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Messaggi di Marzo 2024

5G, no all'aumento dei limiti di esposizione. La diffusione della banda ultralarga è fondamentale, l’aumento dell’esposizione n

Post n°496 pubblicato il 29 Marzo 2024 da laboratoriotv

5G, no all'aumento dei limiti di esposizione.

La diffusione della banda ultralarga è fondamentale, l’aumento dell’esposizione no.

Chiediamo al Governo di mantenere inalterati i limiti vigenti.
Unisciti a noi.

 

Firma la petizione

Siamo già in tanti, abbiamo bisogno di te!

26,573

Dichiaro di avere preso visione dell’informativa privacy di Legambiente e acconsento a quanto specificato.

Condividiamo la necessità di digitalizzazione del nostro Paese: l’emergenza Covid-19 ha fatto emergere con forza il problema cronico dell'Italia legato al cosiddetto digital divide. Criticità che ha messo a dura prova la possibilità di accesso ai servizi telematici in molte parti del Paese, a partire dal mondo della scuola e del lavoro, mettendo in evidenza disuguaglianze tra territori e persone che rischiano di diventare incolmabili.

La diffusione della banda ultralarga su tutto il territorio nazionale, sia con la fibra che con il 5G, è fondamentale per colmare questa lacuna intollerabile, ma questo deve avvenire senza alcuna modifica della Legge Quadro 36/2001 sui limiti di esposizione e di attenzione cautelativi di fronte ai rischi sanitari che invece interverrebbero con un loro aumento.

Hanno già aderito al nostro appello:

  • Stefano Ciafani, presidente di Legambiente
  • Pietro Comba, Collegium Ramazzini
  • Fiorella Belpoggi, direttrice Istituto Ramazzini
  • Roberto Romizi, presidente ISDE
  • Rosalba Giugni, presidente di Marevivo
  • Fausto Bersani Greggio, fisico e consulente della Federconsumatori della Provincia di Rimini, comitato scientifico ISDE Italia
 Petizione al Governo e al Parlamento italianoCon lo sviluppo del 5G verrà a modificarsi il livello di esposizione complessivo della popolazione, per questo risulta di fondamentale importanza adottare un approccio fortemente cautelativo, in linea con quanto messo in evidenza dalla ricerca scientifica.

L'applicazione del principio di precauzione - al quale si richiamano esplicitamente sia l’Agenzia Europea per l’Ambiente di Copenaghen, sia il Centro Europeo Ambiente e Salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di Bonn - prevede di non differire le misure di riduzione dell’esposizione umana fino al completamento di nuovi studi e ricerche che riducano le attuali incertezze e lacune delle conoscenze. Il che si traduce nella necessità - in attesa di nuove ricerche per colmare queste lacune - di perseguire da subito la riduzione delle esposizioni, da una parte mantenendo gli attuali i limiti di legge italiani, tra i più bassi in Europa, e dall’altra rendendo omogenei i livelli di esposizione nel territorio, evitando che gruppi di residenti in determinate aree siano soggetti a livelli di esposizione elevati, attraverso una corretta pianificazione delle stazioni radio base con appositi regolamenti comunali.

La Monografia 102 del 2013 dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) di Lione definisce i campi elettromagnetici a radiofrequenza come “possibilmente cancerogeni per l’uomo” sulla base di una corposa serie di studi sul rischio di tumore cerebrale per gli utilizzatori di telefoni cellulari, ritenendo “credibile” questa relazione di causa e effetto, senza escludere però il ruolo di spiegazioni alternative. Dopo questo lavoro sono stati condotti numerosi studi, tra cui i due recenti relativi a esperimenti su animali di laboratorio, svolti dal National Toxicology Program negli USA e dall'Istituto Ramazzini di Bologna hanno mostrato eccessi di rischio per i tumori del sistema nervoso a livello cerebrale e cardiaco per livelli di campi elettromagnetici “elevati”, da qui la necessità esplicitata dalla IARC di una nuova valutazione del rischio di cancro associato ai campi elettromagnetici a radiofrequenza, posta come priorità per il 2020-24.

In particolare, i ricercatori dell’Istituto Ramazzini hanno presentato i risultati della sperimentazione animale, che prende in esame lo standard 3G, da loro condotta, con risultati congruenti con quelli dello studio del National Toxicology Program (NTP), che mostrano criticità ad alte esposizioni (50 V/m), comparabili a quelle permesse nei Paesi Europei, per un elevato numero di ore al giorno (19 ore). A questi studi si devono aggiungere quelli più noti sull’uso dei cellullari.

