Ali d'aquila
persone cristiane lesbiche, gay, bisessuali, transessuali di Palermo
DALLA "CARTA DEI VALORI" DEL GRUPPO ALI D'AQUILA
Il gruppo "Ali d'Aquila" nasce nel Natale 2008 col desiderio di creare un luogo di accoglienza e di preghiera per le persone omosessuali, per favorire una riconciliazione con se stessi, con Dio e con la Chiesa.
Ci incontriamo nell'ascolto reciproco, nella condivisione delle nostre esperienze, nell'accettazione delle nostre umane diversità, con l'amore dei fratelli, mettendo a frutto quei talenti, doni e carismi che Dio ha donato a ciascuno per la crescita del gruppo.
Poniamo Cristo al centro della nostra stessa esistenza, lasciandoci interrogare dalla Sua Parola per la nostra crescita, umana e spirituale, in una continua e instancabile ricerca della Verità che ci rende liberi.
Vogliamo percorrere un cammino di riconciliazione con la Chiesa, attraverso il dialogo, il confronto e la conoscenza reciproca, nella consapevolezza che la dimensione omoaffettiva è un valore e può ben costituire un percorso di crescita e di approfondimento per vivere, senza pregiudizi, una relazione autentica con l'altro.
« PALERMO 17 maggio 2012 -... | Foto del Gruppo Ali d'A... » |
Post n°149 pubblicato il 26 Maggio 2012 da gruppoalidaquila
PALERMO 18 maggio 2012 - CHIESA di San Gabriele Arcangelo Veglia di preghiera per le vittime dell’Omofobia presieduta dal Vicario Episcopale, Mons. Roberto Zambolin
"Conosco la tua miseria, le lotte e le tribolazioni della tua anima, le deficienze e le infermità del tuo corpo; so la tua viltà, i tuoi peccati, e ti dico lo stesso: dammi il tuo cuore, amami come sei… In ogni istante e in qualunque situazione tu sia, nel fervore o nell’aridità, nella fedeltà o nella infedeltà, amami come sei. Voglio l’amore del tuo povero cuore; se aspetti di essere perfetto, non mi amerai mai… voglio unicamente il canto del tuo cuore…" ("Amami come sei" di Monsignor Lebrun)
E’ questo lo spirito nel quale si è svolta la veglia di preghiera per le vittime dell’omofobia e transfobia. Prima la visione di alcuni spezzoni del film ”Prayers for Bobby”, poi tre testimonianze riguardanti le vittime della omofobia e, durante la loro lettura, scorrevano nel pannello, posto alla sinistra del presbiterio della Chiesa di San Gabriele Arcangelo, i nomi dei tribolati, dei sofferenti, delle vittime dell’ostilità dell’odio, dell’ignoranza. Dopo il breve saluto del parroco Don Franco Romano, che ha invitato tutti a considerare la centralità della persona e a fare esclusivo riferimento, prima di ogni cosa, al nostro essere “persone”, l’intervento - non programmato - del Vicario Episcopale, Mons. Roberto Zambolin, che in modo spontaneo ha voluto sottolineare che interveniva a nome di tutta la Diocesi di Palermo e in rappresentanza di Sua Eminenza Mons. Paolo Romeo, il quale intendeva, tramite il Suo delegato, manifestare la Sua vicinanza al Gruppo Ali d’Aquila, la Sua accoglienza e la Sua benevolenza. Dopo il Saluto del Parroco e le parole del Vicario, con l’ingresso del Cero Pasquale è iniziato il momento liturgico della Veglia e verso il Cero, simbolo del Cristo Risorto, si è levato il canto d’ingresso, un canto forte, un grido per quel cuore che come fonte ha versato pace, ha risanato, ha cancellato tutti i nostri peccati. La celebrazione, a carattere interconfessionale, è stata presieduta dal delegato del Cardinale Arcivescovo. Dopo l’invocazione dello Spirito Santo e la proclamazione della prima lettera di San Giovanni apostolo (2, 7-11), un membro della comunità Kairos di Palermo ha tenuto la “Lectio Divina”. E’ seguita l’Alleluia, la proclamazione del Vangelo (Mc 3, 1-6) e il “sermone” del Pastore Valdese Alessandro Esposito. Una pausa di silenzio e poi la preghiera dei fedeli ed il canto “Dio è Amore”, che sgorgava dal cuore di tutti con forza e commozione, tra i sorrisi della riconciliazione e le lacrime della liberazione. Dopo la Benedizione del Vicario Episcopale, il canto “Su ali d’aquila”, che ogni anno conclude la veglia. Erano le 23.30 e la Chiesa era ancora piena, una Chiesa che non si trova nel centro della città di Palermo e che, soprattutto la sera, non è neanche raggiungibile coi mezzi pubblici; una Chiesa piena sin dalle ore 21: per almeno due ore circa la preghiera, i canti e le letture e nessuno andava via. Almeno 350 persone hanno partecipato alla veglia e pregato, uniti fra di loro nella fede e nella consapevolezza che Dio ama tutti, che ognuno deve amare se stesso perché creato in quel modo da Dio; almeno 350 persone erano “un cuore solo e un’anima sola” (Atti, 4, 32). Lo Spirito Santo è stato il vero autore ed organizzatore della veglia e la sua presenza è stata sentita, avvertita, si toccava con mano, ispirava le parole del Vicario Episcopale, che intende proseguire il dialogo con il Gruppo ed incontrarlo.
