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BRUNA,  L'OCEANWOMAN

Post n°103 pubblicato il 31 Agosto 2008 da AndreaL84
 
Tag: Master

Mentre gli atleti della Nazionale azzurra conquistavano il terzo posto nella classifica per nazioni, c’era un’altra atleta che teneva alto il tricolore nel Salvamento Mondiale. Parlo di Bruna Ravera, autentica protagonista dei Rescue Master, che si sono svolti in contemporanea con i National Teams.

I Mondiali Master sono partiti il 21 luglio con le gare in acque libere, mentre le Nazionali disputavano le gare in piscina, dopodiché, quando la competizione principale si è spostata a Warnemunde, i Master sono andati a Berlino per le gare in vasca.

Il programma della manifestazione mondiale Master prevede in piscina 4 gare individuali e 3 staffette, mentre in acque libere 7 gare individuali e 6 staffette. In vasca si disputano i 200m Nuoto con Ostacoli (100m a partire dai 55 anni), i 50m Trasporto Manichino, i 100m Manichino con Pinne, i 100m Manichino con Pinne e Torpedo e le staffette 4x50m con Ostacoli, 4x50m Mista e Line Throw. Le gare individuali a mare e su spiaggia sono invece le seguenti (i percorsi di tutte le gare sono ridotti rispetto a quelli “assoluti”): Gara nel Frangente, Gara con la Tavola, Gara con la Canoa, Oceanman/Oceanwoman, Sprint sulla Spiaggia (70m), Bandierine sulla Spiaggia (15m) e Corsa sulla Spiaggia (percorso sul bagnasciuga di 2 km per chi ha meno di 60 anni, e di 1 km oltre questa soglia d’età). Le staffette oceaniche Master prevedono invece solo tre frazionisti e sono le seguenti: Gara nel Frangente a Squadre (dove i tre atleti svolgono contemporaneamente il percorso delineato dalle boe), Staffetta con la Tavola (dove ogni frazionista fa il percorso con la tavola, per poi passare l’attrezzo al frazionista che lo succede), Staffetta con la Canoa (analoga alla Staffetta con la Tavola, ma con la canoa), Staffetta Oceanman/Oceanwoman (non c’è la frazione di corsa), Staffetta 3x70m sulla Spiaggia e Salvataggio con Tavola (con due frazionisti, esattamente come nel regolamento degli Assoluti). L’età minima per partecipare è 30 anni, le categorie di età sono esattamente come in Italia, con la differenza che, nelle gare di Manichino, Pinne e Torpedo, chi ha più di 65 anni gareggia comunque negli M60.

 

La partecipazione è stata abbastanza nutrita, con la presenza di atleti master provenienti da 21 nazioni, tra cui il Qatar e il Portorico, al debutto assoluto nel Salvamento internazionale. E la qualità degli atleti pure era buona, visto che i più grandi del panorama Master internazionale c’erano quasi tutti ed in più hanno partecipato anche ex agonisti, atleti che fino a poco fa partecipavano sì ai Rescue, ma ai National Team. Non a caso in piscina sono stati battuti ben 20 record mondiali. Nelle gare in vasca, troviamo soprattutto i tedeschi nei gradini più alti del podio, mentre a mare sono, anche qui, gli australiani a fare da padroni.

Anche l’Italia è stata rappresentata: erano tre i team italiani presenti in Germania. Uno era il CN UISP Bologna, che si è presentato, esclusivamente nelle gare in piscina, quasi al completo ed è riuscito ad ottenere 3 bronzi (Paolo Paoloni, Paola Pranzini ed una staffetta). Poi vi erano due rappresentanti dei VVF Torino, una dei quali, Simona Pognant, ha vinto una medaglia d’argento. E poi c’era lei, l’orgoglio dell’Italia Master del Salvamento, che, nel nostro paese, nonostante la non più venerea età di 41 anni, continua a gareggiare, e con onore, tra gli agonisti: Bruna Ravera. La torinese, che difendeva i colori del Torino Sincro, ha partecipato a ben 10 gare delle 11 in programma (solo nello Sprint non si è cimentata), riuscendo a vincere due ori, accompagnati da altrettanti record mondiali, un argento ed un bronzo. Inoltre Bruna ha siglato anche quattro degli otto record italiani fatti registrare in quel di Berlino. La Ravera è un esempio di come, arrivati ad un certa età, si può continuare ad avere entusiasmo e voglia di divertirsi con lo sport, e, quando atlete così arrivato a traguardi così prestigiosi (un primato mondiale master è pur sempre un prestigio, figuriamoci due), non possiamo fare a meno di esultare con lei.

 

Andiamo adesso a vedere i risultati più importanti e i protagonisti, italiani e non, di ogni categoria.

