo abbia ininterrottamente abitato il luogo, bisogna ripercorrere le fasi evolutive dell 'unica sua lingua. Orbene, per la costa garganica può parlarsi di "stabilità" etnica soltanto a decorrere dall' Alto Medioevo (VII e VIII secolo), essendo stata la zona interessata in precedenza da continui afflussi di gente perlopiù per via di mare.
Gli attuali centri abitati della costa, da Lesina a Manfredonia, sorgono infatti a partire dall' Alto Medioevo lentemente intorno ad un castello o luogo fortificato. Pertanto la loro toponomastica è da ricercarsi prevalentemente in idiomi medievali.
Dei toponimi in voga in epoca imperiale romana sono sopravvissuti pochi: Siponto, Gargano e Urianos (Varano), Matino (Mattinata) e qualche altro dell'entroterra garganico. Peraltro per luoghi da sempre abitati, come quello di Vieste, la fluidità etnografica dei residenti ha potuto determinare anche il totale cambiamento del topos originario. Per la zona garganica e per Vieste in particolare possiamo distinguere le seguenti età storico-linguistiche.
Età pre-romana (sino alla fine del IV sec. a. C.). L'esame linguistico rivela chiaramente che lo strato primigenio del dialetto è costituito da una base illirica con tracce di sovrapposizione della parlata greca. E quindi presumibile che i nostri "indigeni", colonizzati da popoli greci nell'ambito geopolitico della Magna Grecia, provenissero dall'Illiria (odierna costa dalmata e albanese). Per tale epoca non conosciamo documenti scritti attestanti la toponomastica locale.
Età romana (sino al V sec. d. C.). Il dialetto si consolida sulla parlata latina. Da diversi autori (Strabone, Pomponio, Mela, Plinio il Vecchio, Tolomeo ed altri) emergono i primi riferimenti toponomastici per la costa garganica.
Fra i vari appellativi proposti per Vieste (Hestia, Vibesti, Apeneste, Uria, Portus Agasus) il più probabile per quest'epoca è Portus Agasus.
Età Alto Medioevo (sino al X sec.). In questo periodo il territorio è conteso tra Bizantini, Goti, Longobardi e Saraceni, In particolare l'influenza longobarda, attraverso il Ducato di Benevento che si estendeva sino a Canosa, ha insistito sul posto, fra alterne vicende, per oltre tre secoli. Di qui la permanenza ancora oggi nel dialetto di termini germanici attinenti soprattutto ad usi giuridici e parti anatomiche del corpo umano.
Anche i Saraceni ci hanno lasciato più di un vocabolo arabo.
In documenti stilati verso la fine di quest' epoca appare per la prima volta il topos Besti-Vesti che condurrà all'odierna denominazione Vieste. L'antico porto romano, che rimane molto importante sulle rotte Nord-Sud-Nord dell' Adriatico viene fortificato dai Longobardi. Il latino Portus Agasus potrebbe essere stato soppiantato dal topos longobardo Besti-Vesti < Feste, Fest (ung) piazzaforte militare, fortezza, ovvero, più verosimilmente, tradotto da Portus Agasus prima in Portus Bestis e poi in Porto di Bestia.
Età normanno-angioina (sino a circa prima metà del X1- secolo). In questo periodo vengono rilasciati diversi termini francesi afferenti soprattutto il campo agricolo-­artigianale. I Normanni erano popoli di lingua germanica del tutto francesizzati da diversi secoli di permanenza in Normandia (odierno dipartimento della Francia), da cui provennero in Italia Meridionale.
Età della dominazione spagnola (sino alla prima metà del XVIII sec.). Nei due secoli "spagnoli" il dialetto aderisce alla lingua iberica, attraverso processi di ripopolamento di Vieste con abitanti di origine campana.
I molti termini spagnoli presenti nel dialetto sono di questo periodo.

 

