Creato da frabablog il 17/04/2006
Esperienze e pensieri di un quarantenne napoletano

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Mafioso si, ma prescritto e probabile Presidente del Senato.

Post n°9 pubblicato il 26 Aprile 2006 da frabablog
 
Foto di frabablog

Leggo sui giornali e sento alla televisione, che il senatore a vita Giulio Andreotti, è in predicato per essere eletto alla Presidenza del Senato, seconda carica istituzionale. 
Il personaggio in questione, è a dir poco complesso. Ha vissuto nella nostra storia politica, attraversandola fin dall’alba della costituzione di questa ormai traballante repubblica e ritengo che sia, nonostante tutto, il personaggio politico più noto in assoluto.
Personalmente, oso ricordarlo attraverso un passo di una sentenza emessa dal Tribunale di Palermo, a conclusione del famoso processo che vedeva il beneamato Senatore Andreotti, imputato per “concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso”.

  La Corte, visti gli artt. 416, 416bis, 157 e ss., c.p.; 531 e 605 c.p.p.; in parziale riforma della sentenza resa il 23 ottobre 1999 dal Tribunale di Palermo nei confronti di Andreotti Giulio ed appellata dal Procuratore della Repubblica e dal Procuratore Generale, dichiara non doversi procedere nei confronti dello stesso Andreotti in ordine al reato di associazione per delinquere a lui ascritto al capo A) della rubrica, commesso fino alla primavera deI 1980, per essere Io stesso reato estinto per prescrizione; conferma, nel resto, la appellata sentenza”.

Riassumendo, Andreotti ha commesso il reato di associazione per delinquere con la mafia sino alla primavera del 1980, ma il reato è coperto da prescrizione. Per gli anni successivi, invece, i giudici ne confermano l’assoluzione.
Ovvero, Andreotti NON E’ STATO ASSOLTO ma bensì, riconosciuto pienamente colpevole ma non punibile causa PRESCRIZIONE del reato.

 Questo è il “paese normale” di cui parlava Prodi? E se si, in un paese normale, sarebbe possibile eleggere a seconda carica istituzionale un personaggio coinvolto in un precesso per Mafia e accusato di reato prescritto?  Se il buongiorno si vede dal mattino, l’alba di questa legislatura, mi appare ancora più fosca e buia di quanto ci siamo lasciati alle spalle dopo l’otto aprile.

 
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REPORT: la TV che vorrei.

Post n°8 pubblicato il 25 Aprile 2006 da frabablog
 

Puntata di REPORT di domenica sera. Argomento trattato, il finanziamento dello stato alla “carta stampata.

700 milioni di euro di soldi pubblici, quindi anche nostri, conferiti a fondo perduto a testate giornalistiche di dubbia diffusione e dall’obiettività discutibile.

Soldi regalati anche a gruppi editoriali, vedi IL SOLE 24 ORE, che sono abbondantemente in attivo e che quindi non necessiterebbero, secono logica e buon senso, di alcun aiuto statale.

A prescindere sull’opportunità o meno di conferire questi soldi a chicchessia, cosa che accade impunemente con l’avvallo di tutte le forze politiche, inorridisco di fronte a qualcosa che è quantomeno indecente.

Parte di questi finanziamenti, finiscono girati dagli stessi editori, nelle casse dei partiti sotto forma di finanziamento politico. Sconcertante!

Inoltre, ecco alcuni momenti memorabili della puntata:

- il sottosegretario agli interni Balocchi che "proibisce" la trasmissione della sua intervista

- la dichiarazione da parte del direttore sul fatto che Libero non gonfi le vendite con distribuzioni gratuite seguita dalle immagini di pile di copie gratuite di Libero un po' ovunque

- il sarcasmo del direttore del Giornale contro i quotidiani che prendono i contributi, e la successiva rivelazione che molti di quei quotidiani escono abbinati col Giornale

- la scoperta che "Il Giornale d'Italia" riceve contributi statali e poi finanzia la Lega (Il Giornale d'Italia, la Lega), con giustificazioni smentite dai fatti