 

 

Presenza di spicco negli M30, Craig Robinson (Pen-y-Bont), che, fino a pochi anni fa, era titolare della Nazionale della Gran Bretagna: l’anglosassone fa tesoro della propria (grande) esperienza per imporsi nella gare di Frangente ed Oceanman. Su spiaggia comanda invece il sudafricano Wayne Holroyd (Umhlanga Rocks), vincitore sia a Sprint che a Bandierine. In piscina, notiamo due record mondiali: uno, quello del Nuoto, è opera dell’austriaco Thomas Namhofer (OWR Section Military), il cui 2’10”58 è la miglior prestazione master in assoluto in questa specialità (la precedente era 2’10”98 di Eickhoff), l’altro, quello a Pinne, è appannaggio del tedesco Alexey Rezmichenko (Ennigerloh), che termina in 55”41, altra miglior prestazione master assoluta (precedente  56”14 di Speer). Le altre due gare in vasca sono andate al tedesco Thomas Speer (Bietigheim-Bissingen), che chiude i 50m Manichino in 34”30 e i 100m Torpedo in 1’00”55. L’italiano più in alto nelle classifiche M30 è Enrico Piacenza (VVF Torino), settimo nel Nuoto (2’24”71) e nelle Pinne (1’02”83) e nono nel Trasporto (41”57). Poi ci sono i diversi rappresentanti della UISP Bologna: segnaliamo Eros Testa, tredicesimo a Torpedo (1’21”79) e sedicesimo negli Ostacoli (2’51”73); Andrea Luppi e Mauro Sermenenghi, rispettivamente 14esimo (1’23”02) e 15esimo (1’25”77) nel Traino e 15esimo (1’18”65) e 16esimo (1’24”26) a Pinne; e Silvio Gigli, sedicesimo a Torpedo (in 1’31”12).

Anche tra le femmine, presenzia un’ex Nazionale: è la tedesca Claudia Schlepphorst (Rheda-Wiedenbruck), che si aggiudica Pinne in 1’03”86, record mondiale assoluto (precedente della stessa atleta, 1’04”03), Torpedo in 1’07”03, altro nuovo limite master (precedente 1’10”37 di Libera), e la Line Throw (insieme alla compagna Sahlmann) in 13”42. Altra tedesca al top è Nicole Schwarz (Region Uetersen), che si impone a Manichino (44”79) e Frangente. Nelle oceaniche comandano invece le australiane Ruth Kelly (Manly), vincitrice a Canoa, Corsa e Sprint, e Julia Cullity (Anglesea), prima a Tavola e Bandierine. In questa categoria si registra una delle medaglie italiane: il bronzo nel Nuoto della bravissima Paola Pranzini (UISP Bologna), capace di surclassare il vecchio primato italiano di 2’54”45 (di Francesca Genero), e di portarlo a 2’39”78! Paola è poi nona nelle altre tre gare in vasca, ottenendo 54”18 a Manichino, 1’22”88 a Pinne e 1’25”99 a Torpedo. Per la squadra felsinea c’è anche Sara Poggi, undicesima nel Trasporto (1’09”57) e nel Traino (1’38”62), e tredicesima negli Ostacoli (3’34”61).

 

Un'altra vecchia conoscenza del Salvamento internazionale è l’olandese Hans Vijge (Amersfoort), che, tra gli M35, si impone a Pinne in 58”68 e a Torpedo in 59”79, nuovo record mondiale della categoria (precedente 1’05”56 di Haaser).

Tre invece le protagoniste della categoria femminile: in piscina c’è la tedesca Dorothee Strucker (Spelle), neocampionessa a Pinne (1’13”81) e Torpedo (1’12”91); nelle quattro gare a mare, invece, domina l’australiana Penny Locke (Bulli); e su spiaggia, infine, doppio oro (Sprint e Bandierine) per un’altra australiana, Kylie Stewart (Hornets). C’è spazio anche per l’Italia in un podio: mi riferisco alla gara di Torpedo, dove Simona Pognant (VVF Torino) giunge seconda con 1’14”19. Alla “vigilessa” non va altrettanto bene a Manichino e Pinne, dove è squalificata.

 

La miglior prestazione in vasca tra gli M40 maschili è l’1’02”26 che permette al tedesco Georg Gunther (Heusweiler) di divenire il nuovo primatista mondiale di Torpedo (il precedente primato era 1’08”40), dopo essersi già aggiudicato Manichino (36”98); mentre nelle oceaniche comandano gli australiani Paul Lemmon (Freshwater), con Frangente, Tavola e Oceanman, e Paul Stubbs (Kurrawa), con Sprint e Bandierine. La UISP Bologna è più in luce nei 200m Ostacoli, gara dove Marco Sergiacomi si piazza tredicesimo in 2’37”97 e Marco Mingardi quattordicesimo in 2’42”44. La coppia Mingardi-Cervelloti giunge inoltre ottava, con 29”09, nella Line Throw, gara andata alla coppia australiana del Perranporth, capace di 12”22.

