Creato da ventovela il 01/08/2005
niente di più imprevedibile del vento
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Moto ondoso
La madre cucinava e sapeva farlo, era l'unzione del suo regno.
I fedeli intorno al sacro rito della cena, alle stoviglie, alle posate, al vino nelle bottiglie di altri vini. Poi il caffé, l'ammazzacaffé, le paste, la frutta e lo schiaccianoci. Si torna ai tempi del rosolio, del limoncello fatto riposare in dispensa - scorze di limone e alcol che prende colore - delle pastiglie di anice e delle famiglie che tirano avanti. Si tira. Tutto bene, si tira.
Gli uomini si abbandonano alle sedie, parlano di vaghe teorie di calcio e di governo, che è la stessa cosa, col ricordo del pasto ancora in bocca. E in testa insistono a ronzare le stesse due o tre nozioni, come che il mondo non è più come era, e che le donne camminano davanti agli uomini, e non più dietro, e il mondo, da lì, è andato a rotoli. C'è il tempo che se ne va, e come scorre, il tempo? E quando ero giovane, ed ero militare, si usciva la sera e si cantavano le canzoni alle ragazze.
La festa è una tovaglia a quadri, un pasto abbondante, una fuga in tondo, un riposo dal troppo cappone, una digestione lenta.
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Inviato da: champaosel
il 23/12/2009 alle 14:01
Inviato da: ventovela
il 18/12/2009 alle 12:06
Inviato da: ventovela
il 18/12/2009 alle 12:06
Inviato da: unadonnaperAMICAdgl
il 13/12/2009 alle 09:21
Inviato da: champaosel
il 12/12/2009 alle 08:34