Creato da lolitatu il 11/08/2006

la maison de l'air

fogli sparsi e cucchiaini

 

 

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Post n°205 pubblicato il 26 Febbraio 2009 da lolitatu

le scarpette di latte blu

 

betta aveva scarpe bianche come latte.

ma erano solo scarpe, erano solo piedini.

betta voleva volare, ma non lo sapeva fare.

betta voleva ali e zampette.

un boa tutto pieno di piume

ali e zampe e piume blu.

il blu è un colore denso, pensava.

non è un colore freddo, ci vai dentro nel blu.

se fossi blu potrei volare.

e intanto le sue scarpe bianche bisbigliavano ai sassi

qualcosa di dolce come latte

ammiccavano al suolo

- sciocche scarpette -

e i capelli si inzuppavano

- complici -

pesanti, zuccherini.

e i passi si facevano pesanti,

e i pensieri

e le zampe e le ali.

 


 
 
 

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Post n°204 pubblicato il 28 Gennaio 2009 da lolitatu

il ragazzo lumaca


è tutto il pomeriggio che ti ciucci le dita. ti ciucci le dita e poi mi sfiori la mano, oppure il maglione. ti ciucci le dita, mi guardi e asciughi le dita sul maglione. ciucci e sfiori, ciucci e asciughi. non dici e ti scusi. è tutto il giorno che ti scusi. succhi succhi gastrici da far riposare. dai aria ai tuoi pensieri, zig zag sul tavolo della cucina, sulla lana, sui libri di scuola. succhi i succhi usciti. e le tue parole non escono, non escono mai. a scuola ti prendono in giro e tu li tocchi, e lasci sul loro corpo parole di accusa un buongiorno la scusa e scie di lumaca. ti chiamano feccia e tu taci e la tua guancia si fa rossa e gonfia e la tua classe luccica di parole.

 

 
 
 

Post N° 203

Post n°203 pubblicato il 19 Dicembre 2008 da lolitatu


l'amore fugge

lei ti riempiva la stanza di parole
e di sole, mi dici.
la penso allora piena di luce
la tua stanzetta blu
e la cucina laccata di rosso
e delle sue sole belle parole.

io vorrei riempire la tua cucina d'amore
e che volasse leggero
tra la camera e il salotto
sul divano
sulle poltrone
sulle tazze da colazione.

vorrei riempire la tua stanza d'amore
e lo vorrei fare
- giuro -
senza parlare.
vorrei che tu lo toccassi con mano,
l'amore,
e che aprissi la bocca per mangiarlo,
come neve.

ma è leggero il mio amore
di luna senza sole
e si posa ingenuo
sul tuo tavolo
bianco di neve
e di lì sulla finestra
aperta


e tra le stecche
delle persiane
l'amore fugge.
e si scioglie
piano.


 
 
 

Post N° 202

Post n°202 pubblicato il 08 Dicembre 2008 da lolitatu

di plastica e gomma piuma

teresa abbandonò mosè alle sue acque infilandolo in uno stivalino grigio di gomma. teresa aveva concepito il suo mosè davanti a denti di cavallo sorridenti, davanti a un corpo vuoto di donna gomma piuma. indossava un vestitino rosa, quella notte, e stivali grigi, di plastica. non pensava a quel che faceva, teresa, quella sera. mai avrebbe pensato di avere un corpo così avido, maledetto ghiottione. melissa si ammala di sabato, mai di venerdì. si ammala di notte, con le farmacie chiuse o semi chiuse, la domenica. il suo mosè avrebbe avuto occhi grigi, di plastica. o forse due bocche, da buon ghiottione, o i capelli biondi di melissa, o quell'aria timida che hanno i bambini. teresa aveva amato con leggerezza. più sesso, che altro. solo quella notte il suo corpo disarmato era stato un avido ghiottione, e la sua piccola vagina un pettinino di ferro. teresa aveva una vagina di plastica, con i denti tutt'intorno. sconosciuta, avida e ghiottiona.

