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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Hotel Gabbiano Vieste

 

Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 12/01/2010

Non andava a messa Funerale negato

Post n°1661 pubblicato il 12 Gennaio 2010 da forddisseche

Non andava a messa
Funerale negato
 
di MASSIMO BRANCATI

TITO SCALO (potenza) - «Mai vista a messa. Né lei, né la sua famiglia. E io non celebro i funerali». Don Rocco, parroco di Tito scalo (Potenza), ha chiuso le porte della chiesa, spalancando quelle della polemica in un paese, a pochi chilometri dal capoluogo lucano, dove il rapporto con i parrocchiani è già minato da vecchie incomprensioni.

La famiglia di Filomena, la pensionata passata a miglior vita, vive un dolore innervato di incredulità: «Ma è possibile che un prete si rifiuti di celebrare un funerale? Alla fine - spiegano i parenti della donna - ci siamo rivolti al parroco di Tito paese che ci ha accolti amorevolmente come ogni sacerdote dovrebbe fare. È nella sua chiesa che abbiamo celebrato il rito funebre. Ora stiamo metabolizzando la scomparsa di Filomena, ma questa vicenda è ’incredibile per una chiesa che dice di voler essere vicina alla gente».

La storia è sulla bocca di tutti in paese. Anche perché va ad inserirsi nel solco di mugugni e malcontento sull’operato di don Rocco. Fioccano accuse per altre vicende: c’è chi, in particolare, focalizza l’attenzione sull’atteggiamento da «padre-padrone» del sacerdote quando, ad esempio, impedisce ai ragazzi di giocare davanti alla chiesa o nel momento in cui decide, incurante delle richieste dei cittadini, di far togliere le panchine sistemate a pochi metri dall’ingresso della parrocchia. Spuntano anche aneddoti più «privati», come il presunto allontanamento dalla chiesa di un disabile, R. S., che avrebbe avuto il «coraggio» di contestare una decisione di don Rocco, o gli echi di un matrimonio celebrato la scorsa estate. In quel’occasione, durante la cerimonia, il prete avrebbe sonoramente sgridato, interrompendo l’omelia, un bambino di tre anni che gironzolava da un banco all’altro: «Mandatelo via», avrebbe tuonato il prete. Un rimprovero che si è tradotto in forte imbarazzo per gli invitati e gli stessi sposi.

Da Firenze, dove si trova in ritiro spirituale, don Rocco rispedisce al mittente tutte le accuse. Sul caso specifico dei funerali negati conferma la sua posizione: «La Chiesa è una cosa seria, non si può venire qui solo per chiedere e non farsi mai vedere. Non conosco nessuno di quella famiglia, è gente che non vive la realtà del posto. Bisogna finirla di considerare la Chiesa un’agenzia a gettoni, che serve solo all’occorrenza. E poi quella famiglia ha mandato da me un addetto alle pompe funebri, non è venuta in parrocchia neppure in questa circostanza».

Don Rocco non parla espressamente di rifiuto del sacramento. Ma la sostanza è la stessa: «La verità è che semplicemente non ho ritenuto opportuno accogliere la richiesta di chi non vive la propria fede. O, forse, non la vive qui, ma in un’altra parrocchia. A cui deve rivolgersi». Quanto alle accuse di atteggiamento da «burbero», il sacerdote - che è un cappellano militare - dice di essere con la coscienza a posto: «Ognuno la pensa come vuole. Io non so fare le cose per finta e non sono un commerciante che deve accaparrarsi i clienti. So solo di aver speso anima e corpo. Non piaccio? Va bene, ma in chiesa si viene perché si sente la necessità di pregare, non perché c’è il prete simpatico». Sarà anche così, ma il risultato è che i banchi della chiesa di Tito scalo continuano a svuotarsi: «È un fatto innegabile. Dopo centinaia di battesimi e comunioni - dice don Rocco - mi aspetto sinceramente una presenza più numerosa. Accade che i nostri locali vengano utilizzati per eventi dalle famiglie del posto che poi, però, non mettono piede in chiesa. È una situazione che non mi piace. E non penso di essere io il responsabile di tutto ciò. Sono uno vero, schietto».

