Creato da straluna03 il 15/04/2015

Il Cigno Nero

Io e Me

 

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Isabelle

Post n°209 pubblicato il 08 Dicembre 2023 da straluna03

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Come violare una privacy..

Mi è sempre piaciuto guardare quei documentari  di quelle case abbandonate da tempo, dove il tempo si è fermato in quel giorno in cui sono state abbandonate.

Mentre scorrono le immagini vedo stanze saccheggiate dai ladri oppure deturpare, sfigurare dai vandali.

Provo sempre un po' di sofferenza, perché mentre scorrono le immagini io le guardo con gli occhi di chi quella casa era ancora abitata da chi la viveva, ancora viva nella sua quotidianità.  Questa volta  mi sembrato però di violare la privacy, ma sono filmati che passano in tv. Chi poi le guarda  può provare sensazioni simili o contrarie.

C'è chi vede solo una casa abbandonata da molti anni e chi come me ha la sensazione di entrare nel privato, nell'intimo della gente che l'abitava.

Ci troviamo dentro una villa in una zona della Francia, non è stato specificato il luogo volutamente.

Isabelle.

Da dei documenti ritrovati è uscito fuori questo nome. L'unica informazione di questo luogo.

Quella era la sua casa, tutta piena di ricordi.

Al muro e sul comò vecchie foto di persone che lei probabilmente ha amato, una vecchia carrozzina stile primi 900, faceva da arredo, sul soffitto e sui muri ci sono degli affreschi, la camera di lusso con carta da parati di quel tempo e i letti con tastiere e mobili in legno tutti intarsiati, i letti avevano ancora la loro coperta di seta rossa, come i cuscini.

C'è una vecchia bambola seduta su quella vecchia carrozzina tutta piena di ragnatele, una statua religiosa risalta  imponente sopra un mobile.

La cucina devastata dai saccheggiatori e vandali, in terra c'è di tutto, cassetti dei mobili rovesciati a terra, stoviglie, piatti e bicchieri rotti, tra sudicio e immondizia. Mi domando perché questo scempio.

Da una bellissima finestra in vetro la natura era entrata, fili di edera rampicante aveva preso possesso di quella stanza, sembrava quasi messa apposta come ornamento tra raggi di sole che illuminavano tutto.

Dopo aver visto le altre stanze, come un salotto  con un camino e una bella poltrona accanto, si entra in un'altra camera da letto e questa mi ha fatta emozionare di più. Sopra il comò c'erano lozioni per il viso, poi contenitori di trucchi, due fili di perle e altri monili femminili, sul comodino erano posizionati dei flaconi di medicinali, ognuno il suo colore e messi con precisione in maniera maniacale.. doveva soffrire di qualche malessere psicologico la signora, un libro dentro un cassetto dal titolo: Psicologia del suicidio.

La casa è grandissima, una villa. Tutto era al suo posto, gli armadi con gli abiti ancora appesi in un perfetto ordine , mentre guardavo mi chiedevo cosa era successo?

Che fine aveva fatto Isabelle?

Sicuramente è morta, ma come? Si è suicidata? Oppure è stata rinchiusa in qualche clinica per l'igiene mentale?  

 

Avrà avuto dei parenti? E allora perché invece di lasciare tutto dentro così, come una vecchia casa congelata  non l'hanno svuotata per  poi venderla ad esempio?

Sono cose davvero strane.

Sopra un tavolo un sacco di vecchie foto, in una di queste ci sono degli uomini in fila in posa per la fotografia, in un'altra una bella signora con una acconciatura dell'epoca, forse era lei?  Poi un'altra foto di una bambina di pochi mesi davvero tenera, la foto di due sposi. Una divisa militare, poi dei bossoli, anche quelli messi in fila su un piccolo tavolo.

 

Ne avrò guardati tre di questi documentari, dopo aver visto l'ultimo, quello riportato qui, ho smesso perché mi ha messo addosso quello stato di inquietudine.

Chiedo scusa ad Isabelle e agli altri coinquilini di questa casa.

Èstato bello pe me trattenermi un pochino lì con te Isabel, lì con voi.

 


 
Rispondi al commento:
straluna03
straluna03 il 09/01/24 alle 13:01 via WEB

Ciao;)
Beh, che dire? La fase di Cohen, convince poco anche me. Probabilmente è una frase estrapolata da un contesto molto più ampio. Mi piacciono questi pensieri inconsueti, perché mi permettono di andare più a fondo nella mente di qualcuno per poter meglio comprendere il loro punto di vista. Uscire finalmente dalla rete di rapporti umani fondati sulla stessa convinzione di pensiero e da invisibili vincoli di sudditanza.
Ovviamente non mi riferisco a Cohen, perché non lo conosco, non so nulla di lui e magari quella frase l'ha scritta in una sera dove la Luna girava confusa.
Sono della convinzione che il sentimento, quello profondo, lascia per forza delle tracce, come i vecchi ricordi, come quella gita nel luogo dei tuoi sogni, come un graffito mezzo scolorito, in un angolo nascosto di un muro.
Forse il tempo riuscirà a portare via con se quegli attimi di un percorso passato, ma una traccia la lascia sempre, quelle non riesce a portarle via.
Come può un uomo vivere senza memoria e senza passato come un ameba?
Non si vive di ricordi, però anche quelli servono a ricordarti che esisti, perché i ricordi sono solo una traccia.

Ho parlato di sentimento profondo e non di "Vero Amore" perché ognuno a questa frase da la sua personalissima interpretazione. Ne abbiamo già parlato dell'argomento e io resto nella mia convinzione. Il vero amore (se esiste) è una perla rara, è una mosca bianca. Sorrisi a te

 
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