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Ieri

Post n°5774 pubblicato il 19 Febbraio 2017 da dinilu

La centesima pecorella
Erika De Nardo, lo scorso anno, in permesso fuori dal carcere, rideva, rideva, rideva. Del tutto immemore, come la manzoniana spoglia di Napoleone, delle 90 e passa coltellate inferte selvaggiamente, con ferocia disumana, alla mamma ed al fratellino, poi finito (il povero bambino si ostinava a vivere) con l'annegamento nella vasca.
Caino uccise (in un impeto di gelosia) il fratello Abele, ma rispettava la madre. Erica(ina) é peggiore di Caino.
Ci é costata, in questi anni, centinaia di migliaia di euro (terapie, sostegni con psichiatri, psicologi, psicoterapeuti...) e tra qualche tempo tornerà libera e ridente dal padre, figliola prodiga, di coltellate.
Dall'alto la mamma ed il fratellino verseranno calde lacrime...di sangue (dalle cento bocche aperte dai coltelli: ricordate il "Giulio Cesare" di Shakespeare, dove il sangue di Cesare seguiva il coltello di Bruto, che fuoriusciva, per vedere chi fosse l'offensore?). Un buon investimento/affare per la società.
Il buonismo ed il perdonismo prevalgono.
O pastore, che lasci le 99 (come le coltellate di Erika ed Omar) pecorelle buone, esposte allo sgozzamento, per salvare la centesima pecorella/jena, ancora insanguinata.
Chi muore giace e chi vive si dà pace, anzi si fa quattro risate.
Eroi
Su "Libero" di oggi 20 dicembre ho letto che hanno proposto Vladimir Luxuria come uomo dell'anno (2006). Paolo Cento, er piotta, in puro romanesco direbbe: "E' propprio l'omo de l'ano". 
Morte e vita.
La droga è morte, prima psichica (degradazione morale) e poi (con lo sfacelo progressivo) fisica. Chi coltiva la droga, coltiva la morte. I campi di papavero da oppio (In Afganistan o nel c.d. "triangolo d'oro" del sud-esta asiatico) e quelli di coca in Colombia ed in altri paesi dell'America del Sud, dovrebbero essere irrorati di diserbanti o, se necessario, di napalm. I coltivatori (campesinos in sudamerica o pashtun in Afganistan) dovrebbero essere incentivati, con sostegni economici, a coltivare prodotti commestibili e/o ad allevare bestiame o pollame. Non possono e non debbono vivere procurando la morte agli altri (mors tua vita mea), come i virus, i batteri, le zecche, le zanzare anofele, dai quali ci difendiamo distruggendoli. I venditori di droga (dai grossisti agli spacciatori) sono venditori di morte, vili assassini. Non meritano alcuna pietà. Per vivere c'è il lavoro, con gli altri e per gli altri. Vendere droga è contro gli altri. Meglio allora, se non smettono, che muoiano loro, anzichè adulti e giovani (persino ragazzini di scuola media) e le loro famiglie e quindi la società, della quale l'uso delle droghe è un cancro in continua espansione, con costi altissimi in termini economici, morali e sociali.
Napoléon

L'uguaglianza, specie da giovani (quando si è idealisti) affascina, è una aspirazione suggestiva, anche esaltante. Poi, leggendo la Storia (magister vitae, ma spesso non lo è), in particolare quella recente dell'ideologia e dei regimi comunisti (c.d. "socialismo reale"), e riflettendo, ci si rende conto sia che l'uguaglianza mal si concilia con la libertà, sia che, come George Orwell (che andò a combattere in Spagna contro il nazifascismo) espresse efficacemente ne "La fattoria degli animali" (protagonista il maiale Napoléon) "siamo tutti uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri". In Italia, oggi, il comunista Napolitano dispone (come Stalin) di tre dacie (San Rossore, Villa Rosebery e La Maddalena) oltre a centinaia di migliaia di euro di appannaggio; Bertinotti ha una villa con piscina in Umbria (oltre allo stipendio da Presidente della Camera); Visco ha una villa a Pantelleria (otre allo stipendio da ministro); D'Alema ha uno yacht (oltre allo stipendio da ministro e scarpe su misura da 600 euro). Per tacere dei milionari in euro (già miliardari in lire) di sinistra: industriali (De Benedetti, ricco quasi quanto Berlusconi, Merloni, Divella, Marchini, Della Valle, Illy, Soru, ecc.), banchieri (Bazoli, Passera, Abete, ecc.), ma anche intellettuali (Eco, Scalfari, Enzo Biagi, ecc.), artisti e gente di spettacolo, quali Benigni, Celentano, con villa ollivudiana, Grillo, Morandi, Fabio Fazio, che ha avuto 20 miliardi di indennizzo da mamma RAI ed ora prende decine di migliaia di euro per lo show "Che tempo che Fa(zio)" (per lui, beninteso, come Drupi "Sereno è" sempre), ecc. Cipputi, l'operaio, guadagna, tapino, 1.000 euro al mese (quanto Benigni in 1 minuto di performance dantesca), ma continua a scaldarsi, fiducioso e sognante, al sol dell'avvenir.