Il vescovo di Potenza, mons. Agostino Superbo, evita di scendere nel dettaglio di un rapporto difficile, quello tra don Rocco e i suoi parrocchiani, «su cui - sottolinea - non ho mai avuto una segnalazione». Ma sul rifiuto di celebrare il rito funebre il vescovo è chiaro: «Non esiste che si neghi un funerale solo perché uno non frequenta la chiesa. Soltanto se una persona, a sua volta, nega la fede, compie atti in questa direzione allora il sacerdote può rifiutare un sacramento». C’è chi dice che questa vicenda sia l’ennesimo motivo di allontanamento dei cittadini dalla parrocchia di don Rocco. Mons. Superbo evita di personalizzare il discorso, ma la sua è una risposta inequivocabile: «La parrocchia deve riannunciare il Vangelo. Va fatto anche per chi è più «vicino», ma è sotto l’influsso di una cultura caratterizzata da indifferenza e agnosticismo. Si tratta di fare bene le nostre celebrazioni, di accogliere chi bussa, di tessere rapporti con tutti nel territorio per creare occasioni di testimonianza».

 
 
 

UNA PRIMAVERA “NUOVA” PER IL “GINO LISA”

Post n°1660 pubblicato il 12 Gennaio 2010 da forddisseche

UNA PRIMAVERA “NUOVA” PER IL “GINO LISA”

Clicca per Ingrandire Il 27 agosto 2009, dopo solo tre mesi di operazioni, nonostante una risposta “incerta” da parte del pubblico foggiano, Skybridge si è caricata di positiva intraprendenza e ha indetto un sondaggio per un possibile ampliamento delle tratte dallo scalo di Foggia. La risposta del pubblico è stata piacevolmente massiccia ed energicamente influente sulle scelte della compagnia aerea. Dopo attente valutazioni e dopo positivi accordi con gli scali, oggi la compagnia annuncia l’apertura dei nuovi “bridges” da Foggia: Catania, Trieste e Bologna.

I nuovi collegamenti inizieranno le operazioni dal primo marzo 2010, ma Skybridge ha già iniziato le prevendite dal 23 dicembre offrendo i biglietti in tariffa lancio promozionale e consentendo 2 mesi low-cost con le città fortemente volute dal pubblico. Tutta Skybridge auspica una favorevole riuscita delle scelte intraprese nonché la stessa massiccia e concreta risposta con cui il pubblico ha partecipato al suo sondaggio.

Di seguito gli operativi Vettore Skybridge AirOps (KYB):
FOGGIA>CATANIA 10.45>12.00 (lunedì)
FOGGIA>BOLOGNA 6.30>08.00 (martedì)
CATANIA>FOGGIA 12.45>14.00 (lunedì)
BOLOGNA>FOGGIA 9.00>10.30 (martedì)
FOGGIA>CATANIA 11.15>12.30 (martedì)
FOGGIA>BOLOGNA 10.15>11.45 (mercoledì)
CATANIA>FOGGIA 14.00>15.15 (martedì)
BOLOGNA>FOGGIA 14.30>16.00 (mercoledì)
FOGGIA>CATANIA 10.30>11.45 (venerdì)
FOGGIA>BOLOGNA 15.00>16.30 (giovedì)
CATANIA>FOGGIA 12.45>14.00 (venerdì)
BOLOGNA>FOGGIA 17.15>18.45 (giovedì)
TRIESTE>FOGGIA 15.20>16.55 (lunedì)
FOGGIA>ROMA 6.40>07.30 (lunedì; mercoledì; venerdì)
FOGGIA>TRIESTE 6.40>08.15 (martedì)
ROMA>FOGGIA 8.25>09.25 (lunedì; mercoledì; venerdì)
TRIESTE>FOGGIA 12.30>14.05 (martedì)
FOGGIA>TRIESTE 17.30>19.05 (mercoledì)
TRIESTE>FOGGIA 12.30>14.05 (giovedì)
FOGGIA>TRIESTE 10.45>12.20 (venerdì)