 
 
 

MATTINATA/ IL SINDACO BISCEGLIA” IL PROGETTO INSPIAGGIA E’ UNO STRUMENTO UNICO DI PROMOZIONE

Post n°495 pubblicato il 13 Marzo 2024 da laboratoriotv

MATTINATA/ IL SINDACO BISCEGLIA” IL PROGETTO INSPIAGGIA E’ UNO STRUMENTO UNICO DI PROMOZIONE TERRITORIALE”

“Con questo progetto è stato possibile mappare tutte le spiagge libere del litorale, inserendo informazioni utili (caratteristiche, accessibilità, servizi, meteo, parcheggi, ecc.) e dando la possibilità al turista di scegliere la spiaggia più adatta alle proprie esigenze. Da quest’anno c’è la possibilità, per tutti gli operatori turistici, di partecipare al progetto regionale inSpiaggia.

L’invito è rivolto sia agli stabilimenti balneari che tutte le altre attività turistiche del territorio, per citarne alcune: escursioni in barca, noleggio bici, visite guidate, snorkeling, strutture ricettive  e altro. Il fine è quello di avere uno strumento unico di promozione territoriale che dia visibilità (in 5 lingue) a tutti gli operatori di Mattinata, anche con possibilità di prenotazione. Discuteremo di questo progetto, assieme a suoi ideatori, Lunedi 18 marzo alle ore 15.30 presso il Teatro Comunale”.

il sindaco

Michele Bisceglia.

 

 
 
 

TRUCCHI E TRUFFE SULLE BOLLETTE, MOLTI FOGGIANI RAGGIRATI: “FANNO DEI CORSI PER CIRCUIRE LA GENTE”

Post n°494 pubblicato il 11 Marzo 2024 da laboratoriotv

TRUCCHI E TRUFFE SULLE BOLLETTE, MOLTI FOGGIANI RAGGIRATI: “FANNO DEI CORSI PER CIRCUIRE LA GENTE”

Dal mercato libero alle offerte sulla telefonia. Tante le persone che si sono rivolte al Movimento Consumatori.

Alzi la mano chi non ha ricevuto almeno una volta in una settimana una telefonata da parte di un operatore intento a proporre offerte vantaggiose, sconti clamorosi sulle bollette di luce e gas. Difficilmente se ne alzerebbero molte. Perché la già pervicace azione dei call center è cresciuta impetuosamente negli ultimi due mesi, da quando, cioè, si è concretizzato l’avvento del mercato libero.

E l’aumento delle proposte telefoniche è direttamente proporzionale a quello delle truffe che spesso si celano.

A volte basta un “sì” pronunciato durante la telefonata per attivare un nuovo contratto. Così capita che migliaia di utenti si ritrovino contratti multipli per una sola utenza, o penali ciclopiche da pagare per un passaggio da un operatore a un altro effettuato senza essere a conoscenza di tutte le clausole vigenti.

“Di contestazioni ne abbiamo ricevute migliaia e continuano ad arrivarne ogni giorno, sia nel territorio provinciale, ma anche in Puglia e a livello nazionale”, spiega Bruno Maizzi, presidente provinciale e regionale del Movimento Consumatori di cui è anche vicepresidente nazionale. Ma in tema di mercato tutelato e libero, le problematiche riscontrate non hanno riguardato solo la pratica scorretta di molti operatori telefonici.

Sono tanti gli utenti che dall’inizio del 2024 hanno dovuto fronteggiare un incremento spropositato delle bollette di luce e gas, con importi in bolletta lievitati anche del 200%. Problemi che hanno riguardato soprattutto i clienti di Enel Energia: “Loro sostengono di aver avvisato gli utenti circa l’applicazione degli aumenti e di averlo fatto attraverso una lettera che però sembra che nessuno abbia mai ricevuto. Stiamo combattendo a spada tratta contro questi abusi a danno dei consumatori, che si trovano con la ‘spada di Damocle’ di una sospensione del servizio per morosità”, osserva Maizzi.

“Anche i mutui sono aumentati in maniera sproporzionata e senza motivazioni plausibili. Ci si trincera ogni volta dietro la motivazione della guerra e, prima ancora, della pandemia. Alla fine, chi ne paga le conseguenze è sempre l’utente”, fa presente il presidente regionale del Movimento Consumatori. 

Accanto alla problematica rincari, c’è il sempre più crescente fenomeno delle truffe. La stessa Enel è stata destinataria, nelle scorse settimane, di una maxi multa da 79 milioni di euro dal garante della Privacy per gravi carenze nei trattamenti dei dati personali di numerosi utenti del settore dell’energia elettrica e del gas, realizzati ai fini di marketing. Secondo il garante, infatti, Enel – che ha presentato ricorso contro la misura – non avrebbe messo in atto le misure necessarie per prevenire le attività illecite dei procacciatori abusivi.

Ma intanto le segnalazioni presso l’Associazione dei Consumatori non conoscono sosta: “Quando la persona ingannata si rivolge a noi, presentiamo il reclamo alla società che deve dimostrarci l’esistenza del contratto. Molte volte ci imbattiamo in contratti stipulati con firma apocrifa. Di recente abbiamo ottenuto l’azzeramento delle fatture emesse nei confronti di un utente il cui contratto era stato palesemente estorto con l’inganno. Ma è una battaglia quotidiana”.