Tra le femmine, la nostra attenzione va ovviamente a Bruna Ravera (Torino Sincro). La piemontese ottiene il nuovo record mondiale a Pinne, chiudendo in 1’13”22 (precedente 1’14”28 della Popke), e a Torpedo, realizzando 1’13”53 (precedente molto più alto, 1’19”70 della Kay). Non è finita: c’è un argento nel Trasporto con 47”67, nuovo record italiano (precedente 52”54 della Samanni), ed un bronzo nel Nuoto in 2’43”64, primo limite nazionale in questa categoria. Bruna sfiora poi il podio nel Frangente, chiudendo al quarto posto, e poi si classifica sesta nell’Oceanwoman e nella Tavola, ottava a Bandierine ed undicesima a Corsa e Canoa. Altre due italiane sono in lizza in questa categoria. Una è Chiara Novarese (UISP Bologna), nona a Torpedo (1’29”69), tredicesima a Pinne (1’30”41) e sedicesima nel Nuoto (3’47”82). L’altra è Anna Ballara, che difende i colori di una squadra australiana (il Northcliff), ma in realtà è un’italo-neozelandese: infatti negli anni ’90 ha partecipato a due Rescue con la Nazionale della Nuova Zelanda e ad uno con quella italiana (l’unica medaglia mondiale italiana in acque libere, un bronzo a Tavola, è opera sua). A Warnemunde la nostra vecchia gloria vince Tavola e Canoa, giungendo inoltre seconda a Frangente e terza nella Corsa. Le altre protagoniste della categoria sono l’australiana Margaret Pearson (Newport), che fa en plein nelle tre gare su spiaggia, e l’irlandese Norma Cahill (Clare Ireland), che, come la Ravera, sigla due primati mondiali in vasca, uno nel Nuoto, 2’28”16 (precedente 2’30”02, sempre suo), l’altro nel Trasporto, 45”76 (precedente 45”86, sempre suo), ed in più si aggiudica il Frangente.

 

Il francese Antonio Zezza (St Laurent Complex) abbassa il primato mondiale M45 nel Trasporto e nel Torpedo, realizzando rispettivamente 38”56 (precedente 39”85 di Meik) e 1’06”71 (precedente 1’14”55 di Stacpode), mentre il nuovo limite nel Pinnato, 1’00”81 (precedente 1’04”21 di Popke) è opera del tedesco Heiko Venhor (Gelsenkirchen). Nelle oceaniche, solo l’australiano Martin Ashfield (Alexandra Headland) vince due ori (Sprint e Bandierine). C’è anche spazio per un record italiano, il 3’01”52 con il quale Gianni Nanetti (UISP Bologna) giunge sedicesimo nel Nuoto (il vecchio primato era 3’08”34 di Ferri). Segnaliamo anche il 14esimo posto di Giuseppe Rimondi (UISP Bologna) a Torpedo (1’31”41).

Tra le donne della stessa categoria, facciamo tre nomi: la tedesca Petra Schankin (Region Uetersen), neoprimatista mondiale di Pinne con 1’17”92 (precedente 1’20”65 di Hermans), la statunitense Ann Finley (LA County), oro nel Nuoto (2’44”40) e nel Frangente, e l’australiana Georgina Lynch (Noosa), in vetta nella Canoa, nella Corsa, nell’Oceanwoman e anche nel Salvataggio con Tavola.

 

Superata la soglia dei 50 anni, la miglior prestazione è l’1’09”51 a Torpedo realizzato dal francese Daniel Bembe (St Laurent Complex), che diventa così primatista mondiale M50 (il record precedente era 1’12”56 del nostro Scaramel). A Bembe anche Pinne in 1’12”58. Doppiette pure per il tedesco Pietre Hack (Hensweiler), 43”12 nel Trasporto e 2’30”52 negli Ostacoli, e per l’australiano Colin Widler (Scarboro), che ottiene l’accoppiata Canoa-Oceanman.

Tra le donne cadono tre primati mondiali: la tedesca Angela Franke (Magdeburg) conclude Manichino in 50”77 (precedente 54”94 di Yake), la connazionale Lucy Kunz (Schonungen) realizza 2’49”58 nel Nuoto (precedente 3’03”68 di Dundas), mentre la belga Viviane Callaert (VRC) termina il Torpedo in 1’19”98 (precedente 1’21”37 della Dundas). A mare dicono la loro le australiane Margaret Kyle (Northcliffe), con Canoa e Oceanwoman, e Carole Larssen (Cronulla), con Sprint e Bandierine, ma c’è anche spazio per la polacca Aleksandra Niepodziana (Sport-Figielski), che si impone nella Corsa e nel Frangente.

