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Internet e bambini:"Genitori vigilate"

Post n°42 pubblicato il 20 Luglio 2009 da hermit6

I pericoli della rete



Un ragazzino può dipendere da un computer, da un telefonino, da un videogame. Esattamente come un adulto -ma non necessariamente soltanto un adulto - può dipendere da un bicchiere di alcol. Passa ore davanti al monitor, non spegne il cellulare di notte, scrive sms in classe quando basterebbe un semplice e “sano” bigliettino. E se rimane troppo tempo lontano dalla tastiera diventa irascibile, aggressivo, come un alcolista senza bicchiere.
Tutto ciò si chiama “tecnologite” e comprende ogni forma di dipendenza dalle nuove tecnologie. Internet, ad esempio, fonte inesauribile di informazioni così come di pericoli.
«Un bambino su tre ha incontrato una persona conosciuta in rete». Al passaggio di questa “slide” probabilmente i genitori avranno sgranato gli occhi. «E nella maggior parte dei casi - aggiunge Edoardo Colombo - non hanno detto nulla a mamma e papà».
Martedì sera, nell’aula magna del Politecnico di Como, quasi 500 genitori hanno assistito all’ultima serata del Progetto Aurora, organizzato dall’assessorato alle Politiche educative.
Edoardo Colombo - angiologo, anatomopatologo e professore di Farmacologia all’Università dell’Insubria - ha tenuto una relazione dal titolo «Nuove droghe, alcol e tecnologite». Ha parlato di droghe tradizionali, di alcol. Ma ha spiegato che non serve una sostanza per sviluppare una dipendenza: anche un semplice cellulare può condizionare la vita di un ragazzino.
«La “tecnologite” - spiega Colombo - è riconosciuta come una dipendenza vera e propria, al pari dell’alcolismo. Si tratta, in sostanza, dell’abuso del mezzo tecnologico per compiere operazioni quotidiane. Proprio come accade per la droga, la dipendenza cresce e porta il soggetto a isolarsi dalla comunità. Si arriva a comunicare via chat o sms ciò che si potrebbe dire a voce».
Non bisogna pensare, però, che la “tecnologite” colpisca soltanto i ragazzini.
«Pensiamo agli smartphone - continua Colombo - i telefoni cellulari che ricevono mail e con cui si può navigare. Obbligano a lavorare di più, perché si può essere raggiunti in qualsiasi momento, aumentano lo stress. E poi trasferiamo quest’ansia ai bambini, che ci vedono lavorare sempre o inchiodare l’auto quando il telefono suona. Un piccolo rimedio' Utilizzare le suonerie differenziate, così si capisce immediatamente se una chiamata è fondamentale».
Tornando agli adolescenti, Colombo ha parlato anche delle dipendenze da realtà virtuali, come Second Life, «un cyberspazio dove tutti possono rifarsi una vita. Quando un ragazzo vive in questi mondi, poi rischia una delusione nel momento in cui si relaziona con una persona. Nel cyberspazio, ad esempio, è dimostrato che le donne sono più portate ad accettare di fare sesso. Una delusione reale può sconfinare in piccole depressioni». Secondo l’esperto, non si dovrebbero passare oltre 5 ore al giorno davanti al pc. La “tecnologite” può acuire disturbi quali mal di testa, affaticamento degli occhi, dolori alle articolazioni, torcicollo, ansia, insonnia e affaticamento mentale. «La prima forma è stata identificata in America nel 1995, e si chiama Internet Addiction Disorder -prosegue Colombo - si tratta di un abuso della navigazione in rete. Oggi, le forme di “tecnologite” sono aumentate, riguardano gli smartphone, le consolle e tutti gli altri apparecchi simili. La tecnologia va usata per migliorare la vita: nel momento in cui comanda lo strumento, così come il bicchiere per l’alcolista, nasce il problema». Sono episodi riscontrabili anche sul nostro territorio' «Certo, i genitori notano che il ragazzo si isola, passa ore in camera a chattare, che comunica col cellulare anche di notte. Vedono queste aberrazioni».
Dietro le tecnologie si nascondono quindi dipendenze e pericoli: il rischio, ad esempio, che un pedofilo adeschi un ragazzino. Telefono Azzurro dice che un bambino su tre ha conosciuto una persona incontrata in Internet. Tocca ai genitori controllare. Ecco perché Colombo, nella sua relazione, ha parlato chiaramente di «assenze colpevoli». Di mamme e papà che, troppo spesso, fanno finta di niente.

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Commenti al Post:
sunty67
sunty67 il 20/07/09 alle 21:08 via WEB
condivido il tuo post...mi rendo conto cosa significhi tecnologite...ma la causa ritengo sia dovuta anche alla società..alle varie tecnologie. Molti giochi semplici ed all'aria aperta sono dimenticati..è avanzato il gioco tecnologico-virtuale... ti auguro buona serata
 
 
hermit6
hermit6 il 21/07/09 alle 17:46 via WEB
grazie per il commento, te hai perfettamente ragione su ciò che sottolinei, ma oggi la società impone uno stop a tutti quei giochi che haimè facevamo noi da bambini, il tram tram quotidiano e lo stress lavorativo fa delle nuove generazioni facile preda da ciò che e definito tecnologite, ciao e grazie per la visita. ^_^
 
oriondoro
oriondoro il 21/07/09 alle 17:52 via WEB
Come educatore credo che nulla sia da demonizzare in senso assoluto, ma come recita giustamente il tuo post, è seriamente neccessario vigilare. Ciao ciao, Sabina
 
 
hermit6
hermit6 il 21/07/09 alle 18:05 via WEB
ciao e ben tornata, infatti mai nulla sopravviene all'ineparabile, ma come dice un proverbio, fidarsi e bene non fidarsi e ancor meglio. ciao. ^_^
 
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