-Ciarrapico, in quanto tale

- la rivelazione che una tv campana, riceve contributi statali e ne versa parte a favore dell'ex ministro delle telecomunicazioni Gasparri

Per chi non avesse visto la puntata, ecco il link con la scheda del servizio andato in onda domenica sera:

http://www.report.rai.it/2liv.asp?s=227

Inoltre, consiglio il forum di discussione sul Barbiere della Sera, dove mi sono concesso un ulteriore post sull’argomento:

http://www.ilbarbieredellasera.com/article.php?sid=15487

 
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Quelle piccole vite spezzate senza un perchè. 

Post n°6 pubblicato il 21 Aprile 2006 da frabablog
 

Torno a casa da lavoro e come sempre, accendo la televisione. Ho impostato SKYTG24 come canale iniziale. Salgo le scale verso la mia camera da letto ma resto impietrito alla notizia che ascolto in sottofondo.

Giovane venticinquenne partorisce in casa due gemelli e li uccide gettandoli nel water.

Mi si gela il sangue. Non riesco a credere che possa esistere essere umano in grado di concepire un tale aberrante crimine. Immagino qualche ragazza disagiata, con una vita difficile fatta di stenti o di violenze che possono averla segnata al punto tale di porre in essere una tale azione.

Ascolto con attenzione e resto sbalordito. Famiglia di professionisti, tenore di vita agiato, abitazione ubicata in una delle zone chic della città. Insomma, nulla che apparentemente possa far pensare ad una situazione di disagio o a qualsivoglia condizione sociale difficile.

Mi chiedo allora cosa possa essere accaduto. Com’è possibile che al giorno d’oggi, una ragazza di 25 anni possa trovare il coraggio di sopprimere così facilmente due vite assolutamente innocenti. Cosa si agitava dentro di lei, come ha fatto la famiglia a non accorgersi di quanto stava accadendo?

Resto impressionato e ripenso a quanti, per motivi spesso non inerenti alla loro volontà, non potranno mai avere la gioia di avere un figlio.

Non ho voglia di condannare: non ho ne gli elementi ne i titoli per farlo.

Mi chiedo solo come potrà continuare a vivere una ragazza di venticinque anni, quando comprenderà, e prima o poi dovrà per forza accadere, cosa ha fatto.

Sconcertato, sconvolto, sbalordito: questi sono i miei sentimenti. Ma soprattutto, restano in me, come sempre, tante domande che non potranno mai avere risposta.

 
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Un "cioccolattaio" al mercato delle vacche.

Post n°5 pubblicato il 20 Aprile 2006 da frabablog
 
Foto di frabablog

Mercoledì pomeriggio. Una telefonata mi distoglie dalla mia routine lavorativa: “ho letto il tuo post sul BLOG riguardo alla Iervolino. Se ti va, stasera ti porto ad un “forum programmatico” aperto a tutti.”

Titubante ma curioso, accetto. Appuntamento alle 19,30 a Palazzo Doria d’Angri.

Giungo sul posto con leggero ritardo, ma anche il Sindaco è in ritardo a causa del protrarsi dell’incontro avuto nel pomeriggio con il leader dell’Unione Romano Prodi.

Nella sala, sono presenti non più di 35, 40 persone. Riconosco un paio d’avvocati di grido, qualche volto noto del giornalismo napoletano e fisionomie riconducibili, per aspetto ed eloquio, ad una certa borghesia napoletana.

Alle 20,30, arriva Rosetta che raggiante per l’incontro pomeridiano con il neo premier, dà inizio ai lavori.

Parla per circa 50 minuti ma di concreto dice ben poco. Una continua auto celebrazione, di cosa non comprendo, e la certezza che essendo da oggi al governo “uno di noi”, le istanze della città saranno ascoltate e finalmente prese in esame.

Poi, all’improvviso, il colpo di teatro anticipato in mattinata dai quotidiani: TAGLIEREMO L’ICI!