I prezzi dei nuovi voli:
FOG-BLQ-FOG = PROMO LANCIO € 51,30 (tax excluded)
FOG-CTA-FOG = PROMO LANCIO € 68,12 (tax excluded)
FOG-TRS-FOG = PROMO LANCIO € 68,12 (tax excluded)
FOG-FCO-FOG = PROMO LANCIO A/R € 99,47 (tax included)

Per la prenotazione telefonare al 199 100 889 oppure allo 06 79321637 oppure via e-mail: customer@skybridgeairops.com o clienti@skybridgeairops.com o anche sul sito della Skybridge: www.skybridgeairops.com

E ora il sondaggio. Per comprendere esattamente le esigenze dei viaggiatori, il Comitato “Gino Lisa” ne ha realizzato uno sotto forma di questionario (disponibile all'indirizzo www.endriuu.it/ginolisa/sondaggio) rivolto a tutti coloro che hanno volato, o hanno intenzione di farlo, dall'Aeroporto di Foggia. I risultati ottenuti verranno comunicati a tutti gli operatori interessati (le compagnie aeree Darwin Airline, Skybridge e Alidaunia, oltre che agli enti interessati come Aeroporti di Puglia e stampa) coi quali il Comitato ha da qualche tempo intrapreso una "collaborazione" al fine di indicare le migliori scelte future che emergono dal territorio.

Il sondaggio rimarrà aperto per circa un mese, in modo da dare ampio spazio di risposta all'utenza foggiana, e presto utilizzerà altri mezzi di raccolta delle adesioni in aggiunta al sito internet: postazioni all'Aeroporto Gino Lisa e contatto diretto dei passeggeri, possibilmente anche a bordo degli aerei. Da tempo il Comitato si batte per lo sviluppo dello scalo aereo dauno e gli si deve riconoscere il merito di aver inciso, per la propria parte, a orientare al meglio alcune delle decisioni che hanno preso finora le compagnie aree operanti e la società di gestione dello scalo.

Inoltre il sito www.ginolisa.it e il forum annesso all'indirizzo www.endriuu.it/forum
sono diventati ormai un punto di riferimento costante per tutti i viaggiatori del "Lisa" sia per la completezza e tempestività delle risposte alle informazioni richieste, sia per le anticipazioni fornite all'utenza dello scalo foggiano.

 
 
 

UN TERRITORIO VIOLENTATO

Post n°1659 pubblicato il 12 Gennaio 2010 da forddisseche

UN TERRITORIO VIOLENTATO

Clicca per Ingrandire Il Salento sta risentendo come pochi altri territori della grave crisi che attanaglia l’economia mondiale e l’unica sua speranza di recupero sta nel rilancio del turismo, nella valorizzazione delle risorse naturali, paesaggistiche e architettoniche, che ne rappresentano il vero patrimonio il quale, senza falsa modestia, si può definire unico al mondo e quindi patrimonio dell’umanità.

Vi sono però in atto squallide speculazioni che, in violazione della normativa protezionistica posta in essere dalla Regione Puglia, ma soprattutto in violazione della Storia, del patrimonio culturale e delle tradizioni, rischiano di impoverire il patrimonio paesaggistico a vantaggio di pochi. Giungono sempre più spesso, infatti, notizie di smantellamento di interi uliveti, composti anche di piante secolari, che vengono espiantati e portati altrove, molto spesso al Nord, ad abbellire le ville di qualche ricco speculatore.

Non solo: vengono letteralmente smontati i muretti a secco (foto del titolo; ndr), presenze caratteristiche del territorio, e le pietre vengono portate altrove, ad abbellire ville creando anomali paesaggi mediterranei magari in un contesto alpino. E così vengono sottratti i caratteristici imbrici, come pure gli stessi conci di pietra leccese: intere antiche masserie smontate e, in un gigantesco gioco di costruzioni, trasferite altrove.

