Creato da lolitatu il 11/08/2006

la maison de l'air

fogli sparsi e cucchiaini

 

 

Post N° 195

Post n°195 pubblicato il 30 Settembre 2008 da lolitatu

marta di latte l'amore l'ombrello

marta e l'ombrello. marta e l'amore. marta l'ombrello l'amore.
dall'alto una luna a spicchi precipita e ride giù per le scale. sotto la pioggia corre l'ombrello dei gelati.

marta e l'amore. non c'è più l'ombrello. marta e l'amore sotto la  pioggia. la bocca è una barca. il cuore è una pozza, la faccia si specchia nell'acqua.

marta. è sparito l'ombrello è sparito l'amore. marta lo vuole. non sa cosa fare. allora corre. di notte. non sa dove andare.

marta non vuole ascoltare. l'uomo nero che dice di lottare. non vuole difese né lotte. marta vuole la notte. e macchine con luci di latte sotto cui poter dormire. marta vuole l'amore. oppure finire.

marta di latte, la notte. marta bianca su macchine di latte. marta non vuole dormire. vuole correre e morire. ma le macchine la sfiorano appena, marta è una piuma. intoccabile mezzaluna.

marta sottosopra marta a testa in giù sulla scia di un furgoncino, atterra e si posa. marta è una piuma, non è una sposa. soffice la terra, sbuca un bambino. non puoi morire - le dice - per gli insetti, le farfalle, le cose che ti stanno vicino.

poi lui la porta sott'acqua a veder danzar le stelle. marta bagnata d'oro e cloro osserva. non ha età, soltanto paura.

marta s'immerge, pianpianino e il suo corpo di latte si fa vuoto, corpo di donna, di latta e sogni. marta sott'acqua danza leggera.
il suo costume le scopre i seni. lei ride e pensa che ne comprerà uno di nuovo.

marta bagnata d'acqua. i capelli la faccia il cuore.
marta che sa di cloro. il vestito le si asciuga addosso.
marta di latte. nata morta rinata.
marta innamorata.

 
 
 

Post N° 194

Post n°194 pubblicato il 25 Settembre 2008 da lolitatu


pensieri gravidi di carta o pensieri leggeri. tutti veri. la consistenza cambia, e la percezione, come le stagioni, ma senza preavviso. oggi la nuvola e il tabacchino, pensieri sparsi sul cuscino. il sofà è la mia cuccia, il cielo fa l'ombrello. michele sa di buono. vede uccelli tra le onde e le tazze di caffé. mi guarda ad occhi chiusi e sente cantare. gli uccelli, l'acqua, il mare. jessica è spruzzata d'acqua salata. cantano sul banco le goccioline. marta signora con voce bambina scioglie lenti pensieri blu. poi si aggiusta gli occhiali.



 
 
 

Post N° 193

Post n°193 pubblicato il 24 Settembre 2008 da lolitatu

 
i bambini di giampù

i bambini di giampù
si allenano di martedì
di sabato di giovedì
- o così dovrebbero fare-

ma l'erba è una chiazza
il resto è di sabbia
la rete s'impiglia
la porta traballa

e i bambini di giampù
entrano in campo
e si siedono a giocare
fanno castelli e corrono
in cerca del mare.
 


 
 
 

Post N° 192

Post n°192 pubblicato il 16 Settembre 2008 da lolitatu

francesco accigliato

francesco accigliato
sul suo vitel tonné
disegna un omino rosa
con la bocca chiusa.
non lo mangia
lo guarda di lato e aspetta,
poi con un zigzag di forchetta
gli regala una maglia di cotone
e tanti gigli colorati di vitel tonné.


 
 
 

Post N° 191

Post n°191 pubblicato il 11 Settembre 2008 da lolitatu

nomi

voglio dare carne ai vostri nomi
consistenza rosa.
dare mani a un suono
aggiungerci volti
occhi e bocche.
voglio carne che dice o non dice
carne che zittisce

chiacchiere e consigli,
nessuna parola se non la vostra.


