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La pagliuzza e la trave. Indagine sul cattolicesimo contemporaneo

Post n°11 pubblicato il 30 Marzo 2008 da Jungleishere

Cari lettori, l'articolo che vi propongo oggi mi fu inviato per posta parecchi giorni fa da Davide Romano, giornalista e scrittore che ha pubblicato da poco il libro "La pagliuzza e la trave. Indagine sul cattolicesimo contemporaneo". Penso che su questa breve descrizione del testo ci sia parecchio da riflettere. Aspetto il vostro parere! 
 
"La pagliuzza e la trave" uno sguardo laico sulla Chiesa cattolica romana

 

Che cosa prova "un cittadino europeo, sbarcato in un'isola piena di misteri, di contraddizioni, di cupezza" come la Sicilia? Marcelle Padovani, nota per aver firmato con Falcone Cose di Cosa nostra, risponde: " il dilemma tragico, ma fecondo: essere un vigliacco o un eroe in tutti i gesti della quotidianità". La risposta, contenuta nella sua presentazione al libro di Davide Romano La pagliuzza e la trave (La Zisa), dà una delle due chiavi di lettura principali. Perché la raccolta di articoli e interviste e brevi del giornalista palermitano non è solo una rivisitazione di alcuni protagonisti cattolici del "laboratorio" siciliano: come annunzia già il sottotitolo (Indagine sul cattolicesimo contemporaneo), essa  intende presentarsi, più ambiziosamente, come un saggio di informazione laica sul cattolicesimo nazionale. E Dio solo sa quanto ce ne sarebbe bisogno in una fase storica in cui del cattolicesimo o parlano (quasi sempre apologeticamente) i cattolici o  nessuno.

Ma che significa visitare il cattolicesimo con occhi laici? Leggendo queste pagine si intuisce che non si tratta di invertire il registro agiografico in prospettiva polemica: piuttosto di cercare di fotografare l'oggetto dello studio in maniera onesta, rispettando la varietà (talora persino contraddittoria) dei pezzi che costituiscono questo strano puzzle. Perché il cattolicesimo contemporaneo non è un blocco monolitico: è costituito da politici che in nome della religione tessono legami con i poteri forti (mafia non esclusa), ma anche da preti che in nome del vangelo denunziano quegli stessi poteri al punto da rimetterci la vita. E' costituito da monsignori che vivono, da diplomatici e da banchieri, tra diplomatici e banchieri; ma anche da uomini e donne, senza nessuna investitura ecclesiastica istituzionale, che per fedeltà al battesimo lavorano quotidianamente - in sincera solidarietà con uomini e  donne del proprio tempo che non si riconoscono in nessuna confessione religiosa - per costruire una società meno ingiusta e meno infelice.

Questa poliedricità del cattolicesimo è già, in qualche modo, esemplificata in due testi che introducono al libro. E' il cattolicesimo di chi, come Anna la Rosa, ritiene  appropriata l'espressione "Chiesa viva e giovane" per designare la chiesa, un po' azzoppata, che Giovanni Paolo II ha consegnato a Benedetto XVI dopo più di un ventennio di dura repressione del dissenso interno (anche a costo di perdere quasi tutte le firme più prestigiose della teologia del XX secolo); ed è il cattolicesimo di chi, come don Vitaliano La Scala, protesta accoratamente contro l'attuale gerarchia che "sa solo pronunciare i suoi eterni, anacronistici e indiscutibili 'no' di fronte a qualsiasi richiesta di apertura che viene dalla base", dando però l'impressione che per lui l'andazzo possa mutare anche senza rimettere in discussione il quadro teologico-dogmatico di fondo.  

Uno sguardo laico sul cattolicesimo non censura nessuno di questi aspetti e scopre che persino nella stessa persona possono registrarsi mutamenti sorprendenti. "Al di sopra del papa resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell'autorità ecclesiastica": chi attribuirebbe oggi questa frase del 1967 al suo vero autore, il perito conciliare tedesco Joseph Ratzinger?