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1. Pare che nel III e IV secolo vi sia stata sulla costa una estrema rarefazione della popolazione.
Il sito di Vieste risulta nel periodo de] tutto disabitato (cfr. M. Petrone, "Note di storia antica garganica e viestana" ed. Centro di Cultura "N. Cimaglia", Vieste).
È possibile, come spiegato più oltre, che la popolazione abbia cercato rifugio e maggior difesa nel vicino borgo di Merino. Merinum o Marinum è topos tipicamente latino. In forma aggettivata esso sottende un Oppidum (villaggio) cui riferirsi e vuoi significare "villaggio posto in prossimità del lido del mare".
È molto improbabile che i suoi abitanti fossero i Merinates ex Gargano di Plinio. In verità la quasi totalità delle copie più antiche dell'opera pliniana (Naturalis Historia) riporta Metinates o Matinates, ovvero gli abitanti del "Territorio Matino". Inoltre i risultati degli scavi effettuati a Merino, con poco metodo e scarso costrutto, inducono a credere che la sua nascita sia avvenuta qualche secolo dopo Plinio, agli albori del Cristianesimo legalizzato.
In mancanza di meglio, ci sia consentito ricostruirne la storia con l'aiuto della fantasia. Il villaggio potrebbe essere stato fondato dal grosso degli abitanti di Uria, sprofondata all'incirca nel III d.C. nell'allora Golfo di Varano. In fondo Uria e Merino dal punto di vista geofisico si assomigliano: entrambi i villaggi erano situati sull'immediato lido del mare e addossati a zona paludosa. Per di più le due città sono state accomunate dallo stesso tragico destino: essere sommerse dalle acque.
Merino nel III - IV secolo s'accresce degli abitanti di"Vieste", il cui porto viene abbandonato perché soggetto alle continue vessazioni di naviglio ostile in transito. Essa offre maggior protezione, essendo situata in zona defilata sulle rotte adriatiche e con alle spalle la Foresta Umbra, dove cercare riparo nell'estremo pericolo. Inoltre il villaggio dispone all'intorno di terre fertili e ricche di selvaggina, nonchè di acque molto pescose che assicurano un abbondante nutrimento. La vita sul posto diviene molto difficile nel IX sec. per le continue e mirate incursioni saracene, talchè la popolazione inizia a rifluire nel sito di Vieste, nel frattempo (VII - VIII secolo) fortificato dai Longobardi. Probabilmente non più tardi del X secolo Merino è abbandonata del tutto, a seguito dello sprofondamento dell' abitato nelle acque alluvionali dell' adiacente Torrente Macchia.
Di qui l'indissolubile legame affettivo Vieste-Merino, il cui vicendevole soccorso d'altri tempi permane impresso nell'inconscio collettivo di noi Viestani. Un vincolo consacrato dal comune ex - vescovado creato intorno al Mille dall' Amministrazione Bizantina, e alimentato da pie leggende sul rinvenimento - nelle acque (o sul lido) della città sepolta - della veneratissima immagine della nostra Patrona, Santa Maria, la quale ogni anno il 9 maggio ab immemorabili è portata a braccia da Vieste a Merino per un tragitto complessivo di 14 chilometri, con fede commossa e vivissima partecipazione di tutto il popolo viestano (Marco Della Malva, La città e la Madonna di Merino, ed. tipo Tecnostampa, Foggia 1970).

 

2. Nel Basso Medioevo nasce Peschici (medv. Pesclize) come Vicus Slavus < serbo-croato pesak sabbia e lice fronte, quindi luogo sabbioso, fronte di banchi di sabbia. Gli altri centri della costa, tutti di origine medievale, verranno indagati nella prossima edizione.

 

3. La nostra ricerca etimologica sulla toponomastica muove in totale indipendenza dalla storia, la quale, interrogata solo a posteriori, talvolta ci ha alimentato dubbi preesistenti, più spesso ha confortato i nostri risultati.

 

4. Che tale strato risalga a quest'epoca è provato dalle tendenze dialetto poste in risalto nella fonetica. Inoltre tracce illiriche sono presenti nelle trascrizioni messapiche rinvenute sul "Carmine" (cfr. Michele Petrone, op. cit.). Tuttavia l'impronta dialettale definitiva appare provenire, più che da antefatti lontani, da vicende medievali con sovrapposizioni sulla struttura dialettale di elementi d'importazione irpino-molisana.

 

5. Da sud a nord della costa: Siponto, Matinum-Apeneste (Mattinata), Portus Agasus (Vieste), Portus Garnae (all'imbocco dell'allora Golfo Varano) e Uria (poco interna allo stesso golfo, da cui si scorgevano le Isole Diomedèe, le Tremiti).
Vengono inoltre nominati due popoli: i Metinates o Matìnates ex Gargano (con nucleo urbano su monte Saraceno sopra Mattinata) e gli Irini (con nucleo urbano nella nominata Uria) .
A partire dai primi secoli della nostra era, vuoi per cause geodinamiche (bradisismi, terremoti, insabbiamenti, ecc.), vuoi per ragioni socio-politiche si ha una completa riallocazione dei centri abitati. Scompaiono via via:
- Uria i cui abitanti si disperdono nella costa centro-settentrionale del Gargano fondando, fra gli altri, forse anche il nucleo urbano più consistente in Merinum o Marinum ( successivamente assorbita da Vieste);
- Matinum-Apeneste, che si urbanizza in Monte Sant' Angelo e moltissimo tempo dopo anche in Mattinata;
- Siponto, inglobata verso la fine del XIII secolo in Manfredonia.
Portus Garnae s'insabbia e non è più annotato nelle carte nautiche medioevali.