 
 
 

Post N° 190

Post n°190 pubblicato il 30 Luglio 2008 da lolitatu

da un piede all'altro

si alza di buon'ora. ciondola per la stanza rossa e ciondola per la stanza blu. si guarda intorno e ciondola, ciondolare è un'andatura dell'anima, dice tra sé. poi mette su il caffè. sopra al tavolo della cucina prepara tutti i suoi abbracci, ci mette anche tanti baci - piccoli - e un cuore di legno, laccato e rosso, proprio come il suo. finisce il caffè e adesso, se vuole, può partire.
allora apre la porta, e la chiude, e poi la riapre subito e controlla che tutte le luci siano spente, e lo stereo e la tv. di nuovo, un'ultima ultimissima volta, che non si sa mai. controlla e ciondola, avanti e indietro.
la sua preoccupazione passa da un piede all'altro, da una scarpetta verde all'altra, e intanto i capelli ondeggiano, e i suoi fianchi.
è un battito il suo disagio, un movimento, uno sgambettar di piovanello.

fuori

milano ha fretta, milano spinge, maleducata.
lei, scarpette verdi e cuoricino laccato rosso,
sembra una donna di carta velina
e non ciondola più.
gli altri corrono, milano spinge, e lei che ciondolava
nemmeno cammina.
zitta
si fa portar via,
volteggiando leggera
in mezzo a tutta quella confusione.
è un battito il suo disagio
un movimento
uno sgambettar di piovanello.
ma nessuno se ne accorge, e a lei va bene così.


 
 
 

Post N° 189

Post n°189 pubblicato il 24 Luglio 2008 da lolitatu


paolo pini


mi piaceva il paolo pini
per via degli alberi con la targhetta
- ad ogni albero un nome -
mi piaceva dondolarmi sull'amaca
guardando kaurismaki
e il mio amore,
un albero più in là.
mi piacevano i miei sandali
tra l'erba e i sassi
slacciati e stanchi,
in riposo.
mi piaceva sentirmi in vacanza
dentro al paolo pini
a milano, ma anche altrove.
mi piaceva che ci fosse un parco
dove gironzolare
e bere bibite ghiacciate
e sentire l'estate
- tra i pioppi e il vento-
poi leggo alda merini
e mi vergogno.

(Ahimè che il manicomio/ha dato frutti d'amore e di festa)



 
 
 

Post N° 188

Post n°188 pubblicato il 23 Luglio 2008 da lolitatu


pensieri a colazione


macina pensieri come si macina il caffé. pensieri in polvere da sciogliere e bere.
sbriciola i pensieri come fossero biscotti. e tant'è.
macina e sbriciola ma i pensieri sono sempre grandi uguali.
allora maria prepara tanti mucchietti, sul tavolo bianco, di pensieri macinati e di pensieri sbriciolati.
poi li soffia via.
pensieri di caffè e pensieri di biscotto e la cucina si fa pensierosa e profumata. maria allora se ne va, leggera e sorridente, in salotto, pronta per la colazione. in una mano una tazza di caffè, in bocca un biscotto.



 
 
 

Post N° 187

Post n°187 pubblicato il 18 Luglio 2008 da lolitatu

dolly doll

volteggia l'appeso tra il letto e il cielo.
la mano aperta, a contenere il dolore e la malattia. tenero il dolore, tenera la malattia.
gli occhi senza ciglia non si difendono dal cielo, si tingono d'azzurro.
parole buone, parole villane. parole cortesi, offese ben spese. morde la carne, non ha difese.



 
 
 

Post N° 186

Post n°186 pubblicato il 14 Luglio 2008 da lolitatu

i tigli di prima mattina

teresa ha occhi cupi
occhi tondi e grandi.
teresa si vendeva,
un po' per gioco,
un po' per costrizione
per piacere o corruzione.
non che le piacesse
particolarmente
ma tant'è,
una cosa come tante.
sfoggiava i suoi giochini
plasticati
e i suoi sorrisi aperti
e le gambe.
giocherellava
- appesa -
sceglieva una posa
tra tante.
come una fotografia.
lui la toccava dappertutto
e a lei piaceva,
sì le piaceva.
un piacere nuovo
clandestino
incalzante
bambino.
lui l'amava
o almeno così le diceva
per questo la vendeva
al principe
all'asino
al re di bogotà.
313 spettatori quella notte
tutti per lei, l'auto di paperino.
un successo!
sudata
nella sua tutina di plastina nera
teresa si trastullava
e sognava
con le sue manette strette.
le piaceva il suono di ferro
sul suo corpo
bianco e levigato
un tintinnio argentato
di filo spinato e luna
bello come i tagli
di tanto tempo prima.
bello come i tigli
di prima mattina
come l'alba
che s'alzava
romantica
solo per lei
che l'aveva attesa
per tutta la notte.

 
 
 

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Fai conto che io dica estate

scriva la parola "colibrì",

la metta in una busta,

la porti giù per la discesa

fino alla buca. Quando tu aprirai

la lettera, ti riverranno in mente

quei giorni e quanto,

ma proprio tanto, ti amo.

Raymond Carver

 
 

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