poesie nell'angolo

Dolce... ...

Dolce genitrice della natura, sabbia sul cielo, volto della fiducia…..Luce che sgrana la luna che indietro al tramonto si tace…illusione e autocrazia….. ho tutto il mondo da riordinare, rifare, riciclare, rivedere……

Pensiero opposto al contrario d’ogni cosa…e se tutto fosse impreciso? Se l’intelligenza di una perla è appesa alla gola, io chi sono???? Meglio scolarsi un pacchetto di sigarette e dissetarsi nel fumo di questa cenere leggera, che vivere sul filo della riflessione pensando che tutto andrà come deve andare.  

Idillio del nulla nella speranza di rivedere l’ombra che insegue i miei colori abbandonati di lato.

All'ora... ... ...

All’ora tarda (che) si allungano le ombre si IO divengo mare…e lo guardo nel guardarmi mentre ombreggio nel tumulto dell’ultimo sole…solo, solo l’onda può descriversi tale nel suo unico stato di controllo…armonia sublime, eccelso movimento di piacevolezza dalle sembianze indefinibili di un’anima. Nessuno con le parole può venire alla descrizione di ciò che l’occhio vede e non può raccontare.

... ....

Finchè la pioggia avrà l’ultima goccia sulle palpebre stellate del cielo…finchè posacenere si potrà svuotare…armonia, conflitto, lunghe corse primitive a cercar valore e fiato per ripristinar pace con l’anima materica del mondo…sostegno alle esistenze, alle premurose mani delle rose spontanee, ai canti naturali del vento, al silenzio opaco del sole sull’ombra…finchè il ripristino sia naturale, come nascere o morire.

Io resterò qua.

Distante e vicino........

Distante e vicino, il momento dello scrivere…torpore e ghiaccio in acque leggere prima dello scivolar dall’alto…che fine strana la mia penna che la mano non carezza più,  ma scalfisce…… ispirazione sopita, esaurita, rimossa per far altro…ha una voce la confessione? …  … Ha fiumi colmi di rinuncia, basteranno i sassi che getto alle onde?...voce, sorriso tutt’insieme sulla faccia che non muove alcuna espressione, limite alla mia costruzione, al mio dissolvermi nel tempo, al guizzo di un pesce prima di spegnersi nell’aria.

Che....

Onoro questa notte di poesie e spiriti incantati, di piccole farfalle che sfavillano sul bordo tagliente degli astri….Passeggiar con fiato intonato al vento… … scorrere, tra le piume leggere dei rumori che allevano figli muti per un lampo di genio parlante…Dio del torpore, del vino, del grembo dorato di una madre…. …. …..  Abbi pietà di me (?) …… Me,  misero come una scarpa che non lascia orme a seguire…..…Notte divina, costellazione sopita, anticamera per sogni festanti, colore per bianconeri che appassionano nuove rime…che sia io dannato come chi ama e sa scrivere oltre la parola…che sia io fiume e diamante, catena e libertà, volto poi rivelazione, mutamento e consonanza… … che sia io ciò che non si mostra, ma solo esponente (sia IO) della mia anima ( che lenta si fa Struttura).

Compromesso ...........

Compromesso è il limite al tuo volere, smettere di giocare nel sole non serve, aiuta, ma non serve. La tua voglia se ne frega del margine, se ne frega d’ogni cosa, se ne frega e basta, bastarda l’arte che ti opprime e comprime senza lasciarti il tempo di ansimare….e questi polmoni che già si stremano ad ogni storta boccata di fumo, non hanno complici se non nel cielo…che spazia e spazza i racconti che scrivo sulle nubi cedevoli come cuscini di porpora e sangue….dannato io? Sorrido a volte guardando semplicemente le mie scarpe sconosciute…scalzo come Gesù dovrei restare e far musica nelle strade della rottura, togliendo chiodi arrugginiti dal vigore dei sogni….se solo avessi il valore della semplicità, sarei prosciolto.   ( DA TUTTO).

Che io sia........

Che io sia così… …. di luce solo alle mie parole…… lascino alla mia  stella il suono  più addolcito, non serve troppo brillare nell’aura tonda di un abbraccio che vuol esser (così)  solo intesa…….intaglierò sull’alberi  poesie,  passando da lirica a corteccia da sospiro a linfa  dall’anima alle foglie di dentro ancora protette……e fuoco per ogni lacrima e lacrime posate sui rami e vento per sole ombre accartocciate audacemente dal sole…testimone d’ogni bellezza pura nel qualunque d’ogni visione, cogliere sorrisi dietro ai denti porta alla santità ermetica che non si cela in devozioni astratte.

……………..Le cose di un uomo….. l’una accanto all’altra…… le speranze che si  misurano a duello per nutrire la forza “giusta” che compete alle  mani….( a tutti i nostri rami).

Iggy Pop／Goran Bregovic - In the Death Car

Le parole.. .. ..

