La vita secondo Katy.. a volte la penso così! |
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Nickname: katyusha1
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Sesso: F Età: 38 Prov: MI |
CONOSCIMI
NOME: katia
ALTEZZA: 1.64
CAPELLI: castano scuro
OCCHI: verdi/azzurri
N.SCARPE:39/40
CIBO PREFERITO: spaghetti (fatti in qualsiasi modo) - crostacei
DOLCE PREFERITO: tutto ciò che abbia la nutella
BEVANDA PREFERITA: tè
ALCOLICO PREFERITO: martini / caipiroska fragola
BIRRA PREFERITA: bud
SPORT: adoro il pattinaggio
HOBBY: surf in internet, scrivere
INTERESSI:cinema, poesia
MUSICA:qualsiasi genere, purchè non sia fastidiosa
CARATTERE: difficile, nevrotica, isterica, generosa e dolce (con ki se lo merita), sensibile, semplice, disponibile con chi ha bisogno.
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Post n°172 pubblicato il 10 Agosto 2007 da katyusha1
CIAO RAGAZZI, SALUTO BREVE MA INTENSO.... |
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IL PASSERO SOLITARIO G.LEOPARDI
Passero solitario, alla campagna
Cantando vai finchè non more il giorno;
Ed erra l'armonia per questa valle.
Primavera dintorno
Brilla nell'aria, e per li campi esulta,
Sì ch'a mirarla intenerisce il core.
Odi greggi belar, muggire armenti;
Gli altri augelli contenti, a gara insieme
Per lo libero ciel fan mille giri,
Pur festeggiando il lor tempo migliore:
Tu pensoso in disparte il tutto miri;
Non compagni, non voli
Non ti cal d'allegria, schivi gli spassi;
Canti, e così trapassi
Dell'anno e di tua vita il più bel fiore.
Oimè, quanto somiglia
Al tuo costume il mio! Sollazzo e riso,
Della novella età dolce famiglia,
E te german di giovinezza, amore,
Sospiro acerbo de' provetti giorni,
Non curo, io non so come; anzi da loro
Quasi fuggo lontano;
Quasi romito, e strano
Al mio loco natio,
Passo del viver mio la primavera.
Questo giorno ch'omai cede alla sera,
Festeggiar si costuma al nostro borgo.
Odi per lo sereno un suon di squilla,
Odi spesso un tonar di ferree canne,
Che rimbomba lontan di villa in villa.
Tutta vestita a festa
La gioventù del loco
Lascia le case, e per le vie si spande;
E mira ed è mirata, e in cor s'allegra.
Io solitario in questa
Rimota parte alla campagna uscendo,
Ogni diletto e gioco
Indugio in altro tempo: e intanto il guardo
Steso nell'aria aprica
Mi fere il Sol che tra lontani monti,
Dopo il giorno sereno,
Cadendo si dilegua, e par che dica
Che la beata gioventù vien meno.
Tu, solingo augellin, venuto a sera
Del viver che daranno a te le stelle,
Certo del tuo costume
Non ti dorrai; che di natura è frutto
Ogni vostra vaghezza.
A me, se di vecchiezza
La detestata soglia
Evitar non impetro,
Quando muti questi occhi all'altrui core,
E lor fia vóto il mondo, e il dì futuro
Del dì presente più noioso e tetro,
Che parrà di tal voglia?
Che di quest'anni miei? che di me stesso?
Ahi pentirornmi, e spesso,
Ma sconsolato, volgerommi indietro.
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 05:58
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 05:14
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 04:50
Inviato da: Gabri200177
il 02/06/2008 alle 02:00
Inviato da: memyselfandsara
il 14/04/2008 alle 11:34