 
 
 

Post N° 201

Post n°201 pubblicato il 13 Novembre 2008 da lolitatu

leggendo sylvia plath

i miei bambini disegnano pance di mamma con il tappo della colla pritt. ci corrono intorno e le fanno rimbalzare. sono pance che ridono, con dentro i bambini.
se m. avesse i piedi salterebbe fino al cielo, dice dodo l'uccellino, e subito si morde il becco. ma m. non ci fa caso e disegna una piccola faccia stramba con un collo lungo e un rosso papillon. si scorda delle mani e si scorda dei suoi piedi, ma ci mette tutti i suoi ricci, e gli occhi buoni, color nocciola.
la pancia della mia mamma è il foglio bianco, mi dice.
in controluce due piedi ballerini e mani che nuotano, leggere.



 
 
 

Post N° 200

Post n°200 pubblicato il 28 Ottobre 2008 da lolitatu


per v. tante cose


sei la mia bustina
di carta rosa
il mio buongiorno.
una noce rotonda
di albero
o di burro.
un quadretto rosso
tra il letto e il comodino.
ti penso sirena,
creatura lunare
creatura marina
maga e bambina.
mani bianche di fata
o forse di farina.



 

 
 
 

Post N° 199

Post n°199 pubblicato il 26 Ottobre 2008 da lolitatu


riso soffiato
(amore a tredici anni)

riso soffiato
cioccolato
un po' di nostalgia.
lei lo chiama amore
il suo amore biondo
come baby shampoo.
amore di latte
amore galatina
buono come mou,
sciolte in bocca.

sciogliti i capelli
amore mio biondo
e mangiami poco a poco.
l'amore ti mangia
l'amore va mangiato
tutto
- piano -
tutto in un boccone
come ti piace di più,
come una galatina
come una mou.

scioglimi a quadretti
(a fuoco lento
a fuoco vivo)
sarò il tuo pezzetto
di burro.

 
 
 

Post N° 198

Post n°198 pubblicato il 24 Ottobre 2008 da lolitatu

in ordine sparso

prepara i gingilli la mia signorina, dita di seta. intesse ricami di carne su stoffa di seta. pace all'anima tua, alle tue lenzuola rosse di bambina. pace alla stoffa, alla tua trama leggera. l'angoscia va consumata, racconta il bambino, e riordina le lettere dall'uno al sette. beato il suo gesto compiuto incompiuto, la sua soluzione. signor medicina ponga un rimedio. un fallo di pongo da plasmare tuttotondo.
fuori in cortile corre la donna dai piedi di piombo, rincorre il suo amore, lo chiama per nome. vito non sente. vita fuggita. si sciogliono una a una le sue dita. si sciolgono al caldo di un corpo di pongo, e vito vorrebbe dita di pongo. vorrebbe il riposo di piedi leggeri  che dondolano e non rincorrono. vito maledice il suo nome e ogni responsabilità e le sue quattro lettere si alzano fino al cielo, su su, fino alla casetta dei gingilli. leggere come piombo, in ordine sparso.

 
 
 

Post N° 197

Post n°197 pubblicato il 11 Ottobre 2008 da lolitatu

le piastrelle blu

il cucchiaio non è culla non è nicchia non è riposo. il cucchiaio è metallo. incide e stride. non nutre, succhia. pesano i cucchiaini, dopo aver spolpato il cuore.
il tuo pavimento di asfalto blu non ha erba che io possa strappare. solo cucchiaini. freddi fiori di metallo.

 
 
 

Post N° 196

Post n°196 pubblicato il 03 Ottobre 2008 da lolitatu

il trenino

e sara mi regala
un trenino ricamato
color panna
color dell'amarena.
ha un solo vagone
e il finestrino un po' abbassato,
è un treno innamorato
soffia cuori e nuvolette
e fa bello il venerdì.

mi piace pensarla
intenta a ricamare
il cuore in cucina,
lei che mette il treno
in cartella di mattina.
le sue mani delicate
e il sorriso
posato sulla stoffa.
 

 
 
 
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Colibrì          (per Tess)

Fai conto che io dica estate

scriva la parola "colibrì",

la metta in una busta,

la porti giù per la discesa

fino alla buca. Quando tu aprirai

la lettera, ti riverranno in mente

quei giorni e quanto,

ma proprio tanto, ti amo.

Raymond Carver

 
 

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