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Commenti al Post:
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Anonimo il 30/03/08 alle 16:26 via WEB
ratzinger è indubbiamente un teologo di prim'ordine; sa davvero cos'è la religione, la fede, il cristianesimo, sa che la chiesa sbaglia e credo che saprebbe come far diventare davvero giusto tutto il meccanismo clericale. è una persona colta come poche. tuttavia mi sa davvero schifoso come lui non faccia nulla per modificare la chiesa, dato che più di tutti lui ne capisce la situazione. rivorrei il ratzinger cardinale! comunque almeno è stato onorevole da parte sua essere stato l'unico capo di stato ad aver condannato gli atti cinesi in tibet
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 30/03/08 alle 17:24 via WEB
è vero, ci sono due chiese, una buona e una cattiva, ma quello che mi chiedo è perchè quella cattiva primeggia sempre sulla buona, che on ha nè la forza nè il coraggio di ribellarsi e far cambiare in meglio la chiesa cattiva. soprattutto dove pensate stia il papa tra le due chiese? nel bene o nel male? io non lo so, ma so che forse giovanni paolo 16 è stato troppo mitizzato.
 
 
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Anonimo il 31/03/08 alle 22:36 via WEB
Si, lo penso anche io. Prima della sua morte tutti ad insultarloe a farci le battute sopra. Stesso Forattini, quando fece i suoi mazzi di carte, negli assi oltre alle teste dei politici ci mise anche quella di Giovanni Paolo. Adesso che è morto invece tutti buonisti e tutti a ricordarne la grandezza. Ma c'è qualcuno che ha abbastanza coraggio da ammettere il proprio pensiero? Massimo
 
 
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Anonimo il 02/04/08 alle 18:58 via WEB
PER CARITA' HAI DETTO COSE VERE, MA TI FAREI NOTARE CHE GIOVANNI PAOLO ERA II E NON XVI!
 
 
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Anonimo il 02/04/08 alle 19:00 via WEB
IO PENSO CHE PIOVANO TROPPE CRITICHE SULLA TESTA DI PAPA BENEDETTO XVI. SU COSA LOC RITICATE IN PARTICOLARE? COS'E' CHE LUI FA DI CONTRARIO A QUELLO CHE FACEVA PAPA GIOVANNI PAOLO II? RAGAZZI, PAPA BENEDETTO STA SEMPLICEMENTE CERCANDO DI RICONDURRE LA CHIESA E IL POPOLO CATTOLICO AI VERI VALORI CRISTIANI, ANCHE A COSTO DI PERDERE QUALCHE FEDELE, PERCHE' L'IMPORTANTE NON E' AVERE TANTI AGNELLI, MA AVERE DEGLI AGNELLI CHE SIANO DAVVERO AGNELLI.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 30/03/08 alle 17:57 via WEB
Per me la cosa che dice l'articolo è una, ossia come il senso cattolico è portato avanti, incosciamente, dalle persone normali, da chi lavora, manda avanti una famiglia, cresce i figli. Tentano di cambiare il mondo in meglio. questo sito ne è un esempio. se il cattolicesimo va ancora avanti è perchè il suo spirito è in certa gente e nella loro quotidianità. non sono certo i preti che mandano avanti la bontà. nè tantomeno i fanatici religiosi che parlano e predicano di dio ma nella realtà non applicano niente; i classici buoni che fanno i graziosi con tutti e sotto sotto sono soltanto maniaci di esibizionismo
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 31/03/08 alle 22:34 via WEB
Io penso che la grande riflessione vada fatta proprio intorno alle parole di Ratzinger (prima che diventasse papa). Non guardiamo chi le ha fatte, guardiamo un attimo cosa significano: Ratzinger per me dice che la Chiesa non è Dio, non va perciò seguito alla lettera quello che dice lei, ma quello che insegna Dio. E come si segue Dio? Non certo studiandosi la Bibbia a memoria, Dio non ci ha affidato un compito scolastico, ci ha semplicemente detto di seguire la nostra coscienza, e quindi fare solo ciò che noi crediamo sia bene. Se agiamo volendo fare del bene, sicuramente non andremo contro Dio. Massimo
 
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