 

6. Si conoscono circa trecento vocaboli longobardi, di cui un centinaio di nomi propri personali e locali sparsi nella lingua e nei . dialetti italiani (cfr. Piergiuseppe Scardigli, Manuale dì filologia germanica, Sansoni Editore, 1992).
GARGANO
La radice grgr o gr o grn, d'origine illirica, è quella che più si adatta al contenuto semantico dello Sperone d'Italia. Tale radice appare ragionevolmente la risultante della parola ripetuta slava gora (gora gora) monte, montagna. Ovvero gornja gora complesso montuoso silvano di livello superiore o ancora gorenja gora complesso montuoso silvano in fiamme, ardente (per i frequenti incendi a cui i boschi del Gargano erano soggetti sin dall' antichità, soprattutto d ' estate).
Una derivazione d'origine ebraica, "Kharkhar" zona vulcanica, appare poco o affatto convincente, come bene ha evidenziato don Salvatore Prencipe nella sua Storia di Mattinata".
Ma diciamo di più. Etimologicamente garg è anche voce onomatopeica imitativa del suono rauco che viene emesso nella gola, quando ci si sforza di liberarla dalla eccessiva salivazione. Tale radice risulta presente nelle lingue indoeuropee meridionali (greco e latino) con significati che danno l'idea di:
a) gola (per analogia canale, condotto, inghiottitoio, gravina).
b) gorgoglio, gorgoglìo (ad imitazione del suono confuso emesso nella gola).
c) vortice (ad imitazione immaginifica della manovra posta in atto nel cavo della bocca per raccogliere la massa di saliva da espellere).
d) nucleo filamentoso, polipo, testa della Medusa (ad imitazione immaginifica della saliva espulsa e spiaccicata al suolo).
e) torrente, acqua schiumosa (ad imitazione immaginifica della saliva che scorre).
Tali significati sono rimasti tutti nelle lingue neolatine in quei vocaboli che contengono la radice grg, grgr, grgrn. Il Gargano contiene in sé sublimata una mirabile sintesi di tutti questi significati.
E ciò ben fu compreso fin dall' antichità dal navigante greco che vi giungeva dal mare, o vi navigava intorno per i sessantacinque chilometri di coste piene di anfratti e di insenature e si avventurava ad esplorarne le sue immense foreste in lungo e in largo, risalendo per monti, vallate incassate e canaloni.
Sappiamo da Orazio: Garganum mugire putes nemus aut mare tuscum tu pensi che muggisca il bosco Gargano o il mare Tirreno (epistole II, l, 202) e ancora aut Aquilonibus querqueta Gargani laborant né i querceti del Gargano resistono a fatica ai venti impetuosi di tramontana. Il poeta descrive il Gargano come una fitta selva sopraelevata, tormentata da venti tempestosi che soffiano urlanti e furibondi, attraverso i suoi folti alberi, sulle creste dei monti e lungo i canaloni vallivi da o verso il mare, sul quale si accumulano (aggiungiamo noi) onde schiumose e paurose e si formano gorghi che ben reggono il paragone con il mare in tempesta del Tirreno.
Il colono greco (e poi romano) dovette apprendere con meraviglia dagli indigeni illirici che il territorio era da essi nomato con radice grgr o grgrn ed adottarono volentieri il toponimo che ben sintetizzava, nella loro immaginazione, quanto loro ultimi avevano colto del luogo.

 

1. È improprio voler conferire al Gargano un' etimologia greca, basandola su nomi di popoli (i Gargari) o di città (Gargaro in Misia e/o Frigia) dell'antica Grecia. È dimostrabile infatti che tali toponimi greci sono di origine preellenica e più precisamente illirici. Gli Illiri, per quanto qui ci riguarda, erano popoli della Bassa Danubiana, da dove si infiltrarono in tempi preistorici in Grecia, nei Balcani ed Epiro (l'odierna Albania). Essi erano per i Greci popoli barbari, quindi non di lingua greca, e si accontentavano di abitare le zone più inospitali, prevalentemente montagnose. Tracce molto profonde delle loro parlate si rinvengono nelle lingue balcaniche (serbo-croato-sloveno) e soprattutto nella lingua albanese. Quest'ultima lingua è considerata per la sua peculiarità la più diretta erede delle parlate illiriche.
Ciò premesso, che Gargano è di origine preellenica (illirica) può essere provato dal fatto che:
a) la radice gr o grn, oltre che nello slavo balcanico, sussiste oggi pure nell'albanese (Gjere catena montuosa, montagna rocciosa e gur pietra) con analogo significato. Inoltre nell'albanese meridionale è presente la rotazione intervocalica r > n, per cui Gargaro > Gargano;
b) Nei Balcani di villaggi montagnosi di nome Gargaro ve ne sono diversi. Uno si trova in Slovenia a pochi chilometri da Gorizia. Sono villaggi rigorosamente slavi, il cui topos è slavo. È impensabile una loro fondazione greca od un imprestito linguistico dal greco.
c) la stessa radice illirica kr- è presente nel toponimo greco Kerkira _ Corcira - Corfù (kerkira = pietrosa).

 

2. S. Prencipe, Storia di Mattinata, Marigliano, 1967.

 

 

 

Dialetti garganici: dizionario etimologico di voci proprie del dialetto viestano di Marco Della Malva e dei fratelli Franco e Vincenzo Lopriore
(Ed. Libreria Gogliardica Trieste)

 
 
 
 
 

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