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IL TRACOLLO DEL JOBS ACT

Post n°1579 pubblicato il 19 Maggio 2017 da r.capodimonte2009
 

Le ultime notizie sul fallimento definitivo del Jobs Act, e la caduta verticale delle assunzioni a t.i. (-37%) dimostra quello che avevano capito anche i polli: che la riforma, una delle tante regalie fatte ad un sistema di imprese ormai alla frutta, percorso da capo a piedi dall’evasione fiscale e dalla corruzione (di Confindustria è fallito perfino il Sole 24 Ore!); o, in alternativa ridotto ad un cimitero di aziende che avevano fatto dell’Italia un modello imitato da mezzo mondo (la piccola e media industria e l’artigianato), era solo un bluff per coprire l’abolizione dell’art. 18 preteso dall’Unione Europea (dopo che la stessa, identica operazione era stata compiuta in Grecia, e più recentemente in Francia, per merito dello stesso Macron!); in modo da incrementare quel calvario della manodopera “pigs” a costi infimi, ridotta a masse di precariato in lotta con gli immigrati clandestini, (che non trovano neppure più quei lavori che, un tempo, gli italiani deprecavano, e che si sono ripresi), in maniera tale da reggere l’impatto ancora nefasto con la globalizzazione delle multinazionali.

Smascherata dall’INPS la miseranda trasmissione di dati alla “Trilussa” da parte dell’ISTAT sul tasso di disoccupazione basato su estrapolazioni inventate dagli gnomi che siedono nei palazzi del potere europeo (se un individuo lavora un’ora in una settimana è considerato “occupato”!), che lo ha portato al 9,5%, oggi la BCE lo stima addirittura al 18 (sic!). Ovviamente, le menzogne sui dati “renziani” adesso spuntano fuori come funghi velenosi: la disoccupazione giovanile è al 45%, quella reale, che comprende ovviamente anche coloro che hanno rinunciato a cercare lavoro (e sono a carico delle famiglie, o sono in completo degrado), rasenta la soglia del 20%, un vero disastro. A questo punto bisogna commisurare le falsità che escono da certe bocche, come quella di Padoan o di Draghi, sulla famosa “ripresina” che tiene conto, badate bene, solo del recupero finanziario dei mercati, in continua espansione per effetto di docce inesauribili di speculazione de-regolata.

Si pensi ad esempio agli esuberi di cui nessuno parla (neppure i sindacati dei bancari, mai stati così silenziosi!), quelli della dieci o dodici banche ormai fallite, con in testa MPS, le due venete, Carigenova, e anche Unicredit (un elefante che dal punto di vista patrimoniale è ridotto pelle e ossa!), e non dimentichiamo le 4 cenerentole, cedute questi giorni al costo di 1 € (non stiamo scherzando!), ad UBI Banca che, ovviamente si impadronirà degli sportelli più appetibili, delle risorse pubbliche messe a disposizione dei banchieri falliti, di cui neppure uno ha mai visto il carcere, ma getterà nella polvere 2.000 dipendenti; mentre il grosso, circa altri 15.000 finiranno a carico della collettività dalle banche maggiori, con pre-pensionamenti, mobilità e cassa integrazione. E non dimentichiamo altri due particolari niente affatto edificanti: la nuova legge sulle banche popolari, ancora in fase di applicazione, come quella similare sulle banche cooperative, non riesce a prendere il largo! A parte altri 5.000 esuberi (e siamo a 22.000!), qui si tenta di obbligare gli istituti ancora sani ad inghiottire quelli marci e corrotti (con tutti i loro debiti e sofferenze), con uno schioccare di dita, senza tenere conto che qui si parla di “banche del territorio”, che hanno pagato care la crisi agricola e la chiusura delle piccole imprese, nonché la mole di debiti degli enti locali. E che stanno disperdendo patrimoni secolari, soprattutto immobiliari e terrieri, che in questo momento risultano invendibili. Un disastro epocale, che mette il sistema bancario italiano a massimo rischio crollo, ma con un botto che quello greco sembrerà un sussurro. E ci sarà pure un motivo se l’UE fa di tutto per non affrontare il problema!

Ora, un Governo bugiardo come quello messo in piedi da Matteo Renzi per coprirsi le spalle, nulla potrà fare di concreto, e passerà inevitabilmente altro tempo prezioso per fermare la catastrofe.

In attesa che il PD si inventi la legge elettorale giusta per bloccare la democrazia definitivamente, e poter pianificare la seconda, molto più deleteria, distruzione di un Paese, dopo la povera Grecia! (R.S.)

 
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