Ecco le parole che, subito dopo la veglia, Antonio del Gruppo Ali d’Aquila ha scritto:
“Improvvisamente, la Grazia. "Ecco, io faccio una cosa nuova. Proprio ora germoglia: non ve ne accorgete?". Ci hanno detto che siamo benvenuti. Che siamo uguali. Che siamo amati e degni di esserlo. Che siamo figli, fratelli, sorelle. Ci hanno abbracciati. Nessuno riusciva a smettere di sorridere. Io non riuscivo a smettere di piangere. Ho detto a Isabella: a volte le speranze si avverano. Lei mi ha baciato la mano. Non ho capito subito che cosa intendesse dirmi, ma poi sì. Per favore, oggi non ditemi che sono solo parole: ce ne hanno detto troppe, di parole amare e taglienti. Anche le parole hanno un'anima. E quelle di ieri sera dicevano, finalmente, bentornati a casa”
(da Angelo, Roberto ed Ino del Gruppo Ali d’Aquila di Palermo) |
https://blog.libero.it/gruppoalidaquila/trackback.php?msg=11337301
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
AREA PERSONALE
MENU
CONTATTA IL GRUPPO:
"quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile" (Isaia 40,31)
piazza San Francesco Saverio all'Albergheria PALERMO
TELEFONO : 3297825873
m@il: alidaquilapmo@gmail.com
CRISTIANI OMOSESSUALI
prima parte:
seconda parte:
testimonianza di Mauro Vaiani, cristiano omosessuale:
VANGELO E OMOSESSUALITA'
intervista a Padre Alberto Maggi, O.S.M. su Chiesa, Vangelo e Omosessualità:
intervista a Pasquale Quaranta, giornatista e cristiano omosessuale:
BIBLIOGRAFIA
LINK PREFERITI
I MIEI BLOG AMICI
TAG
VEGLIA DI PREGHIERA 2009
"Chi ha paura non è perfetto nell'amore" (1 Gv. 4,18)
incontro Ecumenico di Preghiera per le vittime dell'omofobia
17 maggio 2009
VEGLIA DI PREGHIERA 2011
“Dio ha insegnato a non chiamar profano o impuro alcun uomo” (Atti 10,28)
La Curia di Palermo vieta la veglia
12 maggio 2011
SICILIAPRIDE 2009 DI CATANIA
Il Gruppo Ali d'Aquila lesbiche e gay di Palermo, sfidando la paura e il pregiudizio, ha partecipato al SiciliaPride 2009 di Catania. Perchè, "chi ha paura non è perfetto nell'amore" (1 Giovanni 4,18).
40 anni dai Moti di Stonewall
4 luglio 2009
PALERMO - STOP OMOFOBIA
La vera malattia è l'omofobia!
per una legge contro l'omofobia, per la libertà di tutti e tutte, per amare senza paura
18 settembre 2009
PALERMO PRIDE 2011 - 2012
Il Gruppo Ali d'Aquila, lesbiche e gay cristiani ha partecipato al Palermo Pride del 21 maggio 2011
Il Gruppo Ali d'Aquila al Palermo Pride 2011 con il lenzuolo "storico"
Il Gruppo Ali d'Aquila al Palermo Pride 2012 con il nuovo striscione:
CERCA IN QUESTO BLOG
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: romanovincenzo37
il 02/04/2019 alle 18:37
Inviato da: amandaclark82
il 30/12/2016 alle 17:01
Inviato da: diletta.castelli
il 23/10/2016 alle 17:46
Inviato da: miss.martina67
il 29/10/2014 alle 19:52
Inviato da: Dolce.pa44
il 22/07/2014 alle 10:01
Alcuni dei pastori presenti hanno preso posto nelle sedioline da banco di scuola, più basse dei banchi della chiesa, tutte uguali, disposte davanti all'altare: i due pastori valdesi di via dello Spezio e di Marsala e Trapani, il pastore luterano, e 4 dei presbiteri cattolici, tra i quali il parroco-ospite di S. Gabriele, il parroco di S. Giuseppe Artigiano e il parroco di S. Teresa del Bambin Gesù, vicario di zona.
Nessuna disparità, evangelici e cattolici mescolati e pressocchè indistinguibili, e molti hanno avuto difficoltà a mettere a fuoco chi fosse il vicario delegato dall'ausiliare, visto che non c'era nessuno "più in alto". Al centro, infatti, stava il cero pasquale, la luce di Cristo che ci convoca, più importante di tutto il resto, e i pastori erano disposti su due ali simmetriche da una parte e dall'altra, intorno ad esso. La celebrazione è stata plurale ed equilibrata.
Ho molto apprezzato l'intervento – ancorchè non programmato – di Roberto Zambolin.
E mi basta, perchè veniva da lui, dal cuore, probabilmente in sintonia col vescovo ausiliare Cuttitta.
Meglio ancora sarebbe stato se, inavvertitamente, non avesse troncato le libere preghiere spontanee dei fedeli.
Toglierei "Sua Eminenza Mons." e il titolo feudale di "Cardinale"... non basta chiamarlo Paolo Romeo, l'arcivescovo cattolico?
... e le troppe maiuscole di Don, Vicario, Mons., Episcopale, Eminenza, Parroco, Cardinale, Vescovo, Arcivescovo e via dicendo, a fronte dei minuscoli pastori</>.
Marco S., del gruppo alidaquila di Palermo