Ali d'aquila
persone cristiane lesbiche, gay, bisessuali, transessuali di Palermo
DALLA "CARTA DEI VALORI" DEL GRUPPO ALI D'AQUILA
Il gruppo "Ali d'Aquila" nasce nel Natale 2008 col desiderio di creare un luogo di accoglienza e di preghiera per le persone omosessuali, per favorire una riconciliazione con se stessi, con Dio e con la Chiesa.
Ci incontriamo nell'ascolto reciproco, nella condivisione delle nostre esperienze, nell'accettazione delle nostre umane diversità, con l'amore dei fratelli, mettendo a frutto quei talenti, doni e carismi che Dio ha donato a ciascuno per la crescita del gruppo.
Poniamo Cristo al centro della nostra stessa esistenza, lasciandoci interrogare dalla Sua Parola per la nostra crescita, umana e spirituale, in una continua e instancabile ricerca della Verità che ci rende liberi.
Vogliamo percorrere un cammino di riconciliazione con la Chiesa, attraverso il dialogo, il confronto e la conoscenza reciproca, nella consapevolezza che la dimensione omoaffettiva è un valore e può ben costituire un percorso di crescita e di approfondimento per vivere, senza pregiudizi, una relazione autentica con l'altro.
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Azioni positive contro l'omofobia: all'unanimità il Consiglio comunale di Palermo impegna Sindaco e amministrazione
Post n°68 pubblicato il 30 Dicembre 2010 da gruppoalidaquila
La mozione ha avuto il sostegno bipartisan dell'intero Consiglio: i consiglieri comunali l'hanno approvata all'unanimità.
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Eccone alcuni passaggi significativi, nero su bianco, fatti propri dall'intero Consiglio comunale di Palermo: L'omofobia può essere definita come un'avversione irrazionale nei confronti dell'omosessualità e di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, basata sul pregiudizio e analoga al razzismo, alla xenofobia, all'antisemitismo e al sessismo. Con il termine "omofobia" quindi si indica generalmente un insieme di sentimenti, pensieri e comportamenti avversi all'omosessualità o alle persone omosessuali. L'omofobia è oggi un problema rilevante per la nostra società. La cultura diffusa ancora oggi nella nostra società spesso rende le persone omosessuali e transessuali oggetto di scherno e discriminazione, e le obbliga a nascondersi e spesso a rinunciare per paura al diritto di denunciare maltrattamenti, percosse, mobbing, furti o ricatti. I ripetuti e recenti episodi di violenza e di aggressione omofobica dimostrano senza dubbio e con drammatica evidenza il clima di intolleranza e di insicurezza cui è sottoposta l'intera categoria dei cittadini omosessuali. La lotta all'omofobia non riguarda solo le persone omosessuali e transessuali, ma interessa la collettività tutta, soprattutto se si considera che queste persone hanno difficoltà a manifestare il proprio "io" ed il proprio essere sin dalla scuola, non sempre adeguatamente preparata ad affrontare l'argomento. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani recita: "Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna". La Costituzione della Repubblica Italiana stabilisce che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di condizioni personali e sociali. E' impensabile che si debba ancora assistere a forme di violenza e discriminazione sessuale che sono lesive dei principi costituzionali di libertà e di dignità umana sui quali si fonda la nostra stessa Costituzione. Sull'omofobia si sono espresse diverse Istituzioni. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il 17 maggio del 1991 ha dichiarato l'omosessualità una "variante naturale del comportamento umano". La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea recita: "La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata. E' vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, [...] sulle tendenze sessuali". Il Consiglio comunale chiede al Sindaco di volere dare disposizioni alle Istituzioni di
Il Consiglio comunale invita il Comune di Palermo a: a) aderire alla rete Ready - Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere; b) promuovere la costituzione di un osservatorio (con amministrazioni, prefettura, associazioni, mondo del lavoro) per
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riceviamo dal Coordinamento Stop Omofobia attivo a Palermo:
"Questa notte" tra Mercoledì 29 e Giovedì 30 Dicembre 2010, "nel corso di una seduta-fiume," il Consiglio comunale della città di Palermo ha scelto di impegnare l'Amministrazione comunale "a perseguire azioni di contrasto all'omofobia e alla transfobia. Se ciò è potuto accadere è grazie all'impegno di alcune consigliere comunali quali Stefania Munafò del PDL, che mesi fa aveva intrapreso quest'iniziativa dopo un caso di omofobia verificatosi nella nostra città; ma anche della consigliera Antonella Monastra, del gruppo consiliare Un'Altra Storia, che da sempre è stata a fianco delle istanze LGBT palermitane; la mozione ha avuto il sostegno bipartisan dell'intero consesso": i consiglieri comunali l'hanno approvata all'unanimità. "Questa mozione è altresì il frutto di mesi di iniziative che ha visto impegnato" un coordinamento "Stop Omofobia", formato da associazioni LGBT cittadine e, in larga maggioranza da oltre 50 associazioni non lgbt, partiti e sindacati, coordinamento nato nel settembre del 2009 quando, sull'onda di una serie di casi di violenza omofobica verificatisi su tutto il territorio nazionale, una serie di associazioni, su spinta di quelle lgbt, si sono riunite dando vita alla grande manifestazione STOP OMOFOBIA del 18 settembre 2009. Quello stesso Coordinamento ha poi continuato a lavorare nei mesi successivi nella costruzione del Pride che si è poi svolto a Palermo il 19 giugno 2010: un pride che ha visto scendere nelle strade palermitane con entusiasmo migliaia di persone e che ha guadagnato l'appoggio di istituzioni e soggetti privati. Il risultato comunque non è un traguardo, ma l'inizio di un cammino che deve vedere le Istituzioni concretizzare gli obiettivi. (i corsivi dal comunicato stampa del coordinamento Stop Omofobia).
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Ecco a seguire il testo integrale originario della mozione, per come presentata (in sede d'approvazione potrebbe aver subito modifiche):
Considerato che un problema oggi abbastanza rilevante per la nostra società e sul quale si sono espresse diverse Istituzioni riguarda l'omofobia, che può essere definita come una paura e un'avversione irrazionale nei confronti dell'omosessualità e di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, basata sul pregiudizio e analoga al razzismo, alla xenofobia, all'antisemitismo e al sessismo. Con il termine "omofobia" quindi si indica generalmente un insieme di sentimenti, pensieri e comportamenti avversi all'omosessualità o alle persone omosessuali. Tenuto Conto che il Parlamento Europeo il 18 gennaio 2006 ha approvato più risoluzioni attraverso le quali invita gli Stati membri ad agire per contrastare i diversi fenomeni in cui la omofobia si manifesta. Visto che ciò nonostante la cultura diffusa ancora oggi nella nostra società, spinge a considerare le persone omosessuali e transessuali come perverse o malate, rendendole spesso oggetto di scherno e discriminazione e obbligandole a nascondersi e spesso a rinunciare, per paura di essere scoperte, al diritto di denunciare maltrattamenti, percosse, mobbing, furti o ricatti. Si chiede al di volere dare disposizioni alle Istituzioni ad aderire ad ogni iniziativa che venga proposta contro la discriminazione degli omosessuali, oltre che a predisporre una vasta campagna di sensibilizzazione del cittadino al problema, sin dall'età adolescenziale, favorendo la nascita di iniziative formative all'interno delle scuole e predisponendo un piano di sicurezza, in accordo con le forze dell'ordine, al fine di prevenire eventuali aggressioni alle persone LGBT, contrastando così ogni forma di violenza e/o di discriminazione basate sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere.
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