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L'anniversario degli Accordi di Roma non è una festa, ma un lutto per i popoli europei!

Post n°1540 pubblicato il 21 Marzo 2017 da r.capodimonte2009
 

Una situazione internazionale così complicata non si conosceva da molto tempo: alla vigilia, soprattutto, di quell’anniversario “magico” che le lobby e le caste europee, politiche e finanziarie, vorrebbero celebrare a Roma, mascherando clamorosamente tutti i loro immensi fallimenti! Solo adesso, da quando il M5S ha sciorinato, articolo dopo articolo, quel Patto di Maastricht, che, a leggerlo bene, suona, né più né meno, come un diktat di un gruppo di imperialisti “fascisti” che determinano la fine di ogni barlume di democrazia in quegli Stati che, inopinatamente, dovessero aderirvi, prima fra tutti la nazione ospitante (la più cialtronesca delle tante, perché non aveva neppure, come la Grecia, i titoli economico-finanziari per aderire!); solo adesso molti “soloni” si rendono conto di questa tagliola in cui siamo tutti caduti. E che non era altro che il prosieguo di quell’altra manovra, nata a Bretton Woods, radiocomandata dal duo  Harry White-John Keynes (inventore il primo del Fondo Monetario Internazionale, il secondo del “debito pubblico” senza limiti), che avrebbe poi portato, in successione, all’abolizione della copertura aurea della moneta, al signoraggio della stessa da parte dei banchieri, all’impoverimento dei popoli, privati di uno strumento d’uso, divenuto metodo attivo di strozzinaggio di finti creditori, appunto gli istituiti emittenti! I quali divennero, senza alcuna giustificazione, se non quella di aver vinto la guerra, i proprietari di questo mezzo, e quindi i “prestatori” di carta straccia, pronta a confondere i popoli, attraverso le malversazioni (già viste nel 1929) e l’usura sugli interessi.

Gli Accordi di Roma non furono altro che la conclusione di un iter di cui la moneta americana, l’unica al mondo in grado di determinare il valore di tutte le altre, e quindi di determinare il controllo degli Usa sul resto del mondo, si fece scudo, soprattutto nei confronti dell’Europa servile, dove si erano nel frattempo accampati veri “traditori” del Vecchio Continente, ben consapevoli delle strumentalizzazioni in atto: con la determinazione, perciò, di creare una moneta, l’euro, che potesse scavalcare la sovranità monetaria dei singoli Paesi, in nome di un monetarismo globalista, in cui il dollaro l’avrebbe sempre fatta da padrone (da moneta abusata, molto prima della decisione di Nixon di staccarla dall’oro, a “moneta di riserva” niente di più paradossale, visto che, come la definì Giacinto Auriti, funziona come “moneta coloniale”!). Dal 2001, l’euro non è altro che il “prestito del prestito” che i banchieri fanno della moneta nazionale (abolita) sulla moneta unica, che stampano a debito di tutti gli europei, e che con malcelata prepotenza, considerano a loro credito.

Ben conoscono questa vicenda coloro che, grazie a questo delitto incommensurabile contro i popoli della terra, che hanno versato il loro oro per avere in cambio dollari svalutati o rivalutati secondo convenienza, cioè gli americani (e prima di loro gli inglesi!); e oggi hanno trasformato questa coercizione finanziaria in imperialismo armato, attraverso il Pentagono e la Nato, quest’ultima ridotta ormai a mero strumento di aggressione contro chiunque si ribelli a questo status mondiale, e presto, se gli equilibri strategici dovessero fallire, in una nuova guerra, che potrebbe distruggere l’umanità.

A questo punto è lecito domandarsi che cosa si è fatto, da parte europea, dalla firma di quegli “accordi” tanti anni fa: pressocchè nulla, perché non solo il Vecchio Continente, con la sua potenzialità culturale, economica e sociale, mai si è posto come “terza via” contro i due “imperialismi “ russo-americani; ma ha calpestato tutti i presupposti che da Ventotene in poi, avrebbero dovuto portare gli europei a costituire uno “Stato” unitario, alternativo, da ogni punto di vista, e non un “mercato delle vacche” dove imperano aguzzini, speculatori e usurai, e che non è neppure in grado di risolvere il fenomeno immigratorio!

Lo schiaffo diplomatico che Donald Trump ha rovesciato sulla “cancelliera di ferro”, che pure rappresenta questa tipologia d’Europa, nata ad immagine e somiglianza dell’influenza nefasta d’Oltre Oceano, dimostra con quanta sufficienza sia trattata questa Unione fallimentare, su cui le strategie americane avevano fatto buon conto, per predarla gradatamente, ma che invece si mostra come un inutile e continuo esborso.

Un aspetto che noi italiani, ormai ruota di scorta del grande naufragio, dovremmo utilizzare per uscire dalla tagliola finchè siamo in tempo, riaggiudicarci la nostra moneta, riportarla al giusto scopo che essa detiene, mero strumento per scambiare merci, di proprietà del portatore, che ne crea il valore di scambio, e non di chi la emette, spendendo i soldi della tipografia. E anche se questo concetto può sembrare pura teoria, non è un caso che sia tra le battaglie più profonde che il M5S, e Beppe Grillo, si sono messi in testa di combattere.  C’è di mezzo una grande differenza tra la concezione della banca che presta moneta e lo Stato che se ne fa elargitore: tra l’istituto di emissione che si privatizza e distribuisce la riserva senza alcuna remora, ai suoi soci in affari, e quello che la gestisce mentendola a garanzia degli impegni di spesa dello Stato e dei cittadini, ma anche del debito estero. E come  nasca un abisso tra la nefasta concezione di un debito pubblico che grava sulle innocenti spalle del popolo, attraverso la moltiplicazione selvaggia del titoli di credito, a scapito della ricchezza nazionale, e dell’inflazione o deflazione che sia; e una corretta gestione del titolo di credito garantito da una solida base monetaria o merceologica, e che sia quindi, non una “farfalla” come si definisce ad esempio la cambiale o un BOT, ma un vero accordo tra un debitore e un creditore entrambi riconoscibili.

Ecco perché, fin d’ora ci schieriamo con tutti coloro che, il giorno 25 marzo, 60 anni dopo, anziché festeggiare questo traguardo fallimentare, lo contesteranno in tutti i modi possibili ed immaginabili! (ITALIADOC)

 

 

 

 

 

 
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