C’è sicuramente chi da questo sporco traffico trae guadagni ingenti, ma certamente chi ci perde è tutto il Salento, il suo paesaggio, che viene trasformato ma soprattutto privato da elementi caratteristici, sui quali invece si dovrebbe fare leva per poter diventare sempre più attrattivi rispetto ai flussi turistici internazionali. Chi ci perde è la gente del Salento, che vede in questo modo disperso un patrimonio culturale e storico incommensurabile a vantaggio dei soliti pochi furbi. E le Istituzioni… dove sono?

Giovanni D’Agata

 
 
 

COSA POSSIAMO FARE INSIEME?

Post n°1658 pubblicato il 12 Gennaio 2010 da forddisseche

COSA POSSIAMO FARE INSIEME?

Clicca per Ingrandire “Ma che cosa possiamo fare insieme?” era la domanda che ci inseguiva. Ecumenismo, infatti, è fare qualcosa con chi è dell’altra sponda. Per noi, comunità cattolica, era evidentemente col mondo protestante circostante. E così venne l’idea una volta di invitare alla preparazione della Cresima dei nostri giovani il pastore protestante della parrocchia accanto. Venne, senz’altro, benché fosse una novità anche per lui. Venne con tutta la preparazione dotta della Parola di Dio, con l’esperienza di padre di famiglia di ben cinque figli e con l’amabilità sorridente... del vicino di casa. Il campo era precisato, anche se sconfinato: lo Spirito Santo nella Bibbia.

Quale, però, fu la nostra sorpresa nel vedere alla fine dell’incontro i nostri ragazzi pronunciare disinvoltamente termini in greco o in ebraico come pneuma, ruah... dopo un bel percorso filologico! Ma entusiasti soprattutto della loro ultima scoperta: la creazione dell’uomo. Fu un bacio in bocca dato a Adamo da Dio: è così che gli trasmise il suo soffio di vita. Evidentemente, il pastore era ricorso alla scioltezza di linguaggio dei suoi cinque figli, ottenendo nelle sue spiegazioni un successo insperato.

In altra occasione preparammo una celebrazione funebre. Ci si era divisi i momenti con un pastore calvinista: a lui la spiegazione della Parola e il percorso di vita di un emigrante che conosceva, a noi i gesti di rito come la luce, l’acqua e l’incenso - che i protestanti non contemplano - e il loro commento simbologico. Alla fine, non possiamo dimenticare come la moglie stessa del pastore ci venne incontro raggiante per ringraziare entrambi. La complementarietà dei nostri interventi pareva aver dato alla celebrazione senso, interiorità e fede condivisa. Ed anche allora il pastore aveva fatto brillare due qualità dello stile protestante: l’essenzialità e l’efficacia.

Un altro giorno fu proprio durante la celebrazione per una anziana italiana deceduta che notammo la presenza di un pastore nell’assemblea. Durante il corteo verso il camposanto, allora, discretamente ci avvicinammo per chiedere di improvvisare la preghiera al cimitero. Ci rispose con un’occhiata indecifrabile. Poi, in quel piccolo cimitero che sembrava un giardino, mentre la bara scendeva lentamente nella terra, incominciò forte: “Tu ci hai fatti di terra, Signore e alla terra ritorniamo!” improvvisando una bella, commossa preghiera finale. Col suo linguaggio biblico ci inchiodò alla terra, ci fece sentire tutti semplice argilla. E ci depose, allo stesso tempo, nelle palme accoglienti delle mani di Dio. Per i presenti fu un momento forte, bello, indimenticabile di speranza.

Per noi, in fondo, sono momenti incredibili di fraternità con pastori protestanti, da sempre appassionati della Parola di Dio. Ecumenismo è costruire ponti, lanciare passerelle con quelli dell’altra riva. Sapendo che, un giorno, Dio stesso asciugherà il mare che ci separa.