Woody Allen: prendi l'Oscar e scappa

Woody Allen, attore (e regista) espressivo come un orologio a cucù rotto, erutta aforismi ed adentrismi geniali, dei quali Oscar Wilde , se fosse vivo, creperebbe di anglosassone invidia. Gli Oscar ricevuti (ho visto l'altro ieri un pezzo di "Io ed Annie"), Woody li merita tutti, anche di più. Quando gli assegneranno anche il premio Brut (NoBel) per la letteratura?

Genitalici e nuovi santi
pErsilio un cardinale, Tonini, si è estasiato ad ascoltare la commovente e commossa "lettura" dantesca di Benigni, segnatamente le invocazioni alla Madre e Sposa di Dio (figlia di suo Figlio), condite di poetiche immagini. Quel geniaccio di Toscana (Laurence Olivier della Val d'Orcia; Gassman della Val di Chiana, ecc.) l'ha pure lacrimato, madonna bona. Lacrime sante. Dopo san Roberto Bellarmino avremo San Roberto Bellaretino. Porta bene, anzi Benigno.
Perdonismo inane
Svuotare le carceri non serve a nulla, perchè dopo un anno saranno di nuovo piene di detenuti, veterani e neofiti. Occorrerà, allora, svuotarle nuovamente, come un water occluso, tirando lo sciacquone (amnistia e/o indulto). Sistole e diastole del "cuore" carcerario. Fatica di Sisifo.
Polemicomiche

Luca Giurato è poliglotta. Conosce tutte le lingue, tranne una: l'italiano.

Il simbolo della RAI è un cavallo.

Per una tv di somari il motto sarebbe: ragli, di tutto, di più.

Veltroni/Scipione l'Afrikano ha scritto un capolavoro dal titolo: "La scoperta dell'alba". Mi balzano in mente, dapprima, i sequel: "La scoperta del meriggio....della sera...della notte...del giorno dopo..."(un filone, non di pane, ma di scoperte. E poi dicono che in Italia non c'è ricerca e non ci sono scoperte!), poi "La scoperta dell'Alba (Parietti)" (senza dubbio più arrazzante), e, da ultimo, "Ciaula scopre la luna", patetico e poetico racconto di Pirandello. Walter, così preso dalle vicende africane, perchè non "scopre" cosa accade nel Darfur, dove i Janjaweed islamici del Nord da anni massacrano i neri del Sud, cristiani o animisti, a centinaia di migliaia (ora scorrazzano in 4 x 4) uccidendo i maschi e stuprando le femmine?

L'intelligenza ha un limite, la stupidità no. Qualcuno ha detto che la stupidità, oltre un certo livello, va controllata. E' stato proposto che la croce rossa sia tolta dalle ambulanze e sostituita con un rombo. Ne segue che: in chiesa ci si fa il segno del rombo; un problema cruciale diventa rombale; i crocevia vanno rifatti, a rombo; e così via, rombando.

Il (non) senso della vita

Coloro che furono Oceani di perfezione e di scienza

e per virtù rilucenti divennero Lampade al mondo,

non fecero un passo nemmeno fuori di  questa notte scura:

Narrarono fiabe e, poi ricadder nel sonno.

 

Quelli, che sono vecchi, e questi, giovani ancora,

tutti, correndo, si affannano verso la Mèta.

Ma, questo vecchissimo mondo a nessuno rimane.

Andarono, andremo; altri verranno ed andranno.

 

Gli amici più cari e fidati, tutti si sono perduti.

Ai piedi della morte caddero proni, uno ad uno.

D'un solo vino bevemmo, in giro, alla mensa del mondo.

Uno o due turni prima degli altri caddero ebbri.

 

Saki*, sulle tue ceneri e le mie

un dì porranno due tegole pie.

E un dì, per farne due tegole pie,

scaveran le tue ceneri e le mie**.

                                                                     Omar Khayyam

* coppiere (in persiano)

** mattoni per nuovi cimiteri, in infinita, inutile serie

                               °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

...............la fine non è tutto.

Dal profondo del nostro cuore,

dalla speranza e dalla paura scatenate,

noi ringraziamo, chiunque sia, il nostro Dio.

Perchè la vita non dura per sempre.

Perchè i morti non risorgono mai.

Perchè anche il fiume più stanco,

sfocia al sicuro in un mare*.

                                                       Charles Algernon Swinburne

     * il nirvana                                

                                °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

...e il saggio non è che un bambino,

che si duole di essere cresciuto.

                                                              Vincenzo Cardarelli

                                °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

 Poichè delle stelle intraviste non ho che il gelo

e dei mondi sognati non ho che il fango.

Poichè la mia vita trascorre senza bellezza,

senza speranza e senza passione,

io sono morta da tempo,

e qui c'è qualcuna che scrive.

                                                         Margaret Sears

 
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