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La boule de neige

Post n°175 pubblicato il 23 Novembre 2006 da La_Chambre_d_Isabeau
 
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Viveva in una boule de neige.

Non aveva memoria di come potesse essere finita lì dentro.
L'inconfondibile Skyline di Manhattan era il suo unico orizzonte. La vecchia Manhattan, antecedente al Grande Cratere Mediatico.
Dimostrava venti anni al massimo. Una punk, con tanto di cresta, borchie e lamette. Trucco pesantissimo su occhi neri e profondi.
Aveva viaggiato molto. Era passata di mano in mano. Presa, posata, venduta e riacquistata in decine di mercatini. Sordidi rigattieri e piccole pesti.
E quando, per la prima volta, una manina paffuta aveva capovolto il suo mondo e la neve aveva cominciato la sua delicata danza, aveva conosciuto la felicità.
Da mesi giaceva abbandonata dietro ad un cumulo di vecchie riviste, al buio. Le mancava la sua neve.
Una lama di luce squarciò le tenebre. e si ritrovò a fissare due occhi azzurri celati da spesse lenti da miope. Appartenevano ad un ragazzino tutt'ossa e niente sorrisi.
La fissava e se ne innamorò.
Diventarono inseparabili. Lui la portava sempre con sè. In riva all'oceano, sull'ottovolante, a zonzo sotto la pioggia battente, a correre scalzo sull'erba.
A poco a poco, la malinconia si insinuò nella boule. Lo skyline di Manhattan era diventato troppo angusto.
Lui la guardava sconcertato. Non capiva.
Che succede?
FammiuscireFammiuscireFammiuscireFammiuscire
Imploravano i suoi occhi.
Diventò un ritornello ossessivo.
FammiuscireFammiuscireFammiuscireFammiuscire
A scuola
FammiuscireFammiuscireFammiuscireFammiuscire
A tavola
FammiuscireFammiuscireFammiuscireFammiuscire
Mentre dorme
FammiuscireFammiuscireFammiuscireFammiuscire


No, ti amo No, ti amo
Non mi chiedere questo.

E' quasi l'alba. Ha passeggiato tutta la notte e nella testa il suo urlo disperato.
FammiuscireFammiuscireFammiuscireFammiuscire

I suoi passi l'hanno portato alla stazione dei bus. Si accascia sconsolato su di una panchina. Ha la boule tra le mani e le sue lacrime bagnano il vetro come gocce di pioggia.

FammiuscireFammiuscireFammiuscireFammiuscire


Non posso, non ci riesco.

FammiuscireFammiuscireFammiuscireFammiuscire


Le mani deel ragazzo si spalancano come ali di gabbiano.
Mentre cade si capovolge: la sua ultima nevicata. Un frastuono intollerabile e schegge di vetro ovunque.


Le sorride. I loro occhi si perdono.
Lei gli carezza il viso e si incammina su gambe malferme.






 
 
 
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