Renato Zilio

 Redazione (foto Riccardo Bretta

 
 
 

Bagnoli Irpino(Av), continua il gelo sull’Altopiano del Laceno

Post n°1657 pubblicato il 12 Gennaio 2010 da forddisseche

Bagnoli Irpino(Av), continua il gelo sull’Altopiano del Laceno PDF  | Stampa |  E-mail
lunedì 11 gennaio 2010 23:36
laceno.jpgSulla vetta della nota località sciistica irpina, il termometro è sceso a – 10 gradi centigradiBagnoli Irpino - Continua il gelo sull’ Altopiano del Laceno. Sulla vetta della località sciistica di Bagnoli Irpino (Av) la temperatura ha toccato i -10 gradi centigradi. Continua a nevicare per la gioia degli operatori turistici e gli sciatori. Le piste da sci, su un totale di sedici chilometri, sono quasi tutte percorribili tranne il tracciato della Nordica. Sugli undici chilometri  delle piste (i cinque chilometri della Settevalli, la Lupi, le Aquile, la Amatucci, la Forra, la Cuccioli, il Campo Scuola) si sono posati ben 40 centimetri alla base e quasi un metro sulla vetta Raiamagra garantendo l’apertura totale per gli sciatori dei tre impianti di risalita. Una stagione invernale che entra nel vivo e fa ben sperare, anche dando uno sguardo alle previsioni per i prossimi giorni, quando le temperature in montagna si manterranno ancora rigide,garantendo una funzionalità completa all’unica stazione sciistica della Campania.  

 
 
 

Mercato immobiliare, nel 2010 lievi variazioni di prezzi anche in Puglia

Post n°1656 pubblicato il 12 Gennaio 2010 da forddisseche

Mercato immobiliare, nel 2010 lievi variazioni di prezzi anche in Puglia PDF Stampa E-mail
martedì 12 gennaio 2010 ore 16:33
A Bari da 2 a 5%, da 1 a 4 a Lecce, da 0 a 3 a Taranto, a Foggia da -3 a 0.

 

Il mercato immobiliare italiano, nel corso del 2009, è stato caratterizzato da una contrazione dei volumi di compravendita e dei prezzi. Dopo i primi mesi in cui ha predominato l’incertezza, a partire dalla primavera si è registrata una ripresa della domanda di abitazioni, sia nel segmento dell’investimento che in quello della casa ad uso proprio.

Per il 2010 le previsioni non indicano cambiamenti sostanziali rispetto alla situazione che ha caratterizzato il 2009. Per quanto riguarda il numero delle compravendite riteniamo che esse potrebbero stabilizzarsi intorno alle seicentomila unità. Sul versante dei prezzi pensiamo che nel corso del 2010 l’oscillazione sarà più contenuta rispetto al 2009 e potrebbe chiudersi in un intervallo compreso tra - 3% e -1%.

Come più volte ribadito nel corso dell’anno sarà difficile prevedere esattamente cosa accadrà sul mercato immobiliare perché molto dipenderà dalla congiuntura macroeconomica che interesserà il nostro Paese e soprattutto dall’andamento del mercato del lavoro.

Se quest’ultimo dovesse peggiorare, con un aumento della disoccupazione si potrebbe determinare una maggiore incertezza nelle decisioni di acquisto, soprattutto per coloro che devono ricorrere ad un finanziamento per acquistare l’abitazione. Inoltre se si confermerà l’atteggiamento prudenziale degli istituti di credito nell’erogazione dei mutui riteniamo che, come avvenuto nel 2009, anche nel 2010 ci potranno essere delle categorie di potenziali acquirenti che avranno difficoltà di accesso al finanziamento e, di conseguenza, all’acquisto dell’abitazione.

Coloro che potranno contare su un capitale iniziale a disposizione per finanziare totalmente l’acquisto della casa o che avranno le caratteristiche reddituali per poter ottenere un mutuo si orienteranno verso le soluzioni che offrono il miglior rapporto prezzo/qualità. In particolare a Bari si stima una variazione dal 2 al 5%, a Brindisi dello 0%, a Foggia dal -3% a 0, a Lecce da 1 a 4% e a Taranto da 0 a 3%. Tipologie immobiliari e zone.

La qualità dell’immobile sarà sempre più importante, soprattutto sulle nuove costruzioni dove già da mesi si registra una maggiore attenzione agli standard costruttivi (rifiniture, efficienza energetica, ecc.) Sempre a livello qualitativo, le soluzioni di prestigio potranno confermare delle buone performance nel corso del 2010, così come lo è stato per il 2009.