Mentre la platea scatta in un applauso liberatorio (dal sonno?!?), io trattengo a stento una risata, ripensando a quanto qui scritto il giorno precedente.

Comincia il dibattito. Inutile dire che è tutto un continuo osannare il “miracolo Rosetta” che, nonostante quel “nordista” di Berlusconi, ha saputo migliorare l’immagine e la qualità di vita della nostra città.

Mi aspetto, visto anche l’obiettivo dell’incontro, che qualcuno avanzi qualche proposta concreta,  domande su cui discutere, invece nulla: solo un continuo e collettivo plauso a “Rosetta dei miracoli”.

Poi, all’improvviso, istintivamente, alzo la mano chiedendo la parola. Chi mi accompagna cerca di tirarmi per la manica, ma chissà perché, mi è concesso di parlare.

La mia domanda è semplice e alquanto scontata:

Sig. Sindaco, qualora dovesse essere rieletta, come intende affrontare l’emergenza traffico che affligge la città?

Niente di appariscente anzi, a bene vedere, una domandina semplice semplice, finanche alquanto scontata oserei dire. Ed invece, scoppia il finimondo.

Strappando letteralmente il microfono dalle mani “sante” di Rosetta, quello che poi si rivelerà uno dei suoi addetti stampa, mi domanda con fare minaccioso: ma lei, è un giornalista?

Io lo guardo perplesso e rispondo d’istinto: no, veramente vendo cioccolata, perché?

Lui, titubante di fronte alla mia risposta, mi annuncia che vista la complessità del mio quesito (SIGH!) e tenuto conto del tempo a disposizione, il Sindaco non potrà rispondere.

Istintivamente mi alzo e con tono alquanto insolente, lo riconosco, esclamo: mi scusi, ma credevo di essere stato invitato ad un forum in cui era possibile avanzare proposte o domande. Ho forse sbagliato sala o serata?

Dietro di me, qualcuno mi dà tranquillamente del “fascista”, mentre chi mi accompagna è ormai di soppiatto, scivolato sotto la sedia.

Il Sindaco chiude la faccenda riprendendo la parola, salutando e ringraziando tutti per il fattivo contributo apportato all’incontro.

L’allegra comitiva comincia allegramente a sciamare ossequiosa verso “Rosetta dei miracoli” ed io rimango in disparte perplesso, non sapendo se ridere od indignarmi.

All’improvviso, mi avvicina un tizio che ho intravisto entrare al seguito del Sindaco. Senza alcun’esitazione e senza nessun preambolo, mi chiede con chi sono venuto all’incontro e cosa pensassi delle parole del Sindaco. Memore del precedente, lascio scivolare la conversazione su questioni di scarsa rilevanza simulando finanche una sorta di stupita ammirazione nei confronti di Rosetta.

Poi, senza guardarmi negli occhi, lo sento esclamare: ma lei, al momento, di quanti voti dispone?

Ed io: scusi, ma non ho capito.

Lui: Si, insomma, quale sarebbe il suo contributo alla rielezione del Sindaco. Guardi che qui stasera c’è gente che è disposta a portare anche fino a 1.000, 1.500 voti.

Gelido e con un sorriso di circostanza, rispondo: a questo punto, credo che abbiate perso anche il mio di voto.

Giro le spalle e vado via lasciandolo di stucco. Mi rendo conto che il forum programmatico, non era altro che una sorta di riunione per “grandi elettori” finalizzata ad un primo censimento dei voti disponibili. Insomma, una sorta di mercato delle vacche dove offrire il proprio pacchetto di voti in cambio di qualsivoglia favore. In poche parole, il cosiddetto “voto di scambio”.

Saluto che mi ha accompagnato, ormai prossima al suicidio, e vado via. L’aria mite di questa serata napoletana mi avvolge in un tiepido abbraccio ritemprando il mio umore. Tuttavia una domanda da oggi mi assillerà ancor di più: a chi darò il mio voto a fine maggio?

 

 
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