Creato da genserich il 01/04/2010
Più cattivi di prima
 

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

I miei Blog Amici

 
Citazioni nei Blog Amici: 2
 

Ultime visite al Blog

claudiosclzefiro50boin.andreKammisdonnererfra_raDLM272allex095gioslaveLLCB4claudemoroivan244sgtlorussob.cameranimlatiniclelia
 

Ultimi commenti

grazie
Inviato da: alberto
il 27/01/2014 alle 11:28
 
grazie
Inviato da: mickael
il 27/01/2014 alle 11:28
 
grazie
Inviato da: mickael
il 27/01/2014 alle 11:28
 
grazie
Inviato da: tina
il 27/01/2014 alle 11:27
 
grazie
Inviato da: giga
il 27/01/2014 alle 11:27
 
 

Chi puņ scrivere sul blog

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

La fondazione di Tel Aviv

 

La Palestina nel 1947: i due stati

 

 

« La filosofia del dubbio:...Viaggio a Kaliningrad, p... »

Ich bin ein Berliner (io sono un bombolone)

Post n°4 pubblicato il 22 Aprile 2010 da genserich
 

Berlino, città dei cento villaggi, perchè è l'unione di cittadine, paesi e villaggi, una volta autonomi, ognuno dei quali conserva ancora le sue caratteristiche. Nella Prussia antica, i proprietari terrieri (Junker) non vedevano di buon occhio il sorgere di una borghesia; la necessità di una classe borghese, spinse i re di Prussia ad accogliere gruppi di Calvinisti olandesi, Ugonotti ed ebrei scacciati dalle loro terre d'origine. Questa classe borghese farà di Berlino una città di tradizione Liberale, ai quali si aggiunge una componente Socialdemocratica nella classe operaia delle aziende cittadine.

Nel XIX secolo a Berlino studiano e insegnano i migliori filosofi: Hegel, Schopenauer, Kierkegaard. Agli inizi del XX secolo è uno dei maggiori centri di ricerca scientifica del mondo: tra gli altri anche Einstein risiede alcuni anni a Berlino. Nel XX secolo la massima espressione cultura è la Repubblica di Weimar e Berlino ne era la sua capitale. La tradizione liberale di Berlino farà sì che i Nazionalsocialisti trovino poca simpatia in città: nelle elezioni del 1933, mentre l'NSDAP avrà il 47% dei consensi, a Berlino non supera il 25%.

Berlinese era Gustav Stresemann, politico liberale. Convinto interventista durante la Grande Guerra,  si convertì, per convenienza o convinzione, al pacifismo. Il coraggio di cambiare idea. Durante la sua attività politica, cercò di dare credibilità alla Germania presso i paesi occidentali. Sognava una pax Europea, fatta di nazioni quasi disarmate. Ottenne il premio Nobel per la Pace. La sua morte e la crisi finanziaria del '29, aprì le porte al Nazionalsocialismo, e tutto il suo lavoro fu vanificato.

Berlinese era Marlene Dietrich, attrice. Fuggì in America, parteggiò per gli Stati Uniti durante la guerra. Fu filmata baciare soldati americani, mentre i suoi concittadini veniva bombardati. Le dissero che fosse una rinnegata, ma lei non rinnegò mai le sue origini tedesche, non cambiò mai nome, rimase sempre Dietrich. Semplicemente per Marlene, la scelta tra il Bene e il Male, prescindeva dall'amore per il proprio paese. "Chi non è in grado di odiare il padre e la madre, non è degno di me" diceva Gesù.

Berlinese era Walther Rathenau, politico progressista di religione ebraica. Rathenau fu uno dei principali propositori della politica di assimilazione degli ebrei tedeschi. Egli sostenne che gli ebrei dovevano opporsi sia al sionismo che al socialismo, e che dovevano invece integrarsi nella corrente principale della società tedesca. Questo, disse, avrebbe eventualmente portato alla scomparsa dell'antisemitismo. Integrarsi senza perdere le proprie caratteristiche, per prevenire scontri razziali.

La Berlino dinamica, dove tutti salutano "Ciuss" e l'anno dopo "Ciao", perchè suona meglio. La Berlino di chi non vanta mai la sua città, ma ti parla di tutti i difetti dei Berlinesi, perchè animati da quella sana insoddisfazione di chi è alla ricerca di un mondo migliore. E chi ricerca un mondo migliore, lo sta già creando. La Berlino pigra ma anche laboriosa, dove i tifosi dell'Union Berlin la domenica lavoravano gratis nella ristrutturazione del loro stadio, per non grave sulle casse della società e per non mendicare alle istituzioni. La Berlino dei tifosi dell' Hertha BSC, che cantano 'Nur nach hause geh'n wir nicht', solo verso casa noi non andiamo, perchè il berlinese si sente cittadino del mondo e si trova a casa ovunque.

Il berlinese è notoriamente conosciuto per il suo essere schietto, dice sempre ciò che pensa; le sue battute taglienti, l'avere la battuta sempre pronta, anche in situazioni macabre (tipico umore nero dei berlinesi), scherzano su cose che in altri luoghi vengono ritenuti tabù.  Ammetto che essere così schiettamente berlinesi non è facile in Italia, ma perchè mi dovrei adeguare, perchè dovrei rinunciare a questa libertà di dire ciò che penso ?

Berlino, la mia città. 

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/genserichblog/trackback.php?msg=8729759

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Nessun commento
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963