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Un blog creato da giulia_770.it il 15/01/2008

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Laura Betti

Post n°5060 pubblicato il 02 Ottobre 2015 da simona_780car
 

........Ho conosciuto Pier Paolo nel '57. Ci siamo subito fidanzati, poi sposati. Io sostenevo che sarei poi diventata il bastone della sua vecchiaia e—data la mia tendenza ai chili in più—lui sosteneva che sarei diventata la «palla» della sua vecchiaia. Avevamo poche cose in comune: una disperata vitalità e una canzone dal titolo Amado mio che aveva cantato Rita Hayworth in Gilda. E un'altra cosa avevamo in comune: la disubbidienza. Eravamo una coppia tipica con i regolari problemi del ruolo. Io mi ero assunta - come tutte le donne - un compito duro, pesante, quasi impossibile. Lo facevo ridere. Non sapeva ridere quando l'ho conosciuto. Teneva le labbra sottili sbarrate, chiuse. Era un uomo braccato, respinto, schedato dalle destre e dalle sinistre come «diverso». Era un uomo assetato d'amore. Farlo ridere non era dunque facile anche perché non c'era nulla da ridere. Il nero fascismo del «nuovo fascismo» era tutt'intorno a noi, alla nostra pazza isola di sole, di colori, di sapori; un'isola resa superba dalla poesia sparsa ovunque, a piene mani. Una coppia tipica. E se lo dico è per disubbidire a chi ha deciso che una coppia tipica non possa essere anche insolita. Lo dico per disubbidire a chiunque scheda gli omosessuali, le donne, gli handicappati stabilendo una volta per tutte che deve esistere una normalità, «quella normalità», non tre, mille normalità. Una. Approvata dall'alto, da chi sa in che modo si deve allevare l'individuo di comodo; l'individuo lobotomizzato a cui nascondere qualsiasi stimolo rivelatore di mondi cosiddetti proibiti quali, per esempio, un'unica sessualità con mille sublimi ramificazioni più o meno selvagge (e beati coloro che si guadagnano il più che comprende tutto quanto offre la vita)..........

^____^

Laura Betti era solita definire Pier Paolo "mio marito" e per un periodo vissero assieme, restando poi sempre amici. Chi ne conosce la biografia lo sa. Poi una trentina d'anni fa in occasione della monografia del Corsera su PPP emersero queste dichiarazioni. A me piacquero semplicemente perché erano belle. Regolare....

Commenti al Post:
camile73_cb
camile73_cb il 02/10/15 alle 09:11 via WEB
Io sono contenta che oggi abbiano cominciato ad apprezzare il suo cervello, che vedano l'intellettuale che era. La sua vita privata era qualcosa che faceva di lui un uomo triste ed emarginato, e che invece non avrebbe dovuto interessare a nessuno.
 
samuele_bandi
samuele_bandi il 02/10/15 alle 09:13 via WEB
Un grande!....Una vita segnata dall'amicizia col poeta-scrittore-regista: basta pensare che diretta proprio da Pasolini, in Teorema, la Betti conquistò la Coppa Volpi per la migliore interpretazione...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Aurora il 02/10/15 alle 10:20 via WEB
Ho visitato il Parco zona idroscalo Ostia... nel luogo in cui fu ritrovato il corpo di Pasolini...un percorso sinuoso si snoda all'interno, ripercorrendo tematiche fondamentali dell'autore....
 
 
fabio_ro2014
fabio_ro2014 il 02/10/15 alle 10:23 via WEB
Per quello che è successo e l'atmosfera che lo avvolge diventa un posto più che visitare da camminare in silenzio. Pasolini ne avrebbe sorriso in silenzio accendendosi una sigaretta...
 
mi_piaci15
mi_piaci15 il 02/10/15 alle 12:01 via WEB
Oggi caro Pasolini se tu fossi vivo dovresti andare in giro con gli occhi chiusi che i profili delle nostre belle città sono diventati "altro"..Quando leggo di Pasolini mi viene in mente il mio esame di Maturità (diversi anni fa) perché avendo portato proprio lui come autore ebbi non pochi problemi con una rigida commissione esterna che non accettò di buon grado questa mia scelta a discapito del mio voto finale ma fui orgoglioso di aver portato Pasolini e di aver dibattuto per difendere la sua arte.
 
mimma_serena
mimma_serena il 02/10/15 alle 12:05 via WEB
Pasolini è stato l'unico a comprendere il vero significato delle trasformazioni che stavano avvenendo negli anni 60.. molto oltre rispetto a tutti quelli della sua epoca. Un grande. Un genio.
 
viola_sala
viola_sala il 02/10/15 alle 12:11 via WEB
Pasolini, come tutti i veri intellettuali per scienza, per arte, per sensibilità, per acume, per logica, per visione, riescono a cogliere in anticipo i segni del cambiamento: profetizzano una realtà verosimile al futuro, proprio grazie a una compenetrazione simpatetica con chi e cosa gli sta attorno.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
sonodipassaggio il 02/10/15 alle 12:12 via WEB
La voce di Pasolini rimane come tutte le vere opere d'arte attuale e contemporanea.
 
pietro_791.it
pietro_791.it il 02/10/15 alle 12:26 via WEB
Sinceramente vorrei che fosse ricordato in un altro modo il nostro Pasolini, quello degli scritti corsari che denunciava già negli settanta il nostro pessimo ed incerto futuro, dedicargli una biblioteca, una via importante di Roma, o di qualche altra grande città... vorrei che la gente se lo ricordasse un po' di più quest'uomo dallo splendido pensiero... Peccato Fabio che l'amministrazione di Ostia fa poco per pubblicizzare questo posto, e le cose belle che sono scritte sulle lapidi....
 
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