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Ho visto L'Aquila

Post n°492 pubblicato il 29 Giugno 2009 da pinkiefaeto
 

Questa lettera è stata scritta da Andrea Gattinoni*, un attore che si trovava a L 'Aquila per presentare un film. Le parole sono dirette a sua moglie ma rappresentano un'efficace testimonianza per tutti quelli che a L'Aquila non ci sono ancora stati. *Andrea, per chi non se lo ricordasse era uno degli interpreti del recente film "Si può fare" con Claudio Bisio, su un gruppo di "pazzi". Oggetto: HO VISTO L 'AQUILA Lettera a mia moglie, scritta ieri notte.. Ho visto l 'Aquila. Un silenzio spettrale, una pace irreale, le case distrutte, il gelo fra le rovine. Cani randagi abbandonati al loro destino. Un militare a fare da guardia a ciascuno degli accessi alla zona rossa, quella off limits. Camionette, ruspe, case sventrate. Tendopoli. Ho mangiato nell'unico posto aperto, dove va tutta la gente, dai militari alla protezione civile. Bellissimo. Ho mangiato gli arrosticini e la mozzarella e i pomodori e gli affettati. Siamo andati mentre in una tenda duecento persone stavano guardando "Si Può Fare". Eravamo io, Pietro, Michele, Natasha, Cecilia, Anna Maria, Franco e la sua donna. Poi siamo tornati quando il film stava per finire. La gente piangeva. Avevo il microfono e mi hanno chiesto come si fa a non impazzire, cosa ho imparato da Robby e dalla follia di Robby, se non avevo paura di diventare pazzo quando recitavo. Ho parlato con i ragazzi, tutti trentenni da fitta al cuore. Chi ha perso la fidanzata, chi i genitori, chi il vicino di casa. Francesca, stanno malissimo. Sono riusciti ad ottenere solo ieri che quelli della protezione civile non potessero piombargli nelle tende all'improvviso, anche nel cuore della notte, per CONTROLLARE. Gli anziani stanno impazzendo. Hanno vietato internet nelle tendopoli perché dicono che non gli serve. Gli hanno vietato persino di distribuire volantini nei campi, con la scusa che nel testo di quello che avevano scritto c'era la parola "cazzeggio". A venti chilometri dall'Aquila il tom tom è oscurato. La città è completamente militarizzata. Sono schiacciati da tutto, nelle tendopoli ogni giorno dilagano episodi di follia e di violenza inauditi, ieri hanno accoltellato uno. Nel frattempo tutte le zone e i boschi sopra la città sono sempre più gremiti di militari, che controllano ogni albero e ogni roccia in previsione del G8. Ti rendi conto di cosa succederà a questa gente quando quei pezzi di ***** arriveranno coi loro elicotteri e le loro auto blindate? Là ???? Per entrare in ciascuna delle tendopoli bisogna subire una serie di perquisizioni umilianti, un terzo grado sconcertante, manco fossero delinquenti, anche solo per poter salutare un amico o un parente. Non hanno niente, gli serve tutto. (Hanno) rifiutato ogni aiuto internazionale e loro hanno bisogno anche solo di tute, di scarpe da ginnastica. Per far fare la messa a Ratzinger, il governo ha speso duecentomila euro per trasportare una chiesa di legno da Cinecittà a L'Aquila. Poi c 'è il tempo che non passa mai, gli anziani che impazziscono. Le tendopoli sono imbottite di droga. I militari hanno fatto entrare qualunque cosa, eroina, ecstasy, cannabis, tutto. E ' come se avessero voluto isolarli da tutto e da tutti, e preferiscano lasciarli a stordirsi di qualunque cosa, l'importante è che all'esterno non trapeli nulla. Berlusconi si è presentato, GIURO, con il banchetto della Presidenza del Consiglio. Il ragazzo che me l'ha raccontato mi ha detto che sembrava un venditore di pentole. Qua i media dicono che là va tutto benissimo. Quel ragazzo che mi ha raccontato le cose che ti ho detto, insieme ad altri ragazzi adulti, a qualche anziano, mi ha detto che "quello che il Governo sta facendo sulla loro pelle è un gigantesco banco di prova per vedere come si fa a tenere prigioniera l'intera popolazione di una citta; senza che al di fuori possa trapelare niente". Mi ha anche spiegato che la lotta più grande per tutti là è proprio non impazzire. In tutto questo ci sono i lutti, le case che non ci sono più, il lavoro che non c'è più, tutto perduto. Prima di mangiare in quel posto abbiamo fatto a piedi più di tre chilometri in cerca di un ristorante, ma erano tutti già chiusi perché i proprietari devono rientrare nelle tendopoli per la sera. C'era un silenzio terrificante, sembrava una città di zombie in un film di zombie. E poi quest'umanità all'improvviso di cuori palpitanti e di persone non dignitose, di più, che ti ringraziano piangendo per essere andato là. Ci voglio tornare. Con quella luna gigantesca che mi guardava nella notte in f! ondo alla strada quando siamo partiti e io pensavo a te e a quanto avrei voluto buttarmi al tuo collo per dirti che non ti lascerò mai, mai, mai. Dentro al ristoro privato (una specie di rosticceria) in cui abbiamo mangiato, mentre ci preparavano la roba e ci facevano lo scontrino e fuori c 'erano i tavoli nel vento della sera, un commesso dietro al bancone ha porto un arrosticino a Michele, dicendogli "Assaggi, assaggi". Michele gli ha detto di no, che li stavamo già comprando insieme alle altre cose, ma quello ha insistito finchè Michele non l'ha preso, e quello gli ha detto sorridendogli: "Non bisogna perdere le buone abitudini". Domani scriverò cose su internet a proposito di questo, la gente deve sapere. Anzi metto in rete questa mia lettera per te. Andrea Gattinoni, 11 maggio notte Non me lo so spiegare...io

