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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

 

 
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Mentre Renzi abbatte la democrazia, le opposizioni litigano

Post n°1169 pubblicato il 17 Settembre 2015 da r.capodimonte2009
 

I media di regime hanno ben compreso che l’attenzione del popolo bue va orientata verso l’immigrazione, anche se il rischio è che la gente si renda conto, prove alla mano, che non esiste più un’unità europea, sempre che quell’intreccio di interessi finanziari e mistificazioni usuraie, tenute insieme dalla quadratura del circolo della moneta unica, si potesse già chiamare così.

Ma nessun gioco vale la candela del potere, che Renzi e la sua genia, intendono mantenere intatto e insulso, retto com’è dall’accozzaglia di compravendite trasformiste che decine di poltronisti attuano per non uscire di scena. Prima di tutto perché, compreso il premier, dovrebbero tutti tornare a lavorare; secondo, perché per buona parte di loro, come minimo si aprirebbero le aule di un tribunale, e come massimo, le celle di una prigione.

Per questo, e l’abbiamo visto ieri al Senato, la maggioranza (chiamiamola così per comodità lessicale, visto che non esiste più!), si permette di scavalcare ancora una volta la Costituzione, saltando il passaggio delle commissioni senatoriali con un colpo di mano, come al solito sottoscritto dal Presidente “colluso” della seconda camera. Mentre si inizia, neppure tanto nascostamente, il mercanteggio dei voti, come se fossimo in piazza a trattare sul prezzo delle sogliole.

E’ uno spettacolo cui siamo abituati, ed è perfettamente inutile che continuiamo a scandalizzarci, perché il 50% di noi, cioè le persone che se ne stanno a casa a guardare le partite di pallone, invece di recarsi ai seggi, ne è massimamente responsabile.

La risposta, piuttosto è nelle mani delle opposizioni, le quali, invece, continuano a farsi la loro brava guerra santa, a insultarsi come peggio non si può; ad andare a cercare, dentro ognuna di esse, gli errori del passato prossimo o di quello remoto, gli ideologismi di settant’anni anni fa o i crismi evangelici della democrazia.

LA VERITÀ È CHE, SIGNORE OPPOSIZIONI, IN ITALIA LA DEMOCRAZIA NON C’È PIÙ!

E credete, non perché questa specie di “caligola da quattro soldi” si sia messo in testa di fare il ducetto, perché se lo fa, ha le spalle coperte, prima di tutto, dall’apparato corrotto e trasformista da cui trae nutrimento, comprese le massime cariche dello Stato; ma soprattutto può contare su un’opposizione di gomma, che si illude di arrivare a espellerlo, senza crederci fino in fondo.

E allora, mentre assistiamo ad un capo dello Stato che in Austria, muove le mandibole ed emette alcuni suoni stonati e scontati sull’immigrazione che sarebbe stato in grado di mormorare un bimbo di dieci anni, chi potrebbe, in pochi secondi, triturare Renzi come un tozzo di pane secco, continua a farsi i dispetti. Il M5S si oppone alla regalia di 45,5 milioni di € ai partiti, nonostante ci sia una legge, votata da quegli stessi partiti che lo vieti: Lega e FdI la fanno passare senza battere ciglio (e non lo fanno perché hanno le casse vuote, zeppi come sono di immobili di pregio da mettere sul mercato!), mentre Sel si astiene (cosa significa, portare a casa, ma turandosi il naso?). La Lega occupa il Ministero del Welfare per censurare la legge Fornero o ricordare all’ex-burocrate dell’Ocse, Padoan, che ci sono ancora in giro 50.000 esodati, e che i fondi a loro destinati, sono stati utilizzati, per la seconda volta, per tappare altri buchi, come gli aerei di Stato, o le auto blu, o peggio le missioni suicide dell’Italia all’estero, compresa quella di 200 parà in Sira, a portata di mano dell’Isis: il M5S si volta dall’altra parte, e fa lo scontroso, e questa mossa mette nei guai della gente che non ha alcuna colpa, ma che sta pagando di persona! Pippo Civati si mette in testa, con il tradizionale “ruggito del topo”, di lanciare una serie di referendum che dicono le stesse identiche cose degli altri partiti d’opposizione: Lega, FdI e M5S non firmano, per vari motivi. Perchè è comunista, perché non conta niente, perché ci sono referendum più importanti, come quello sulla ”permanenza o meno dell’Italia nell’UE”, che non si terrà mai, qualsiasi possa essere lo strumenti utilizzato, compresa la legge di iniziativa popolare, almeno finchè c’è al Governo questa “cupola”!

E così via, passando da tutto il veleno che ogni giorno travasa per il  Parlamento, i giornali di regime (che ovviamente gongolano), i blog, facebook e twitter, e lo scontro diventa una specie di “camarilla” che, alla fine, favorisce solo il PD.

