A R T E

Io sono stato tra i primi che (con una discreta esperienza di missioni umanitarie alle spalle) ritenni scellerato il modo in che le due fanciulle andarono in pasto ai banditi (perché tali sono chi li ha rapite), detto ciò non trovo nulla di scellerato invece manifestare (che un po' diverso dal fare) l'idea di essere disponibili a ritornare in Siria ad aiutare, a patto che.... A patto che ti sei veramente ripresa in termini psico fisici, e questo lo può dire solo solo il terapeuta che la segue. A patto che sei maturata da questa prigionia e hai capito che non si va in quei teatri di guerra alla carlona, ma con Organizzazioni Umanitarie serie e strutturate (e non fatte nel tinello di casa), cosa che avviene tutti i giorni, perché - per fortuna- continuano le missioni di soccorso in Siria delle grandi e piccole organizzazioni alla popolazione stremata. A chi spara sentenze da casuccia, vorrei invece che, guardandosi davanti uno specchio, si decidessero, perché delle una delle due: O si va nelle zone di confine con le guerre, a rischio della propria vita e libertà, ad aiutare le vittime innocenti di queste barbarie, o viceversa le vittime di guerra si assistono da noi! Non vi sono alternative!!!