Le parole descrivono, assimilano, dilaniano….affermano……… l’istinto del conservare raggira pezzi di coriandoli in mezzo al cielo, radunando in cumuli d’aspettazione la poesia che rinnova…nuova la rapidità del levarsi del sole, nuova sintassi per emergere breve, nuova linfa per fiori sciupati, lasciati, estirpati, profumati sul poggiolo del dopo…. …. ….(Dimenticando il prima nell’attesa del divenire)………..che apatia appropriata la chioccia che becca il suo granello, il forno che s’esprime nel pane, il ponte che unifica poi separa, la strada che conduce e smarrisce…il lembo che manca e sciupa la veste, che sveste e non copre.

vinicio capossela - estate

Qui.......

Qui piove…è solo acqua che germoglia nel rumore di questo tempo che passa, spazza e rimpiazza le ombre del sole di ieri…non mi dispiace, non mi riesce a sospirar lagno, non mi grava, non di solitudine mi adorna…felicità bagnata, semplice!!!!……..semplici,  giochi di pozzanghere e righe inesperte su vetri riarsi d’immagini sbiadite…il cuore riempie ogni lontano sorriso, il cuore è intenso anche quando non sente, il cuore è il buio che s’avvicenda nella luce ed è luce che s’abbandona nelle gracili angosce del buio…ma non è triste l’esperienza che s’allarga dietro di noi, non è per forza inutile l’aver rimpianto l’aver nostalgia l’aver vissuto in altri spazi….è tutto come quando piove, quando le gocce “ticchettano” sopra ad ogni posare e riconciliano sogni su barche accartocciate verso rotte di futuro, su cucchiai dolci di marmellate colmi.                                     “Sorridere………”

Vorrei..................

Vorrei ricordarti che quando la luna s’infila tra il bagliore delle stelle, la collana dell’emozione s’impregna d’eccelso, il momento sublime della nota più esatta s’esalta, il corpo siffatto anima ripudia ogni materia, ed il colore bianco di purezza offeso, è talmente candido che nemmeno la trasparenza diventa nome proprio e appropriato…che tutto sia invalido in questa notte, che è solo semplice e odorosa notte, che ogni profumo si dilegui alla presenza del mio sguardo, che ogni ricordo riporti la lingua umida alla voglia bagnata e sciupata in un letto, che mi rimetto alla delibera e alle promesse distaccate di ciò che sono e di quello che nell’ora buia ( nel momento del vuoto assoluto)  vedrò…………. Ali d’angelo baciare le piume del mio felice avvento…nel vento…..

se............

Se gioco, il bambino crescerà per sempre….( IN ME)…i colori saranno avviati, il battito del cuore partecipe nel mio sangue…il guado avrà l’aspetto del mare……………sottrarre stelle al buio, ispirare alle nubi nuove fogge, cantar con foglie nel vento, provare nel silenzio la sottigliezza d’ogni rumore…è com’esprimere la saggezza che deve ancora avvizzirti, come non sapere nulla delle proprie curiosità, come non conoscere la morte che porta via ogni cosa e farla atterrare nella dimensione opposta…..credere di ESSERE…………. Poter rifugiarsi nel pianto, non aver paura del vero, riconoscere ad un sorriso l’unica forza per cui esistere. La semplicità, conduce l’istinto alla suprema leggerezza  e l’ipocrisia nel non cercarla annienta ogni forma d’espressione…..esprimo solo ciò che la luce corteggia…….se gioco, il bambino crescerà per sempre.

Di.......

Di bere e sostentarsi, di vento e vino, di modeste dimore intorno ad un fuoco…di vampe che corrono al cielo, di piccoli abbracci rubati, di sguardi, di notte, distinto e ragionevole sorriso rubato alle stelle…… di poesie, di poesia, di non saper che fare…di passeri acuti nel becco, di parole rattoppate con coriandoli vivaci al di sopra d’ogni paura…di festa, e di camminar lungo il fiume che scorre, di terra e di spezie, di fumo appoggiato ai comignoli del fare…di non saper più che forma ha preso il gelo, di sospirar l’attesa insieme al sole, di raggio avvolgersi e costruir nuova ombra solidale…di marzapane, di pane e olio buono, di sapor all’apice d’ogni percezione…di natura esser rapito, di sedersi non per riposare ma per pensare, di preghiere che non chiedono niente, di mani inanellate che dell’argento hanno la grazia…di sospirar, di trattener, di regalar ogni cosa al caso, di diventar Domenica, di non cercar la perfezione, di non saper niente…di ritornare al nido con l’ali spiegazzate, di inumidir le labbra con un bacio o con “di gioia” lacrime… sono fatto d’anima e m’accorgo d’essere vita.

Ricostruire......

Ricostruire il vento, il soffio dei sospiri , il lento sorgere del sole quando manca un’ora all’alba, capire prima del poi, arrestarsi un attimo per regalar l’immenso al dopo….Non scherzo, non è magia, non è fermare il tempo, ma soltanto seguire le linee pensierose del proprio fato, fata turchina regina delle favole, con un dito sulla mia fronte e la bacchetta magica diretta al forse del mio io, istinto e odore animale, primordiale scelleratezza, imprudenza e santità, bava insaziabile riavviata.