Eppure i sondaggi parlano chiaro: il Paese è ormai per ¼ in mano alla “malavita politica organizzata” il cui braccio armato è dentro l’essenza stessa del “renzismo”, che, ormai, non è altro che un “berlusconismo degenerato”; che alla fine salva in parte le stesse, cocenti contraddizioni dell’ex-cavaliere, e lo rimanda in un limbo senza nome. E questa parte di italiani è legata, anima e corpo (e saccoccia) al PD, in tema di raccomandazioni, lavoro, fidi bancari e mutui, vera e propria criminalità; senza che la magistratura, un tempo spietata vero Berlusconi e i suoi, oggi latita, prende tempo, è dubbiosa, cerca la prescrizione del reato.

A ruota segue il M5S, che va come una vaporiera, ma agli occhi dell’italiano medio, quello che è indeciso, è vestito di abiti talmente semplici e sempliciotti, da dare solo in parte l’affidamento per governare il Paese; ed è sempre lì, ma non va oltre il muro “renziano”, anche se le simpatie sono tante, e importanti. Ma il popolo delle simpatie non ha mai deciso una oligarchia di potere, perché cambia come il tempo…

Al terzo posto ecco la Lega, che ormai, si è impietrita dietro l’”effetto immigrato”, e tutti così la vogliono, perché, e Salvini ci è cascato come un somaro, a certi livelli non fa paura: e allora perché i media di regime, che lo odiano quanto Grillo, lo avrebbero inflazionato nei loro spazi cartacei e televisivi? Nessuno fa più caso alle altre battaglie leghiste, quelle molto più importanti, relative alla salute e alla vita degli italiani. La Lega è inquadrata, e non avanza più di un centimetro.

FdI, invece, è la solita catarsi della Destra: perfino Galli della Loggia ha avuto da ridire sulla sua ineguagliabile vocazione a perdere le occasioni, come quando si è suicidata, abbracciando Berlusconi, e tollerando Fini. Adesso è tardi, perché spizzicare un po’ da Lega e un po’ da M5S non serve, ci sono gli originali, che convengono di più. Inoltre, il grande errore di questa Destra meloniana è di aver accantonato la matrice sociale e culturale, che ne faceva un’icona assoluta, per un pragmatismo di correnti, che vivono di territorialismo e regionalismo, con tanti piccoli “ras” di campagna e di città che pensano solo alla misuradella loro uniforme, e non al popolo che soffre. Perciò la gente di Destra, di cui pullula il Paese, non va più a votare, o va da Grillo.

Infine SEL: si tratta dell’ennesimo bluff di una sinistra estrema, che più salottiera di così si muore; abbarbicata al potere, dove ne individua anche gli angoli più nascosti, non sa neppure di cosa parla; ignorante quanto i suoi dirimpettai di Destra, si è dimenticata dei principi che, innanzi tutto, dovrebbero difendere le classi sociali più disagiate, e abbattere quelle più legate alle lobby e alla corruzione. E invece se ne immerge, e ci campa sopra.

Mettere insieme molecole tra loro incompatibili è impossibile, ce lo insegna la chimica, ma la politica fa un’eccezione. Quando il regime illiberale strangola il popolo, e abbatte l’economia e il futuro delle nuove generazioni, allora certe molecole possono intraprendere certi cammini, evidentemente circoscritti alla rivoluzione: poi, ognuno, come accadde durante la Resistenza, riprenderà il suo tragitto, dopo aver garantito da capo l’esercizio della democrazia.

La rivoluzione non è un assioma, è un fatto reale, e si fa “fisicamente”: basta con i convegni, con le adunate, con le baruffe parlamentari, con le prese d’atto e i paroloni! Il popolo seguirà solo chi avrà il coraggio fisico di affrontare il regime, e le sue difese poliziesche: le istituzioni vanno occupate, le piazze gremite, le marce effettuate soprattutto quando vengono vietate. Ci si arma, perché no, se dall’altra parte si manganella o si spaccano le teste. Non dimentichiamo che il sistema poliziesco è in crisi, e la base è scontenta e stanca di essere strumentalizzata e sfruttata: i generali stanno negli uffici, ma il potere effettivo ce l’hanno i soldati semplici, gli agenti, i sottufficiali, i primi gradi di comando. Centri sociali e black-block sono solo strimenti di ministeri e servizi deviati.

E finchè le “opposizioni” non capiranno che questo regime ogni giorno si divora parte della libertà e di vita dei suoi cittadini, giocheranno a rimpiattino, e arrancheranno. E la rivoluzione sarà solo un libro dei sogni.  (ST. JUST)

 
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