A R T E

Milanesi!! Donateli qui : SERALE SOS STAZIONE CENTRALE AZIONI DI AIUTO ED ASSISTENZA IN STRADA Un gruppo di 25 volontari operativi in SOS denominato "Street Life", è attivo nelle zone centrali di Milano (nell area fra Piazza Duomo e Piazza San Babila) come operatori di strada con funzioni di primo aggancio, prima assistenza, ascolto e orientamento. Il gruppo porta cibi, vestiti, generi di prima necessità; questa azione ha lo scopo di avvicinare le persone, iniziare a parlare con loro e instaurare un possibile rapporto. Il gruppo si sposta con borse e carrelli che contengono, suddivisi, cibo e indumenti, oltre a portare sul posto su prenotazione i materiali richiesti dagli utenti nei turni precedenti. Costantemente il gruppo è impegnato nel reperimento di vestiario pulito e dignitoso, adatto agli utenti e di cibo. Il ruolo di orientamento indirizza verso servizi differenziati e all'occorrenza al Centro Diurno SOS. Si ricorda che il primo gruppo di Unità Mobile operativo a Milano fu proprio quello della Fondazione Exodus, partito nel 1988 e del quale i nostri operatori di strada dopo 20 anni ricalcano la mission e l'esperienza. Il gruppo opera in frequente collegamento con le altre Unità Mobili operative nella città di Milano. ATTIVITA' DI ACCOGLIENZA DEL CENTRO DIURNO E SERALE SOS Il servizio SOS Stazione Centrale, unità fissa diurna e serale, situato nel Sottopasso Pergolesi, è composto da circa 30 volontari suddivisi su tre turni giornalieri nei giorni feriali ed il pomeriggio nei giorni di sabato e domenica. Sede : SOS STAZIONE CENTRALE CENTRO DIURNO E SERALE FONDAZIONE EXODUS Sottopasso Tonale - Pergolesi Milano ... (fra via Tonale e via Pergolesi ... Grazie!

Le coperte datele alla sos stazione centrale . In inverno le distribuiscono insieme ad un pasto caldo .

cosa risaputa da anni ... infatti ho smesso di fare sacchi perché anche nella mia città non arrivavano a destinazione, venivano smistati accanto ai cassonetti ...che schifo! ora li consegno a persone fidate che so che aiutano chi ne ha bisogno realmente.

Strano che tutto parte come beneficenza e poi come per magia finisce nel traffico illecito. Nessuno controlla, come fa a finire quella roba in questo tortuoso traffico senza che nessuno sia responsabile?

La caritas no?

Laura, non c'entra nulla la Caritas. Furbescamente non c'è scritto nulla di significativo sui bidoni. Guardateli bene. C'è scritto "raccolta abiti usati" e nulla di più. Nessun accenno che sia opera caritatevole. Come infatti non lo è. È una delle tante forme di introiti per le bande criminali.

Dovrebbero toglierli dalle strade. E far gestire questo settore dai Card come qualsiasi altro rifiuto. Ed incentivare/promuovere il riciclo. Io attualmente ci butto solo gli stracci. Abiti riutilizzabili li porto a una famiglia bisognosa che conosco..

A Brescia sono della Caritas e i cassonetti sono svuotati dalla cooperativa Cauto. Ci sono inoltre tante lodevoli associazioni di volontariato che prendono i vestiti usati ancora in buono stato, oltre a regalarli a persone bisognose, li rivendono e il ricavato va ad opere di bene.

Io li porto alla Mensa dei poveri a Cremona, dove si raccolgono alimenti e abbigliamento per veri poveri della zona (senza andare tanto lontano, i poveri li abbiamo dietro l'angolo) . la Mensa sfama più di 200 bisognosi ogni giorno, con l'aiuto di benefattori privati.

A noi la gente porta ancora tanti abiti usati che distribuiamo brevi mani ai senza fissa dimora. E ci portano anche tanti vestiti in parrocchia. Tante aziende ci regalano vestiti e soprattutto scarpe.

e come dice sempre Kikka! Ragazziiii "Basta Poco"...e con il nostro passaparola siiiiiiiiii.. ciao Agne'...

Ecco, così si fa!

Un po come Le ONG e le COOP guadagnano con l'invasione di clandestini è tutto un magna magna

Con gli abiti riciclati è nato un vivace commercio in Africa. Commercio che permette a molto donne di guadagnare qualche soldo. Ho recentemente visto un documentario su di un viaggio fatto in treno in Tanzania. Le donne laggiù fanno la spola, in treno, tra le città, dove comperano all'ingrosso gli indumenti da noi scartati, ed i loro villaggi, dove girano, di villaggio in villaggio, per rivenderli. Evviva il commercio degli abiti riciclati.

Non a caso i "soliti amici" fanno il giro dei cassonetti - rigorosamente in BMW - prelevandone gli abiti. Talvolta li prelevano alle porte delle sacrestie delle parrocchie, dove la gente li deposita. Chi ha gli occhi aperti, ha smesso da tempo di consegnare gli abiti. Non c'è alcuna forma di solidarietà in questo.

Novembre 2015, 1800 cassonetti gialli fatti togliere per ordine di Ignazio Marino a Roma.

E poi cosa ci vuole a portarli nelle cooperative o nelle comunità?

Io li metto, puliti, piegati, pronti all'uso, di notte sempre sullo stesso cassonetto. Li trova e li prende chi passa, singoli poveracci presumo. Se li godranno come vorranno. Non mi fido più di nessuna organizzazione.

Volete fare beneficenza? scendete in strada e aiutate la prima persona che ha bisogno! non esistono poveri di prima e seconda classe.. Fate come gli amici di Arte...(Giulia,Simona,Stefano,Manu, Agnese e altri)...

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l'alternativa quale é? Almeno per lo smaltimento degli indumenti usati, per ora mi pare, che non dobbiamo pagare.

Solitamente porto tutto alla Caritas locale ma non nascondo che qualche volta mi è capitato di lasciarli nei bidoni gialli.

Sono anni che lo dico! Li ho visti quando li svuotano, dividono i capi e gli stracci prima di caricarli sul furgone

comunque, chi percorre Viale Toscana a Milano davanti a Pane Quotidiano Associazione si vedono le lunghe bancarelle di abiti usati venduti prevalentemente da Nord Africani mi ero sempre domandato dove li prendessero