Allo stesso modo gli immobili situati nelle zone centrali potranno registrare una migliore tenuta dei valori, soprattutto se continuerà l’interesse degli investitori per queste zone così come si è verificato nel corso del 2009.

La bassa offerta contribuirà a sostenere questo andamento. Nelle zone periferiche si potrà registrare una contrazione dei valori più forte soprattutto sulle tipologie economiche e popolari, acquistate da acquirenti con bassa disponibilità di spesa e necessità di mutuo importante, ora difficilmente concesso. Questo potrebbe comportare una diminuzione delle compravendite con conseguente maggiore offerta di immobili.

 
 
 

DIGA DI OCCHITO STRACOLMA, APERTE LE PARATOIE

Post n°1655 pubblicato il 12 Gennaio 2010 da forddisseche

DIGA DI OCCHITO STRACOLMA, APERTE LE PARATOIE PDF Stampa E-mail
martedì 12 gennaio 2010
Le previsioni annunciano piogge per i prossimi giorni sulla Capitanata. Precipitazioni che, se anche fossero di lieve intensità, potrebbero provocare problemi come quelli verificatisi lo scorso anno, quando le abbondanti piogge costrinsero i tecnici del Consorzio di Bonifica ad aprire le paratoie dell'invaso più grande della provincia di Foggia.

Se l'11 gennaio del 2009 la diga di Occhito conteneva circa 95 milioni di mc d'acqua, oggi ne contiene quasi 221 milioni su una capacità utilizzabile di 250 milioni di mc. Una situazione sotto controllo, dicono dal Consorzio di Bonifica, ma ai limiti del contenimento. La vegetazione a ridosso dell'alveo del Fortore è cresciuta a dismisura, creando problemi per il deflusso delle acque e le sponde del fiume sono talmente erose che in alcuni punti non ci sono più. Situazione questa che, come in passato, potrebbe sfociare nell'ennesimo allagamento. Secondo il progetto originario, realizzato nel 1966, l'acqua in esubero nella diga avrebbe dovuto essere riversata in mare, così non è e, superati i livelli di guardia, le acque trasformano l'intera piana in un enorme lago. Secondo i calcoli eseguiti all'epoca della realizzazione dell'invaso, la diga avrebbe dovuto contenere una portata di 2100 mc d'acqua al secondo. Oggi può contenerne al massimo 1000. Per cercare di tenere la situazione sotto controllo, la soglia di guardia è scesa a 192 metri. Per mantenere il livello dell'acqua al di sotto di tale portata ed evitare nuove inondazioni della valle del Fortore, una delle paratoie è stata già aperta e i livelli dell'invaso vengono monitorati costantemente. Ma, nonostante da un mese l'acqua in eccesso venga fatta defluire, i livelli della diga continuano a salire ed oggi si attestano sui 193 m.

 
 
 

Il New York Times ha inserito il Gargano tra i posti da visitare nel 2010

Post n°1654 pubblicato il 12 Gennaio 2010 da forddisseche

Il New York Times ha inserito il Gargano tra i posti da visitare nel 2010 PDF Stampa E-mail
martedì 12 gennaio 2010 ore 10:15
Lussi e offerte della Montagna del Sole al 29° prima di Kuala Lumpure Nepal.

 