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Commenti al Post:
stella1500
stella1500 il 29/06/09 alle 13:54 via WEB
PER AMORE DI VERITA’ Sono in un campo di sfollati a Barisciano a diciotto km dall'Aquila, campo gestito dalla Regione Piemonte, allestito con le tende blu del Ministero dell'Interno sparse per tutto il territorio comunale, vista la disagiata conformazione del terreno, che è quasi montano, siamo a 985 mt di altitudine e il paese è abbarbicato su di un versante collinare molto ripido. Questo si definisce un "campo aperto" proprio perchè la gente dalle tende, sparse per il territorio, affluisce in un'area comune che ospita i vari servizi che sono: servizio mensa, dove si preparano dai 500 ai 700 pasti al giorno e dove un pasto non viene negato a nessuno. Il campo è dotato di lavanderia con macchine lava-asciuga, detersivi, bacinelle e acqua calda. Le funzioni amministrative sono svolte dalla segreteria che intercetta i bisogni della popolazione e cerca di soddisfare, tramite il lavoro instancabile dei volontari, le necessità della popolazione. Per i più piccoli ci sono le tende adibite a baby parking, dove le mamme che lavorano possono lasciare i pargoli a giocare tutto il giorno assistiti da una squadra dell'ANPAS che si è portata dietro un container di giochi e cancelleria per intrattenere i bimbi, hanno anche allestito una sabbiera con palette secchielli e formine, un'altalena e uno scivolo proprio come nei più tradizionali parchi giochi Nel campo ci sono una miriade di servizi igienici sparsi per tutta la zona con docce calde, bagni confortevoli, accessibili anche dai disabili e rigorosamente puliti e igienizzati 2 volte al giorno o all’occorrenza. La Regione Piemonte ha attrezzato l’area con uno shelter, che funge da ufficio per i funzionari e da sala riunioni, camper attrezzati per le telecomunicazioni e due carrelli satellitari che garantiscono il collegamento internet a chi ne fa richiesta e che consentono di mettere in contatto tutti i volontari che operano nei campi gestiti dalla Protezione Civile piemontese, ogni volontario è dotato di radio con la quale tramite la segreteria può sapere in tempo reale l'attività da svolgere, che spazia dal riparare perdite nei bagni, a ricoprire le tende con teli parasole, a collegare condizionatori d'aria o stufette elettriche, a scavare fossi intorno alle tende perchè non ci tracimi l'acqua piovana. La continua comunicazione tra volontari facilita la gestione e gli spostamenti di mezzi e persone da e verso il magazzino scorte, che è situato nella palestra del paese, per far si che al campo non manchi mai nulla, i volontari vanno a prendere beni di ogni genere e di necessità alla popolazione dal dentifricio per la vecchietta che ne è rimasta senza ai medicinali per la casa di riposo gestita dalla Croce Verde Piemontese, ai pannolini per i bambini che ne sono momentaneamente sprovvisti o semplicemente i rifornimenti per gli abilissimi cuochi che tagliano, sminuzzano e cuociono tutta materia prima comprata in giornata e servita fresca. Anche l’anima fortemente religiosa della popolazione, qui è supportata, cè una tenda adibita a chiesa con tanto di altare e panche dove la popolazione segue le funzioni religiose, questa parte è gestita dal parroco e da una intraprendente suora dal pugno di ferro che domenica ha organizzato la prima comunione per i bambini di Barisciano, una cerimonia degna di una visita papale, adiacente cè una grande tenda dove la fa da padrone un maxi schermo per guardare la televisione e dove le abilissime e geniali volontarie della Caritas intrattengono i ragazzi facendogli fare attività ludiche e ricreative. La sicurezza è garantita dall’Associazione Nazionale dei Carabinieri che da una guardiola, presidiata giorno e notte dai volontari regolano l’accesso dei mezzi al campo al solo fine di salvaguardare la gente che va e viene liberamente e senza restrizione alcuna. Dal campo è possibile uscire e d entrare senza dover esibire alcun documento, e senza dare alcun tipo di spiegazione, la gente circola liberamente, eventuali presenze estranee sono segnalate direttamente dagli sfollati, visto che qui si