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Un blog creato da Kaos_101 il 23/10/2006

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Messaggi del 09/01/2007

Gli Orki

Post n°7 pubblicato il 09 Gennaio 2007 da Kaos_101

Tanto tempo fa, ma così tanto che nessuno se ne può più ricordare, gli orki vivevano in mezzo agli uomini, amati e rispettati.
Insegnavano loro moltissime cose, erano attenti e pronti a dare un consiglio, si preoccupavano della felicità degli uomini ed erano sempre pronti a confortarli ogniqualvolta ce ne fosse bisogno.
Forse la loro più grande dote era la lungimiranza; non preveggenza beninteso, ma la capacità di interpretare correttamente le linee di sviluppo delle azioni umane al punto che spesso venivano consultati ed i loro pareri erano tenuti in grandissima considerazione.
Ovviamente a volte sbagliavano anche loro, ma in quel caso si diceva:
vabbè consiglio da orko
e se ne rideva.
Se invece il parere si rivelava esatto il commento era scontato:
bella forza sai che ci vuole per un orko
e tutti erano contenti.
Il fatto è che tra orki ed umani non c’erano poi delle grandi differenze esteriori: è vero gli orki apparivano un po’ strani, grandi e grossi com’erano.
A volte sembravano impacciati nello svolgere le normali incombenze umane, ma in compenso erano saggi, dolci e gentili, facili al sorriso, sempre disposti al dialogo e ad aiutare chiunque si rivolgesse loro.
L'amore degli orchi per gli uomini fece sì che, poco alla volta, le due razze presero a mescolarsi tra loro al punto che nessuno smbrava più notare la differenza tra le due razze.
Ci furono matrimoni misti tra orki ed umani (pochi in verità) e, generazione dopo generazione, il processo di fusione parve consolidarsi.
Purtroppo, però, agli orki sono tutto fuor che scaltri e così visto che per loro la diversità era una ricchezza e non un problema, continuarono a comportarsi da ciò che erano: orki appunto!
Purtroppo anche gli umani continuarono a rimanere tali cominciarono a sentriri disturbati e minacciati da questa progressiva contiguità:
Chi gliel'ha chiesto di darmi questo consiglio? Si vabbè ne ho tratto vantaggio, ma intanto lui ficca il naso nei fatti miei!
Che interesse recondito avrà per comportarsi così gentilmente? Perchè è evidente che ha un interesse recondito!
Chissà che sta pensando dietro quella brutta faccia da Orko!
Lucia mi ha scaricato per uno di loro! Maledetti Orki con le loro moine, ci portano via anche le donne!
Non tollero questa idea che le nostre razze si mescolino: io sono e voglio restare di pura razza umana!!!
Insomma, fintantoché la linea di demarcazione tra le due razze era rimasta chiara e definita, le peculiarità deegli orki erano accettate e sfruttate di buon grado dagli umani; caduta la barriera tra le due razze, i secondi iniziarono a diffidare e poi ad odiare i primi.
Si ebbero i primi, sporadici, episodi di intolleranza che via via crebbero di numero e di intensità fino a trasformarsi in aperta ostilità, e in odio razziale.
Gli orki, solitamente così lungimiranti, non compresero o forse si rifiutarono di credere a quei segnali e così, una tragica notte, la folla inferocita li sterminò e continuò a farlo con la pervicacia che gli umani sanno mettere solo nel compiere il male.
I pochi superstiti si rifugiarono in luoghi solitari e inaccessibili, a piangere i loro morti e la perduta felicità con la razza che tanto avevano amato.
Gli umani, una volta svanita la follia omicida, compresero di che orrendo crimine si fossero macchiati, ma, come loro natura, non seppero trarre insegnamento dai propri errori.
Se si fossero recati dagli orki chiedendo loro perdono, questi, per l’amore che portavano a quei goffi esseri, avrebbero probabilmente accettato di tornare a condividere la vita con loro e la storia dell'umanità sarebbe stata diversa.
Purtroppo, invede di accettare le proprie responsabilità, gli uomini fecero quello che da allora in poi, non hanno continuato fare: giustificarono, a posteriori, il crimine di cui si erano macchiati, trasformando in mostro l’oggetto della loro colpa.
Per secoli, gli orki sono stati dipinti come esseri crudeli e sanguinari, che rubano i bambini, che stuprano le vergini, che scannano gli uomini. Ci hanno descritti come creature tozze e mostruose, dalle crudeli zanne ricurve e dalla pelle loricata. Hanno, insomma, riversato su quell’immagine bestiale, tutto la rabbia e il dolore per la perdita di un compagno di viaggio così dolce e gentile.
A dispetto di tanta ferocia e crudeltà, gli orki esistono ancora e vivono ancora in mezzo agli uomini, ma hanno imparato la lezione e si guardano bene dal farsi riconoscere.
Purtroppo l’antica natura traspare di tanto in tanto dalla rigida corazza che ci simo costruiti ed allora la nostra diversità si manifesta chiaramente, ma quei pochi a cui è dato di accorgersene non rappresentano un reale pericolo. Per fortuna,oramai,nessuno crede alla nostra esistenza...

 
 
 

Oscuro

Post n°6 pubblicato il 09 Gennaio 2007 da Kaos_101
 

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Oscuro? Perché Oscuro?
Ogni volta che mi è stata rivolta questa domanda, ho cercato di spiegare come, al di là della componente sicuramente evocativa implicita in questo nick, esistano motivazioni un po’ meno scontate che me lo hanno fatto adottare. Cominciamo col dire che mi chiamo Luca il cui significato è luce. Credo sia abbastanza intuitiva la volontà di rappresentare l’altro mezzo di me, non come contrapposizione, bensì come completamento di un’unicità che ha, fortunatamente, molte sfaccettature.
Ci sono, però, motivazioni più profonde: è così scontato che ciò che è chiaro sia per forza vero e ciò che è oscuro implichi necessariamente confusione o errore?
Un giorno ho letto un pensiero di Machado che recita:

Nella mia solitudine
ho visto cose chiarissime
Che non sono verità.

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(per chi non conoscesse il quadro suggerisco di cercarvi la testa di Voltaire)

e mi sono reso conto che chiarezza e verità non sempre vanno d’accordo.
Spesso la troppa luce ci illude che tutto sia "chiaro" legittimandoci a dare giudizi e a prendere decisioni il più delle volte troppo rapidi e superficiali. L'oscurità, invece, ci inducea a rallentare, a riflettere, ci obbliga a ponderare attentamente i pochi elementi che riusciamo a percepire, ma così facendo, rendere più cosciente e ragionata la nostra valutazione.
Viviamo in una società tutta centrata sull'immagine a scapito degli altri sensi, una società che, paradossalmente, ha nell'opulenza dell'informazione il maggior limite alla formazione del giudizio critico.
Sono sempre più convinto che se riuscissimo a far fare un passo indietro alla vista e a coltivare i nostri altri sensi, riusciremmo ad ottenere una visione più chiara di tutto ciò che ci circonda, porprio perchè non monotematica.
Infine, non temendo affatto eventuali critiche di "sdolcinatezza", ho imparato come nell'oscurità spesso si riescano ad apprezzare quei piccoli e delicati segnali che la splendida protervia della luce offusca.
Avete mai visto lucciole di giorno?

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