Il Gargano sbaraglia qualsivoglia concorrenza e conquistai cuori e le menti degli americani. Infatti, la Montagna del Sole è stata inserita dal prestigioso quotidiano New York Times tra le 31 mete al mondo da visitare nei 2010. Il Gargano, unico alfiere del turismo italiano e messo al cospetto di realtà straordinarie: Sri Lanka, Patagonia, Seoul, Mysore, Copenhagen, Koh Kood, Damasco, Cesme, Antartica, Leipzig, Los Angeles, Shangai, Mumbai, Minorca, Costa Rica, Marrakesh, Las Vegas, Bahia, Istanbul, Shenzhen, Macedonia, Sud Africa, Breckenridge, Montenegro, Vancouver, Colombia, Kitzbuhel, Norvegia, Kuala Lumpure Nepal. Una gran bella soddisfazione se si pensa che il NewYork Times è uno dei giornali più autorevoli ed mondo e vanta una diffusione media pari a 1.000.665 copie giornaliere, e nel marzo 2009 i visitatori unici del sito web sono 31 milioni al mese (61 milioni per cookies stimati) per 250 milioni di accessi e 1,1 miliardi di pagine visualizzate (in Italia le pagine visualizzate sono 3,8 milioni al mese) Il Gargano ha letteralmente sedotto e stregato la giornalista Sarah Wildman, che estasiata scrive: “Lontano dalla pazza folla di Amalfi e delle Cinque Terre c’è la penisola italiana del Gargano che si adagia sul mare Adriatico e vanta una lista di opzioni per una perfetta vacanza estiva italiana. Le offerte sono in gran parte concentrate nell’area protetta del Parco Nazionale del Gargano, una fascia di terra che comprende tutto, dal faggio e la quercia della Foresta Umbra, sino alle scogliere calcaree a strapiombo e i ciottoli da costa caraibica Le acque sono pulite come da cartolina e i villaggi, bianco lavati e calmi, abbracciano il mare. Dodici miglia nautiche al largo, in barca con l’aliscafo ci sono le Isole Tremiti macchia di terra circondata da una ricchezza di vita di mare con una propria riserva marina — Cerchi chiese romaniche e ristoranti dei pescatori? Ci sono Peschici e Vieste più grandi dei villaggi dei pescatori ma più comode di una città con pareti bianche e borghi medievali. Che ne dici dell’escursionismo di montagna? Trovato. Il Gargano offre anche il più raro dei lussi ottimo cibo e alloggio a buon mercato: i campeggi offrono spazio e il cambio di valuta, mentre a Peschici sì possono avere le camere dell’hotel dai 30 ai 6O euro a notte ($42 a $84 a $ 1,40 per l’euro). Se non badi a spese, con poco più di 100 euro al giorno, alloggi presso la Chiusa delle More (www.lachiusadellemore.it), un casale del XVI secolo immerso nel Parco nazionale, ma non è molto lontano dal mare. I pasti sono tipici, c’è lo stile del Gargano, e il cibo (in primis ortofrutta e uova) sono di autoproduzione Nell’elenco di tutte e trentuno le località mondiali segnalate dal New York Times, è difficile trovare un’offerta altrettanto completa e vantaggiosa sotto il profilo qualità-prezzo, a dimostrazione che il territorio sta mettendo a regime un’ottima ‘macchina da guerra’. Interessante l’evidenza data alla Chiusa delle More, struttura ricettiva gestita dalla famiglia Martucci (antica masseria del XVI secolo accuratamente ristrutturata immersa in un contesto.naturalistico di rara bellezza, ubicata a 500 metri dal mare e a 1,5 km da Peschici. La gestione diretta dai proprietari, offre una calda e attenta accoglienza oltre
ad una cura particolare nella preparazione di piatti succulenti e raffinati serviti sulla splendida ed elegante terrazza del ristorante. Luogo ideale per chi vuole associare alla propria vacanza mare, natura e relax. La struttura dispone di 10 camere con ingresso indipendente, tutte arredate con gusto, dotate di TV sat, cassaforte, frigobar, phon, aria condizionata, ristorante in veranda, servizio gratuito mountain-bike, piscina, solarium, zona verde per il relax, spiaggia convenzionata, parcheggio). Visto che si sono accessi forti riflettorj- (non è da dimenticare il riconoscimento del ruolo di traino del settore turistico regionale con numeri da record), le Istituzioni, gli imprenditori e i cittadini devono battere il ferro finchè è caldo, magari riuscendo a vincere la battaglia delle infrastrutture, in primis l’handicap dell’aeroporto. Questo orgoglioso riconoscimento dev’essere un punto di partenza e non d’arrivo, che aiuti anche a superare i campanilismi e le divisioni interne, puntando tutti insieme dritti all’obiettivo primario: vendere meglio e di più il meraviglioso Gargano.
Matteo Palumbo
L’Attacco

 
 
 
 
 

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