Il presidente del Movimento Consumatori segnala che anche sulla telefonia le fregature sono frequenti: “Ti propongono il cambio di operatore dietro la possibilità di un risparmio, ma l’utente che nel vecchio contratto aveva un modem da pagare in 48 rate, si ritrova l’addebito delle rate comprese le penali. E ci troviamo tanti utenti con svariate centinaia di euro di debiti”.

Ci sono casi che rasentano l’assurdo, come quello di una anziana signora che, a sua insaputa, si era trovata un nuovo contratto per il servizio di luce e gas intestato al marito: “Il contratto risultava firmato dal marito a luglio, ma il marito era morto a marzo”.  

Gli anziani sono le persone più a rischio, ma la tecnica degli operatori sa far breccia anche tra gli utenti più giovani: “Ci sono casi di persone alle quali si propone il cambio di intestazione da marito a moglie o viceversa, ma poi loro stessi non comunicano la cessazione del vecchio contratto. E così gli utenti si ritrovano a pagare due bollette per due telefoni diversi nella stessa abitazione”.

“Noi cerchiamo sempre di mettere in guardia le persone, consigliando di non rispondere, di non comunicare dati sensibili (come il codice Pod o Pdr), di non rispondere con un Sì, ma loro sono piuttosto abili. Fanno dei corsi per circuire la gente”, aggiunge Maizzi. 

Né il tanto decantato registro delle opposizioni è servito ad ammortizzare il problema: “È stato un flop totale, l’ho sempre sostenuto e continuerò a dirlo. Basta vedere quel che accade quando si blocca un numero che ci contatta. Per quanto tu possa farlo, ci saranno sempre numeri nuovi pronti a richiamarti”.

In altri casi, invece, subentra la paura: “C’è anche chi preferisce pagare la bolletta piuttosto che rivolgersi a un avvocato. Diverso è il discorso quando il cittadino si ribella ai soprusi e si reca alle associazioni”. Ecco perché, Maizzi invita gli utenti a rivolgersi all’associazioni che tutelano i consumatori: “Nel momento in cui si ricevono proposte telefoniche, possono rivolgersi a noi telefonando al 338.7979600 o inviando una mail a puglia@movimentoconsumatori.it. Abbiamo uno sportello che garantisce assistenza telefonica, online e anche di persona. Grazie a un progetto della Regione, la consulenza è assolutamente gratuita”.

foggiatoday

 

 
 
 

Immergi il telefono bagnato nel riso? Ecco perché non dovresti farlo Tecnologia Lucia Petrone 11:39 23 Febbraio 2024 Nonostante

Post n°493 pubblicato il 01 Marzo 2024 da laboratoriotv

Immergi il telefono bagnato nel riso? Ecco perché non dovresti farlo

Nonostante la popolarità della tecnica, gli esperti da tempo mettono in guardia contro l’uso, con test che suggeriscono che non funziona.

Se il tuo iPhone si bagna, non asciugarlo in un sacchetto di riso, ha consigliato Apple. E ora lo stesso colosso della tecnologia ha pubblicato una guida in cui informa gli utenti che piccole particelle di grano potrebbero danneggiare i loro dispositivi. L’azienda ha affermato che le persone dovrebbero invece picchiettare delicatamente , con il connettore del telefono rivolto verso il basso, quindi lasciarlo asciugare. Nonostante la crescente sofisticazione degli smartphone, gli approcci più diffusi per ripararli in caso di caduta in acqua rimangono piuttosto poco sofisticati.

Oltre ad evitare lo spreco di riso, si sconsiglia di asciugare il telefono bagnato utilizzando una “fonte di calore esterna o aria compressa”, evitando quindi termosifoni e asciugacapelli. Né, suggerisce, gli utenti dovrebbero provare a inserire “un oggetto estraneo, come un batuffolo di cotone o un tovagliolo di carta” nel proprio telefono. Invece, guida le persone a lasciare il telefono in una “zona asciutta con un certo flusso d’aria” prima di ricollegarlo a un caricabatterie. Come sottolinea il sito web MacWorld, che per primo ha individuato il nuovo documento di supporto, il cambiamento del design degli smartphone potrebbe significare che tutti questi consigli non saranno più necessari in futuro. Questo perché i dispositivi sono sempre più resistenti all’umidità. Tutti i dispositivi Apple dall’iPhone 12 in poi sono in grado di resistere all’immersione fino a una profondità di sei metri, per un massimo di mezz’ora. Ma con le pressioni sul costo della vita che guidano la crescita del mercato globale dei cellulari di seconda mano , è probabile che molte persone avranno bisogno di consigli su cosa fare – e cosa non fare – con uno smartphone fradicio ancora per qualche tempo.

 
 
 
 
 

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