 

Polacco, anche lui dello Sport-Figielski, è pure il nuovo primatista M55 del Torpedo, Bogdan Dubinski, che, realizzando 1’16”92, straccia il vecchio primato (1’31”64 di Dinev). In piscina in evidenza anche il canadese Jim Wright (Canada Masters), primo nel Nuoto (1’11”62) e nelle Pinne (1’17”30); mentre gli australiani che vincono nelle oceaniche sono Slan Dawies (Cottesloe) e Ted Smithies (Newport), capaci delle combinate Canoa-Oceanman e Sprint-Bandierine rispettivamente.

Tra le donne si dividono quasi tutto la tedesca Evelyn Schoppenhauer (Hagen), al top nel Nuoto (1’37”27), nel Pinnato (1’30”97) e nel Torpedo, in quest’ultima gara col record mondiale di 1’31”45 (precedente 1’45”58 della Herbert), e l’australiana Carolyn McCauley (Cronulla), sopra tutte nelle quattro gare a mare.

 

Il record mondiale nel Torpedo della categoria M60 lo fissa invece il tedesco Wolfgang Schrader che totalizza 1’24”06, trucidando l’1’44”74 di Becharov. A Schrader anche Manichino in 48”86. Ben figura l’italiano Paolo Paoloni (UISP Bologna), che vince la medaglia di bronzo nei 100m Ostacoli, chiudendo in 1’28”69. Per Paolo inoltre un legno a Pinne e Torpedo, in ambo i casi col record italiano: 1’27”07 nella prima gara (precedente 1’28”20 di Anfossi) e 1’31”99 nella seconda (non c’è un precedente). Infine il bolognese ottiene la settima piazza a Manichino, con 1’09”27. A mare i protagonisti sono invece gli australiani Bob Wilson (Queenscliff), che vince Sprint e Bandierine, Peter Hennessey (Hennessey), che si impone a Tavola ed Oceanman, e, per quanto riguarda le femmine, Janice Giells (Cudgen Headland), che è prima in tutte e sette le gare oceaniche.

 

Gli M65 gareggiano per regolamento insieme agli M60 nelle gare di Pinne, Torpedo e Manichino. L’età maggiore non ha impedito però al tedesco Gerhard Hole (Remagen) di vincere Pinne in 1’14”62. Contro i “pari età”, poi, Gerhard si è imposto anche nel Nuoto (1’19”68), nella Canoa, nella Corsa e nel Frangente. A Tavola e Canoa svetta l’australiano Allan Metti (Cronulla), mentre nelle due gare veloci su spiaggia comanda il sudafricano Ross Currie (Fish Hoek).

L’australiana Godwin Beverley (Pacific Palms) è invece l’unica partecipante a Frangente, Tavola, Sprint e Bandierine.

 

Passiamo alle staffette.

In piscina, nella fascia di età 120-140 comandano, tra i maschi, gli austriaci della Section Military (1’39”49 nella Mista, 1’48”09 nella Ostacoli) e, tra le femmine, le tedesche del Gelsenkirchen (2’08”58 / 2’24”28). Nella Mista maschile c’è inoltre il terzo posto della UISP Bologna (Sermenenghi, Gigli, Girotti, Orlandi) in 2’27”52, purtroppo squalificata negli Ostacoli.

Felsinei (Sergiacomi, Luppi, Mingardi, Testa) invece undicesimi nella 4x50m Ostacoli della categoria 140-160, col tempo di 2’11”82.

Germania al top nella fascia 170-200, grazie ai maschi dell’Heusweiler (Mista 1’44”39, Ostacoli 1’53”31) e alle femmine del Magdeburg (2’08”43 / 2’25”00), ed in quella 200+ grazie al quartetto maschile del Gelsenkirchen (1’55”96 / 2’07”65).

Nelle oceaniche, abbiamo, nella categoria 90-120, quattro vittorie degli australiani del Bronte (Frangente, Canoa, Oceanman, Tavola) e tre delle tedesche del Gelsenkirchen (Spiaggia, Oceanwoman, Tavola); nella fascia 110-130 un tris degli australiani del Surfers Paradise (Frangente, Oceanman, Tavola). Australia in vetta anche nella categoria 130-150, con i maschi del Freshwater (Frangente, Oceanman, Tavola, Canoa) e le femmine del Noosa (tutte), e nella 150+ con lo Scarboro (Frangente, Canoa, Tavola) da una parte e il Kurrawa (Spiaggia, Oceanwoman, Tavola) dall’altra.

 

Andrea Longobardo

 
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