Post n°201 pubblicato il 26 Ottobre 2006 da LadroDiNuvole
Alterno momenti di smisurata compassione con me stesso, tra presente e passato. Coinvolgo astrazioni ed immaginari destini, in un labirinto dove non riesco a trovare per terra la mano, che col dito, mi indica la giusta strada...e se la trovassi, son sicuro, la porterei trionfante a quell'altra, di me, rimasta indietro, perdendo la strada del ritorno e dell'uscita. Quanti bisogni trascurati, immolati al non devo e al non si può. Continuo a ficcare le mie dita ancora nell'indecente dei nostri essere, e, incurante del mio ignorare, non voglio affliggere oltre, e cerco di strappare ogni altro possibile al labirinto oscuro... Soffio, pazientemente, sul rosso della brace per farne fuoco, rubandomi respiro al cuore affaticato, che, ormai stanco, sembra ancora sussurrare: dillo...dillo...dillo prima che tutto finisca e il nulla diventi solo un soffio nel vento. Doppio, contro il tempo che separa me da me, che in questa oscura separatezza, assolvo per sentenza altrui, c'è il mio dannato senso, e ancora soffoco, per troppa voglia di essere pietra tra le pietre, perchè il mio mare levighi sino a scoprirne facce e desideri. Sulla battigia continua, anche di notte...sembra non trovi pace di se, come il mio cuore.
|