conoscono tutti. Durante la notte inoltre gli ex carabinieri girano per le stradine, controllando che nessuno si appropri di cose o beni degli sfollati o che danneggi i materiali e i mezzi che sono parcheggiati nell'area. Un servizio particolare è dato da una psicologa dell'Associazione degli Psicologi dei Popoli che gira per le tende a dare sostegno alle persone, e che se interpellata mette a disposizione la sua professionalità per alleviare i disagi causati dall'evento terremoto alla gente. In ogni angolo cè qualcuno che taglia, sega, controlla, attacca, stacca, buca, parla, tutti i volontari hanno dei compiti che cominciano a svolgere all'alba e che terminano con il termine delle necessità quindi a oltranza per tutto il giorno e a volte anche di notte, tra i volontari sono presenti tutte le forme di competenze dagli ingegneri all'idraulico al cuoco professionista e garantisco perchè l'ho visto con i mei occhi che con mezzi a volte non adeguati o insufficienti riescono a fare cose impensate e con una dedizione che fa onore alla categoria. I due funzionari della protezione Civile piemontese e il competente e simpaticissimo responsabile dei volontari sono sempre disponibili e risolvono una miriade di problemi da quelli piccoli a quelli grandi con professionalità e abnegazione, riuscendo anche, fra un'incombenza e l'altra a dire due parole di conforto alla vecchietta, che attraversa a passo lento il campo, tutto questo sempre con il telefono o la radio che reclamano la loro attenzione con i loro squilli. Alla luce di tutto questo è con sconforto che apprendo che sul web stanno circolando voci sull'inefficienza e la "militarizzazione" dei campi che vengono addirittura assimilati ai campi di concentramento, qui a Barisciano non è così, qui la gente è sostenuta e aiutata in ogni modo possibile, e ne sono testimonianza i loro gesti di affetto e di riconoscenza, stamattina una signora anziana mi ha regalato un pacchetto di sigarette, quando avvengono i cambi turno dei volontari ci sono addii lunghi ore fra lacrime dei Bariscianesi e quelle dei volontari in partenza come è successo fra la popolazione e un giovanissimo capo campo dell’Associazione Incendi Boschivi che fanno capire quanto noi ci siamo affezionati a loro e viceversa, qui piovono inviti a partecipare a ogni evento che i volontari devono a volte rifiutare e la gente si offende perchè vuole in qualche modo ricambiare l'aiuto che gli stiamo dando, una signora ha impastato tagliatelle per un esercito, un'altra ha fatto 3 kg di dolci e in varie occasioni arrivano torte e pasticcini che la popolazione vuole condividere con noi, per non parlare del vecchietto che porta ad una volontaria due fette di pane e un tocco di pecorino con la promessa di portargliene una forma. Posso pensare che in altri campi ci sia più rigore più controllo e che sia stato necessario identificare le persone del campo con dei bracialetti che possono, a qualcuno, essere sgraditi, ma credetemi è l'unico modo in campi molto grandi di monitorare lo spostamento di gente non raccomandabile all'interno dei campi, può sembrare coercitivo che chi arriva da fuori debba lasciare all'ingresso un documento, ma è vitale per la sicurezza della gente che nel campo ci vive, molte forme di controllo che possono apparire una limitazione al libero arbitrio sono necessarie per la salvaguardia delle persone stesse. Forse in altri campi di sfollati possono capitare fatti spiacevoli, che secondo me non sono da imputare alla gestione dello stesso da parte dei volontari,certi eventi fanno parte delle brutte cose che capitano nella vita di tutti i giorni a chiunque, solo che se capitano in un campo di sfollati la tragedia quadruplica, io sono dell'idea che bisogna cercare pur nella fermezza delle proprie dimostrazioni di rivolgere gli attacchi e le recriminazioni a obbiettivi ben precisi senza far di tutta l'erba un fascio. Condanno lo strumentalizzare il drammatico evento terremoto a fini politici perchè qui nei campi di politici non ce ne sono, ci sono invece persone che hanno bisogno di sostegno e di comprensione, cerchiamo di dare queste cose e non solo polemiche e parole campate in aria, qui cè bisogno di case e non di discorsi da bar, qui cè bisogno di scuole e non di seminare zizzania, qui cè bisogno di dare speranza e non di oscurare le coscienze con la bruttura del pensiero negativo a tutti i costi. Un grazie a chi, sfollato o volontario in questi giorni mi ha sorriso.....e ha fatto si che io ricambiassi. Emma
(Rispondi)
bianca_lucia
bianca_lucia il 29/06/09 alle 14:17 via WEB
Grazie Andrea,quello che avevo soltanto supposto trova conferma nel tuo racconto! Cosa possiamo fare per evitare che continuino a soffrire? Mi sento inerme.... ....Grazie....
(Rispondi)
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